Pazientate cari miei lettori, il draft ci sta raggiungendo a grandissime falcate, ma nonostante tutto siamo ancora più vicini alla data d’apertura della free agency che ai tre giorni di caos a Kansas City – Missouri, mi raccomando – e mi sembra di avervi parlato decisamente troppo poco di quanto accaduto – e non – nel nostro amatissimo libero mercato.
Credo che nelle prossime settimane arriveranno i pagelloni, anche se in tutta sincerità non è che gli equilibri siano stati stravolti chissà quanto drasticamente dalle prime ondate di free agency, quindi devo pensarci bene prima di imbarcarmi in articoli da diverse migliaia di parole. Ci devo pensare.

Restando nel tema, però, mi sembra appropriato illustrarvi i migliori giocatori ancora in libera circolazione: credetemi, all’osso c’è ancora attaccata parecchia carne, sta a noi spolparlo definitivamente, soprattutto se in pancia abbiamo ancora più spazio di quanto potessimo immaginare prima di sederci a tavola.
Non credo che in questa lista di nomi incrocerete il prossimo Super Bowl MVP, ma se la vostra squadra del cuore dovesse per caso mettere le mani su uno dei signori di cui sto per parlarvi credo che abbiate di che sorridere per almeno un paio di minuti.
Partiamo.


Frank Clark

Nel 2022 ha giocato: ai Kansas City Chiefs.

Lo vedrei bene a: Kansas City, Baltimore, Seattle e Cleveland.

Frank Clark è il tipico giocatore la cui esistenza passa puntualmente in secondo piano fino a che non il calendario non recita “gennaio”: solo a quel punto possiamo constatare la sua importanza assoluta all’interno della dinastia Chiefs.
In quattro regular season ai Chiefs Clark ha totalizzato 23.5 sack, numeri non sicuramente da superstar, anche se come sapete valutare la produzione dei pass rusher esclusivamente in funzione dei sack è alquanto miope: in ogni caso, nello stesso intervallo temporale di sack ai playoff ne ha messi a segno 10.5.
In dodici partite.
Quando serve veramente non ha particolari problemi a racimolare numeri.

Non me la sento di escludere il ritorno ai Chiefs a un prezzo più ragionevole – per la squadra -, ciò di cui mi sento piuttosto sicuro è che firmerà con una squadra che gli darà l’opportunità di erigersi in cima alla classifica all-time per sack in postseason: attualmente Clark si trova a 13.5, ovvero a 2.5 sack di distanza dal leader assoluto Willie McGinest.
Un ritorno a Seattle sarebbe estremamente suggestivo, così come affiancarlo a Myles Garrett o catapultarlo ai Baltimore Ravens che qualcuno dovranno anche mettere sotto contratto. Sia quello che sia, l’importante è che possa giocare a gennaio, non ha nemmeno trent’anni e si trova a un passo dalla storia.


Odell Beckham Jr.

Nel 2022 ha giocato: da nessuna parte (anno perso per infortunio).

Lo vedrei bene a: Baltimore, New York (entrambe), Kansas City e Los Angeles Chargers.

Qua il problema è prettamente di natura contrattuale, posso garantirvi che non esista una squadra in NFL sufficientemente profonda a ricevitori da poter scartare a priori Odell Beckham Jr. – al prezzo giusto ovviamente.
Dal 2020 a oggi OBJ è sceso in campo solamente in una ventina scorsa di occasioni, le trenta candeline sono già state spente mesi fa e lo stesso legamento crociato è stato ricostruito due volte, ma ciò nonostante dare un’opportunità a un giocatore così talentuoso resta un obbligo quasi morale.

Non ho modo di dirvi quali siano le cifre per lui adeguate, ma appare intuitivo che la sua idea sia quella di firmare un contratto a breve termine, giocare una stagione intera e dimostrare al mondo intero di averne ancora in modo da poter firmare l’ultimo contratto con la C maiuscola della propria carriera.
La storia clinica è estremamente preoccupante, ma non riesco a togliermi dalla testa il dominio perpetrato in una manciata di minuti al Super Bowl vinto dai suoi Los Angeles Rams: fidatevi di me, la capacità di spaccare in due una partita fino a monopolizzarla non è andata da nessuna parte. Affiancarlo a un altro ricevitore di livello renderebbe l’inferno l’esistenza di pressoché qualsiasi secondaria in circolazione.
Conosco una squadra disperatamente bisognosa di ricevitori.


Taylor Lewan

Nel 2022 ha giocato: ai Tennessee Titans.

Lo vedrei bene a: Las Vegas, Pittsburgh, Chicago e San Francisco.

Come nel caso di Beckham, gli infortuni si sono accumulati a un ritmo per cui scendere in campo è diventato l’eccezione, non la norma.
In queste condizioni è complicato trovare spazio in questa lega, soprattutto se nel proprio bagaglio ci sono impegnative aspettative portate in dote da un cognome fino a non troppo tempo fa sinonimo di eccellenza.
Dal 2017 in avanti, Lewan non è mai stato in grado di scendere in campo in tutte le partite di una stagione. Nel dettaglio, 2020 e 2022 possono essere bollate come annate perse visto che ha preso parte cumulativamente in sette partite: trattandosi di un offensive lineman, però, non me la sento di definirlo vecchio in luce dei 32 anni ancora da compiere.

Potrebbe doversi spostare a destra, ma fossi in lui sarei interessato esclusivamente a firmare con una vera contender, una di quelle squadre la cui presenza ai playoff appare dovuta in primavera ed estate e certa in autunno e inverno.
È arrivato a quel punto della carriera in cui potrebbe essere costretto ad accontentarsi esclusivamente di contratti a breve termine, ma sono sicuro che un eventuale anello lenirebbe ogni dolore eventuale generato dalla sua inedita precarietà.


Marcus Peters

Nel 2022 ha giocato: ai Baltimore Ravens.

Lo vedrei bene a: New York Giants, Minnesota e Cincinnati.

Altro giro, altra superstar recentemente limitata da infortuni, altro regalo.
Gli ultimi due anni potrebbero averci spinto a dimenticare che, quando in salute, Marcus Peters è il migliore ball hawk della National Football League: dal 2015, anno in cui s’è convertito al football professionistico, nessun giocatore ha accumulato più intercetti dei suoi 32.
La scorsa stagione, però, Peters è apparso notevolmente rallentato e titubante, non sicuramente le condizioni ideali per un giocatore che ha fatto d’atletismo e istinto le proprie carte vincenti. Occorre tenere presente che era reduce da un grave infortunio al ginocchio che gli era costato l’intero 2021.

Malgrado tutto, Peters resta uno dei giocatori più intelligenti nella propria posizione, un veterano rispettato e di successo che può aiutare i propri giovani compagni di reparto a migliorare nell’aspetto cerebrale del gioco, insomma, uno che sicuramente ha ancora qualcosa da dire in questa lega.
La connessione con Wink Martindale, defensive coordinator dei Giants, rende naturale il fit, anche se non mi dispiacerebbe affatto a Minnesota nel ruolo di chioccia a un paio di giovani recentemente selezionati al draft – oltre al fatto che con Byron Murphy andrebbe a formare un tandem di tutto rispetto.


Yannick Ngakoue

Nel 2022 ha giocato: agli Indianapolis Colts.

Lo vedrei bene a: Cleveland, Jacksonville, Denver, Los Angeles Rams, Pittsburgh e Bears.

Qui non ci sono di mezzo infortuni, Ngakoue è un giocatore relativamente sano – per quanto possa esserlo un individuo con sette anni di NFL sul groppone – che non ha mai concluso una stagione con meno di 8.0 sack a referto: perché dunque è ancora free agent?
Perché è un giocatore tremendamente monodimensionale.

Viviamo in un mondo in cui tutto ruota attorno ai quarterback e, ovviamente, le valutazioni sui difensori sono inflazionate da statistiche quarterbackcentriche come intercetti e sack… tuttavia, per outside linebacker o defensive end apportare qualsivoglia contributo in run defense è categorico: Ngakoue, questo aspetto del gioco, non è mai riuscito a farlo suo.
Credo che sia questa la ragione per cui, nonostante i 65.0 sack in sette anni di carriera, dal 2020 abbia già indossato quattro casacche diverse. I numeri grezzi ci sono, ma le statistiche avanzate e un livello di impegno non sempre adeguato in run defense potrebbero essergli costati parecchi milioni di dollari di contratti mai firmati.
Ciò detto, è comunque un ottimo pass rusher che affiancato ai vari Garrett, Watt, Donald e Parsons saboterebbe diversi terzi down su e giù per la lega.


Ezekiel Elliott (e tanti altri running back)

Nel 2022 ha giocato: ai Dallas Cowboys.

Lo vedrei bene a: Philadelphia, Cincinnati, Buffalo e Los Angeles Chargers.

Running back ventottenne reduce da una stagione da una dozzina di touchdown, appare assurdo parlare di Zeke Elliott come giocatore finito, anche se anno dopo anno produzione ed efficienza sono gradualmente diminuite fino a rientrare nella più anonima normalità.
Forse le domeniche da trenta tocchi appartengono a un passato che non c’è più, ma sono convinto che possa contribuire in maniera significativa al successo di una squadra, soprattutto quelle che necessitano disperatamente di fisicità nel backfield. In vari punti dell’ultima stagione l’ho visto esplosivo e tonico come nei giorni migliori.
Una dozzina abbondante di tocchi a partita, soprattutto nei pressi della goal line o su third n’ short, li gestirebbe più che bene.

Il talento disponibile nel bacino dei running back è ancora parecchio, giocatori come Kareem Hunt, Leonard Fournette e Jerick McKinnon possono rivoluzionare pressoché qualsiasi reparto offensivo, perciò vi esorto a tenere d’occhio i loro spostamenti ché il contributo di un McKinnon qualsiasi, come recentemente visto, può portare particolarmente bene a una squadra.
La situazione che maggiormente fatico a comprendere è quella di Hunt, sebbene gli ultimi anni ci abbiano insegnato che sia quasi sempre preferibile investire su un running back al draft piuttosto che in free agency.


Nomi vari

Per non fare un torto al vostro giocatore preferito di cui non ero a conoscenza, permettetemi di sciorinare un paio di nomi a mio avviso estremamente interessanti: Leonard Floyd, Isaiah Wynn, A’Shawn Robinson, Dalton Risner, Donovan Smith, Jadaveon Clowney, Rock Ya-Sin e Bud Dupree.

2 thoughts on “I migliori free agent NFL rimasti sul mercato

  1. Ryan e Wentz troveranno una squadra? In NFL si passa in fretta dalle stelle alle stalle…
    Hunt è stato il mio RB preferito da rookie, poi la coabitazione con Chubb non l’ha spento piano piano

  2. Interessante la mossa di prendere Beckham dei Ravens, non solo dal punto di vista tecnico.
    Sembra ci sia anche la volontá di rasserenare i rapporti con Jackson.

Commenta

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.