DALLAS COWBOYS
Round 1, pick 17: Cee Dee Lamb, WR, Oklahoma
Tra le selezioni più sorprendenti del primo giro, anzitutto perché si presumeva che i Cowboys lavorassero con l’obiettivo di aggiungere talento alla difesa, Lamb era semplicemente troppo succoso per lasciarselo sfuggire in particolare dopo essere giunto a metà del primo round. Un attacco già altamente produttivo aggiunge un’arma aggiuntiva già pronta per essere schierata in campo, Lamb verrà appaiato a Cooper con la possibilità di poter essere allineato sia all’esterno che all’interno e far valere le sue qualità principali, su tutte una produttività che l’anno scorso gli ha permesso di collezionare quasi 22 yard di media per ricezione da ricevitore primario. Aggiunge flessibilità ad un attacco già in possesso di ottime armi, ma che ha bisogno di muovere le catene con maggior costanza in determinati momenti della partita.
Round 2, pick 51: Trevon Diggs, CB, Alabama
Scelta obbligata, in particolare dopo la decisione di lasciare Byron Jones libero di accasarsi altrove. Diggs, fratello minore di Stephon, è pronto a scendere in campo immediatamente seppure giocasse inizialmente da ricevitore, un particolare che i Cowboys sperano di poter girare a loro favore aggiungendo alle loro secondarie un difensore che abbia una maggiore confidenza con la palla, tenuto conto che il reparto è recentemente risultato scarso nell’ottenere intercetti. Il fatto che la transizione difensiva sia arrivata da non molto rende obbligatoria una maggiore pazienza nell’attendere che il ragazzo si sviluppi tecnicamente, ma la concretezza dei suoi istinti è completamente fuori discussione.
Round 3, pick 82: Neville Gallimore, DT, Oklahoma
Il cuore della linea difensiva possiede molta esperienza grazie agli arrivi di McCoy e Poe, soluzioni tuttavia non utili sul lungo termine. Gallimore ha vissuto una carriera collegiale di costante progresso migliorando ogni anno le cifre riguardanti la pass rush, rendendosi assai produttivo in termini di placcaggi effettuati dietro alla linea di scrimmage. Ha un primo passo esplosivo e sa battere l’uomo con costanza, può svilupparsi un ottimo tackle per le situazioni di ovvio passaggio a maggior ragione con un allenatore di reparto capace ed esperto come Jim Tomsula.
Round 4, pick 123: Reggie Robinson, CB, Tulsa
Altra selezione mirata a migliorare la qualità degli interventi da parte delle secondarie, aggiungendo produttività nei settori di passaggi battuti a terra ed intercetti. Robinson ha istinti interessanti nelle tempistiche di intervento ma non possiede una velocità straordinaria, inoltre la struttura fisica potrebbe consentirgli di giocare dei down anche da safety aggiungendo versatilità ai pacchetti difensivi. Addizione necessaria, visto che Awuzie e Lewis navigano verso la scadenza contrattuale.
Round 4, pick 146: Tyler Biadasz, C, Wisconsin
Lasciati improvvisamente scoperti dal comprensibile ritiro di Frederick, i Cowboys hanno ceduto due quinte scelte agli Eagles per salire e prendere Biadasz, che proprio come Frederick viene da Wisconsin. Ai Badgers il centro ha giocato per tre anni da titolare in maniera molto solida superando anche qualche acciacco fisico fastidioso, competerà per il posto da titolare con Looney e McGovern portando un grande istinto competitivo e buone doti atletiche.
Round 5, pick 179: Bradlee Anae, DE, Utah
Viene da una stagione molto produttiva a Utah con 13 sack all’attivo, Dallas lo utilizzerà come giocatore di rotazione tentando di ricavarne uno specialista da pass rush in grado di creare turnover. Atleta versatile che può occupare due ruoli in una 3-4, per essere più completo dovrebbe migliorare la consistenza nella difesa contro le corse.
Round 7, pick 231: Ben DiNucci, QB, James Madison
Trasferitosi a James Madison da Pittsburgh, DiNucci è un progetto che andrà ad aggiungersi ad un settore quarterback già folto, un investimento a bassissimo costo di quelli che piacciono a Mike McCarthy.
Voto finale: 9
I Cowboys hanno condotto una tra le migliori sessioni della Nfl, scegliendo sia per miglior prospetto disponibile che per esigenza. Jerry Jones ha preso un giocatore da top ten con la scelta numero diciassette aggiungendo talento ad un attacco già ricco di stelle, con Lamb a proporsi quale nuova arma di distruzione offensiva da alternare ad Amari Cooper. Le necessità difensive sono state ottimamente coperte dall’aggiunta di Diggs nelle secondarie e Gallimore nella rotazione del fronte, i due giocatori potrebbero in futuro dimostrarsi di un valore superiore rispetto alle posizioni di scelta, nei round più bassi ottima la presa di Biadasz, il possibile futuro rimpiazzo di Frederick, ed Anae, che potrebbe ritagliarsi un ruolo di rotazione molto importante.
NEW YORK GIANTS
Round 1, pick 4: Andrew Thomas, OT, Georgia
I Giants hanno estrema necessità di proteggere Daniel Jones, quindi la selezione di uno dei migliori prospetti di linea offensiva disponibile ha perfettamente senso, nonostante la decisione abbia comportato la rinuncia ad un talento difensivo unico come Isaiah Simmons. Thomas ha esperienza da tackle sia a destra che a sinistra e per lui è progettata una partenza immediata in protezione al lato cieco del quarterback, essendo veloce, agile di piedi, molto forte nel mettere le mani addosso al difensore. Offrirà adeguata protezione al regista creando nel contempo i varchi di cui Saquon Barkley necessita per continuare a produrre ai suoi livelli.
Round 1, pick 36: Xavier McKinney, S, Alabama
L’esigenza di cui sopra potrebbe in ogni caso essere stata risolta con l’arrivo di McKinney, un prospetto non completo come Simmons ma di capacità senza dubbio comprovate e versatili. Spicca difatti la possibilità di posizionarlo in più punti del campo ed in pacchetti difensivi differenti, è un safety che possiede meccaniche di copertura da cornerback per la fluidità che ha nei movimenti, ma gli istinti e la tecnica di placcaggio permettono di schierarlo nel box, nello slot, o in campo aperto. Colpisce con violenza ed ha un’intelligenza superiore nel comprendere il gioco, i Giants sperano chiaramente di aver trovato il loro nuovo Landon Collins.
Round 3, pick 99: Matt Peart, OT, Connecticut
Nate Solder è stata una delle decisioni peggiori delle free agency più recenti per rendimento in rapporto all’importo del contratto firmato, pertanto il GM David Gettleman ha ritenuto opportuno investire nuovamente sulla linea offensiva. Peart si propone come sostituto nel medio termine proprio per Solder andando ad occupare in futuro il lato di estrema destra della linea di New York, dando l’opportunità alla franchigia di sviluppane la tecnica ancora grezza e di lavorare su una soluzione assai meno costosa per un ruolo molto delicato.
Round 4, pick 110: Darnay Holmes, CB, UCLA
Aggiunta potenzialmente interessante per il pacchetto nickel grazie alla sua estrema velocità, e per la capacità di comprendere molto bene le coperture a zona reagendo correttamente all’azione offensiva. Il suo utilizzo è senza dubbio limitato dalla statura (5’10”), chiaramente un limite per pensare di assegnargli ricevitori esterni, il suo utilizzo si profila di conseguenza come difensore di situazione.
Round 5, pick 150: Shane Lemieux, OG, Oregon
Per quattro anni Lemieux è stato una sicurezza nel ruolo di guardia sinistra ad Oregon, ed è un giocatore fatto e finito per tutte quelle situazioni dove serve correre il pallone con efficacia, un indizio che fa presumere la volontà di ridurre i margini di errore di Jones lasciando molto spazio a Barkley. Per giocare con costanza dovrà migliorare come protettore in fase di passaggio, per il resto sa tenere benissimo contro l’avversario di turno, anche se in Nfl troverà altri tipi di fisici.
Round 6, pick 183: Cam Brown, LB, Penn State
Linebacker che ha accumulato esperienza sia all’interno che all’esterno, Brown gioca con molta, a volte troppa, aggressività. Ideale per diventare un giocatore con esclusivi compiti di pass rush, tende difatti a trovarsi nella posizione ideale per effettuare la giocata grazie alla sua velocità, faticando nei tagli che portano poi al quarterback.
Round 7, pick 218: Carter Coughlin, LB, Minnesota
Ragazzo che gioca al di là delle sue possibilità fisiche, molto produttivo per l’ambito collegiale ma di differenti prospettive nel professionismo, dove troverà bloccatori molto più fisici e difficili da arginare. Ha buonissimi istinti nel riconoscere i giochi, può produrre sack e fumble, ma i limiti fisici impongono anzitutto di farsi vedere negli special team.
Round 7, pick 238: T.J. Brunson, LB, South Carolina
Molto fisico, ideale per giocare i down contro le corse, tuttavia limitato nel riconoscere le finte e a giocare in copertura, anche a causa della poca velocità negli spazi stretti.
Round 7, pick 247: Chris Williamson, CB, Minnesota
Prospetto interessante perché lo si può ancora sviluppare fisicamente, e capire se ci possano essere margini di miglioramento per le sue caratteristiche. Ideale per essere utilizzato come difensore nel box, paga la poca produzione registrata al college e l’incostanza nel reagire correttamente alle coperture.
Round 7, pick 255: Tae Crowder, LB, Georgia
Gioca la posizione di linebacker solamente da quattro anni, ha mostrato buoni istinti sia contro le corse che in copertura, avrà necessita di trascorrere del tempo a sviluppare le sue capacità.
Voto finale: 8
Come prevedibile è stata grande la concentrazione sulla linea offensiva, reparto che aveva bisogno di grandi novità e talento superiore. Quest’ultima necessità è adeguatamente coperta da Thomas, che ha giocato a livelli ottimali nella più che competitiva SEC ed era uno dei prospetti di maggior impatto di tutto il panorama nazionale. Peart e Lemieux avranno sicuramente voce in capitolo nella competizione per i posti titolari più interni della linea, mentre la difesa vedrà un’ottima addizione grazie a McKinney, il safety più versatile a disposizione e grande presa alla numero 36 assoluta. Senz’altro buona anche la selezione di Holmes per le secondarie, forse si poteva fare qualcosa di più per i linebacker, settore che a New York è perennemente in cerca di playmaker, e che qui troverà solo giocatori di situazione.
PHILADELPHIA EAGLES
Round 1, pick 21: Jalen Reagor, WR, Texas Christian
Selezione scontata per un ruolo che ha letteralmente affondato gli Eagles nell’ultima parte della scorsa stagione, quando la batteria di ricevitori si è rivelata inadeguata alla competizione. Reagor aggiunge una qualità determinante per questa batteria, ovvero velocità mista a possibilità di big play che Phila non ha avuto da DeSean Jackson l’anno scorso a causa dell’infortunio addominale, rendendo il rookie da TCU il suo possibile rimpiazzo futuro. Reagor ha esperienza in tutti e tre i ruoli di receiver, è particolarmente abile nel fingere di andare sul profondo per poi sbilanciare il marcatore con tagli improvvisi, ed è una costante minaccia con l’ovale tra le sue mani.
Round 2, pick 53: Jalen Hurts, QB, Oklahoma
Tra le scelte più discusse dell’intero draft, Hurts porta al roster degli Eagles un solido backup da sviluppare in caso di nuovi infortuni di Carson Wentz, la cui sfortuna a livello fisico ha raggiunto livelli di frustrazione abbastanza evidenti. Pederson, che viene dalla scuola di Andy Reid, ne condivide la filosofia ben sapendo che il regista di riserva è uno dei pezzi fondamentali del roster, pertanto Hurts potrà crescere preparandosi ad ogni evenienza ed evitare un crollo verticale della squadra nel caso di nuovi problemi al titolare, magari sostituirlo nel medio-lungo termine, oppure essere scambiato per una scelta futura se le condizioni lo dovessero prevedere. Gli Eagles sono passati sopra ad altre necessità, ma l’occasione era semplicemente troppo propizia per essere lasciata da parte: Hurts è un uomo-squadra maturo come già dimostrato ad Alabama, prima di trasferirsi ad Oklahoma, e la sua lentezza nel processare le informazioni sul campo potrà godere di tutto l’allenamento che richiede per progredire.
Round 3, pick 103: Davion Taylor, LB, Colorado
Progetto per il medio termine, nel senso che non potrà coprire immediatamente le esigenze nel ruolo di linebacker per qualche rimediabile limite fisico. Taylor, pur avendo giocato linebacker si traduce difatti nel fisico di un safety Nfl ed al momento non è in grado di tenere il campo in tutti i down, pertanto nel breve termine per lui si profila un utilizzo nei down di ovvio passaggio in copertura, settore nel quale spicca per qualità atletiche, per poi capire come renderlo un titolare affidabile. Non avendo molta concorrenza di valore potrebbe fare strada, seppure gli serva qualche libbra in più è comunque un difensore capace di colpire con precisione.
Round 4, pick 127: K’Won Wallace, S, Clemson
Scelta che va a coprire l’esigenza di porre in campo un difensore che può occupare due posizioni andando a coprire lo slot, per struttura fisica è difatti meglio collocarlo contro un ricevitore invece che opporlo ad un tight end, contro il quale rischierebbe di perdere il matchup a livello fisico. Placca con decisione e grinta, può essere utilizzato in blitz grazie alla grande rapidità nel percorrere distanze brevi, e può aiutare a deviare lo sviluppo di una corsa, tutte qualità che lo rendono ideale per fare da backup per più esigenze difensive.
Round 4, pick 145: Jack Driscoll, OG, Auburn
Ha giocato sia da tackle per poi passare definitivamente a guardia, ruolo che meglio gli si addice anche al livello superiore. Ha un’ottima velocità in proporzione al peso, qualche limite fisico (in particolare la lunghezza delle braccia, sempre un puntiglio degli scout) ed il fatto che fatichi a respingere difensori che arrivano di potenza al bersaglio l’hanno reso un prospetto da quarto o quinto giro, ma Philadelphia può farne un buon backup coltivandolo per le necessità della parte centrale della linea.
Round 5, pick 168: John Hightower, WR, Boise State
Ricevitore molto alto ma leggero per prendere parte con consistenza alle lotte contro i defensive back nei palloni contestati, situazioni nelle quali non sempre esce vincitore. Le mancanze fisiche gli impediscono di liberarsi con costanza nelle situazioni di press coverage, ma agli Eagles interessa maggiormente la sua velocità, nonché la capacità di fermarsi sulla classica moneta e correre con precisione le tracce in comeback o in curl distanziando il difensore quel tanto che basta.
Round 6, pick 196: Shaun Bradley, LB, Temple
Altra arma da utilizzare con specifici compiti in copertura, Bradley ha le gambe per restare dietro a tight end e ricevitori dandogli la possibilità di costruirsi un ruolo per i pacchetti nickel e dime, grazie anche alla possibilità di creare confusione nel backfield quando lo si manda in blitz. Potrebbe fare molto comodo agli special team per come si mangia i blocchi in velocità.
Round 6, pick 200: Quez Watkins, WR, Southern Mississipi
Nuova iniezione di gioventù e profondità per il settore ricevitori, che in Watkins può trovare un numero quattro o cinque della stringa in grado di battere le coperture a zona e giocare bene nelle situazioni di ovale contestato. Molto veloce, gli verrà data l’occasione di vincere il posto di kick returner titolare.
Round 6, pick 210: Prince Tega Wanogho, OT, Auburn
Uomo di linea non molto mobile, a livello Nfl si dovrebbe proporre come guardia per via della poca consistenza mostrata anche al college nel giungere rapidamente a livello dei linebacker per liberare la strada alle corse. E’ un progetto molto grezzo che un giorno potrebbe farsi notare, ha giocato a basket e a calcio nella nativa Nigeria ed ha scoperto il football relativamente tardi, per cui la giuria, su di lui, non è ancora fuori.
Round 7, pick 233: Casey Toohill, OLB, Stanford
Giocatore specializzato nell’apportare pass rush, potrà essere sviluppato come backup per situazioni attinenti a questa necessità. Inconsistente contro le corse, a livello Nfl può diventare un outside linebacker da sguinzagliare contro il quarterback con buoni risultati.
Voto finale: 8
Gli Eagles hanno completamente centrato l’obiettivo di rifornire di velocità la loro batteria di ricevitori, iniettandovi il talento di Reagor, che nella Nfl giocherà in un sistema offensivo per lui molto più favorevole, garantendo profondità grazie a Hightower, che per qualcuno valeva qualcosina in più del quinto round, e Watkins. Su Hurts le opinioni sono divise, a nostro parere resta una scelta spesa correttamente e proporzionata al talento disponibile, i fatti dimostrano che possedere un backup di qualità nella Nfl di oggi fa tutta la differenza del mondo, e chissà quali diavolerie potrà escogitare il creativo Pederson con questa opzione. Ottime le selezioni di Taylor, atleta di prim’ordine, e Wallace, che inciderà sicuramente in positivo nelle secondarie.
WASHINGTON REDSKINS
Round 1, pick 2: Chase Young, DE/LB, Ohio State
Prima selezione della nuova era dei Redskins, capitanata da coach Ron Rivera. Washington ha resistito alla tentazione di ascoltare offerte dalle altre squadre che desideravano salire di posizione mantenendo salda la loro convinzione di scegliere Young, tra i migliori prospetti usciti dal college negli ultimi anni nel ruolo di edge rusher, sempre più importante nel football odierno. Young avrà il compito di distruggere tasca e backfield avversari contando su fisico e velocità di prima qualità, contando sulla possibilità di essere allenato da Jack Del Rio, unendosi ad un reparto che presenta numerose altre prime scelte come Allen, Payne, Kerrigan e Sweat, un’unità che punta a diventare una delle migliori di tutta la Nfl in termini di produzione di sack. I Redskins sperano diventi il nuovo Von Miller.
Round 3, pick 66: Antonio Gibson, RB/WR, Memphis
Giocatore versatile, a Memphis veniva schierato sia da slot receiver che da running back, e molti esperti l’hanno semplicemente definito come offensive weapon, termine molto generico ma assai indicativo delle possibilità di un ragazzo ben costruito ma assai atletico. Gibson porta con sé numerose potenzialità che potrebbero garantire un certo numero di big play ad un attacco stantio, può giocarsi qualche down da running back puro essendo molto fisico nello stile di corsa, ma non è da escludere qualche schema che lo veda in campo assieme a Peterson o Guice, nel tentativo di mascherare le vere intenzioni offensive. Ha alle spalle un solo anno di cifre entusiasmanti, motivo per cui non è andato più in alto, se riesce a fare esperienza può fare la differenza.
Round 4, pick 108: Saahdiq Charles OT, LSU
La linea offensiva necessitava di forze fresche in grado di accendere la competizione per i posti da titolare, a maggior ragione dopo l’addio definitivo a Trent Williams. La linea dei Redskins da anni è scarsa in termini di profondità e pecca in stabilità soprattutto a causa degli infortuni, motivo per il quale Charles avrà l’occasione di seguire un percorso di sviluppo che potrebbe portarlo a divenire uno starter sia nel ruolo di tackle che nella posizione di guardia, apportando alla causa una preziosa ambivalenza. Atleta agile che al college ha affrontato alcuni tra i migliori pass rusher della nazione, deve lavorare ancora sul fisico e sulla tendenza a farsi sbilanciare un po’ troppo, ma sa come recuperare quando rischia di essere battuto nell’uno contro uno.
Round 4, pick 142: Antonio Gandy-Golden, WR, Liberty
Altro atleta intrigante che aggiunge possibilità di big play a livello offensivo, nuovo segno delle intenzioni offensive di Rivera. Giocatore che possiede un ottimo rapporto tra peso, statura e velocità, compensa l’evidente necessità di migliorare la concentrazione nella presa con l’innata capacità di generare yard dopo la ricezione, per cui la prospettiva è quella di trasformarlo in un ricevitore di situazione in grado di mettere a segno il touchdown a lunga gittata, a patto che migliori sensibilmente nella parte tecnica.
Round 5, pick 156: Keith Ismael, C, San Diego State
Frutto della scelta acquisita da San Francisco per Williams, Ismael va a rimpinzare un reparto sempre bisognoso di soluzioni pronte ad entrare in campo in caso di necessità. Può schierarsi indifferentemente da centro o da guardia, farà parte di un sistema di sviluppo che Washington ha cominciato a sviluppare meglio dopo le recenti esperienze negative a causa degli infortuni, e dato che Chase Roullier, centro titolare, sarà free agent al termine della stagione 2020 Ismael potrebbe candidarsi alla sua futura sostituzione.
Round 5, pick 162: Khaleke Hudson, LB, Michigan
Altra scelta di versatilità stavolta però indirizzata alla difesa, con particolare attenzione verso i pacchetti da mettere in campo in situazioni di ovvio passaggio. Nella sua esperienza a Michigan, Hudson ha giocato sia da linebacker che da safety, tuttavia nei professionisti le sue 225 libbre non consentono di occupare con costanza la prima posizione e la velocità inferiore alla norma esclude di poter marcare atleti migliori di lui. Si era specializzato nel bloccaggio dei punt e potrà contribuire agli special team, aggiungendo qualche down in copertura nella posizione di strong safety.
Round 7, pick 216: Kamren Curl, S, Arkansas
Ragazzo che ha cominciato a giocare da cornerback per poi trasformarsi in safety, cercherà di essere inserito a roster partendo dagli special team tentando nel contempo di aggiungere competizione per i posti di backup di Collins e del neo-arrivato Davis.
Round 7, pick 229: James Smith-Williams, DE/OLB, North Carolina State
Aggiunge profondità al reparto degli edge rusher, che dietro ai grossi nomi non ha sostanzialmente nulla. Smith-Williams ha una buona velocità e può diventare un buon backup, sempre che i guai fisici, che ne hanno minato la carriera collegiale, lo lascino in pace.
Voto Finale: 7,5
Il primo draft condotto da Ron Rivera ha portato un pass rusher di altissima qualità andando a rifornire quello che era già il miglior reparto dell’intera squadra, per poi concentrarsi sulla necessità di mettere in campo giocatori in grado di offrire dinamismo, velocità e grandi giocate, un aiuto di cui Dwayne Haskins ha disperatamente bisogno per crescere e raccogliere ulteriore fiducia, con Gibson e Gandy-Golden ad inquadrare molto bene tale necessità. Buona l’attenzione riservata alla linea offensiva con due prospetti che potremmo ritrovare titolari tra un paio d’anni, assente invece la concentrazione sul ruolo di tight end, posizione che rimane molto scarna a livello di talento. Molto dipenderà pure dalle prestazioni di Montez Sweat, per il quale i Redskins rientrarono nel primo giro 2019 sacrificando la seconda scelta di quest’anno.
Davide Lavarra, o Dave e basta se preferite, appassionato di Nfl ed Nba dal 1992, praticamente ossessionato dal football americano, che ho cominciato a seguire anche a livello di college dal 2005. Tifoso di Washington Redskins, Houston Rockets, L.A. Dodgers e Florida State Seminoles. Ho la fortuna di scrivere per questo bellissimo sito dal 2004.