Volevamo spettacolo, volevamo tensione, volevamo emozioni: questa partita, importante premetterlo, ci ha regalato tutto ciò in quanto abbiamo avuto modo di assistere a mezzi miracoli, errori, tentativi di rimonta, scelte che hanno fatto – e faranno – discutere e tantissime big play.
Prima di tuffarmi nel sunto ed analisi della partita mi preme ribadire quanto spettacolare sia stata e quanto possiamo ritenerci fortunati ad aver assistito al primo testa a testa in postseason fra due dei più grandi quarterback di sempre.

Neanche il tempo di trovare la posizione giusta sul divano che Tom Brady pesca Mike Evans in end zone per il touchdown del 7 a 0 al termine di un buonissimo drive nel quale l’attacco dei Buccaneers ha convertito tutti e tre i terzi down giocati: buon auspicio?
Noi tutti ci attendavamo la risposta immediata da parte di Rodgers e del potentissimo attacco dei Packers, ma ecco il sack di Shaq Barrett: interessante, soprattutto in luce del fatto che la linea d’attacco dei Packers, contro Los Angeles, era riuscita a proteggere egregiamente il proprio quarterback concludendo la partita senza concedere alcun sack.
Cinque giocate, subito sack: attenzione al reparto di Todd Bowles.

Brady e soci non riescono ad incrementare il vantaggio poiché dopo aver convertito ancora una volta un paio di terzi down, sul terzo terzo down del drive l’ottimo Kenny Clark trova il modo di mettere le mani addosso a Brady, costringendo Arians a ricorrere al proprio punter, Pinion; Green Bay potrebbe avere un problema poiché in una manciata di secondi arriva il secondo sack, questa volta messo a segno da Pierre-Paul, ma su 3&15 ad un passo dalla propria end zone Rodgers ci regala la prima giocata da Rodgers della partita trovando Lazard sulla sideline dopo una buona fuga dalla pressione del pass rush avversario: Green Bay ritrova la fiducia in sé stessa e comincia a scalare il campo con relativa calma, calma che viene gettata fuori dalla finestra quando su 3&3 Rodgers decide di non accontentarsi del primo down connettendo con Valdes-Scantling per un touchdown da 50 yards che riporta la partita sul 7 a 7.

Tocca a te, Tom.
Quello che sembra essere un promettente drive per la difesa dei Packers si trasforma in un battibaleno in incubo, poiché prima su terzo down – ancora – Godwin riesce ad acchiappare il pallone per un guadagno da 52 yards e poi, lo snap successivo, Leonard Fournette preme tutti i tasti sul suo joypad e mette a segno un assurdo touchdown da 20 yards.
14 a 7 e wow, Fournette questi playoff li sta giocando proprio a livelli alti.
Rodgers ed i Packers non si fanno prendere dal panico e con assoluta calma, finalmente aiutato da un gioco di corse che sta cominciando a trovare un modo per aggirare il front seven dei Bucs, percorre il campo bruciando ben sette minuti: il problema è che la miglior red zone offense della lega stranamente arranca e nessuno dei tre lanci consecutivi indirizzati a Adams porta in dote i sei punti.
Green Bay deve accontentarsi dei tre punti che, dopo un drive di 15 giocate, non sono abbastanza, soprattutto in una partita del genere.

La difesa trova un modo di limitare Brady costringendolo al punt e con circa due minuti rimasti da giocare noi tutti ci attendiamo la magia di Rodgers, un patatrac è quasi inimmaginabile: con una trentina di secondi rimasti sul cronometro, dopo un ulteriore sack di Pierre-Paul, Rodgers cerca Lazard, chiaramente trattenuto da Murphy-Bunting che non solo riesce ad evitare la penalità, ma pure a mettere a segno un intercetto molto importante.
A mio avviso gli arbitri avrebbero dovuto punire il cornerback dei Buccaneers con una pass interference.
Tampa Bay vuole portare a casa punti, i rari turnover di Rodgers vanno sfruttati al meglio e decide coraggiosamente di giocare un 4&3 che in caso di fallimento avrebbe messo l’attacco dei Packers nelle condizioni di scroccare un improbabile piazzato: quarto down convertito, bastano cinque o sei yards ulteriori per mettere Succop nella posizione di calciare il piazzato del 17 a 10… non così in fretta.
Non così in fretta, poiché Brady, ingolosito da un matchup da lui reputato “sfruttabile”, decide di cercare Scott Miller in profondità e, complice una marcatura non certamente impeccabile, l’Edelman di Tampa Bay mette a segno un incredibile touchdown che porta i suoi sul 21 a 10.
Il passivo appare eccessivo, Green Bay per quanto fatto vedere non merita sicuramente di trovarsi sotto di undici punti, ma tant’è, contro Tom Brady ai playoff a volte nemmeno la perfezione è sufficiente, figuriamoci la sufficienza.

Pronti-via e la partita prende una bruttissima piega per i Packers, poiché su terzo down Whitehead asfalta Aaron Jones causando un fumble che dopo essere stato recuperato dall’onnipresente White viene immediatamente tramutato in touchdown da Cameron Brate, pescato completamente libero in end zone da Tom Brady a seguito di una più che convincente play action: 28 a 10 Buccaneers, si mette male per i Packers.
Rodgers, con le spalle al muro, ci dimostra perché sia un giocatore speciale mettendo insieme un ottimo drive concluso con il touchdown dell’amico Robert Tonyan e così, dopo solo quattro minuti da quella che sembrava essere la pietra tombale, Green Bay si riporta sotto di undici.
Brady e soci vogliono rispondere al fuoco con il fuoco, ma purtroppo per loro si bruciano, in quanto il 12 dei Bucs sparacchia un lancio in profondità comodamente intercettato da Amos: i Packers sono più vivi che mai.

Green Bay, proprio come nel secondo quarto, inizia a muovere le catene con una metodicità paurosa e bruciando più di sette minuti tramite 13 giocate trova ancora una volta il modo di concludere il proprio drive con un touchdown, questa volta ricevuto da Davante Adams, liberatosi divinamente dalla marcatura del cornerback con un lavoro di piedi da esporre al Louvre: Green Bay vuole limare il passivo a tre e decide di giocare la conversione da due punti che, purtroppo per loro, viene clamorosamente droppata da St. Brown.
28 a 23 Buccaneers, ma i Packers ci sono, sono pronti al sorpasso.

I Bucs continuano a muovere le catene con apprezzabile efficienza, ma per la seconda volta in altrettanti drive il pallone viene intercettato dai Packers – con la collaborazione delle insicure mani di Mike Evans -, questa volta da Alexander: questa è l’occasione perfetta per i Packers, serve un altro drive simile a quelli appena conclusi.
Con un Brady stranamente in difficoltà, a trascinare il resto della squadra ci pensa il pass rush che su terzo down atterra Rodgers: la partenza di Shaq Barrett è semplicemente disumana, il ragazzo era davanti a Rodgers mezzo secondo dopo lo snap, nulla da fare per il 12 dei Packers.
Punt dei Packers, occasione ghiotta per i Buccaneers di chiudere definitivamente i conti? No, altro intercetto di Alexander, il terzo lanciato da Brady in altrettanti drive: riusciranno i Packers questa volta a sfruttare a dovere l’ottimo sforzo della difesa?
Risposta breve: no, poiché si impantanano in un altro three and out: sei punti da tre turnover consecutivi? Si può fare chiaramente di meglio se si vuole andare al Super Bowl.
Due three and out dopo due clamorosi intercetti di Brady sono francamente inaccettabili per una squadra come i Green Bay Packers, occasioni del genere, soprattutto a questo punto della partita, devono essere sfruttate.

Brady e soci, dopo un paio di respiri profondi, ricominciano a muovere le catene, questa volta anche grazie al finora silenzioso – per quanto riguarda le ricezioni – Gronkowski che con un guadagno di una trentina di yards porta i suoi in zona field goal: la difesa dei Packers riesce a limitarli al field goal, convertito da Succop senza particolari problemi.
31 a 23 Buccaneers, circa cinque minuti rimasti da giocare, palla a Rodgers.

L’MVP inizia a mettere insieme giocate da MVP trascinando i suoi dall’altra parte del campo – forse un po’ troppo velocemente – e dopo aver convertito un cruciale terzo down con Adams, rieccoli in red zone, quella parte di campo dove Rodgers e Adams sono il duo più dominante della lega… forse: la difesa dei Bucs, pure in questo caso, riesce a contenere l’attacco dei Packers e su terzo down Rodgers, ignorando colpevolmente la possibilità di mettere a segno il touchdown del potenziale pareggio con le proprie gambe, non riesce a connettere con Adams.
Quarto down, che si fa? La logica suggerirebbe di tentare la conversione, LaFleur no, si accontenta del piazzato, convertito da Crosby: 31 a 26 Buccaneers, ma signori che scelta clamorosa.

La scelta, purtroppo per loro, si rivela essere sbagliata in quanto Tampa Bay riesce a muovere le catene e far scadere il tempo, anche se molto probabilmente i tifosi dei Packers recrimineranno a lungo per una decisiva pass interference chiamata contro King su terzo down: il defensive back dei Packers ha indubbiamente tirato la maglia a Johnson, ma per come hanno arbitrato il resto della partita una non chiamata non sarebbe apparsa inappropriata.

Tampa Bay al Super Bowl, dunque, Tom Brady al Super Bowl pure quest’anno, pure in una conference diversa dalla “sua” AFC: il GOAT ieri non ha sicuramente giocato la propria miglior partita – anche se non è stato aiutato dai propri ricevitori e dai loro costanti drop – ma ha saputo mettere a segno le giocate che contavano veramente nei momenti chiave della partita.
I meriti di questa vittoria, però, mi sento di attribuirli al reparto difensivo guidato da Todd Bowles: non solo sono riusciti a pressare Rodgers come mai nessuno prima – a parte loro tre mesi fa -, sono stati anche in grado di limitare una delle migliori red zone offense della lega a due piazzati in due momenti importantissimi della partita.
Si può discutere quanto si vuole della scelta di LaFleur e delle scelte arbitrali, ma molto semplicemente Green Bay ieri ha mancato un paio di clamorose opportunità che non ha avuto problemi a sfruttare durante tutto il resto della stagione: spiace per loro poiché Rodgers, visibilmente frustrato, nel post-partita ha dichiarato di non aver ancora chiaro cosa gli riserverà il futuro.
Tampa Bay è stata capace di sopravvivere ad un paio di atipici errori di Brady e dell’attacco grazie ad un reparto difensivo che sembra essere stato assemblato proprio per contenere Aaron Rodgers e compagni: il pass rush, molto semplicemente, ha giocato una partita ai limiti della perfezione facendoci constatare la pesante assenza di David Bakthiari, il miglior left tackle della lega.
Come già detto, ricavare solamente sei punti da tre intercetti consecutivi non basta per vincere un Championship Game e Green Bay avrà molto su cui rimuginare durante le prossime settimane.

E pure quest’anno, per la quarta volta nelle cinque stagioni da me “commentate”, mi trovo costretto a parlare di Brady al Super Bowl: bello e bravo Brady, assolutamente, ma non sottovalutiamo la magnifica prestazione del reparto difensivo.

11 thoughts on “Cambia la Conference, non il risultato: Tampa Bay Buccaneers al Super Bowl

  1. Spiace per rodgers, certo anche io pensavo giocassero quel 4 down… cmq sarà un superbowl stellare per quanto vedo Kc favorita avere brady avversario è un bel banco di prova per mahomes

    • Suicidio aritmetico: dopo i 3 punti era obbligatorio l’onside kick.

      Sembra che nessuno ricordi cosa è capace di fare Brady con il cronometro… incredibile dopo 20 anni.

  2. stagione finita e con tristezza.. si meritava di più, ma come sempre vincono i migliori come squadra (da head coach a last men on the bench) e ieri ha vinto Tampa. Onore a loro e qualche demerito a noi..

    Grazie Mattia per un resoconto che rende meno amara una sconfitta terribile! 🙏

    • La scelta di calciare sul 4&goal a 2 minuti dalla fine credo rientri tra le peggiori della storia. Incomprensibile. Forse giusto King sarà meno amato di Lafleur in questi giorni a GB
      Mi dispiace x Rodgers perché quest’anno se lo meritava di andare al SB. Comunque poco da dire sulla sua prestazione di ieri, poteva fare qualcosina in più ma male non è andato.
      Bucs bravi e fortunati.La difesa di Tampa tra alti e bassi in stagione. Tra gli alti la vittoria in RS con Gb: evidentemente si trovano bene. Ieri prestazione monstre
      Sul web hanno già iniziato a trasformarla nella vittoria di Brady… Gran primo tempo, nel 2° semi-disastroso. In ogni caso tra 2 domeniche sarà di nuovo li a giocarsi il SB. Chapeau

  3. Da tifoso di Green Bay sono molto amareggiato, tuttavia non resta che fare i complimenti ai Bucs. La loro difesa ha fermato il reparto offensivo di Rodgers due volte in red zone, mentre la difesa di GB ha concesso un touchdown assurdo alla fine del secondo quarto che non si può proprio vedere in una finale di conference. Anche a livello offensivo Tampa Bay ha convinto più dei Packers, con un buon numero di giocate dall’ampio guadagno di yards, nonostante i tre intercetti di Brady. Nel complesso TB é stata leggermente superiore sia in attacco che in difesa rispetto agli avversari e questo é bastato per la vittoria.

  4. Non ho capito perché uno che vuol dimostrare di essere il più forte non converte quel terzo down di corsa in TD. Coi Rams l’aveva fatto e c’era Floyd a un metro, ieri era libero… boh.
    La pass int contro King è stata una porcata (lo stesso King comunque si era perso il ricevitore sul 21-10) ma l’avevano persa prima.

  5. Decidere se correre o no da parte di Rodgers era un qualcosa da fare all’istante e qualcosa in un flash gli avrà detto di non correre, ma Le Fleur aveva più tempo per stabilire che: o gioco il 4 down o ho la quasi certezza di perderla. Possibile non provare un gioco che senz’altro risiede nel suo playbook? Possibile che Rodgers stesso non si sia in alcun modo fatto sentire ma ha accettato supinamente la decisione del coach? Forse Rodgers in quei momenti non si trovava nella migliore condizione mentale. Poi io vedo e poi scrivo dalla poltrona ed é facile parlare ma altri coach avrebbero deciso diversamente ( Reid Belichick Pederson ecc. …non certo Carroll )

    • Chissà … cmq le scelte le fa l allenatore e come questa volta è stata discutibile..

  6. Green Bay ha buttato tante occasioni ai playoff, questa mi ha ricordato la sconfitta con Seattle. Fatica a calarsi in certe battaglie di playoff, dove bisogna vincere pur non giocando bene.
    Non pensavo che i Bucs potessero andare così lontano, sembrava un’accozzaglia di ex giocatori, clamorosa rivincita di Brady su chi lo giudicava un qb di sistema e in fondo anche su Belichick.

    • Questa gliel’ha vinta la difesa: Brady ha avuto un QB rating attorno al 70, ieri (Rodgers 101, Mahomes 127).

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