Siamo oramai alle battute finali di questo nostro – spero non superfluo – viaggio attraverso tutti e trentadue i roster NFL e devo ammettere che non ho mai riscontrato altrettante difficoltà nella redazione di una Top Five come in quella che state per leggere poiché il concetto di linebacker nella NFL moderna è piuttosto volatile in quanto c’è chi considera linebacker solamente gli off-ball linebacker – quelli il cui ruolo primario è coprire – relegando gli outside linebacker alla categoria edge defender – T.J. Watt, per esempio, in molti siti rientra in quest’ultima categoria -: personalmente per linebacker intendo sia off-ball che outside, in quanto un outside linebacker può anche ripiegare in copertura, ma indipendentemente da ciò non complichiamo le cose facili in quanto come dice il nome un outside linebacker è un… linebacker.

5) Denver Broncos

Giocatori: Von Miller, Bradley Chubb, Alexander Johnson, Todd Davis, Jeremiah Attaochu, Justin Strnad, Josey Jewell.

Dite quello che volete di Von Miller, puntate il dito contro un 2019 da “solamente” 8.0 sacks che gli è valso la prima valutazione PFF inferiore al 90.0 della carriera: andate pure avanti, ma il numero 58 resta uno dei giocatori più spaventosi della nostra generazione e finché in campo troverà sempre e comunque un modo di rendersi pericoloso, come testimoniatoci dal fatto che lo scorso anno abbia guadagnato la valutazione PFF più alta per quanto concerne la run defense fra gli edge defender.
Ad aiutare Miller a tornare ai suoi livelli ci penserà Bradley Chubb il cui 2019 durò solamente quattro partite e, signori miei, questi due potrebbero dar vita ad una delle più terrificanti coppie di pass rusher della lega; una delle più importanti sorprese della passata stagione fu sicuramente Alexander Johnson, il miglior inside linebacker in difesa sulle corse secondo PFF: ciò che rende straordinario Johnson è il fatto che abbia giocato la prima stagione fra i professionisti alla relativamente veneranda età di 28 anni.
Todd Davis, seppur non brillante come Johnson, è un affidabile starter che analogamente al collega si esprime al meglio in difesa delle corse; Attaouchu e Jewell sono solidissimi sostituti in grado di tenere in piedi la baracca in caso di infortuni ai titolari, anche se sono alquanto intrigato da Justin Strnad, scelta al quinto round dell’ultimo draft che eccelle in modo particolare in copertura.

4) Minnesota Vikings

Giocatori: Eric Kendricks, Anthony Barr, Anthony Zettel, Ben Gedeon, Cameron Smith, Eric Wilson, Troy Dye.

Il miglior inside linebacker della NFL è Bobby Wagner: il miglior inside linebacker dello scorso campionato, però, è stato senza ombra di dubbio Eric Kendricks.
La brillantezza di Kendricks è stata palesata dalle statistiche avanzate di PFF, in quanto un appassionato poco attento avrebbe potuto dedurre scarsa efficacia in copertura rifacendosi agli zero intercetti con i quali ha concluso la regular season: ciò nonostante Kendricks è riuscito a sporcare ben 12 palloni in un’impressionante varietà di situazioni, dimostrandosi estremamente a proprio agio sia in copertura di running back che di ricevitori nei pressi della red zone.
Barr, a differenza del collega, non è particolarmente efficace in copertura anche se sa farsi perdonare contribuendo in maniera ben più determinante in run defense ed all’occorrenza portando pressione al quarterback avversario: nonostante un 2019 discretamente deludente credo che abbia tutto il necessario per ritrovare la forma che gli valse un invito al Pro Bowl dal 2015 al 2018.
Gedeon e Wilson si giocheranno la terza maglia da titolare, quella da will linebacker, anche se dovranno guardarsi le spalle dal rookie Troy Dye, uno dei migliori linebacker in copertura disponibili allo scorso draft: un altro giocatore nella stratosfera di Barr e Kendricks quasi sicuramente renderebbe il linebacking corps dei Vikings il migliore della NFL.

3) Chicago Bears

Giocatori: Khalil Mack, Roquan Smith, Danny Trevathan, Robert Quinn, Isaiah Irving, Josh Woods, Joel Iyiegbuniwe, Barkevious Mingo.

Il solo Khalil Mack è – quasi – valso il podio ai Chicago Bears, anche se avrò modo di mitigare l’inevitabile entusiasmo suscitato dalla presenza di un reparto della vostra squadra del cuore all’interno di una Top Five del buon Mattia parlandovi del resto del linebacking corp; Mack, come accaduto a tanti altri talenti generazionali, abbiamo iniziato a darlo un po’ troppo per scontato e nel 2019 – non sicuramente la sua miglior annata – è stato decisamente snobbato ed eccessivamente criticato per gli insuccessi di Chicago: è difficile arrivare al quarterback venendo sistematicamente raddoppiato, pertanto immagino che l’innesto del rinato Robert Quinn possa aiutarlo a tornare ad infestare i sogni degli offensive coordinator avversari. Il successo dell’intera squadra sarà indissolubilmente legato alla brillantezza del duo Mack-Quinn che, senza giri di parole, dovrà provare a replicare lo spettacolo inscenato da Von Miller e DeMarcus Ware e caricarsi sulle spalle un attacco stagnante che probabilmente non sarà in grado di vincere partite da solo.
Trevathan e Smith sulla carta possono essere visti come coppia di inside linebacker di primissimo livello, ma la verità è che Smith dopo un’incoraggiante stagione da rookie lo scorso anno è regredito spaventosamente boccheggiando soprattutto in copertura, aspetto del gioco che avrebbe dovuto essere il suo forte visto il mostruoso atletismo che lo ha reso una scelta da top ten al draft; Trevathan, analogamente a Smith, è reduce da un anno piuttosto sottotono che esattamente come il collega tenterà di far dimenticare con un 2020 simile al 2018, il vero obiettivo della stagione dell’intera squadra.

2) Pittsburgh Steelers

Giocatori: T.J. Watt, Bud Dupree, Vince Williams, Devin Bush, Tuzar Skipper, Ulysses Gilbert III, Robert Spillane, Alex Highsmith.

L’esclusione dei Pittsburgh Steelers dalla Top Five della scorsa settimana è stata accolta con giuste ma pacate critiche, pertanto spero che questa piazza d’onore basti a farmi perdonare: volevate il primo posto? Mai contenti.
Partiamo dall’esterno: T.J. Watt in questi tre anni ha dimostrato di essere ben più che il fratellino di Justin James Watt, per esempio potremmo riferirci a lui come il miglior edge defender del 2019 – secondo PFF -, oppure come minaccia costante in grado di bussare sistematicamente alla porta del quarterback avversario vincendo i propri blocchi con un mix letale di velocità, potenza, esplosività ed agilità. Sinceramente credo che 34.5 sack in tre stagioni rendano magnificamente l’idea del giocatore di cui stiamo parlando, pertanto spostiamoci su Bud Dupree, ragazzo che a differenza di Watt si è preso i suoi tempi prima di decidere di sprigionare il potenziale che gli valse l’onore di essere scelto al primo round del draft, anche se occorre far presente che “l’unica” differenza con gli anni precedenti sta nel netto miglioramento nella finalizzazione, poiché la percentuale di pass rush vinti è rimasta pressoché immutata.
Devin Bush è atteso da un enorme salto di qualità che dovrebbe renderlo uno dei migliori linebacker della lega, mentre Vince Williams è un buon run stopper con consistenti difficoltà in copertura, ma considerando la bontà della secondaria degli Steelers e l’atletismo di Bush non reputo questa mancanza particolarmente gravosa: con Shazier a roster il reparto sarebbe pressoché inespugnabile.

1) Tampa Bay Buccaneers

Giocatori: Lavonte David, Devin White, Shaquill Barrett, Jason Pierre-Paul, Kahn Daniels, Kevin Minter, Jack Cichy.

Lavonte David è il miglior giocatore peggio celebrato della lega, perennemente messo in ombra dai vari Wagner e Kuechly e dalla caratteristica mediocrità del reparto difensivo dei Buccaneers: lo scorso anno la valutazione in copertura di David ha perfino superato quella di Eric Kendricks, ma a differenza del secondo non ha ricevuto né un invito al Pro Bowl né un posto in una delle squadre All-Pro. David è una macchina da tackle onnipresente che incarna stupendamente tutto ciò che un linebacker moderno dovrebbe essere, eppure nessuno lo sa: ora che i Buccaneers si sono trasferiti da Tampa Bay a Tompa Bay credo che difficilmente continuerà ad essere sottovalutato.
Devin White, nonostante molte big play più attribuibili ad opportunismo e fortuna che a merito ed abilità, dovrà compiere seri passi in avanti per non deludere le enormi aspettative tipiche di una quinta scelta assoluta al draft: non potrà permettersi di concludere il 2020 con una percentuale di tackle mancati simile all’orripilante 13% dello scorso anno.
Non credo che Shaquill Barrett sarà in grado di chiudere pure il 2020 da re del sack della NFL, ma in ogni caso ho buoni motivi per aspettarmene almeno una decina scarsa che dimostrerebbero che i 19.5 dello scorso anno non siano stati una magnifica aberrazione.
JPP, nonostante il passare degli anni ed i molti sfortunati incidenti fuori dal campo, rimane un eccellente pass rusher d’esperienza capace di chiudere ogni stagione in doppia cifra; Cichy, Minter e Daniels completano una rotazione che se sana è senza ombra di dubbio la migliore della NFL.

Fuori ma meritevoli di menzione: Dallas Cowboys (Smith-Vander Esch-Lee danno vita ad un trio semplicemente pazzesco); San Francisco 49ers (perdonatemi, ma non posso inserirli in ogni singola Top Five ogni maledetta settimana); New Orleans Saints (DeMario Davis è una bestia); Seattle Seahawks (Bobby Wagner è il miglior linebacker della NFL pure dopo un anno “sottotono”); Tennessee Titans (giovanissimi e iper-talentuosi, attenzione).

7 thoughts on “NFL Top Five: i cinque migliori linebacking corps in vista del 2020

  1. Qui sono un po contrariato, secondo me meritava più della menzione il corpo LBs dei seahawks
    Wagner come detto da te più volte è il migliore del suo ruolo, il terzetto con kj Wright e il ritorno di Bruce Irvin più la scelta jordyn brooks promette di fare bene. Sperando di non essere smentito

    • Grande Danilo, prima di tutto grazie per l’assiduità dei commenti, anche se non rispondo sempre non puoi immaginare quanto mi faccia piacere che ci sia qualcuno veramente interessato a ciò che scrivo.
      Ora, però, tento di motivare la mia scelta.
      Quando ho scritto la bozza dell’articolo avevo messo al quinto posto i Seahawks e ti diro di più, ci avevo già scritto sopra 200 parole circa: poi, in un momento di revisione, mi son ricordato dei Broncos, di Miller, Chubb ed Alexander Johnson, la sorpresa del 2019.
      Seattle ha Wagner, il miglior ILB degli ultimi dieci anni, il rookie Brooks che in quanto scelta al primo round dovrebbe (teoricamente) essere buono e K.J. Wright, non una stella ma nemmeno il primo pirla che passa: Irvin, poi, è un giocatore che ho sempre stimato, forse più di quanto dovevo.
      Seattle in una top five ci sta, anzi, ESPN li ha pure piazzati al primo posto, ma lasciami spiegare le altre quattro scelte (oltre Denver, di cui ho già parlato): i Vikings, seppur “deboli” per quanto concerne il terzo linebacker – in quanto difesa 4-3 – non riuscivo a lasciarli fuori, in quanto Kendricks è il prototipo per quanto riguarda un linebacker moderno e Barr… Barr è buono, anche se reduce da un 2019 deludente.
      I Bears hanno una coppia di esterni – sulla carta – fenomenale, e due buonissimi MLB come Smith e Trevathan che, potenzialmente, potrebbero far molto bene; gli Steelers… hai Watt che pesa tantissimo, Dupree e Bush che potrebbero diventare stelle – anche se per Dupree ho seri dubbi -, mentre i Bucs… David è un fenomeno ai livelli di Wagner, White ha tutte le carte in regola per diventare un Pro Bowler, la coppia di esterni JPP e Barrett che, basandosi sul 2019, ha 25 sacks totali nelle mani.
      Ho forse premiato “troppo” gli esterni, ne sono conscio, ma credo che bene o male sia abbastanza condivisibile, anche se ammetto che aver lasciato fuori Seattle mi infastidisce e non poco.
      La settimana prossima parlerò delle secondarie e probabilmente avrò modo di renderti felice :)

      Grazie mille e stammi bene!

      • Via instagram seahawks ho letto anche io del ranking espn e mi è venuto in mente subito l articolo ahahaha almeno non sono il solo a pensarlo. Va be a parte le battute, ci sta eh non è che stiamo parlando di scarsi nelle altre squadre poi ognuno ha le sue idee e giusto e bello così. Anzi sono io quello fin troppo eccitato dalla squadra che può farmi vedere sfocato a volte.
        Avrei voluto dire qualcosa sui miei seahawks anche sulla OL ma poi me ne sono guardato bene perché potevo finire la frase solo con joke

    • Dopo aver letto l’articolo di Mattia ero d’accordo con te, ma poi a mente fredda ho fatto queste considerazioni:
      – per la prima volta nella sua fenomenale carriera, nel 2019 Wagner ha avuto un anno non da elite player.. che sia l’inizio di un inevitabile declino?
      – Wright non è l’ultimo arrivato, ma gli anni iniziano ad essere tanti e nel 2019 in copertura si sono fatti sentire tutti
      – Irvin ormai è da considerarsi un DE rotazionale
      – ho grandi speranze in Brooks, ma al contrario di Chase Young quest’anno e Nick Bosa l’anno scorso non si può aver la certezza che sappia sfondare in NFL sin dalla stagione da rookie

      In nessuna delle classifiche stilate da Mattia sono apparsi reparti di Seattle: secondo me ci può stare, il livello medio della squadra è alto, ma le stelle non sono tantissime. Credo che quando si parlerà di secondarie un posto nella top five ai Seahawks non si potrà negare. E quando Mattia ha parlato dei backfields, Hyde non era ancora stato acquisito: ora come ora Seattle ha tra le 3 più forti RB room della lega.

      Se riprendiamo Clowney e teniamo conto che, Mahomes a parte, abbiamo il QB più forte di tutti, secondo me siamo da top 3 x le chances di vittoria finale. Go Hawks!

      • Sono d accordo seattle ha un ottima squadra fatta di non tante stelle e questo secondo me è anche meglio
        Su clowney ormai ho molti dubbi era più probabile Griffin fino a qualche secondo fa quando ho letto che ha firmato per i cowboys. Avversario in più visto che è in calendario. Per me manca un pezzo lì e poi ce la si gioca

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