L’amore per il football americano mi ha portato, nel corso degli anni, a leggere tonnellate di articoli di ogni genere, anche se la tipologia d’articolo nella quale mi sono imbattuto più assiduamente è senza ombra di dubbio il power ranking: signori, questi americani amano provare a dare un ordine alle cose perché è risaputo che assegnare un numero ad un cereale è il miglior modo per sentirsi al sicuro dinanzi alla disgregazione del tessuto soci… FOOTBALL, parliamo di football.
Gli americani amano così tanto i power ranking che, negli anni, hanno avuto modo di plagiarmi fino a rendere pure me power ranking dipendente.
A proposito di tentativi di compensazione, per ovviare alla prima domenica senza football da settembre – tranquilli, fra un po’ questa diventerà la norma – a questa parte ho deciso di cimentarmi nella creazione di un power ranking dei Super Bowl giocati in questo secolo: non mi spingo oltre poiché non credo di aver l’oggettività necessaria per mettere in piedi un confronto sensato fra Super Bowl VI e Super Bowl LI, un confronto che mi permetta di spiegare i perché delle mie scelte.
Ça va sans dire, una partita combattuta e tirata fino all’ultimo secondo per ovvi motivi sarà più in alto in classifica rispetto ad un monologo sfociato in una batosta con più di venti punti di scarto.
PS: ci saranno giusto un po’ di New England Patriots.
21) Super Bowl XXXV
Risultato finale: Baltimore Ravens 34 – New York Giants 7
Da ricordare perché: solo per i tifosi dei Ravens.
Per tutta la partita milioni e milioni di tifosi occasionali sparsi per tutto il mondo si domandarono se il Super Bowl fosse solo un allenamento con uno show durante l’intervallo o una partita iper-competitiva fra quelle che sulla carta sono state le migliori squadre durante la regular season: non fosse stato per almeno mezza dozzina di intercetti clamorosamente droppati da Baltimore lo scarto finale sarebbe stato ancora più umiliante per i Giants.
20) Super Bowl XLVIII
Risultato finale: Seattle Seahawks 43 – Denver Broncos 8
Da ricordare perché: la pelliccia di Joe Namath durante il coin toss.
Che non fosse la giornata dei Broncos lo si era capito pressoché immediatamente quando il centro titolare Manny Ramirez, in un attacco di mitomania a la Elon Musk, decise di colonizzare Marte spedendoci sopra il primo pallone da football tramite il primo snap della partita: se non altro pure i marziani avranno modo di dilettarsi giocando a questo magnifico sport.
Fa ridere pensare che quelli fossero gli stessi Broncos che in regular season avevano polverizzato ogni record immaginabile riguardante l’attacco.
In honor of his 71st birthday today, we give you Joe Namath at Super Bowl XLVIII in a fur coat. pic.twitter.com/Stw9hpIw0V
— NFL on ESPN (@ESPNNFL) June 1, 2014
19) Super Bowl XXXVII
Risultato finale: Tampa Bay Buccaneers 48 – Oakland Raiders 21
Da ricordare perché: le inquadrature su Gruden per giustificare il titolo di Gruden Bowl.
La partita in sé non è stata sicuramente noiosa o poco combattuta, è che difficilmente si vincerà un Super Bowl lanciando cinque intercetti.
Anzi, molto probabilmente tale Super Bowl non sarà nemmeno particolarmente combattuto.
18) Super Bowl LV
Risultato finale: Tampa Bay Buccaneers 31 – Kansas City Chiefs 9
Da ricordare perché: Tom Brady ne ha vinto un altro! Viva Tom Brady! Tom Brady ha vinto senza Belichick!
Doveva essere lo scontro generazionale fra Brady e Mahomes, il passaggio della torcia, questo e quell’altro… È stato un monologo Buccaneers che ci ha fatti sentire male con noi stessi a non fare nulla per salvare Patrick Mahomes: il pass rush dei Buccaneers – a causa di un paio d’infortuni lungo la linea d’attacco avversaria – ha fatto vivere a Mahomes i peggiori sessanta minuti della propria carriera.
Sbadigli scanditi da violenza gratuita.
17) Super Bowl 50
Risultato finale: Denver Broncos 24 – Carolina Panthers 10
Da ricordare perché: Halftime Show con i Coldplay, io odio i Coldplay.
Lasciamo perdere una partita per lunghi tratti noiosa decisa da un paio di giocate di Von Miller che di fatto portarono più o meno direttamente a 15 dei 24 punti messi a segno da Denver, se un Super Bowl viene inquinato dai Coldplay il fatto che tale Super Bowl non occupi l’ultimo posto di qualsivoglia classifica è la più grande prova che finalmente, dopo anni di più o meno duro lavoro, il vostro amato Mattia stia cominciando a maturare come persona.
16) Super Bowl XLI
Risultato finale: Indianapolis Colts 29 – Chicago Bears 17
Da ricordare perché: Rex Grossman ha giocato al Super Bowl, il vostro quarterback preferito può dire altrettanto?
Devin Hester ci aveva illuso che una squadra guidata da Rex Grossman potesse soffiare il Lombardi ad una squadra comandata da Peyton Manning, ma purtroppo per loro dopo quindici minuti è finito il primo quarto.
Partita non brutta, anzi, semplicemente non la più esaltante.
15) Super Bowl LIII
Risultato finale: New England Patriots 13 – Los Angeles Rams 3
Da ricordare perché: punters are people too.
Il cinquantatreesimo Super Bowl è stato… interessante, diciamo così.
Odiato dall’orda di occasionali che si ricorda dell’esistenza di questa lega/disciplina solo una volta all’anno per la quantità abnorme di punt e stop difensivi, a mio avviso è stato un ottimo scontro fra due squadre estremamente ben allenate che di fatto hanno dato vita ad una lunghissima partita a scacchi fra due allenatori pazzoidi diametralmente diversi sotto ogni punto di vista: in una nottata abbiamo imparato, forse, ad apprezzare definitivamente i punter, eroi il cui contributo troppo spesso è dato per scontato.
Here’s what Ryan Allen did in Super Bowl LIII. Four punts inside the 25 and three inside the 10. pic.twitter.com/jri3psO2aq
— Zack Cox (@ZackCoxNESN) March 19, 2019
14) Super Bowl XL
Risultato finale: Pittsburgh Steelers 21 – Seattle Seahawks 10
Da ricordare perché: a chi non piace una trick play?
Super Bowl a mio avviso un po’ anonimo animato dalla bellissima trick play di Randle El.
A renderlo speciale ci ha pensato Jerome Bettis, nativo di Detroit, ritiratosi dopo aver vinto il primo anello proprio al Ford Field di Detroit.
13) Super Bowl XLII
Risultato finale: New York Giants 17 – New England Patriots 14
Da ricordare perché: 18-1.
Se dovessimo mettere in ordine di importanza tutti i Super Bowl giocati finora questo quasi certamente finirebbe nella top five poiché ci sono tutti gli ingredienti necessari per una grande storia americana da convertire un giorno in film: gli americani, gradassi di natura, per qualche strana ragione amano la narrativa di Davide contro Golia.
Il mondo intero e la NFL sarebbero posti profondamente diversi se Eli Manning non avesse trovato un modo per impedire ai New England Patriots di diventare la seconda squadra nella storia della National Football League a concludere la stagione imbattuta.
12) Super Bowl XLVI
Risultato finale: New York Giants 21 – New England Patriots 17
Da ricordare perché: Eli Manning che diventa ufficialmente la kryptonite di Tom Brady. Eli Manning.
Qualche anno dopo, dal nulla, New York ha tirato fuori un’altra Super Bowl run culminata in una clamorosa – anche se meno rispetto alla precedente – vittoria sui New England Patriots che ha definitivamente permesso ad Eli Manning di diventare il mio quarterback preferito dopo Joe Flacco.
A breve maggiori indicazioni.
11) Super Bowl LIV
Risultato finale: Kansas City Chiefs 31 – San Francisco 49ers 20
Da ricordare perché: le critiche sui social per gli outfit di Jennifer Lopez e Shakira.
Bella partita, bella rimonta, ma abbiamo visto di meglio.
Per comprendere l’importanza o bellezza di un certo Super Bowl, a mio avviso, è necessario che sia intercorso parecchio tempo dal fischio finale perciò non escludo che fra qualche anno potrò aver cambiato idea sul primo trionfo dei Chiefs di Mahomes: sì, ho scritto primo per motivi ben precisi.
10) Super Bowl XXXIX
Risultato finale: New England Patriots 24 – Philadelphia Eagles 21
Da ricordare perché: vomito, gambe rotte ed i Patriots che diventano ufficialmente una dinastia, più che Super Bowl questo è un film dell’orrore.
Non tifo New England Patriots, lo sapete, però è un dato di fatto che i loro Super Bowl tendenzialmente siano divertenti, combattuti e memorabili: fra le loro vittorie, ovviamente dopo quella di Los Angeles, questa è la meno spettacolare poiché New England si è “limitata” a gestire i dieci punti di vantaggio accumulati grazie a due scoring drive consecutivi nell’ultimo periodo di gioco.
Preparatevi, cari lettori, da qui alla fine sarà un monologo Patriots.
🗣️ @36westbrook tells the story of how Terrell Owens overcame a broken leg to play in the Super Bowl 💪
Presented by @DraftKings pic.twitter.com/IJzWaO1AP3
— PFF (@PFF) December 23, 2020
9) Super Bowl XLIV
Risultato finale: New Orleans Saints 31 – Indianapolis Colts 17
Da ricordare perché: il figlio di Brees che diventa l’infante più famoso da quello sulla cover di Nevermind dei Nirvana.
A primo acchito lo scarto di due touchdown ci lascerebbe pensare ad una netta vittoria dei Saints: nulla di più sbagliato, in quanto metà di tale scarto è arrivata grazie ad una fondamentale pick six di Tracy Porter che ha stroncato il drive del potenziale pareggio di Indianapolis.
Assistere ad un testa a testa fra due quarterback del calibro di Manning e Brees sicuramente aiuta.
8) Super Bowl XXXVI
Risultato finale: New England Patriots 20 – Saint Louis Rams 17
Da ricordare perché: il giorno in cui tutto iniziò.
Impressiona maggiormente il fatto che Belichick sia riuscito ad inceppare il meccanismo perfetto che era il reparto offensivo dei Saint Louis Rams o per l’ultimo drive di Tom Brady?
Concentriamoci sull’ultimo drive di Tom Brady: Bill Belichick si fida di un giovanissimo Tom Brady che, senza alcun timeout, tutto ciò che deve fare è guadagnare una cinquantina di yards in poco più di un minuto in modo da permettere al proprio kicker Adam Vinatieri di portarsi a casa un Lombardi che sulla carta sembrava esser loro precluso dalla leggendaria superiorità dei Rams.
Brady, anche se ai quei tempi non ci era dato saperlo, dimostrò di avere il ghiaccio nelle vene e bla bla bla, primo Super Bowl dei Patriots e tanti saluti…
O forse no.
7) Super Bowl XLV
Risultato finale: Green Bay Packers 31 – Pittsburgh Steelers 25
Da ricordare perché: il giorno in cui Rodgers ci diede l’illusione di poter vincere lo stesso numero di Super Bowl che poi avrebbe vinto Tom Brady.
Bel Super Bowl, poco da dire.
Pittsburgh ha saputo rispondere ad una prima metà di gioco dominata dai Packers imbastendo una buonissima rimonta arrestata dall’oramai leggendario fumble di Clay Matthews arrivato a seguito della disperata richiesta del compianto Kevin Greene: primo e finora unico Super Bowl vinto da Rodgers che, poveraccio, nel ventunesimo secolo ha vinto la metà dei Super Bowl vinti da Eli Manning.
Fa riflettere.
Such a powerful moment during Super Bowl XLV, as Kevin Greene (then the Packers OLB coach) implores Clay Matthews to step up and rally the defense with Charles Woodson out of the game and the Packers down by four: "It's time. It is time." RIP to a football legend. pic.twitter.com/EvItIDHWML
— Field Yates (@FieldYates) December 21, 2020
6) Super Bowl XXXVIII
Risultato finale: New England Patriots 32 – Carolina Panthers 29
Da ricordare perché: tanti punti in poco tempo, pochi punti in tanto tempo e volenti o nolenti Janet Jackson.
Punti segnati da entrambe le squadre nel primo quarto: zero.
Punti segnati da entrambe le squadre nel secondo quarto: ventiquattro.
Punti segnati da entrambe le squadre nel terzo quarto: zero.
Punti segnati da entrambe le squadre nel quarto quarto: trentasette.
Partita di rara bellezza pure questa volta decisa da Adam Vinatieri ed il suo freddo piede destro, anche se purtroppo per molti questo Super Bowl verrà ricordato per l’incidente che ha coinvolto Janet Jackson e Justin Timberlake: se volete più informazioni in questo caso vi dovrete arrangiare poiché non ho intenzione di parlare di seni femminili, per quello ci sono già le pagine di calcio su Facebook.
Ops.
5) Super Bowl LII
Risultato finale: Philadelphia Eagles 41 – New England Patriots 33
Da ricordare perché: questa vittoria ha tolto ai loquaci tifosi degli Eagles ogni motivo per smetterla, finalmente, di lamentarsi. Per un paio di mesi.
Punti, punti, punti, punti, punti, punti, punti, punti, record, record, record, record, record, record, underdog, underdog, underdog, underdog, underdog, underdog, Philly Philly, Philly Philly, Philly Philly, Philly Philly, Philly Philly, Philly Philly, Big D*ck Nick, Big D*ck Nick, Big D*ick Nick, Big D*ck Nick, Big D*ck Nick: poesia futurista?
No, semplicemente uno dei Super Bowl più nevrotici, convulsi e spettacolari di cui io abbia memoria vissuto a Milano negli Studi Sky insieme ad un paio di signori che considero tutt’oggi mentori e, soprattutto, amici.
4) Super Bowl XLVII
Risultato finale: Baltimore Ravens 34 – San Francisco 49ers 31
Da ricordare perché: Joe Flacco che dopo quattro partite in cui si è dimenticato di chiamarsi Joe Flacco diventa milionario.
Bias? Probabilmente sì, ma non mi interessa.
Dai, in tre secondi pensate ad un Super Bowl più strano di quello andato in scena a New Orleans fra Ravens e ‘Niners, un Super Bowl in cui i due allenatori erano fratelli, un Super Bowl in cui Joe invece che Flacco è stato Montana, un Super Bowl messo in pausa per una buona mezz’oretta da un blackout.
Oltre a quanto elencato finora, a renderlo unico ci ha pensato anche il fatto che è come avessimo vissuto due partite in una: nel pre-blackout Baltimore stava annientando San Francisco sotto ogni punto di vista mentre una volta ritornata la luce i ‘Niners sono andati a tanto così dal completare la rimonta, morta a seguito di una tanto eroica quanto controversa goal line stand dei Ravens.
Era pass interference? Non chiedetelo a me, l’unica cosa che conta è che Ray Lewis si sia ritirato nel modo più epico possibile.
A power outage during Super Bowl XLVII caused a 34-minute delay, making it the longest #SuperBowl in history, at 4 hours and 14 minutes. pic.twitter.com/jcQlDhaLlw
— Mental Floss (@mental_floss) February 4, 2019
3) Super Bowl XLIII
Risultato finale: Pittsburgh Steelers 27 – Arizona Cardinals 23
Da ricordare perché: il Super Bowl con più big play in assoluto.
Questo Super Bowl ci ha regalato uno dei più grandi momenti sliding door nell’epica sportiva, l’intercetto di James Harrison: sottraendo i sette punti portati dall’assurdo sforzo individuale del pass rusher con il numero 92 dai ventisette totali di Pittsburgh, Arizona risulterebbe vincitrice.
Proviamo ad aggiungerne altri tre, quelli con cui i Cardinals avrebbero potuto chiudere la prima metà di gioco tramite un banale calcio che prima della pick six avrebbe fatto sbuffare i tifosi: è impossibile parlare di questa partita senza gettarsi nella speculazione più selvaggia.
A proposito di sforzi individuali, che dire del game winning touchdown di Santonio Holmes?
2) Super Bowl LI
Risultato finale: New England Patriots 34 – Atlanta Falcons 28
Da ricordare perché: 28-3.
La più grande rimonta che io abbia mai visto nella partita più importante che esista.
1) Super Bowl XLIX
Risultato finale: New England Patriots 28 – Seattle Seahawks 24
Da ricordare perché: dopo enne anni stiamo ancora discutendo del fatto che forse Carroll avrebbe dovuto far correre Lynch.
Vittoria non certamente clamorosa come quella contro i Falcons, ma ho deciso di premiare il quarantanovesimo Super Bowl per l’importanza che l’intercetto di Butler ricopre nel nostro immaginario collettivo: la rimonta è stata indubbiamente emozionante, ma credo che nessuno di noi abbia mai provato un’emozione tanto intensa quanto quella vissuta in quel mezzo secondo nel quale siamo riusciti a realizzare che il cornerback undrafted free agent dei Patriots avesse effettivamente soffiato il pallone al molle Lockette.
Tutto ciò, comunque, è arrivato a seguito di una partita estremamente spettacolare nella quale non abbiamo avuto fisicamente modo di rilassarci per un secondo.
Mattia, 27 anni.
Scrivo e parlo di football americano per diventare famoso sull’Internet e non dover più lavorare.
Se non mi seguite su Twitter (@matiofubol) ci rimango male. Ora mi trovate su https://matiofubol.substack.com/
Il sbowl vinto e quello perso dai broncos sono state due nn partite.. noiose come poche…
Riguardo ai ravens vs 49 sono straconvinto che senza il blackout sarebbe stato un massacro, i ravens avevano tutta l inerzia dalla loro.
Dell era brady salvo quello coi falcons.. epico
Riguardo a quest’ultimo anche se nn menzionato vado x i chiefs.
MATTIA, farai un articolo sul mercato?
Si prospetta un giro di QB
Avrei inserito anche il SUPERBOWL XX
Bears 46 – Patriots 10
Per tanti motivi:
L’unico vinto dai Bears
Il punteggio
Si è cominciato a parlare di Football Americano in Italia
Il 21esimo secolo comincia nel 2001, però.
Ops… scusate.. un pelo OT
Tra gli attacchi ricordo quelli dei Cardinals e Falcons, peccato. Ricordo le giocate di Warner e Fitzgerald. Non sono ancora riuscito a digerire la sconfitta dei Falcons, non che io sia un loro tifoso, ma fino al secondo tempo di quel superbowl avevano giocato un football di altissimo livello.
Tra le difese i Seahawks, ingiocabili.
Ma che bravo il Mattia! Documentato, curioso e, soprattutto, ironico. Ah, non metterei mai nessun Super bowl vinto dai Patriots….tra quelli più belli :)
Grazie Pierluigi, fa molto piacere leggere ciò che hai scritto!
Per me il primo dei due Super bowl vinti dai Giants sui Patriots è non solo il miglior Super bowl degli ultimi vent’anni, ma proprio la più bella partita di tutti i tempi, per equilibrio attacchi-difese, dramma sportivo, epico minuto finale.
Al contrario, detesto il Super bowl vinto dagli Eagles sui Patriots: ‘ste partite a punteggio altissimo, senza difese, mi orripilano. Meglio quelle come Patriots-Rams 13-3!