Dopo avervi illustrato quali aspettative dovreste – o meglio, fareste bene a – coltivare nei confronti della vostra squadra del cuore al fine di evitare mal di testa e notti insonni a chiedervi compulsivamente «perché?», tenterò di addentrarmi ulteriormente nei meandri della speculazione e della previsione esponendovi quelle che, secondo me, sono le ipotesi che si trovano ai due estremi dello spettro del possibile: ora più che mai prendete ciò che sto per dirvi con le classiche pinze poiché in questo articolo tutto sarà bianco o tutto sarà nero, non ci saranno le vie di mezzo che spesso e volentieri dominano la realtà trovando poi espressione nei record di fine anno.
Consapevole che potrei o intristirvi o rallegrarvi drasticamente la giornata, vediamo cosa dovrebbe succedere affinché le cose vadano nel migliore dei modi o, al contrario, cosa debba andare storto per trasformare il 2021 della vostra squadra del cuore in un annus horribilis da dimenticare con l’aiutino sintetico offerto da qualche sostanza psicotropa.

AFC NORTH

Baltimore Ravens

Se tutto va per il verso giusto: Le mosse dell’offseason pagano immediatamente dividendi e, finalmente, Lamar Jackson chiarisce ogni dubbio sul suo “essere un quarterback” comandando un gioco aereo che sebbene non esplosivo come quello dei Chiefs è comunque in grado di muovere velocemente le catene permettendo loro di non risultare prevedibili quando costretti a rimontare; grazie all’encomiabile lavoro di un pass rush completamente rivoluzionato, Baltimore riesce a portare pressione ai quarterback avversari senza essere costretta a ricorrere eccessivamente a quei blitz che Mahomes ed Allen sanno come scardinare: dopo tre anni a loro modo deludenti, Baltimore finalmente arriva fino in fondo.

Se tutto va male: La situazione rimane pressoché identica a quella dello scorso anno, il passing game non riesce a compiere il vitale salto di qualità e la qualificazione ai playoff passa ancora una volta dagli eroismi del gioco di corse che, come abbiamo avuto modo di notare, non riesce a trovare modo di trainarli alla vittoria pure durante i playoff: il 2021, sostanzialmente, è una copia sbiadita del 2020… con i tifosi consapevoli che Jackson a breve non giocherà più gratis.


Cincinnati Bengals

Se tutto va per il verso giusto: Joe Burrow prima di tutto riesce a concludere l’anno giocando tutte e 17 le partite ed il reparto offensivo si esprime immediatamente come uno dei migliori dieci della lega: Chase, in particolar modo, mantiene gran parte delle promesse fatteci durante il processo pre-draft e ci dà immediatamente modo di constatare che chi lo definiva un talento generazionale non stesse usando maldestramente l’iperbole, la figura retorica ufficiale dell’offseason.
Grazie quasi esclusivamente all’operato dell’attacco concludono la stagione in zona playoff.

Se tutto va male: La linea d’attacco, sciaguratamente, continua ad essere un improvvisato colabrodo verso il quale qualche altro front office punterà il dito quando sarà chiamato ad utilizzare una scelta importante al draft per un “noioso” uomo di linea: dopo quanto successo lo scorso anno, i Bengals come franchigia non potranno permettersi di sottoporre il proprio futuro a pomeriggi da sette-otto sack.
In sintesi, il nome di Burrow comincia ad essere accostato con sempre più inquietante frequenza a quello di David Carr.


Cleveland Browns

Se tutto va per il verso giusto: Prima di tutto Mayfield si riconferma sui livello dello scorso autunno e, grazie ad una magnifica offseason nella quale non hanno sbagliato nulla, mettere a segno più di 20 punti contro i Marroni diventerà veramente difficile: giocando un football pulito e disciplinato incentrato sull’alternanza di corse e play action, Cleveland riesce a vincere consistentemente dominando il tempo di possesso e permettendo alla propria difesa di rimanere riposata e, di conseguenza, brillante.
Ai playoff hanno modo di prendere parte al Championship Game e da lì…

Se tutto va male: Il 2020, l’esaltante 2020, si dimostra essere stato una fantastica aberrazione e Mayfield torna ad essere un quarterback inconsistente ed impreciso, vanificando il comunque plausibilmente ottimo lavoro del duo Chubb-Hunt: la linea d’attacco, vera forza motrice della loro inaspettata cavalcata ai playoff, regredisce inspiegabilmente e non potendo contare su una tasca pulita Mayfield ricomincia a sparacchiare intercetti nei peggiori momenti della partita.
Malgrado gli ingenti investimenti, la secondaria continua ad essere l’anello debole dell’intera squadra nonché un invito a nozze per i quarterback con la Q maiuscola che stanno cominciando ad infestare la AFC.


Pittsburgh Steelers

Se tutto va per il verso giusto: La dieta a cui Roethlisberger si è sottoposto, oltre che ad averlo reso visibilmente più asciutto ed affascinante, in qualche modo gli resuscita il braccio destro e, come nei migliori anni della propria avventura in Pennsylvania, può riprendere a spedire la palla in orbita cercando Claypool e Johnson in profondità dietro ad una linea d’attacco che seppur inesperta si esprime a livelli sensibilmente migliori rispetto a quelli del 2020.
La difesa, tanto per cambiare, riesce ad annichilire qualsivoglia gioco aereo e Pittsburgh, galvanizzata dal verosimile effetto The Last Dance, riesce a sfruttare nel migliore dei modi l’immenso potenziale di un roster ricolmo di nomi importanti.

Se tutto va male: Il braccio destro di (non più) Big Ben tanto mestamente quanto inesorabilmente continua a decadere e le difese avversarie non avranno problemi a prendere le misure al loro gioco aereo fondato su passaggi corti e veloci: l’inesperienza ed il basso livello della linea d’attacco non permettono al rookie Harris di raccogliere una quantità di successo proporzionale al talento e dopo un paio di settimane lo spogliatoio si spacca definitivamente.
Da una parte i “veterani” iscritti solamente all’oramai obsoleto Instagram, dall’altra i giovinastri amanti di TikTok.


AFC EAST

Buffalo Bills

Se tutto va per il verso giusto: Buffalo ripete pressappoco la stagione dello scorso anno potendo contare, questa volta, sulla produzione di un pass rush sul quale nell’ultimo anno e mezzo hanno investito con lodevole convinzione.
Josh Allen, con un anno in più di preziosa esperienza in saccoccia, si porta a casa il meritato premio di MVP in modo che poi qualche illuminato del web italiano metta in rilievo il fatto che l’MVP non vinca MAI il Super Bowl.
Amo Internet.

Se tutto va male: Josh Allen regredisce?
No, seriamente, cosa può andare male ad una squadra ben costruita e strutturata come i Bills? L’unica ipotesi, giusto un po’ disfattista, che mi viene in mente comprende infortuni od una devastante regressione di Josh Allen che, inspiegabilmente, torna ad essere il quarterback “ammirato” nel primo anno e mezzo di carriera faticando immensamente a trovare successo in profondità ed evitare i turnover.


Miami Dolphins

Se tutto va per il verso giusto: Tua, in un sistema offensivo costruito per valorizzarne i punti di forza e con una batteria di ricevitori di primissimo livello, compie quel frettoloso salto di qualità che una parte dell’Internet esigeva già alla sua terza o quarta partita fra i professionisti: in ogni caso, giocando un football sicuro e senza fronzoli, Miami riesce a raggiungere i playoff grazie al lavoro congiunto di difesa ed attacco che, guidati intelligentemente da Flores, riescono a valorizzare l’uno il lavoro dell’altro dando vita ad una macchina quasi perfetta.

Se tutto va male: Tua fatica, continua a faticare e la pressione mediatica finisce per schiacciarlo, facendone evaporare ogni singolo centilitro di autostima e sicurezza nei propri mezzi: senza più Fitzpatrick al quale ricorrere nei momenti di vera necessità, Miami fatica terribilmente a mettere punti a tabellone e l’Internet si scatena a suon di «l’avevo detto io che questo Tua…» perché l’Internet non perde mai.
Seriamente, quando è stata l’ultima volta che l’Internet è uscito sconfitto da un campo NFL?


New England Patriots

Se tutto va per il verso giusto: Cam Newton, dietro una delle migliori linee d’attacco della NFL e con un corpo ricevitori totalmente rivoluzionato rispetto a quello che lo ha aiutato a concludere il 2020 con la miseria di 8 touchdown lanciati, ritrova lo smalto dei giorni migliori e permette a Mac Jones di farsi un prezioso anno d’apprendistato alle sue spalle senza quindi essere esposto precocemente alle nocive pressioni riservate ad un quarterback selezionato al draft per aiutare i milioni di tifosi Patriots a dimenticare quello che è svernato in Florida.
New England ritrova la retta via e fa ritorno ai playoff e Newton conferma una volta per tutte che la sua avventura fra i professionisti sia ancora ben lontana dall’epilogo.

Se tutto va male: L’attacco arranca, Newton continua ad essere un quarterback impreciso ed inefficace nella tasca e Belichick, nel tentativo di galvanizzare la squadra, butta in campo Mac Jones con troppo anticipo compromettendone forse irrimediabilmente l’autostima.
Il lavoro della difesa non basta e, con una situazione under center piuttosto complicata, le nostre gonadi sono costrette a sorbirsi terabyte di “Belichick è diventato Belichick solo ed esclusivamente grazie a Brady”: cari lettori, non voglio esagerare, ma voglio mettervi al corrente che quest’anno tifare Patriots è un dovere morale per preservare la salubrità della nostra variopinta comunità.


New York Jets

Se tutto va per il verso giusto: Con molta maturità e tranquillità iniziano un nuovo ciclo consapevoli che una squadra così giovane ed inesperta difficilmente vincerà tante partite e che pomeriggi da tre intercetti sono totalmente normali per un rookie.
Se la dirigenza accetterà con serenità gli ovvi insuccessi iniziali e Saleh proteggerà i propri giocatori dalla vorace stampa newyorkese, forse il loro futuro potrebbe essere esaltante per la prima volta dal…

Se tutto va male: I Jets fanno i Jets.


AFC WEST

Denver Broncos

Se tutto va per il verso giusto: Drew Lock comincia a giocare da quarterback funzionale riducendo al minimo i rischi e trovando la costanza che lo ha finora eluso: Denver, trascinata da un reparto difensivo che non ha alcuna ragione di essere qualcosa di diverso da uno dei migliori cinque della lega, riesce a fare la voce grossa in una delle division più scoppiettanti della NFL sopraffacendo gli avversari con fisicità e rabbia.
L’attacco, guidato dagli interessanti Sutton, Jeudy e Williams mette insieme il numero di giocate necessario per vincere più di dieci partite e, una volta ai playoff, buona fortuna contro una difesa del genere…

Se tutto va male: L’immenso potenziale del roster è vanificato dalla pazzia e dai continui errori di Lock e Denver tanto per cambiare si troverà in una situazione piuttosto scomoda, ossia quella di essere ad un quarterback di distanza dal poter coltivare sogni importanti: dubito perdano un numero di partite sufficientemente alto per portarsi a casa uno dei migliori prospetti del prossimo draft, quindi quasi sicuramente per ovviare al problema si troveranno costretti a sacrificare pesantissime scelte primaverili.
Forse sono andato un po’ troppo avanti con la mia fantasia.


Kansas City Chiefs

Se tutto va per il verso giusto: Trascinati da un attacco più esplosivo che mai, vincono il Super Bowl aggiungendo definitivamente al loro nome il sostantivo “dinastia”.

Se tutto va male: La nuova linea d’attacco non riesce ad ingranare ed a garantire a Mahomes la protezione adeguata per permettergli di vivisezionare le difese avversarie e, malgrado un record brillante in regular season, i Chiefs diventano monodimensionali, prevedibili, Mahomes-dipendenti.
Mahomes, spesso sotto pressione, comincia ad essere costretto ad alzarsi da terra con una frequenza alquanto preoccupante e si sa, un quarterback atterrato ha più probabilità di rimediare infortuni di un quarterback in piedi.


Las Vegas Raiders

Se tutto va per il verso giusto: Il reparto difensivo, sul quale hanno indiscutibilmente investito durante l’offseason, seppur con qualche anno di ritardo inizia a rasentare perlomeno la rispettabilità e Carr, il buon Carr, può iniziare a giocare con la serenità garantita dal fatto che la vittoria non passi solo ed esclusivamente dalle sue mani.
Dopo anni deludenti scanditi da immancabili collassi a novembre e dicembre, Las Vegas raggiunge nuovamente i playoff dimostrando che malgrado la partenza a rilento il progetto tecnico di Gruden abbia senso e che la pazienza sia una virtù.

Se tutto va male: La difesa continua a giocare come ci ha abituati e la linea d’attacco, completamente smembrata lo scorso marzo, regredisce complicando ulteriormente l’esistenza a Carr: con premesse del genere è impossibile pensare di riscuotere successo in una division ostica come la AFC West.
Malgrado l’ennesimo fallimento la dirigenza, infatuata per qualche strana ragione di Gruden, non mette minimamente in discussione l’allenatore dopo quattro anni di fallimenti.


Los Angeles Chargers

Se tutto va per il verso giusto: Herbert diventa immediatamente un candidato MVP sfruttando nel migliore dei modi la rassicurante protezione garantitagli dalla nuova, sulla carta esaltante, linea d’attacco.
Il reparto offensivo, esplosivo e potenzialmente in grado di rispondere colpo su colpo a quello dei Chiefs, è coadiuvato da una difesa d’assoluto valore che beneficerà incredibilmente del ritorno di Derwin James, un giocatore unico nel suo genere di cui continuiamo a parlare come uno dei migliori nel ruolo malgrado le pochissime partite giocate fino a questo punto della carriera.

Se tutto va male: I Chargers chargerano e dopo un traumatico training camp punteggiato da ripetuti infortuni a giocatori chiave si approcciano alla stagione sfiduciati e depressi creando le perfette condizioni atmosferiche per la sopravvivenza della loro personalissima nuvola di Fantozzi che porterà all’ordine del giorno infortuni, partite perse di poco in modo beffardo e tanti, tantissimi field goal mancati.
Indipendentemente da tutto, vinceranno partite.


AFC SOUTH

Houston Texans

Se tutto va per il verso giusto: Qualcuno piazza una macchina del tempo davanti al quartier generale ed una volta tornati al 2017/2018 il front office compie un paio di mosse che prevengano il collasso del quale, loro malgrado, si sono resi protagonisti.

Se tutto va male: Fanno un qualcosa di simile a quanto fatto dai Jets lo scorso anno e vincendo una partita di troppo si vedono soffiare da una squadra per l’occasione un po’ più incompetente di loro la prima scelta assoluta al prossimo draft.


Indianapolis Colts

Se tutto va per il verso giusto: Wentz fuori dalle 5 alle 12 settimane, Quenton Nelson fuori dalle 5 alle 12 settimane per lo stesso identico infortunio: altroché la nuvola di Fantozzi a Los Angeles dai Chargers, a quanto pare il povero Carson si porta appresso una nuvolaglia in grado di compromettere qualsiasi cosa o persona lui tocchi e, forse, devo revocare agli Eagles il titolo di “squadra NFL più sfortuna insieme ai Chargers”.
Inizio di training camp traumatico, peggio di così veramente non poteva andare ed al momento fatico a trovare parole da accompagnare a “se tutto va per il verso giusto”: tutto sta andando per il verso sbagliato.

Se tutto va male: Peggio di così? Veramente? Chi sarà il prossimo, Jonathan Taylor? Darius Leonard?


Jacksonville Jaguars

Se tutto va per il verso giusto: Lawrence ha un impatto devastante sulla NFL e mette insieme una stagione simile a quella appena compilata da Justin Herbert e, per una volta, l’hype non crea alcun danno ma anzi, ci permette di apprezzare al meglio le imprese di uno dei prospetti più esaltati della storia – anche se non credo.
Il reparto offensivo ci mostra cose interessanti e più spesso che non Jacksonville è in grado di arrivare all’ultimo quarto di una partita con la legittima speranza di vincere.

Se tutto va male: Non possono andare male molte cose – infortuni a parte – ad una squadra reduce dagli anni che ha appena vissuto, speriamo che l’epilogo della stagione di Lawrence non sia in alcun modo comparabile a quello di Burrow.


Tennessee Titans

Se tutto va per il verso giusto: Con l’innesto di Julio Jones l’attacco dei Tennessee Titans è in grado di pareggiare l’assurda produzione di quello dei Kansas City Chiefs elevandoli così ufficialmente al ruolo di anti-Chiefs.
Con Henry da rispettare e Julio/Brown sull’esterno, decidere su quale giocatore allocare il maggior numero di risorse difensive diventa impossibile ed il buon Tannehill, più efficace che mai, non ha alcun problema a concludere ogni singola partita producendo almeno una trentina di punti.
L’investimento Dupree paga dividendi e, incredibilmente, il pass rush dei Titans riesce a portare una quantità di pressione non trascurabile al quarterback avversario: a fine anno tornano al Championship Game desiderosi di vendicare quanto successo due anni fa.

Se tutto va male: Henry, dopo essere stato spremuto negli ultimi due campionati, inizia a sentire gli effetti delle tante botte prese e rallenta, almeno per i suoi standard: senza la solita produzione del proprio running back il gioco aereo inizia tentenna e Tennessee, squadra chiaramente a trazione anteriore, non riesce a compensare alle palesi mancanze del reparto difensivo.


 

4 thoughts on “NFL: migliore e peggiore ipotesi per ogni squadra della AFC nel 2021

  1. Se tutto va bene lamar non giochera molte partite se nn si vaccina… mica sta giocando a golf o a tennis… mah

    • Guarda caro Gianluca, vorrei risponderti in maniera approfondita e struttura (come meriteresti) ma la paura che poi la sezione commenti di questo articolo si trasformi in un campo di battaglia sul vaccino è troppa.
      Ti dico solo una cosa: sono profondamente deluso da Jackson e difficilmente lo guarderò più nello stesso modo.

      • E’ un argomento molto delicato mattia , lo comprendo. Io ho voluto dire il mio pensiero e ti ringrazio della risposta

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