BUFFALO BILLS
Round 2, pick 54: A.J. Epenesa, DE, Iowa
Con la loro prima selezione (ricordiamo, il primo giro è stato scambiato per Stephon Diggs) i Bills hanno investito il secondo giro in un prospetto molto interessante in un ruolo di non primaria necessità, prendendo il miglior giocatore disponibile. Per alcuni scout Epenesa valeva un primo giro essendo un defensive end ottimamente strutturato a livello fisico per avere impatto anche in Nfl, dopo aver lasciato Iowa con un’evidente produzione in termini di sack. Difensore esplosivo, senz’altro capace di generare turnover, deve migliorare la tecnica sotto alcuni punti di vista prima di essere considerato uno starter fisso, imparando a liberarsi meglio di raddoppi e blocchi. Prenderà il posto di Shaq Lawson nella rotazione del fronte difensivo.
Round 3, pick 86: Zack Moss, RB, Utah
Running back dallo stile punitivo, di quelli che tornano utili quando c’è da mettere la partita in ghiaccio a suon di primi down. Anche qui il ruolo specifico non era di primaria necessità, ma i Bills hanno pensato di creare un tandem di giovani corridori di differenti caratteristiche, appaiando la violenza di Moss alle movenze più atletiche di Devin Singletary. Al college è stato più che utilizzato, qualche scout ha difatti sollevato dubbi sulla sua tenuta fisica nel lungo termine, ma potrebbe far comodo in un sistema offensivo che punta a controllare l’orologio grazie anche alla pazienza di Moss nel leggere i varchi giusti, cercando il contatto in continuazione sfiancando la difesa, per poi lasciare spazio ai big play del nuovo collega di reparto.
Round 4, pick 128: Gabriel Davis, WR, UCF
Ragazzo letteralmente esploso nel 2019, quando ha collezionato più di 1.200 yard e 12 mete offrendo una capacità di generare big play davvero intrigante. Ben si adatta alle esigenze di una squadra che punta a creare la giocata a lunga gittata partendo spesso e volentieri dalla finta di corsa, ed Allen ha sicuramente il braccio per raggiungere un velocista come lui in profondità, sfruttando peraltro un raggio di ricezione che mette in secondo piano alcune imprecisioni del quarterback. Ricevitore ideale per assegnargli compiti limitati su tracce verticali dove può far valere l’accelerazione, può davvero far comodo ad un attacco che cerca maggiore esplosività.
Round 5, pick 167: Jake Fromm, QB, Georgia
Quarterback dai tratti fisici assai limitati per il professionismo, ma in possesso di un’intelligenza e capacità di lettura del gioco fuori dal comune, peculiarità che ne fanno un candidato ideale per diventare il backup di Josh Allen. Lancia molto bene nelle piccole finestre lasciate dalla difesa, non ha paura della pass rush e non affretta di conseguenza le decisioni, è abbastanza mobile e soprattutto sa quando gettare via il pallone ed evitare perdite inutili. Il braccio non è un granché come potenza, e sul profondo è spesso stato impreciso, se tuttavia dovesse entrare per qualsiasi emergenza in campo si farà trovare preparato.
Round 6, pick 188: Tyler Bass, K, Georgia Southern
Selezione inconsueta, apparentemente alta per un kicker che si è dimostrato assai preciso sotto le 50 yard di distanza (93% di realizzazione in carriera al college) ma che non ha quasi mai tentato conclusioni superiori, lasciando quindi gli scout senza una parte di documentazione essenziale per la sua valutazione. Potrebbe diventare uno specialista nei kickoff perché ha potenza da vendere, fatica tuttavia nel calciare in condizioni meteo poco clementi, e Buffalo in inverno è tutt’altro che ospitale.
Round 6, pick 207: Isaiah Hodgins, WR, Oregon State
Ricevitore di ottima taglia che può tornare comodo per attaccare le difese a zona, vista la grande intelligenza nelle letture che lo contraddistingue. Lento, sostanzialmente privo di pericolosità in accelerazione, ha tuttavia sviluppato la capacità di vincere i palloni contestati grazie alla fisicità con cui lotta e protegge l’ovale una volta completata la presa. Le mani sono ottime, non fa cadere nulla, il vero problema è il confronto con la velocità dei defensive back che incontrerà da settembre in poi.
Round 7, pick 239: Dane Jackson, CB, Pittsburgh
Ha trascorso una buona carriera facendosi valere nella ACC, dimostrando buoni istinti e concedendo una percentuale di completi sotto al 50%. Al piano superiore si profila come un corner di situazione a cui assegnare lo slot receiver, dato che all’esterno fatica a tenere il passo ed in profondità si fa battere con facilità.
Voto finale: 7,5
I Bills hanno sfruttato al meglio le scelte che possedevano dopo aver ceduto il loro primo round per Stephon Diggs. Epenesa è un’ottima addizione se relazionata alla posizione di scelta, Moss è ideale per condividere il backfield con Singletary, mentre Davis e Hodgins completano adeguatamente il reparto ricevitori offrendo l’uno velocità sul profondo e l’altro consistenza e solidità nei palloni contestati. Molto buona anche l’aggiunta di Fromm, che può diventare un backup di grande affidabilità.
MIAMI DOLPHINS
Round 1, pick 5: Tua Tagovailoa, QB, Alabama
I Dolphins non hanno nemmeno avuto necessità di effettuare il declamato Tank for Tua, vedendosi recapitare il loro prospetto preferito alla numero cinque senza giocare del tutto a perdere. Un affare. Si è tanto chiacchierato della pericolosità degli infortuni rimediati al college ma tutto sembra indicare che il quarterback sarà perfettamente in salute quando arriverà il kickoff stagionale, ed in ogni caso non è intenzione di Miami gettarlo subito nella mischia potendo disporre di un traghettatore come Fitzpatrick. Candidato a diventare il nuovo leader dei Dolphins, la stoffa ce l’ha, il carattere non manca (basta rileggersi i suoi traguardi collegiali), potrebbe finalmente diventare il legittimo successore di Dan Marino, una figura carismatica che in Florida manca da troppo tempo.
Round 1, pick 18: Austin Jackson, OT, USC
La posizione di tackle offensivo era la più urgente da coprire per Miami, dato che il ruolo, dopo la trade di Laremy Tunsil, non ha proposto alternative di grande livello facendo precipitare la squadra tra le peggiori in fase di protezione del quarterback. Jackson offre adeguate garanzie e può diventare la soluzione a lungo termine che si cercava, è un giocatore molto atletico in rapporto alla stazza, veloce nel raggiungere il cosiddetto secondo livello della difesa, ed agile nel muoversi lateralmente, caratteristica determinante per il ruolo. Potrà giocare inizialmente a sinistra per poi spostarsi a destra (Tagovailoa è mancino) per proteggere al meglio il lato cieco del quarterback.
Round 1, pick 30: Noah Igbinoghene, CB, Auburn
Presa sorprendente al primo giro, pensando all’acquisizione di Byron Jones in free agency e al rinnovo contrattuale di Xavien Howard. Un lusso che Miami s’è permessa potendo disporre di tre scelte al primo round, Igbinoghene offre capacità di giocare le coperture a uomo in maniera superiore alla media – i Dolphins giocano a uomo nel 61% dei casi – ed un carattere assai competitivo, caratteristica che piace moltissimo a coach Flores. Atleta fatto e finito, figlio di genitori entrambi olimpionici, è anche forte fisicamente e contrasta bene le corse, il fatto di essere rapidissimo negli spazi brevi gli permetterà di giocarsi da subito un posto da nickel corner, in attesa di sviluppare maggiormente la sua transazione da ricevitore a difensore, posizione che occupa solamente da due anni.
Round 2, pick 39: Robert Hunt, OT, Louisiana-Lafayette
Giocatore versatile che può offrire una solida esperienza da tackle e da guardia, agile e mobile nonostante le notevoli dimensioni (6’5”, 323 libbre), particolarmente bravo nel segnare la strada per le corse. Blocca i difensori con facilità grazie alla presa potente ed ha capacità di recupero quando viene battuto, gli basta del tempo per migliorare la tecnica essendo un po’ grezzo dal punto di vista del movimento di piedi, può trasformarsi in un tackle affidabile, coprendo un’altra esigenza essenziale dei Dolphins.
Round 2, pick 54: Raekwon Davis, DT, Alabama
Tratti fisici perfetti per dominare nel ruolo anche in Nfl, tuttavia la maturità è spesso stata messa in discussione e la produzione statistica non è sempre stata soddisfacente. Ideale per giocare la 3-4 di Flores in quanto è più adatto ad occupare spazio creando le giocate per i linebacker che non andare direttamente a produrre il sack, puntando su una forza che non lo vede indietreggiare spesso quando ingaggia l’uomo di linea offensiva e su caratteristiche tecniche che ne fanno un buonissimo difensore su situazioni di corsa.
Round 3, pick 70: Brandon Jones, S, Texas
Defensive back molto fisico, ideale per essere schierato da safety all’interno del box, seppure le limitazioni strutturali non gli abbiano consentito di essere scelto più in alto. Era pensato come un quarto round, a Flores dev’essere piaciuta la sua aggressività e l’intelligenza sul campo, oltre al fatto che a Texas ricopriva parecchie zone del campo. Potrebbe contribuire in maniera determinante agli special team e tentare la scalata al ruolo di backup per situazioni che non gli richiedano di coprire un raggio di campo troppo ampio.
Round 4, pick 111: Solomon Kindley, OG, Georgia
La sua qualità principale è la cattiveria, gioca con tantissima aggressività, volte troppa, e finisce per essere indisciplinato nei contatti. Soggetto un po’ a rischio di accumulo di fazzoletti gialli ma sotto Flores potrebbe essere inquadrato adeguatamente, Miami può ricavarne uno starter a medio termine posizionandolo da guardia e mettendolo a scavare terreno per le corse, è resistente e difficilmente superabile negli spazi brevi, pertanto la posizione interna gli si cuce addosso in maniera naturale.
Round 5, pick 154: Jason Strowbridge, DE, North Carolina
Difensore molto potente, gioca con aggressione ma riesce ad arrivare al quarterback solo saltuariamente. Verrà schierato in determinate situazioni, quelle di ovvio passaggio, perché ha comunque la capacità di muovere la tasca e creare giocate per gli altri perché è bravo nell’evitare i blocchi.
Round 5, pick 164: Curtis Weaver, DE/OLB, Boise State
Produzione altissima, ben 34 sack nelle ultime tre stagioni di college, ovvero qualcuno in più di Chase Young. E’ sceso così in basso perché gli scout Nfl prediligono ragazzi atletici e Weaver non lo è poi così tanto, per altri potrebbe essere una grande scelta per il suo fiuto nell’arrivare al quarterback. Inefficace contro le corse, gli si prospetta un ruolo di specialista come outside linebacker con esclusivi compiti di pass rush.
Round 6, pick 185: Blake Ferguson, LS, LSU
Scelta sprecata su un long snapper che competerà al camp con l’attuale titolare, in questo caso si poteva privilegiare lo sviluppo un prospetto per un ruolo con maggiori necessità.
Round 7, pick 246: Malcolm Perry, WR, Navy
Rientra tra i cosiddetti gadget player, a Navy è partito giocando da quarterback per poi andare ad operare nello slot. Un progetto interessante, giocatore capace di fare diverse cose su un campo di football e quindi consono per operare in qualche trick play o situazioni di gioco particolari.
Voto Finale: 8
Ricostruzione doveva essere e così è stato. Su Tagovailoa, nonostante le preoccupazioni, non c’erano da fare più di tante riflessioni, i Dolphins hanno la loro nuova faccia della franchigia e non hanno dovuto sacrificare importanti munizioni per salire a prenderlo. Come promesso si è data grande attenzione portando nuovo talento e profondità ad entrambe le linee, Jackson, Hunt e Kinley potranno diventare l’ossatura portante della futura linea offensiva che dovrà proteggere un quarterback delicato dal punto di vista fisico. Davis e Jones ben si adattano al profilo dei nuovi Dolphins, più cattivi e grintosi nel carattere, e prospetti come Igbinoghene aggiungono talento a settori già ricolmi di esso, ma a questi livelli si sa, il numero di corner capaci di coprire adeguatamente non è mai sufficiente.
NEW ENGLAND PATRIOTS
Round 2, pick 37: Kyle Dugger, S, Lenoir-Rhyne
Come al solito Bill Belichick potrebbe aver visto qualcosa dove gli altri non hanno nemmeno posato gli occhi. Dugger è fisicamente pauroso e possiede una combinazione rara da trovare anche tra i migliori college, che unisce taglia, velocità ed esplosività. Può diventare un giocatore ambivalente per la posizione di safety e linebacker aggiunto, designandosi come sostituto naturale di Chung. E’ fisicamente attrezzato per stare nel box e sufficientemente rapido ed intelligente per schierarsi come ultima linea di difesa, di sicuro Belichick si divertirà a posizionarlo un po’ ovunque cercando quel playmaking che le secondarie dei Patriots non hanno prodotto con la costanza richiesta.
Round 2, pick 60: Josh Uche, LB, Michigan
Grandi capacità ma qualche limite nello sfruttare correttamente il proprio potenziale sul campo, non ha mai fatto pensare di poter diventare più di un giocatore di situazione con esclusive responsabilità di pass rush. La grande versatilità delle difese schierate da New England potrebbe farlo crescere in maniera esponenziale, sfruttando la sua grande agilità di piedi ed una velocità nel chiudere l’angolo che a volte fa impressione.
Round 3, pick 87: Anfernee Jennings, DE/OLB, Alabama
Altro elemento che si propone per poter essere schierato in varie posizioni con la responsabilità primaria di attaccare al quarterback. Ha braccia lunghissime, ideali per battere i passaggi a terra, sa come localizzare il pallone riconoscendo lo sviluppo delle azioni e crea scompiglio nel backfield anche nelle azioni di corsa. Giocatore di situazione, non dovrebbe avere difficoltà a trovare un posto negli special team.
Round 3, pick 91: Devin Asiasi, TE, UCLA
I Patriots sono saliti di dieci posizioni per chiudere parte di una delle loro lacune più evidenti. Asiasi ha un buonissimo fisico rapportato alla velocità, ma ha poca esperienza (un solo anno da titolare al college) e andrà adeguatamente sviluppato. E’ un atleta di prim’ordine e può essere molto pericoloso in tutte quelle situazioni dove serve attaccare lo schieramento a zona, può allungare adeguatamente la difesa e contribuire come ricevitore aggiunto in situazioni di terzo down.
Round 3, pick 101: Dalton Keene, TE, Virginia Tech
Molto interessante per Belichick perché può giocare tre ruoli, tra cui h-back e fullback, quest’ultima posizione lasciata scoperta dal ritiro di James Develin. Ragazzo molto determinato in tutto quello che fa, è un bloccatore efficiente e paziente, può schierarsi sulla linea di scrimmage o essere utilizzato in una tradizionale I-Formation, mentre dal punto di vista delle ricezioni rimane misterioso, in quanto non molto coinvolto dal sistema offensivo che giocava agli Hokies.
Round 5, pick 159: Justin Rohrwasser, K, Marshall
New England ha salutato Gostkowski e trovato una soluzione a costi più ragionevoli, scegliendo un giocatore abituato a calciare con buonissime percentuali in un clima freddo ed avverso (ha giocato a Rhode Island e poi a Marshall), utilizzando ancora una volta il draft per avvalorare gli special team.
Round 6, pick 182: Mike Onwenu, OG, Michigan
Uomo di linea atipico per i Patriots, che normalmente prediligono ragazzi più leggeri ed atletici. Onwenu è massiccio ed ha una forza naturale straordinaria, essendo un giocatore incompleto verrà sviluppato come backup per entrambe le posizioni di guardia, oggi pattugliate con sicurezza da Thuney e Mason.
Round 6, pick 195: Justin Herron, OG, Wake Forest
Guardia offensiva contraddistinta dall’ottimo tasso atletico, chiamata quindi più consona per le normali abitudini della franchigia. Ha tantissima esperienza (a Wake Forest ha giocato più di 50 partite) e rappresenta un’addizione importante per garantire profondità ad un settore dove le emergenze vanno gestite a dovere. Adatto a ruoli interni alla linea in schemi di bloccaggio a zona.
Round 6, pick 204: Cassh Malula, LB, Wyoming
A Wyoming era il cuore della difesa, statisticamente molto produttivo e capace di generare turnover. La sua stazza è tuttavia esigua per i livelli Nfl, può tuttavia diventare un elemento determinante degli special team e giocare qualche primo o secondo down contro le corse.
Round 7, pick 230: Dustin Woodard, C, Memphis
Proprio come Herron, anche Woodard è un ragazzo di grande esperienza, che a Memphis ha giocato 52 partite, record di ateneo. Consistente ed affidabile, potrà crescere sotto l’esempio di David Andrews, ed imparare molto.
Voto finale: 6,5
Completamente snobbato il ruolo di quarterback, i Patriots hanno aggiunto qualche corpaccione alla rotazione di backup della linea offensiva aggiungendo necessaria profondità al lotto, scommesso su Uche, prospetto un po’ incompleto rispetto alla sua posizione di scelta, e non hanno prelevato nessun wide receiver da sviluppare per il futuro. La doppia selezione di tight end va a coprire un ruolo molto corto senza talenti straordinari, per il resto tanti possibili special teamer ed un kicker scelto molto in alto rispetto a quanto ha dimostrato al college. Dugger è il tipo di difensore versatile che piace a Belichick, ed è l’unica selezione pienamente convincente di un draft inconsueto per l’ex-dinastia.
NEW YORK JETS
Round 1, pick 11: Mekhi Becton, OT, Louisville
Esigenza primaria rispettata, i Jets avevano necessità di proteggere Sam Darnold oppure di regalargli una nuova arma offensiva, ed hanno correttamente percorso la prima strada. Talento più grande tra quelli rimasti alla posizione numero undici, Becton è un ragazzo di dimensioni enormi, che tende a farsi trovare sovrappeso, ma ha piedi in grado di muoversi in maniera spettacolare in proporzione alla stazza e comprende molto bene gli angoli di chiusura, fatto che lo rende perfetto per giocare entrambe le posizioni di tackle. Deve maturare tecnicamente, ma la sua combinazione di agilità e potenza fa sperare che possa proteggere il lato sinistro per gli anni a venire, creando ottime corsie anche per i running back.
Round 2, pick 59: Denzel Mims, WR, Baylor
Eccellente atleta capace di prendere quasi tutto ciò che giunge dalle sue parti, ha capacità di aggiustarsi nelle traiettorie e seguire la destinazione dei lanci anche quando sono leggermente fuori misura. Il roster necessitava di una soluzione dinamica come lui vista la povertà di alternative oggi presenti e la rinuncia a Robbie Anderson, in un ruolo dove negli anni recenti i Jets hanno combinato autentici disastri. Talento grezzo, che non ha sviluppato molte tracce al college dove gli veniva chiesto di fare quasi sempre la stessa cosa, ma la produttività è assolutamente un buon segnale per un attacco asfittico.
Round 3, pick 68: Ashtyn Davis, S, California
Un terzo giro per un safety ha certamente attirato l’attenzione di molti addetti ai lavori, se non altro perché il ruolo è adeguatamente coperto da Adams e Maye. I tratti atletici di Davis ne suggeriscono un utilizzo da free safety dal momento che il raggio d’azione è molto buono ed il contrasto delle corse risulta invece lacunoso, gioca con un grande temperamento e può occupare diverse posizioni di una nickel defense. Versatile, proprio come piace a Gregg Williams.
Round 3, pick 79: Jabari Zuniga, DE/OLB, Florida
Anche da questo punto di vista New York ne ha combinate di tutti i colori (Jachai Polite l’esempio più recente), si spera quindi che il trend negativo delle scelte di medio giro possa terminare con Zuniga, che senza i rilevanti problemi di infortunio avrebbe goduto di una posizione di scelta migliore di questa. A Florida ha giocato tutte le posizioni della linea ed è stato più che produttivo quando è riuscito a giocare con continuità, quest’ultimo il più grande scoglio da varcare. Potrebbe essere una delle migliori scelte recenti dei Jets, ma lo dirà solo il tempo.
Round 4, pick 120: La’Mical Perine, RB, Florida
Running back di stile assai fisico, poco veloce e adatto a correre in mezzo ai tackle. Offre certificate capacità anche in fase di ricezione, al college si è fatto notare parecchio anche da questo punto di vista, è molto simile a Bell per caratteristiche pur avendo un livello atletico nettamente più basso. Molti esperti hanno puntato il dito sul fatto che i Jets non abbiano puntato su un runner più scattante, in grado di offrire varietà al pacchetto che andrà a comporre il backfield.
Round 4, pick 125: James Morgan, QB, Florida International
Quarterback che gioca in maniera molto aggressiva, può centrare la grande giocata o infilare la classica serie di lanci che ogni regista vorrebbe poter avere indietro. Stazza fisica perfetta anche per il professionismo, ha pure un braccio molto forte. Ha giocato in due college collezionando 65 touchdown e 34 intercetti, si inserirà nella corsa per divenire il backup principale di Darnold.
Round 4, pick 129: Cameron Clarke, OG, Charlotte
Ha giocato partite davvero impressionanti contenendo la pass rush nell’uno contro uno, dove spesso ha vinto il confronto diretto con il difensore. Sa come utilizzare il bilanciamento del corpo e usare le mani enormi, gli manca un tasso atletico soddisfacente per potersi considerare un prospetto di maggior valore, ma potrebbe far comodo ad una squadra che vede nella linea offensiva una delle sue lacune maggiori. Fra qualche anno potrebbe diventare parte dello starting five.
Round 5, pick 158: Bryce Hall, CB, Virginia
Ragazzo lungo e capace di usare il fisico nei palloni contestati, ha tuttavia dei limiti atletici ben evidenti che ne fanno un giocatore adatto a diventare un nickel corner nelle difese a zona. Il suo sviluppo è stato fermato da un infortunio alla caviglia che ne ha decretato anticipatamente il termine della carriera collegiale. Gran carattere e propensione alla leadership, potrebbe fare strada se adeguatamente modellato. Gregg Williams può ricavarne qualcosa di buono.
Round 6, pick 191: Branden Mann, P, Texas A&M
Miglior punter a disposizione, Mann andrà a coprire una posizione di necessità grazie ad una gamba potente, che potrebbe consentirgli anche di calciare i kickoff.
Voto finale: 7
Un buon draft, ma apparentemente nulla di più. I Jets hanno svolto adeguatamente il compito solo in parte andando a rinfoltire la loro linea offensiva con le selezioni di Becton, possibile titolare per gli anni a venire, e Clarke, che potrebbe divenirlo prima di quanto si pensi. Buonissima anche la pesca in un’altra area delicata, quella di wide receiver, non convincono invece le scelte di Davis e Morgan, che potevano essere indirizzate al ruolo di cornerback, molto più urgente da trattare. Hall potrebbe invece nascondere un grande valore per un quinto giro, mentre Perine aggiungerà fisicità quando i Jets decideranno di correre pesantemente.
Davide Lavarra, o Dave e basta se preferite, appassionato di Nfl ed Nba dal 1992, praticamente ossessionato dal football americano, che ho cominciato a seguire anche a livello di college dal 2005. Tifoso di Washington Redskins, Houston Rockets, L.A. Dodgers e Florida State Seminoles. Ho la fortuna di scrivere per questo bellissimo sito dal 2004.
Occhio ai Bills, che mi sembrano una squadra completa….
Ottimo pezzo ma “addition” in italiano si traduce “aggiunta”.