Giovedì 22 dicembre non è sicuramente la giornata migliore dal punto di vista meteorologico, la mattina a New York piove a tratti ma Chelsea Market è il riparo perfetto, mentre in New Jersey un pomeriggio nuvoloso è solo il preavviso della pioggia che si abbatterà la sera su East Rutherford, la zona nella quale si trova il MetLife Stadium: la casa di Jets e Giants, nonché teatro dell’anticipo del giovedì sera (per tutti il Thursday night football) al quale assisterò live.

La partita non è stata scelta a priori: quando mi sono reso conto di trovarmi a New York in concomitanza della sfida tra Jacksonville Jaguars e New York Jets ho rivisto programmi e priorità, mettendo ovviamente al primo posto la possibilità di assistere ad una gara Nfl dal vivo.

Nonostante il pessimo tempo che chiaramente non mi scoraggia, dopo aver preso un bagel a Chelsea Market mi dirigo alla stazione del Path Train, treno che permette ai newyorkesi di cambiare stato e raggiungere il New Jersey, in questi casi chiaramente per ragioni sportive.

Da fuori, lo stadio appare imponente come una cattedrale nel deserto. La costruzione da circa 85 mila posti si trova fuori dal centro abitato, in prossimità vi è solamente un centro commerciale ed è circondato da un enorme parcheggio in cui non perdersi appare una sfida impossibile considerate le dimensioni (chiaramente sfida persa anche da parte mia).

Poco spazio per barbecue e grigliate tipiche, vista la tempesta di pioggia e vento che rende difficile anche dirigersi agli ingressi dei vari settori; il mio settore d’ingresso si trova nella parte più alta dello stadio (fortunatamente coperta) ma, vista la lieve carenza di affluenza, avrò la possibilità di spostarmi per cercare l’angolazione migliore e più riparata all’interno del mega impianto.

Una volta entrato mi dirigo a comprare un hot-dog, seguendo le tradizioni tipiche dei ballpark alle quali ormai sono in parte abituato, e noto, attraverso gli schermi del bar dello stadio, che la stessa sera casualmente si gioca il meraviglioso derby newyorkese di Nhl tra Rangers e Islanders.

Guardandomi intorno, però, mi rendo conto che in questo caso sono molto più popolari le porzioni di pollo fritto e patatine, a quanto pare piatto tipico del football e che ovviamente nel 2 minute warning non posso fare a meno di assaggiare anche io.

La gente intorno a me non sembra affatto risentire del mal tempo cantando e divertendosi in attesa della partita come se nulla fosse.
Prima del fischio d’inizio ci sono chiaramente le “sobrie” presentazioni dei giocatori, caratterizzate da fuochi d’artificio e giochi di luce, seguite dal toccante inno nazionale, in cui sono tutti in piedi sugli spalti seguendo religiosamente le note di Star Spangled Banner.

La partita vista allo stadio non consente di cogliere i dettagli di molte giocate vista la distanza dal campo, infatti solo la televisione, anche attraverso numerosi replay, ci consente di apprezzare meglio alcuni gesti tecnici.

La grande differenza sta nel poter apprezzare l’azione nel suo complesso, avendo la possibilità di vedere contemporaneamente tutti i 22 giocatori in campo muoversi dopo ogni snap; assistendo quindi al complesso di meccanismi e movimenti nel loro insieme comprensibili solo parzialmente attraverso le telecamere, un esempio sono i duelli tra i vari difensori e ricevitori sviluppati a tutto campo nello stesso momento.

Vedendo il match in questo modo è innanzitutto più chiara la strategia difensiva di ogni squadra, il modo in cui essa difende in profondità o la maniera in cui porta blitz. Offensivamente, invece, penso che assumano più rilevanza le letture del QB e i suoi eventuali errori, avendo più o meno la possibilità di vedere esattamente come scorge lui lo svilupparsi delle varie tracce.

La partita non è divertentissima in sé, colpa anche dei Jets che non impiegano troppo tempo a smorzare gli entusiasmi del pubblico di casa, faticando come spesso accade nelle ultime partite anche semplicemente ad ottenere un 1°down.

Gli unici 3 punti sono grazie ad un recupero della difesa di un fumble, l’attacco non converte il terzo down ma il kicker porta la squadra della Grande Mela avanti 3-0, lasciando immaginare una grande serata.

Ma la grande serata per i padroni di casa non arriva, i Jets non segneranno più ed il parziale finale sarà 19-3 Jaguars!

Il grande merito di Jacksonville è quello di aver reso la serata più divertente attraverso un attacco caratterizzato da motion e finte pre-snap continue che hanno mandato in difficoltà le coperture a uomo dei Jets, eseguendo ottimi giochi di corsa e screen play che hanno determinato guadagni importanti all’interno dei drive della squadra della Florida.

La difesa dei Jags, non temendo il pericolo sul gioco profondo di Wilson, è riuscita a portare uomini vicini al box, talvolta eseguendo blitz e mandando a vuoto l’attacco di coach Saleh.

Quando comprai il biglietto ad inizio stagione non ero del tutto entusiasta rispetto all’idea di vedere Lawrence dal vivo (insomma vista la ricchezza della lega avrei sperato in altro) ma le partite disputate nel frattempo e quella cui ho assistito mi hanno più che smentito, essendo la prima scelta del draft 2021 stata pienamente in controllo della gara (nonostante in realtà non abbia lanciato nessun touchdown).

Il controllo della partita da parte del QB di Jacksonville deriva anche dal fatto che la sua squadra ha avuto l’ovale per la maggior parte del tempo, i continui incompleti lanciati da Wilson infatti hanno reso i drive della squadra di New York alquanto ininfluenti sul cronometro.

Proprio il QB dei Jets, seconda scelta nel 2021 dopo Lawrence, è stato bersaglio di critiche e fischi ad ogni interruzione o 3° down non convertito, chiaramente frutto della frustrazione di chi sugli spalti lottando contro le condizioni del tempo avverse non vedeva ripagati i propri sforzi.

Personalmente, non mi sento di dare tutta la colpa a Wilson, comunque autore di una prestazione deludente. Nonostante ciò, penso che tra QB ed attacco sia richiesta un’alchimia ed un’intesa che non nasce da un giorno all’altro, chiaramente la seconda scelta ha avuto il suo tempo per costruirla ma cambiare continuamente le gerarchie di QB titolare com’è avvenuto nell’ultimo mese non aiuta, anzi destabilizza ancora di più l’intesa richiesta per giocare in un certo modo.

Credo, in assoluto, che la miglior sintesi della partita l’abbia data un signore in fila dietro di me all’intervallo, perciò non posso fare a meno di citarlo: “When the offense sucks, everythings sucks”. L’everythings riferito chiaramente alla partita, ma anche al puro divertimento.

Un’altra grande sorpresa è stata Travis Etienne, running back della squadra vincitrice e autore di un’ottima partita che lo scorso anno è stato costretto a guardare James Robinson (tra l’altro ceduto proprio ai Jets) da bordocampo a causa di un infortunio che gli è costato tutta la stagione.

Aldilà delle analisi del caso che riguardano ogni partita e che secondo me in presenza risultano per alcuni punti più semplici e per altre più difficili, ha sempre un fascino diverso assistere ad un evento sportivo di questa portata dal vivo.

Penso che ne valga la pena anche per chi non ami questo sport, essendo comunque una maniera alternativa e complementare per comprendere meglio la società americana.

Osservarne il passatempo preferito ed il suo tipico rito di accompagnamento infatti, può essere un’ulteriore chiave di lettura di un mondo che a volte ci appare estremamente lontano e complicato da intendere e che, se osservato solo attraverso mete turistiche del caso che rivestono sempre la loro importanza, resterebbe sempre particolarmente complesso da capire.

One thought on “Live from NFL: un Thursday Night Football al Metlife Stadium

  1. Complimenti per l’esperienza che hai vissuto e per come ce l’hai raccontata!

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