Uscire a un passo dal Super Bowl è dura, però San Francisco può dirsi veramente soddisfatta del risultato raggiunto, a maggior ragione per il fatto di esserci arrivata nonostante la presenza di Garoppolo in cabina di regia.
Non voglio nessun male a Jimmy G, e non voglio dire che sia un cattivo qb, ma di sicuro non è un ottimo qb e la stagione dei 49ers non ruotava attorno a lui. O meglio ci ruotava ma solo nel senso che se Garoppolo non commetteva errori i 49ers vincevano, se invece li commetteva allora la situazione era diversa. L’unico caso in cui i 49ers hanno vinto, nonostante l’intercetto lanciato, è stato al divisional contro Green Bay, che diciamolo, ha buttato via la miglior possibilità degli ultimi anni di arrivare al Lombardi.
Garoppolo è quindi “solo” un buon qb chiamato ad amministrare e non fare errori e proprio per questo i 49ers mi piacciono molto perché in una lega dei vari Mohomes, Burrow, Brady, Rodgers e via dicendo, San Francisco ha dimostrato che si può vincere anche senza un qb che crea giocate e si può vincere con un gran numero di buoni giocatori che portano a termine un gran numero di buona giocate.
Niente di straordinario, ma molto di efficace. È un po’ la filosofia che gli Athletics di Billie Beane misero in campo nei primi anni 2000 e che Aaron Sorkin ci racconta magistralmente in Moneyball. Ed è una filosofia che a me piace molto, tanto quanto è difficile da applicare, ma Kyle Shanahan, che ritengo uno dei più brillanti allenatori della lega, è riuscito nel compito di farla funzionare usando tutte le armi a sua disposizione a cominciare da Kittle, Aiyuk e Samuel, passando per Bosa e Warner, e arrivando a una difesa di sostanza e creando un reparto unito ed efficace.
Al Championship il meccanismo si è inceppato soprattutto perché dall’altra parte c’era una delle difese più puntellate di star della storia; difesa che è stata anche molto efficace nel contenere, anzi, nel fermare le corse avversarie.
È successo allora che Shanahan è stato obbligato a mettersi nelle mani di Jimmy G e questo ha portato alla sconfitta perché non è grazie a lui che San Francisco può fare la differenza. Dopo aver rimediato due sconfitte in regular season, subendo miglia di run game, la strategia dei Rams era obbligata a passare da lì: bloccare le corse e mettere la palla in mano a Garoppolo. Detto fatto.
Per i 49ers si prospetta un futuro davvero roseo, anche se con alcune scelte da fare. Iniziamo dal coach che starà li senza alcun dubbio e che avrà la possibilità di rimediare alle sue mancanze perché, se vogliamo, un po’ di colpa è anche sua. Se per due volte batti i Rams nello stesso modo, ti devi aspettare un loro aggiustamento e di conseguenza devi un po’ sorprendere e al di là dell’egregio lavoro del front seven avversario, il piano iniziale era sempre lo stesso. Ribadisco: onore ai Rams, ma qui forse è stato fatto un po’ troppo il compitino in nome del “squadra che vince non si cambia”.
Se il coach sarà lo stesso, sarà lo stesso anche il grosso della squadra con tutte le star ancora sotto contratto. Chi partirà invece è Garoppolo, con sia i 49ers che lui stesso ufficialmente alla ricerca di una trade. Si aprono quindi due scenari: lanciare Trey Lance o sondare la free agency.
Per arrivare a Lance i 49ers sono saliti fino alla posizione numero 3 del draft, quindi sono convinti della loro scelta ed è arrivato il momento. Garoppolo nonostante tutto, ha giocato abbastanza bene per lasciare Lance in panchina in quella situazione da mentorship stile Smith-Mahomes che visti i risultati in Missouri fa gola a tanti.
Lance è un grandissimo talento con abilità a lanciare e anche a correre ed è quindi un perfetto innesto per questi 49ers e per la creatività di Shanahan, e allora perché il doppio scenario? Perché la mentorship Smith-Mahomes è stata molto diversa e il timore/prudenza di non anticipare il lancio di Lance deve essere messa sul campo, visto quando speso prima con Garoppolo e poi adesso con Lance. Non si può sbagliare due volte di seguito.
Ma allora perché non provare a sentire Rodgers? Si prenderebbe la sua personale rivincita andando a vincere (il piano è quello) in quei 49ers che non lo selezionarono, preferendogli proprio quell’Alex Smith che abbiamo già citato diverse volte.
Dall’altro lato c’è anche la dura realtà del salary cap e della necessità di rinforzare la secondaria che è stato il chiaro punto debole della stagione. Non credo che San Francisco possa firmare più di una star in offseason e con Gilmore in free agency provarci è un must.
Come già detto in queste pagine l’intercetto mancato da Tartt non è stato determinante. Certo poteva cambiare la situazione, ma il punteggio era in ogni caso con uno scarto ridotto e il tempo rimanente era tanto, e per questo possiamo dire che i 49ers l’hanno persa altrove.
Il mancato intercetto ci dice però qualcos’altro e cioè che i mancati intercetti sono stati tanti. La secondaria di San Francisco infatti ne ha prodotti davvero pochi con lo schema di gioco pronto a puntare sulla pass rush e meno sulla copertura tanto che al championship, dove la pass rush ha incredibilmente fallito nel proprio lavoro, Stafford ha lanciato trovando sempre le stesse giocate e gli stessi giocatori.
Al di là dell’ultima partita dove tutte le lacune sono venute a galla, alla difesa di San Francisco servono giocatori, o anche solo uno, che copra(no) meglio e serve implementare i turnover. Per questo la free agency appare più necessaria qui che non per portare un qb d’esperienza per un paio d’anni, e appare quindi più ovvio che under center la prossimo anno troveremo Trey Lance.
A San Francisco manca davvero poco per arrivare a giocarsela fino in fondo e se quest’anno è andata mel, al prossimo potrebbe andare meglio soprattutto in caso di vittoria Rams con il conseguente fuggi fuggi a cercar soldi di una parte importante del roster.
Si avvicina agli sport americani grazie a un amico che nel periodo di Jordan e dei Bulls tifa invece per gli Charlotte Hornets. Gli Hornets si trasferiscono in Louisiana ed è amore a prima vista con la città di New Orleans e tutto quello che la circonda, Saints compresi, per i quali matura una venerazione a partire dal 2007 grazie soprattutto ai nomi di Brees e Bush. Da allora appartiene con orgoglio alla “Who Dat Nation”.
Rido ogni volta che ripenso ai sedicenti esperti che ai tempi della trade con New England dicevano che se avesse tenuto Garoppolo, Belichick avrebbe vinto altri Superbowl, ma che ha dovuto cederlo perché Brady sentiva minacciato il suo posto da titolare… adesso sembra un racconto horror/fantasy ma qualche anno fa molti avevano scritto sta cosa!!!
È vero, ricordo anch’io!! 😁😁
Perfettamente d’accordo con quello che hai scritto Michele, da fan dei 49ers ho capito chiaramente che Garoppolo non era in grado di far fare il salto di qualità dopo il Super Bowl perso contro i Chief e da allora ci sono state tante conferme in merito. L’unico punto su cui non sono troppo d’accordo con te è quello della scelta da fare il prossimo anno per il QB, è evidente che la secondaria di SF ha dei problemi, ma con Rodgers in uscita da GB forse un tentativo andrebbe fatto perchè questa è una squadra da win-now e rischiare di perdere un altro anno potrebbe essere fatale. Pur con i limiti della secondaria, secondo me, con Rodgers al posto di Garoppolo quest’anno avrebbero vinto il Super Bowl… non credi?
… anch’io rischierei con Rodgers, Qb che ho sempre amato alla follia. Vederlo chiudere la carriera in rosso-oro non sarebbe male e sarebbe un incredibile tutor per Lance.