Credevate seriamente vi lasciassi senza guida?
L’immeritato affetto col quale mi avete coccolato l’ego in questi giorni mi ha di fatto costretto a prendere provvedimenti straordinari e “regalarvi”, se così si può dire, la guida al Super Wild Card Weekend: mi preme precisare che “Super” non l’ho apposto io, ma la NFL stessa, poiché quest’anno al posto delle solite quattro partite ne avremo ben sei.
Interessante il feticismo della National Football League per la parola “Super”, molto interessante, anche se in un certo senso mi sento assai riconoscente nei loro confronti poiché in tempi di crisi due partite in più sono veramente tanta, tantissima roba: l’aggiunta di due sole squadre ai playoff ha completamente sconquassato le nostre certezze cambiando – e non poco – il nostro approccio al campionato e, soprattutto, alle ultime settimane d’esso regalandoci delle sempre apprezzabili novità.
Ci siamo divertiti e malgrado il mio mai nascosto amore per le 256 partite di regular season ora le cose si fanno veramente interessanti poiché ai playoff una sconfitta equivale ad una condanna a morte, al triste epilogo di sogni, ambizioni e speranze: vediamo insieme cosa ci riserverà questo ricco fine settimana di football.
Indianapolis Colts @ Buffalo Bills, sabato ore 19.05
Sulla carta non dovrebbe esserci storia in quanto dire che i Bills siano arrivati ai playoff carichi sarebbe l’eufemismo dell’anno: sarebbe più eufemismo dell’anno che definire “peculiare” il fatto che la tanto chiacchierata democrazia statunitense sia stata attentata da un branco di uomini innervositi guidati da uno gnu.
Da uno gnu!
Comedy a parte, a rigor di logica i Bills dovrebbero sbarazzarsi dei Colts senza troppi problemi trascinati da un Josh Allen formato MVP, ma sappiamo tutti fin troppo bene che ai playoff raramente le cose vanno come dovrebbero: avete presente i Ravens dello scorso anno? Ecco, i Bills mi ricordano – sinistramente – da vicino quella squadra, arrivata ai playoff con un entusiasmo senza precedenti trasformato in angoscia nel giro di una serata da un’avversaria proveniente dalla AFC South sulla carta iper-sfavorita: Indianapolis, specialmente nelle ultime settimane, ha iniziato ad incentrare il proprio gameplan sul sensazionale rookie Jonathan Taylor e ciò, cari lettori, ha pagato immediatamente dividendi.
Ricordate il testa a testa fra Chiefs e Bills, deciso dalla brillantezza di Clyde Edwards-Helaire? Ecco, ho come il presentimento che il coaching staff di Indianapolis avrà studiato molto bene quella partita e che tenterà di replicare quanto fatto da coach Reid: correre, correre ed ancora correre in modo da tenere quanto più possibile l’attacco dei Bills a bordocampo.
Non mi fido di Rivers, odio dirlo poiché stiamo comunque parlando di un futuro Hall of Famer, e non credo che un’eventuale vittoria Colts passi dal suo braccio: la chiave per Indianapolis sta nel mettere Josh Allen nella posizione di sentirsi in dover di strafare e, di conseguenza, sbagliare.
Giocatore chiave: Jonathan Taylor, RB, Indianapolis Colts. Una prestazione da December Taylor del rookie potrebbe aumentare esponenzialmente le possibilità di vittoria dei Colts.
La scelta di Mattia: Buffalo Bills.
Players featured in #Bills vs #Colts #SuperWildCard game on Saturday:
Offensive Player of the Month: Josh Allen
Defensive Player of the Month: DeForest Buckner
Offensive Rookie of the Month: Jonathan Taylor#BillsMafia #ForTheShoe pic.twitter.com/s3UALpyBge— Dan Fetes (@danfetes) January 7, 2021
Los Angeles Rams @ Seattle Seahawks, sabato ore 22.40
Ovviamente ogni cosa che dirò verrà sbugiardata e, per l’ennesima volta, passerò per quello che ama parlare di NFL ma poveretto non ne capisce proprio niente, ma ho come l’impressione che il testa a testa fra Rams e Seahawks sarà una battaglia di trincea in cui di punti ne vedremo – relativamente – pochi: le due squadre, in quanto sorelle divisionali, si conoscono fin troppo bene e negli anni – salvo qualche apprezzabile eccezione – hanno dato vita a partite tiratissime concluse su punteggi da 1960.
Figuratevi che fra 2016 e 2017 assistemmo, consecutivamente, ad un 9-3 Rams, 24-3 Seahawks e 16-10 Seahawks.
La difesa è stata il cuore pulsante dei Rams per tutta la stagione e nell’ultimo mese lo è diventata pure per i Seahawks, calmatisi notevolmente in attacco malgrado il rientro del perennemente sottovalutato Chris Carson: e pensare che a settembre parlavamo di Wilson come MVP…
Los Angeles potrebbe essere costretta a schierare Wolford per la seconda settimana di fila e ciò, malgrado la poca brillantezza di Goff, li penalizzerà tantissimo, ma come già detto a più riprese a trascinarli alla vittoria dovranno pensarci difesa e gioco di corse come durante tutto il resto della stagione: Seattle, d’altro canto, deve interpretare la partita con assoluta calma e razionalità, in quanto cercare con insistenza la big play contro questi Rams non ha assolutamente senso.
Per vincere devono attaccarli sul corto-medio al fine di impedire al potente pass rush di tormentare Wilson per tutto il pomeriggio in quanto, molto semplicemente, la linea d’attacco di Seattle non avrà modo di contenere gli indemoniati pass rusher dei Rams.
Giocatore chiave: Jamal Adams, S, Seattle Seahawks. Questa per Adams sarà la prima partita di playoff della carriera e temo che scalpiti dalla voglia di produrre e placcare qualsiasi cosa si muova: Adams dovrà restare lucido al fine di contribuire in run defense.
La scelta di Mattia: Seattle Seahawks.
Tampa Bay Buccaneers @ Washington Football Team, domenica ore 02.15
Quella di Davide contro Golia è una narrativa pigra, lo so, ma tant’è.
Per avere una speranza Washington dovrà trovare un modo di pressare consistentemente Tom Brady, quarterback che a 43 anni per ovvi motivi non è più in grado di reggere la pressione del pass rush avversario: in tre delle cinque sconfitte stagionali dei Buccaneers Brady ha subito tre sacks, non un numero inconcepibile ma un numero che, riguardando gli highlights, è stato impreziosito da innumerevoli pressioni che lo hanno costretto ad incompleti ed errori vari.
Devono pressarlo, devono scombussolare il suo timing e soprattutto devono impedire fughe poiché non hanno i mezzi per rispondere al fuoco con il fuoco.
Giocatore chiave: D-line di Washington. L’esercito delle scelte al primo round al draft contro il più grande steal della storia del draft, suggestivo.
La scelta di Mattia: Tampa Bay Buccaneers.
Highest graded Buccaneers on offense this season (200+ snaps)
🔺 Tom Brady – 92.6
🔺 Ali Marpet – 86.6
🔺 Antonio Brown – 85.8
🔺 Tristan Wirfs – 82.2#GoBucs pic.twitter.com/iO1Z96ec82— PFF TB Buccaneers (@PFF_Buccaneers) January 6, 2021
Baltimore Ravens @ Tennessee Titans, domenica ore 19.05
Questo è il momento della verità per Lamar Jackson, quarterback che fino a questo punto della propria avventura NFL per un motivo o per l’altro ai playoff non è mai stato in grado di replicare quanto fattoci vedere durante la regular season.
Credo vivamente che, a differenza di quanto successo nelle stagioni precedenti, il fatto che i Ravens si presentino come underdog – ma fino ad un certo punto – possa paradossalmente favorire soprattutto il giovane quarterback, relativamente libero da pressioni ed aspettative.
Per vincere Baltimore dovrà trovare un modo di essere più fisica di Tennessee in entrambi i lati del pallone, in quanto offensivamente parlando sarà categorico riuscire a correre con la brillantezza sfoggiata nell’ultimo mese mentre la difesa è chiamata ad una prestazione tecnicamente ineccepibile soprattutto per quanto riguarda il tackling: con gente come Derrick Henry ed A.J. Brown non bisogna essere troppo fancy tentando di causare fumble – specialità di casa Ravens – ma accontentarsi di atterrarli.
Fondamentale, a mio avviso, sarà la battaglia sul tempo di possesso in quanto qualora i Titans dovessero riuscire ad imporre il proprio gioco e, di conseguenza, controllare il ritmo della partita potremmo assistere al sequel di quanto visto lo scorso anno.
Giocatore chiave: Lamar Jackson, QB, Baltimore Ravens. Banale ma vero.
La scelta di Mattia: Baltimore Ravens.
Chicago Bears @ New Orleans Saints, domenica ore 22.40
Sulla carta pure questa sfida appare sbilanciata, ma attenzione a sottovalutare una squadra come Chicago, soprattutto contro un quarterback come il povero Drew Brees.
L’ottimo front seven dei Saints potrebbe essere potenzialmente in grado di annullare David Montgomery, il principale motivo per cui i Bears si sono ritrovati ai playoff, e purtroppo per loro mettere le partita in mano a Mitch Trubisky non credo sia il miglior piano per arrivare alla vittoria: se vogliono vincere devono riuscire a trovare un modo per correre mettendo così Trubisky in condizione di sfruttare le play-action.
New Orleans, in un modo o nell’altro, continua a vincere malgrado le tristi e palesi limitazioni del braccio destro di Drew Brees al quale Chicago dovrà togliere il gioco sul corto-medio: Brees dalla sua ha però una testa ancora da All-Pro, un allenatore creativo ed Alvin Kamara e credo che questo mix potrebbe risultare letale per una squadra come Chicago.
La chiave per l’attacco dei Saints – per tutta la durata dei playoff – sarà quella di creare mismatch sfruttando la brillantezza individuale di stelle come Kamara, Thomas e Sanders che Drew Brees dovrà trovare un modo di sfruttare spingendo il pallone fra le loro affidabili mani.
Giocatore chiave: Alvin Kamara, RB, New Orleans Saints. Non mi sorprenderei se Kamara concludesse la partita con più di dieci targets.
La scelta di Mattia: New Orleans Saints.
Gotta believe this is Drew Brees' last year in the NFL. Hopefully Alvin Kamara pushes the team to a Super Bowl because Brees' arm is just not up to par anymore.pic.twitter.com/w5dSwC9Qhv
— Dov Kleiman (@NFL_DovKleiman) December 26, 2020
Cleveland Browns @ Pittsburgh Steelers, lunedì ore 02.15
Poveri Marroni, arrivano ai playoff dopo una vita e mezza e come per magia l’allenatore, vero motivo per il quale sono riusciti ad interrompere il digiuno, si prende il Covid-19: poveri Browns, avranno mai pace?
Cleveland dovrà essere consistente, costruire un gameplan incentrato sulle proprie forze consapevoli del fatto che correre contro questi Steelers sia possibile: un focolaio di Covid-19 in corrispondenza dei playoff, però, rischia di essere troppo anche per loro, anche per un Baker Mayfield finalmente consistente.
Gli Steelers, squadra che a mio avviso si presenta ai playoff in condizioni tutt’altro che ideali, dovranno essere molto più brillanti di quanto lo siano stati nell’ultimo mese per pretendere di far strada: il gioco di corse nullo, secondo me, rischia di sabotare i loro sogni di gloria in quanto nelle ultimissime settimane abbiamo avuto modo di constatare come le difese abbiano preso le misure al loro gioco aereo incentrato su passaggi cortissimi.
In definitiva credo che a pieno organico i Browns avrebbero potuto essere considerati favoriti ma vista la situazione servirebbe un miracolo per permettere loro di passare il turno: non serviva un miracolo pure a Washington per battere Pittsburgh qualche settimana fa?
Ed ai Bengals?
Attenzione.
Giocatore chiave: Nick Chubb, RB, Cleveland Browns. Chubb dovrà caricarsi la squadra sulle spalle imitando quanto fatto dal collega Derrick Henry nell’ultimo anno.
La scelta di Mattia: Pittsburgh Steelers.
Mattia, 27 anni.
Scrivo e parlo di football americano per diventare famoso sull’Internet e non dover più lavorare.
Se non mi seguite su Twitter (@matiofubol) ci rimango male. Ora mi trovate su https://matiofubol.substack.com/
Mi aspetto grosse cose da Bills e Ravens, gooo Lamar. Le vincenti di quale accoppiamento si incontreranno con Packers e Chiefs?
Le vincenti peggio classificate.
Seahawks orrendi (complice l’ottima difesa di Staley&Donald): Carroll da quella chiamata non si è più ripreso.
Bills vicini al patatrack, ma un paio di regali dei ColZ non potevano mancare (bella partita, però).
È incredibile come ogni anno la linea d’attacco resti quella, inadeguata e mai migliorata, molti se ne dimenticano – o fanno finta di dimenticarsene – perché Wilson fa una o due partite da tre-quattro TD e poi sbam, appena conta davvero ecco che non ha nemmeno il tempo di ricevere lo snap in pace.
Bah, hanno stufato
L’avevo scritto a ottobre (o giù di lì, non ricordo di preciso), in piena Russell-mania: la loro dimensione è qualificarsi ai playoff e farsi sbattere fuori.
Un po’ come i Saints, del resto, che però con quel roster fanno, se possibile, ancora più innervosire (almeno Chicago dovrebbero asfaltarla, va’).