John Harbaugh/Lamar Jackson anno quinto, una combo che nel Maryland equivale a vittoria divisionale o quantomeno postseason sicure; l’eccezione – il 2021 – si giustifica con l’assenza del qb dalla Week 14 fino al termine della regular season, conclusa ahimè con 5 sanguinose L e relativo addio a postseason e sogni di gloria, novità dal 2015.
Dopo le shoccanti ed epiche prestazioni nelle iniziali tornate del regista corridore, i tanto pronosticati infortuni si sono puntualmente palesati nonostante lo statuario fisico della 32° pick da Louisville, i cui troppi scontri ravvicinati coi backfield rivali hanno cominciato a lasciare il segno, perfino nel momento in cui scriviamo.
Tutto questo ratifica perciò l’importanza di un regista come Lamar, panacea di tutti i mali per Harbaugh e Roman, che mai e poi mai si sono discostati dai mantra della casata “corse/difesa”, marchi imprescindibili per portare a casa i due Lombardi Trophy e competere costantemente da fine anni 2000 ad oggi.
La domanda se Baltimore edizione 2022/23 possa ambire a qualcosa di eclatante va illustrata trattando sin da subito la spinosa questione Jackson, da sempre chiacchiera da bar preferita degli appassionati, anche perché secondo noi le peculiarità del qb vanno di pari passo con le speranze di Queen e soci di arrivare fino in fondo.
Iniziamo col dire che i Ravens attuali hanno già ottenuto il playoff berth con due settimane d’anticipo, potrebbero inoltre agguantare il gagliardetto della AFC North nonché un basilare fattore campo battendo i Bengals all’ultimo turno, e dominano dopo l’assestamento difensivo coi Dolphins le statistiche su segnature e mete aeree subite, intercetti, portate e yard avversarie.
Come da tradizione il reparto difensivo è pieno zeppo di veterani elite giunti qui per giocarsi le ultime cartucce, con Calais Campbell, Pierre-Paul, Bynes, Peters e Justin Houston ad alternarsi ai giovani Madubuike, Hamilton, Oweh e Jones, cedendo poi alle certezze Roquan Smith, Clark, Humphrey, il free agent da 70 milioni Marcus Williams e la bandiera futuristica Patrick Queen il comando delle operazioni: gruppo profondo, finalmente a patti col fisico, che incute timore e rende orgoglioso Mike McDonald, nuovo skipper da Michigan.
Il gioco di corsa è invece semplicemente l’unica fonte vitale offensiva grazie alle 5.3 yard per attempt, per merito delle quali Jackson ed Huntley non hanno conosciuto la parola stress negli scarni 423 tentativi al lancio e soprattutto rischi di intercetto. Per concludere, e più di ogni altra cosa, Baltimore con queste caratteristiche controlla l’orologio e gli umori delle partite, dato che i 3 minuti e passa a drive sono un risultato che nessuno riesce a pareggiare.
Nulla di nuovo per l’epoca recente, cioè da quando l’head coach e l’OC si sono ritrovati, d’incanto e dentro casa, un trick player capace di modificare l’apatia che un attacco in calando e senza più il braccio preciso di Flacco stava generando, virando all’improvviso verso le continue scorribande via terra dell’atletico regista, un paio se non tre halfback da corto iardaggio a suo supporto e dei ricevitori a fine prime o secondari consci di ottenere pochi target (Crabtree, Watkins, Jackson, Robinson), oppure elementi da mettere in mostra per poi barattare con scelte futuribili allo scoccare del rinnovo post rookie contract (Marquise Brown).
Finezze dirigenziali che oltre a generare la pesche di Tyler Linderbaum da Iowa, miglior overall grade 2021 fra i centri (95.4) secondo PFF, e di Kyle Hamilton in safety position, hanno confermato lo scettro da primary receiver a Mark Andrews, che in un contesto simile riesce ad uscire dai blocchi e trovare decine di yard libere per andare in profondità, ottenendo da tight end cifre pazzesche che fare la fortuna di molti Wr! Con un 3 volte pro bowler di tale portata gli infortuni di Bateman e Duvernay vengono così visti in maniera agro dolce e fanno meno male che in altri lidi.
Non sciorineremo le statistiche del discusso ex MVP regnante nelle sue campagne da professionista, ci limitiamo soltanto a segnalare come da quando riposi in sideline per fastidi al ginocchio (4 dicembre) il tabellino di squadra ha riportato la pochezza di due soli td realizzati. E se stavolta il calo nei risultati non c’è stato, il motivo va ricercato esclusivamente in un calendario benevolo per i Corvi, che hanno vinto alle conte e a basso score 3 gare su 4 con team sotto il 50% nonché fra i peggiori attacchi di lega.
La domanda con cui terminare il dibattito su Lamar è la più facile ma allo stesso momento difficile: si può definire un giocatore franchigia?
Allora, se un franchise player è colui che soltanto con la propria presenza modifica in positivo e all’improvviso l’andamento dell’intera squadra, portandola con costanza alle vette di conference ed a competere dentro un tabellone playoff la risposta l’abbiamo già data in precedenza ed è affermativa!
Basti pensare che Jackson è fra i registi più blitzati di lega (125 totali), ma nonostante ciò riesce ad evadere prima che la tasca collassi producendo climax e muovendo continuamente le catene, una vera e propria manna dal cielo per l’ormai monodimensionale playbook di Roman, ma pure per i commensali d’attacco sul breve o via ground, che trovano eventualmente praterie lasciate libere dai linebacker in avanscoperta.
Non stupisce, e ratifica quindi la sua immensità offensiva, che malgrado queste situazioni di aggressività altrui subisca la pochezza di 1.25 colpi e 6.08 pressioni totali per game, il minimo fra i titolari secondo le statistiche avanzate di PFR.
Se invece la definizione “uomo franchigia” collima con la possibilità di contendere un titolo giocandosela alla pari con ogni corazzata di maggior valore la risposta dopo 5 anni di NFL è ormai purtroppo negativa e definitiva: Lamar Jackson non lo è, ed anzi con lui under center è veramente difficile avvicinarsi a vincere un Super Bowl.
Non esistono infatti i discorsi da salotto per cui le problematiche scaturiscano dalla mancanza di Wr1 d’elite sebbene, è giusto ricordarlo, i ricevitori Ravens abbiano droppato bel 26 ovali da inizio anno. Invece, la cruda e amara realtà è che Jackson non è un regista convenzionale, senza alcun killer instinct sia nel rilascio veloce che su ampio o profondo, cosa che metterebbe in difficoltà perfino gli Adams, Jefferson o Waddle di turno, abituati a liberarsi d’istante dalla morsa per ottenere contemporaneamente il pallone lontano.
D’altronde i numeri non mentono, e benchè Stanley e soci gli concedano ben 2.6 secondi a snap, cifra massima di lega, Lamar ha fatto guadagnare finora al proprio corpo ricevitori solamente 971 yard after catch, su 2719 air yards sui tentativi totali ne ha completati la penuria di 1271 e il quarterback rating, migliore del 2021, non supera comunque tuttora la mediocrità (91.1).
Con Jackson perciò Baltimore non potrà mai peggiorare o migliorare, ma resterà “semplicemente” il miglior team NFL per possesso palla e guadagni su corsa, coi vari Dobbins, Edwards, Drake e Hill discrete alternative al totem con casacca 8, e affidandosi via aerea unicamente all’Andrews della situazione, che attenda gli umori e le decisioni del suo qb e nel frattempo procacci nello slot quella fessura libera per recepire il pallone.
Tutto questo a nostro avviso non sarà mai sufficiente ad eliminare in AFC carri armati offensivi quali Bills, Chiefs e Bengals (in rigoroso ordine da Super Bowl secondo lo scrivente), che nella red zone sono tutte ampiamente top ten di lega grazie a tre satanassi in regia, a differenza dei patetici Ravens, che sia con Jackson o Huntley a chiamare lo schema navigano in un osceno 30° posto col 46% di mete, rinviando dunque all’infinito la pensione di Justin Tucker.
“Malato” di sport a stelle e strisce dagli anni 80! Folgorato dai Bills di Thurman Thomas e Jim Kelly, dal Run TMC e Kevin Johnson, dai lanci di Fernando Valenzuela e dal “fulmine finlandese”. Sfegatato Yankees, Packers, Ravens, Spurs e della tradizione canadese dell’hockey.
Concordo sull analisi fatta.
Per me baltimore con un WR élite sarebbe una signora squadra. ANDREWS non sarà kelce ma è ottimo però rimane solo lui… la filosofia di investire solo in difesa non porta da nessuna parte..
Credo che per il salto di qualità occorra cambiare regia…altrimenti i Ravens non saranno mai una vera contender per il lombardy
Ciao Gianluca, perdonami ma non puoi essere d’accordo con la mia analisi se pensi che Baltimore diventi contender semplicemente con un WR elite, xchè io penso proprio l’esatto contrario..a questi livelli fantasmagorici il ricevitore diventa formidabile di pari passo a chi lancia l’ovale (Montana/Rice, Brady/Moss, Rodgers/Adams ecc) oppure grazie a playbook che puntino ad isolarlo in 1 vs 1..due caratteristiche che con JH e LJ8 al timone di comando puoi scordarti..
Ciao Lucio mi spiego meglio senza troppe parole. Un WR élite innalzerebbe il potenziale d attacco dei Ravens, ma per il lombardy serve oltre a quello (la difesa va bene cosi) un altro tipo di QB che ahimè non può essere lamar jackson.
Ogni snap che riceve LJ8 genera emozioni poiché potrebbe dar luogo ad una sua corsa produttiva e spesso ciò avviene davvero. Ma a mio avviso gli manca quella capacità di analizzare e poi vivisezionare e punire le difese attivando un WR. Sono convinto che nemmeno con Kupp sul corto Adams sull’ampio unitamente ad Andrews riuscirebbe a fare sfracelli.
Oltre a questo c’è il contratto di lamar di mezzo.. per quanto è un grande atleta andranno prese decisioni dal front office.
Chi vedresti al suo posto?
Si si d’accordo con tutti voi. Peccato, da Corvo della prima ora ci credevo molto in lui ma ormai dopo 5 anni un bilancio definitivo si può fare: grandissimo quid che ha cambiato faccia ad un attacco spento ma troppo distante dal qb che ti porta al SB..felice poi di essere smentito.. Gianluca col senno di poi Hurts ha dimostrato di saper lanciare bene in un contesto meno monodimensionale come è Phila e sarebbe perfetto x JH..è una sorpresa pazzesca il suo rendimento visto che ho seguito tutta la sua stagione ad Oklahoma dove in pratica Riley gli chiamava schemi senza halfback x farlo solo correre…adesso invece è un passer da MVP..
Stravedo per Trevor Lawrence ed ho la sensazione che ci sarà anche un grande progresso da parte di Heinicke.
Eh si Hurts ottimo Qb. Come te anche io tifoso Ravens ma ho anche un debole per gli Eagles x cui auguro a loro la vittoria finale.
Un piacere parlare di football con te Lucio, grazie
Giù la maschera insomma…
Da tifoso Ravens anche io nutro moltissimi dubbi su Lamar e sulle sue capacità di condurre un attacco da Superbowl. In questi anni la difesa si è presa delle pause, ma mi ha sempre dato l’idea di poter competere ai massimi livelli, di poter essere affidabile nei momenti che più contano . È invece dal divisional di 3 anni fa contro Tennesse che l’attacco m’ispira davvero poca fiducia. Arrivati al divisional come squadra schacciasassi della RS, per essere surclassati dai Titans di allora, riuscendo a mettere a referto appena12 pts. E quello era l’anno dell’mvp a Lamar, l’anno in cui il nostro attacco pareva un enigma irrisolvibile per tutti gli altri team nfl. L’anno dopo la rivincita con Tennesse alle Wc in una partita dal medio basso punteggio, per poi abdicare di fronte ai Bills, sprecando la ottima prova della nostra difesa ( Bills tenuti a 17) con la miseria di 3 pts segnati. Lasciando perdere l’ecatombe dello scorso anno, in questi anni abbiamo avuto una difesa tutto sommato affidabile e un attacco solitamente forte vs i deboli, incapace di trovare strategie davvero efficaci quando il livello degli avversari si alzava. Quest’anno poi i nostri 2 reparti si sono completamente polarizzati, lo ying e lo yang, complici l’aggiunta in corsa di R.Smith, l’infortunio di Lamar e la presenza in campo di uno tra i più imbarazzanti reparti wr che si sia mai visto su un campo di football.
Detto questo però, io ci penserei molto bene prima di lasciar andare a cuor leggero Lamar. Qual è l’alternativa? Pescare un veterano Fa alla Tannehill? Smontare tutto il giocattolino e iniziare a tankare? Per farlo devi iniziare a fare proprio schifo e ti può andare bene come ai Bengals con Burrow, ma ti può andare male come ai Jets con Wilson. I Browns dopo decenni che ci provavano, alla fine hanno dovuto ipotecare completamente il loro futuro per prendere un qb che non giocava da 2 anni.
Io prima di arrivare a queste misure estreme e rinunciare a Lamar proverei a cambiare finalmente l’OC e doterei la squadra di un parco wr degno di essere chiamato tale. Non è detto che basti, ma un tentativo è imperativo farlo. Perché un eventuale dopo Lamar si prospetta piuttosto nebuloso
La penso come te sui wr da anni… riguardo chi può sostituire Lamar dico non so… tankare no… Qb fa altre squadre… boh.. derek carr in uscita dai raiders? Un dilemma veramente
Purtroppo (o x fortuna..) i Ravens non hanno alternative a Jackson nel presente..arrivare ai PO al 100% con lui in salute e non competere però x il Lombardi è una situazione meno drammatica che in altri lidi attuali (Pats, Browns, Giants ecc)..anche xchè la difesa in là con gli anni performa al massimo pure xchè riposa in sideline più delle altre e non solo x meriti propri..insomma a me sembra che Baltimore sia in un limbo dal quale uscire sembra ad oggi impossibile..