Se si passa da uscire contro i Chiefs al Championship a uscire contro i Chiefs al Divisional viene da pensare che per i Bills ci sia stato un passo indietro, un’involuzione, ma invece non è così.
Per quanto questa doppia eliminazione sia pesante i Bills non hanno niente da rimproverarsi. Il rammarico rimane alto, ma bisogna dire che il lancio della monetina poteva andare in un verso e nell’altro e vista la frizzantezza degli attacchi era lecito pensare che chi delle due squadre si fosse aggiudicata il coin toss, avrebbe avuto delle serie possibilità di vincere la partita senza dare la possibilità agli altri di rispondere.
In situazioni come questa vincere al lancio della monetina, da un vantaggio enorme e perdere così è molto beffardo. E’ arrivato il momento di pensare che ogni squadra debba avere il diritto di rispondere? E’ che il tempo supplementare debba essere giocato tutto?
Io mi ricordo del golden gol, e del silver gol… ma oramai è tanto che non ci sono più e non sembrano mancarci.
Se però vogliamo andare un pochino oltre il discorso sulla fortuna o meno di vincere un testa o croce, dobbiamo per forza concentrarci sul fatto che la miglior difesa della lega abbia mancato due appuntamenti fondamentali nel momento più critico della partita: il primo non impedendo ai Chiefs di piazzare il field gold del pareggio e il secondo non fermando la furia di Mahomes nell’overtime tagliando di fatto fuori ogni possibilità ad Allen e compagni di giocarsi le possibilità sul campo.
Cosa c’è stato di sbagliato? Dove si poteva migliorare? Probabilmente da nessuna parte.
Questa è proprio una di quelle situazioni in cui non si riesce ad indicare cosa poteva andare meglio. Basta guardare al TD dei Chiefs a 1’52” dalla fine del secondo quarto. Mahomes era sotto pressione, e forse un qualsiasi altro qb avrebbe subito un sack, lui invece lancia in end zone verso il suo ricevitore, Pringle, che è coperto. Un lancio sporco, con la palla che non fa la classica pulita spirale, ma scula un po’ su e giù. Risultato? TD.
E allora forse bisogna alzare le mani e dire che semplicemente al top delle performance die due squadre i Chiefs hanno avuto quel quid in più, e anche quella fortuna in più che poi è stata determinante alla monetina, ma che ha aiutato quelle fifty-fifty situation che si sono verificare lungo la partita.
I Chiefs sono l’unica squadra che può contrastare i Rams e i Bills non hanno fatto di nulla di male, sono stati battuti. E forse proprio per questo la sconfitta è ancora più dolorosa perchè ci hai messo tutto quello che potevi, hai fatto tutto bene… eppure non è stato sufficiente e questa sensazione è devastante.
Questo epilogo rischia di avere uno strascico negativo anche l’anno prossimo. Ogni stagione e ogni offseason portano modifiche e non si sa mai come sarà la squadra l’anno successivo, sicuramente non sarà la stessa. Per quanto piccoli i cambiamenti sono inevitabili e la sensazione di aver perso l’occasione giusta rimane, forte.
Ma il futuro per i Bills è roseo, a partire dal proprio Qb che sembra non convincere mai, che ha quel gioco poco pulito, che arriva a fine partita con la divisa sporca. Ma forse dobbiamo iniziare a cambiare la nostra idea di Qb, non è più la lega di giocatori come Brees, Manning, Ryan, Brady o Wilson, ma la lega di Allen, Mahomes, Jackson e di Qb che si sporcano, meno raffinati ma per questo non meno efficaci.
Al di dei numeri, che pure quelli sono fantastici, loro rappresentano un’evoluzione di quello che dobbiamo aspettarci dai cosiddetti elite quarterback, spostando il limite di quello che un Qb dovrebbe saper fare, con corse e scrumble. Non dobbiamo aspettarci più un Qb freddo e preciso come un chirurgo, al centro della tasca, ma dobbiamo aspettarci un Qb mobile, che crea occasioni dove non ci sarebbero e allunga così tanto le giocate al punto che le occasioni iniziano ad essere quasi frutto del caos (ma controllato) e dell’improvvisazione.
Un’ improvvisazione accettata, che diventa parte del gioco perchè ci sono Qb che possono fare tutto. Russel Wilson in un certo senso è il collante tra questi due tipi di giocatori, perchè con la sua grande mobilità ha iniziato a uscire dalla tasca quando le cose non si mettevano bene, adesso invece molte giocate sono proprio pensate per avere il Qb fuori dalla tasca ed è un cambio di prospettiva e di mentalità davvero grande.
I Bills possono fregiarsi di avere un Qb che può fare scuola e quello dev’essere il punto di partenza o ripartenza dopo una doppia uscita che è spirit-killer.
Devono aggrapparsi alla consapevolezza che sono già nel futuro e che sono gli altri a dover imparare e non viceversa, ma questo è un lavoro davvero complicato, soprattutto se si perde perchè metti in discussione tutto, pure le certezze. Non sarà un lavoro facile perchè è più complicato lavorare sul morale, sulla testa, che sulla tecnica.
Si avvicina agli sport americani grazie a un amico che nel periodo di Jordan e dei Bulls tifa invece per gli Charlotte Hornets. Gli Hornets si trasferiscono in Louisiana ed è amore a prima vista con la città di New Orleans e tutto quello che la circonda, Saints compresi, per i quali matura una venerazione a partire dal 2007 grazie soprattutto ai nomi di Brees e Bush. Da allora appartiene con orgoglio alla “Who Dat Nation”.
Io sono ancora sconfortato per quegli ultimi 13 secondi :(.
Il golden goal nel calcio era brutto, ma diverso, perché entrambe le squadre avevano le stesse possibilità di segnare. Idem nell’hockey. Nel football, invece, la squadra che attacca per prima ha un vantaggio enorme.
Qualcuno ha proposto di consentire un attacco a testa ed eventualmente, dal terzo possesso, il primo che segna vince. Con questa regola credo che vedremmo una situazione interessante: se la squadra col primo possesso va avanti di 7, quella col secondo possesso che andasse a touchdown tenterebbe poi la conversione da 2, per evitare di ridare la palla decisiva agli avversari.
Meglio questa ipotesi della sudden death.
Una vera schifezza
Anch’io a 13 secondi dalla fine ero sul divano che esultavo, alle 4:15 del mattino!
Ma questo è il football, ahimè che tifo Bills dagli anni 90.
Ma abbiamo un braccio e soprattutto una squadra e un progetto ben delineato!
Che gli dei del football si girino prima o poi a guardare verso le cascate del Niagara!!
Go Bills!!
Settembre è vicino ;-)