Se consideriamo la regular season come un lungo addestramento ai playoff trasmesso in diretta televisiva, vi confesso che coltivo molti dubbi sull’utilità di questo addestramento.
Nonostante i mesi passati a lamentarmi della “scarsa qualità media” delle partite, ho amato alla follia l’equilibrio che ha contraddistinto quest’ultima stagione. Ogni singola partita, indipendentemente dal delta tecnico esistente fra le squadre in campo, poteva veramente terminare in qualsiasi modo in barba ai più razionali pronostici della vigilia: abbiamo visto corazzate come Chiefs e Bills cadere per mano di Colts e Jets – che a quel punto dell’anno erano parecchio forti a dire la verità -, siamo stati preparati al più imponderabile degli upset finendo così per restare inevitabilmente confusi.
Non mi sorprenderei per niente se fra domenica e lunedì – sì, uscirò pure domenica mattina con il riassunto dell’azione del sabato – mi trovassi costretto a raccontarvi di vittorie impreviste, quindi sarà mio compito (provare a) prepararvi all’impossibile, all’imponderabile.
Nelle ultime settimane, a onor del vero, i valori sono usciti sulla distanza soprattutto in AFC dove Chiefs, Bills e Bengals sembrano oggettivamente averne più di qualsiasi altra squadra, anche se come ho appena provato a spiegarvi vivere questi playoff con certezze non sembra poi essere chissà quanto intelligente.
Tuffiamoci insieme in una guida pesantemente ritoccata ma pur sempre guida: proviamo a capire qualcosa di ogni singola partita.
The #NFLPlayoffs begin Saturday! #SuperWildCard pic.twitter.com/DLrpnFzjEF
— NFL (@NFL) January 9, 2023
Seattle Seahawks @ San Francisco 49ers, sabato ore 22:30
Poche cose mi affascinano come un ulteriore scontro divisionale ai playoff: figuratevi che questa settimana ne abbiamo addirittura tre!
Questo dovrebbe essere il più equilibrato in assoluto perché Seattle potrà contare sul proprio quarterback titolare, Geno Smith, mentre Miami dovrà rivolgersi a Skylar Thompson e Baltimore quasi sicuramente a Tyler Huntley: scusate, non c’entra, ne parlerò dopo.
Essendo coinquiline di division, Seattle e San Francisco si conoscono a menadito, motivo per cui potrebbe uscire una partita più equilibrata di quanto possiamo pensare. I ragazzi di Kyle Shanahan sono chiaramente i favoriti, ma la stagione dei Seahawks – e di Geno Smith – dovrebbe averci insegnato a non commettere l’errore di sottovalutarli. A prescindere dalla situazione.
Sono due le cose che mi intrigano: partiamo dalla più ovvia.
Brock Purdy è apparentemente immune alle emozioni che definiscono la nostra esperienza su questo pianeta, quindi non so quanto sensato sia parlare di nervi, ma siccome fino a prova contraria pure lui è un agglomerato di pelle, ossa e liquidi vari sono convinto che un minimo di tensione la sentirà per forza: approcciarsi a una partita sapendo che può essere l’ultima della stagione è senz’altro capace di scalfire anche un incosciente come lui – nel senso che non sembra proprio aver coscienza di ciò che gli succede attorno. Il brivido del dentro o fuori potrebbe metterci davanti a una sua nuova, più umana, versione e in tutta sincerità non vedo l’ora di conoscerla, in caso.
Il secondo aspetto che mi affascina è constatare se la linea d’attacco dei Seahawks sarà in grado di contenere il feroce pass rush dei 49ers. Nei due incontri in regular season, Smith è stato messo sotto pressione nella metà esatta dei terzi down giocati: l’aspetto più impressionante è che la distanza media che doveva coprire per muovere le catene fosse di 10.7 yard, una mezza maratona in altre parole. Questo numero è figlio dell’impenetrabilità del front seven dei 49ers eccelle in run defense – nessuno ha concesso meno rushing yard totali di loro o un numero più basso di yard per tentativo del loro stupefacente 3.4: Carroll e Waldron sono attesi da una gran bella sfida, tenere produttivo Walker sarà di vitale importanza per poter sognare la vittoria.
Seattle vincerà se: La linea d’attacco riuscirà a imporsi sul front seven dei ‘Niners e, più in generale, l’attacco intero a tenere il passo di quello dei 49ers.
San Francisco vincerà se: Giocano come sanno giocare.
La scelta di Mattia: San Francisco 49ers.
All of Nick Bosa’s 18.5 sacks👑 pic.twitter.com/kBNK9dix32
— 49erscast (@49erscast1) January 10, 2023
Los Angeles Chargers @ Jacksonville Jaguars, domenica ore 02:15
Entrambi alla prima esperienza ai playoff, entrambi benedetti da chi forse sta lassù con un braccio destro in grado di comporre sonetti e al contempo spaccare pietre, entrambi con degli irresistibili capelli lunghi che li rendono automaticamente i ragazzi ideali di molte mie coetanee inspiegabilmente fissate con i capelli lunghi.
Herbert contro Lawrence, il nuovo che avanza contro il nuovissimo che avanza.
Il testa a testa in regular season si è concluso nel modo più clamoroso possibile, con un roboante 38 a 10 Jaguars – in trasferta, tra l’altro – che ha provato ad annunciarci quanto questi Jacksonville Jaguars non abbiano nulla a che fare con quelli degli ultimi anni, un gesto di rottura poi annacquato da una serie di partite negative che però sono state riposte sotto il tappeto dall’esaltante rimonta della seconda metà di stagione.
Tuttavia questa volta ci sono un paio di differenze.
Per prima cosa Justin Herbert potrà contare sul suo ricevitore preferito, Keenan Allen, indisponibile per il primo incontro a causa di un infortunio: con Allen in campo l’attacco dei Chargers è ben altra roba e disporre di un matador del corto-medio raggio terrà la difesa dei Jaguars sempre sulle spine. La seconda fondamentale differenza sta tutta nella salute di Justin Herbert che nel primo incontro è stato limitato da un debilitante infortunio alle costole patito dieci giorni prima e non credo di dovervi spiegare quanto poco ideale sia praticare l’arte del quarterbacking con un pugnale conficcato nel costato.
Ovviamente anche i Jaguars sono una squadra diversa rispetto a quella di settembre, ora sono consapevoli della propria forza e, soprattutto, del proprio potenziale: chiunque nell’organizzazione sa che questo non deve essere il loro anno e, quindi, possono approcciarsi alla partita con la mentalità di chi non ha nulla da perdere. Vittoria o sconfitta, la loro stagione rimarrà comunque un successo.
Los Angeles vincerà se: Staley terrà costantemente sotto pressione Trevor Lawrence sfruttando il duo Bosa-Mack.
Jacksonville vincerà se: Affronterà la partita senza paura, esattamente il contrario di quanto successo sabato scorso contro Tennessee.
La scelta di Mattia: Jacksonville Jaguars.
Miami Dolphins @ Buffalo Bills, domenica ore 19:00
Non so veramente cosa dirvi.
Bills contro Dolphins poteva essere il matchup più succoso della settimana, un intrigante testa a testa divisionale fra due squadre che si conoscono a memoria ma ciò nonostante sanno sempre regalarci farci divertire. Il primo testa a testa lo avevano incredibilmente vinto i Dolphins malgrado Allen e compagni avessero generato più del doppio delle loro yard di total offense in una delle partite più assurde che io abbia mai visto: figuratevi che nella seconda metà Buffalo ha ricavato solamente tre punti da due drive protrattisi per quasi 18 minuti totali. La rivincita di qualche settimana fa, invece, è andata a Buffalo che sotto la neve marchio di fabbrica uscì vincitrice da un appassionante testa a testa deciso da un piazzato all’ultimo respiro di Bass.
Sto rivangando un passato di cui siete assolutamente consapevoli solo perché non ho idea di come vendervi questa partita, con Miami costretta a schierare Skylar Thompson fatico a immaginarmi i motivatissimi e completissimi Bills trovare modi di perdere, soprattutto ai playoff.
I Dolphins sono stati capaci di vincere solamente una delle quattro partite giocate senza Tagovailoa, l’abominio contro i Jets di domenica scorsa.
Che peccato, sarebbe potuta essere la partita della settimana.
Miami vincerà se: I miracoli esistono.
Buffalo vincerà se: Non la perdono.
La scelta di Mattia: Buffalo Bills.
Tua Tagovailoa is out for the Dolphins' Wild Card against the Bills.
"First and foremost, I feel terrible for Tua. … Miami cannot function without him." pic.twitter.com/frDdS1KQHt
— NFL on CBS 🏈 (@NFLonCBS) January 11, 2023
New York Giants @ Minnesota Vikings, domenica ore 22:30
La prenderei sul personale se, dopo averci abituati a partite sempre e comunque tiratissime, una delle due squadre decidesse di vincere la partita tanto a poco: ci avete fornito voi gli standard a cui vorremmo attenerci.
Uno dei motivi per cui i Vikings sono riusciti a vincere così tanto pur avendo subito più punti di quanti ne abbiano segnati è la loro disciplina: lasciatemi digitare un numero che poi ve lo spiego, +237. Queste cifre sono il risultato della somma fra le yard guadagnate per penalità avversarie e le yard perse per penalità proprie: nessuno, ovviamente, ha fatto meglio di loro. Il motivo per cui ho deciso di tirare in ballo questa strampalata statistica sta tutto nel fatto che trattandosi di partite da dentro o fuori, a fare la differenza ai playoff siano proprio i dettagli e i Vikings ultimamente si sono dimostrati estremamente minuziosi e scaltri.
Uno dei principali motivi per cui guadagnano così tante yard dalle bandierine gialle è intuitivamente Justin Jefferson, giocatore così dominante che l’unico modo per fermarlo è ricorrere al crimine sportivo, nello specifico la pass interference: Minnesota nel 2022 ha guadagnato ben 158 yard da questa penalità.
Il protagonista non può quindi che essere Justin Jefferson, nemico pubblico numero uno della difesa dei Giants. Martindale, l’allenatore più innamorato dei blitz in assoluto, dovrà pensarci due volte prima di mandare il mondo contro Cousins perché regalare un uno contro uno a Jefferson in alcuni paesi è visto come una forma d’esecuzione. Sono convinto che Daboll riuscirà a trovare modi di mettere punti a tabellone – un paio di settimane fa ne hanno segnati 24 proprio contro di loro – ma non di limitare Jefferson che prima ha firmato il touchdown del vantaggio – poi vanificato da una meta di Barkley – e poi con un paio di ricezioni ha messo Joseph nella posizione di vincerla con un proibitivo piazzato da 61 yard.
New York vincerà se: Fermano Justin Jefferson.
Minnesota vincerà se: Kirk Cousins non si rende protagonista dell’ennesimo collasso nel momento della verità.
La scelta di Mattia: Minnesota Vikings.
Baltimore Ravens @ Cincinnati Bengals, lunedì ore 02:15
Prendete quanto detto poc’anzi presentandovi Dolphins-Bills e spruzzateci sopra un po’ di pathos del tifoso.
Non ho idea di come i Baltimore Ravens di Tyler Huntley – o addirittura di Anthony Brown visto che neppure Huntley se la passa particolarmente bene -, la squadra allergica ai 20 punti, possano vincere in trasferta contro questi Cincinnati Bengals. Domenica mi ha rinfrancato vederli abbassare la saracinesca e limitare il bombastico attacco dei Bengals a tre punti seconda metà di gioco, ma capite anche voi che non ha alcun senso esaltarsi se l’attacco – guidato per l’occasione da Anthony Brown -, nel frattempo, è stato capace di portarsi a casa solamente tre piazzati.
Se l’assenza di Jackson non è bastata a convincervi della sua importanza per questa squadra alzo bandiera bianca, so solo che non sono mai arrivato ai playoff con un’apatia del genere verso la mia squadra. Cincinnati è fra le favoritissime della AFC – e non solo – e non credo avrà particolari problemi a sculacciare una squadra che senza Jackson ha segnato in media 12.5 punti a partita – ho tenuto in considerazione pure la partita coi Broncos.
Baltimore vincerà se: I miracoli esistono parte due.
Cincinnati vincerà se: Non la perdono parte due.
La scelta di Mattia: Cincinnati Bengals.
Back in August, Steve Young said the Ravens were failing Lamar Jackson by refusing to evolve their offense since 2019. He was spot on 🎯pic.twitter.com/nqgoTdjMKn
— Kyle Lindemann (@LuckIsMadeFF) January 10, 2023
Dallas Cowboys @ Tampa Bay Buccaneers, martedì ore 02:15
Alla fine Tom Brady ce l’ha fatta a qualificarsi ai playoff, buon per lui.
Questa è la partita più incerta e difficile da pronosticare di questo primo round perché, molto semplicemente, nulla ha senso. Figuratevi che una squadra sull’8-9 ospiterà fra le mura amiche una che di partite ne ha vinte una dozzina tonda tonda!
Forse i Buccaneers ci stupiranno emulando Valentino Rossi che il sabato arrancava per poi dominare la domenica, forse sono così annoiati dalla regular season che hanno deciso di giocarla con il freno a mano tirato, ma non credo. Seppur con un roster ancora di qualità, i Bucs sembrano essere arrivati alla fine di un ciclo tanto breve quanto gioioso, non lo so, in più di quattro mesi non mi hanno mai convinto… ma possono sempre contare su Tom Brady ai playoff. “Tom Brady ai playoff” sono le singole quattro parole più terrificanti nel lessico NFL, anche se “Cos’è una ricezione?” se la gioca abbastanza alla pari.
I Dallas Cowboys sulla carta sono più forti, completi e affamati ma nell’ultimo mese non mi hanno convinto per niente. Troppi errori marchiani, troppi quarti donati agli avversari ché nemmeno si sono presi la briga di scendere in campo, troppe istanze in cui non hanno sfoggiato il killer instinct di chi è stufo di impantanarsi ai playoff e di essere schernito dall’Internet. Prescott non può continuare a lanciare così tanti intercetti e pretendere di vincere, non sicuramente ai playoff: nelle ultime sette partite Dak ha lanciato ben 11 intercetti, anche se più che il numero totale inquieta il fatto che non sia stato capace di concludere nemmeno una partita con un rinfrancante zero.
Se Dallas farà il possibile per perdere, com’è diventato loro vizio ultimamente, Tom Brady non ci penserà due volte a raccogliere l’ennesima doppiavù ai playoff della sua incommensurabile carriera.
Un’altra volta: non lo so.
Dallas vincerà se: Giocherà con ordine e disciplina. Sono chiaramente più forti degli avversari, non devono dimenticarlo.
Tampa Bay vincerà se: Dallas continua ad autosabotarsi e Brady fa quello che sa fare meglio.
La scelta di Mattia: Tampa Bay Buccaneers.
Le mie scelta la scorsa settimana: 10-6. Gli errori sono principalmente arrivati dalle partite “inutili” – eccezion fatta per le vittorie di Steelers e Commanders – quindi non posso che ritenermi soddisfatto.
Le mie scelte finora: 163-90-2 (64.42%). Forse ho barato dal momento che ho tenuto fuori dal calcolo i pareggi – come si può pronosticare un pareggio? – ma fatico a nascondere un genuino sorriso: non sono stato in grado di raggiungere l’obiettivo 66% ma esserci arrivato così vicino in un’annata così folle mi riempie di gioia. Che poi, gioia è un termine forte, alla fine sono due pronostici fatti per ridere in articoli amatoriali. Scusatemi, mi sono lasciato trasportare dall’entusiasmo.
Mattia, 27 anni.
Scrivo e parlo di football americano per diventare famoso sull’Internet e non dover più lavorare.
Se non mi seguite su Twitter (@matiofubol) ci rimango male. Ora mi trovate su https://matiofubol.substack.com/
Trevor Lawrence è uguale allo Zanardi di Andrea Pazienza.
Googlato e guardato: verissimo, è identico.
Ah ah, è vero! Ho anche letto un paio di storie di Zanardi, ma prima d’oggi non li avevo mai associati!
Concordo con tutto ciò che è stato scritto nell’articolo e anche nei pronostici.
Io i pareggi li calcolo come mezza vittoria e mezza sconfitta: sono 170-99-2, ma calcolo come fosse 171-100. Perciò 63.1%.
Non vedo sorprese in questo primo turno nel senso che vinceranno le squadre più forti (della rs).
L unica partita per me veramente incerta è jags chargers. I primi sono in formissima ed in più hanno pederson in panchina.. allenatore per cui stravedo
Bengals stravaforiti sui Ravens, Calais Campbell ha detto “I don’t know if anybody believes in us outside of this locker room”.
La linea offensiva di Cincy ha perso prima Collins poi Cappa; se la difesa Ravens riesce a mettere pressione sul qb, le cose possono girare.
Doug Pederson dovrebbe essersi assicurato il COY Award. Oppure da quelle parti non capiscono una maZZa di futbol ammeregano.