Il draft è bello, il draft ci dà qualcosa di cui parlare dopo mesi di piattume ed il draft infonde nuova linfa vitale alla NFL: amiamo il draft, lo attendiamo per mesi e, soprattutto in un tempo come questo, ci fornisce della sana distrazione che ci offrirà per almeno un mesetto spunti narrativi da sviscerare insieme.
Per quanto ci piaccia pensare che lo scrupoloso lavoro di tutti e trentadue i front office consenta ai migliori 250/260 giocatori universitari di fare il loro ingresso più o meno trionfale nella lega, ogni anno qualche futuro Pro Bowler viene puntualmente dimenticato e costretto ad entrare dalla ben più economica ed umiliante porta sul retro, quella riservata agli undrafted free agent.
Mettere insieme un buon draft è sì fondamentale, ma riuscire ad accaparrarsi a prezzo di discount talenti in grado di rivoluzionare interi reparti è ciò che permette a molti general manager di tenersi stretto il proprio lavoro: analogamente a quanto fatto la scorsa settimana con i vari steal – leggasi anche giocatori selezionati durante il terzo ed ultimo giorno del draft -, vi proporrò il miglior undrafted free agent di ogni draft del ventunesimo secolo e credo che verso il finale dell’articolo potrete rivalutare l’importanza di quell’orda di giocatori senza nome firmati dalla vostra squadra del cuore fra la domenica ed il lunedì dopo il draft.
2000
Miglior undrafted free agent: Shaun O’Hara, C, Rutgers
Selezionato da: Cleveland Browns
Altri undrafted free agent presi in considerazione: Adewale Onguleye, Shayne Graham.
O’Hara, in una classe non particolarmente profonda, si distingue sicuramente per il proprio prestigiosissimo palmares: oltre ad aver vinto un Super Bowl nel 2007, diventando nel mentre uno dei 53 eroi che hanno emozionato il 99.99% degli Stati Uniti, è stato pure convocato a tre Pro Bowl consecutivi.
Fosse durato un altro annetto i Super Bowl, e gli scalpi fatti ai Patriots, sarebbero diventati due, ma tutto sommato O’Hara ha avuto una lunga e fruttuosa carriera che gli ha aperto le porte ad un’altrettanto soddisfacente seconda vita da cronista.
2001
Miglior undrafted free agent: Antonio Pierce, LB, Arizona
Selezionato da: Washington Redskins
Altri undrafted free agent presi in considerazione: Demetric Evans, Jay Feely, Rob Bironas, Ross Tucker.
Probabilmente l’annata più povera in assoluto: analogamente ad O’Hara, Pierce verrà ricordato come uno degli “eroi” che hanno costretto la stagione perfetta dei Patriots a rimanere solamente un sogno mettendo a segno 11 provvidenziali sack nel più grande Davide contro Golia della storia del football americano.
Pro Bowler nel 2006, Pierce ha avuto modo di togliersi le proprie soddisfazioni nel corso di una carriera non particolarmente longeva ma ricca di successo.
2002
Miglior undrafted free agent: James Harrison, LB, Kent State
Selezionato da: Pittsburgh Steelers
Altri undrafted free agent presi in considerazione: Bart Scott, Billy Cundiff, Ryan Clark, Brandon Moore, Matt Bryant.
Qua si sale decisamente di livello.
James Harrison potrebbe – e dovrebbe – entrare nella Hall of Fame in quanto due volte campione, cinque volte Pro Bowler e giocatore difensivo dell’anno nel 2008: famoso per i propri metodi di allenamento, Harrison è stato per un decennio uno degli individui più temuti in assoluto della NFL grazie ad una cattiveria agonistica coltivata anche in Europa durante un inspiegabile e discretamente umiliante anno di apprendistato ai Rhein Fire.
In quanto tifoso dei Ravens sono perseguitato tuttora da incubi nei quali il numero 92 strappa il pallone dalle mani del legnoso Flacco assolutamente inconsapevole nella tasca: giocatore unico.
2003
Miglior undrafted free agent: Antonio Gates, TE, Kent State
Selezionato da: Los Angeles Chargers
Altri undrafted free agent presi in considerazione: Tony Romo, Quintin Mikell, Jon Dorenbos, Kris Dielman, Kassim Osgood.
Giuro che avrei voluto premiare il mio idolo Romo, ma se si vuole scrivere di sport è necessario dar perlomeno l’impressione di essere oggettivi: Gates è stato per anni il tight end più prolifico del gioco, un sicuro Hall of Famer in grado di usare il proprio fisico – ed abilità- da cestista per prenderla in testa ad inermi defensive back assolutamente inadatti a contenere uno-contro-uno una bestia del genere.
Gente come Gates ha rivoluzionato uno dei ruoli più magmatici della disciplina, ed il suo contributo alla causa Chargers probabilmente non verrà mai dimenticato da nessun appassionato in quanto l’asse Rivers-Gates, per più di un decennio, è stato sinonimo di touchdown: nessun tight end, infatti, ha ricevuto più touchdown durante la propria carriera.
2004
Miglior undrafted free agent: Jason Peters, OT, Arkansas
Selezionato da: Buffalo Bills
Altri undrafted free agent presi in considerazione: Tyson Clabo, Vonta Leach, Wes Welker, Tommy Kelly, Willie Parker, Mike Adams.
A proposito di Hall of Famer: chi avrebbe mai detto che un sovradimensionato tight end da Arkansas potesse affermarsi come uno dei migliori left tackle della nostra generazione?
Mammut con piedi da ballerina, Peters da quindici anni a questa parte ci sta mostrando cose che un essere umano delle sue dimensioni non dovrebbe essere in grado nemmeno di pensare: sei volte All-Pro e giustamente nell’All-Decade Team, Peters è un sicuro Hall of Famer che nonostante la chilometrica lista di riconoscimenti individuali – ed un Super Bowl – sta ancora cercando una nuova squadra per chiudere con il botto una carriera favolosa.
A 38 anni.
2005
Miglior undrafted free agent: Cameron Wake, LB, Penn State
Selezionato da: New York Giants
Altri undrafted free agent presi in considerazione: John Kuhn, Lorenzo Alexander, Josh Cribbs, Brandon Browner, Robbie Gould, Jon Condo.
Senza ombra di dubbio Wake è il pass rusher più sottovalutato della nostra generazione: pensate ai suoi numeri se non fosse stato costretto a spendere i primi quattro anni di carriera fra practice squad e Canada.
Odio pensare che la sua avventura si stia mestamente avvicinando all’epilogo, ma in dieci anni Wake ha dimostrato persistenza e testardaggine in grado di ispirare generazioni di undrafted free agent: se non lo avete capito ho un occhio di riguardo per questo giocatore.
2006
Miglior undrafted free agent: Brent Grimes, CB, Shippensburg
Selezionato da: Atlanta Falcons
Altri undrafted free agent presi in considerazione: Miles Austin, Donald Penn, Matt Prater, Tramon Williams.
Sottodimensionato e da un college che prima di questo articolo nemmeno sapevo esistesse, Grimes durante la prima metà dello scorso decennio è stato consistentemente uno dei migliori cinque cornerback della lega: feroce, fastidioso e con ottime ball skills per più di un lustro si è religiosamente preso il miglior ricevitore della squadra avversaria riuscendo spesso e volentieri ad annullarlo, nonostante i quasi costanti venti centimetri di differenza.
Con un paio d’anni in più di produzione di primo livello probabilmente il riconoscimento di miglior undrafted free agent del 2006 sarebbe andato a Miles Austin.
2007
Miglior undrafted free agent: Eric Weems, WR/KR, Bethune-Cookman
Selezionato da: Atlanta Falcons
Altri undrafted free agent presi in considerazione: James Ihedigbo, Matt Overton, Lyle Sendlein.
L’annata meno ricca in assoluto: Weems è stato per anni un buon returner per i Falcons incapace però di contribuire in attacco.
Passiamo al 2008.
2008
Miglior undrafted free agent: Mike Tolbert, FB, Coastal Carolina
Selezionato da: Los Angeles Chargers
Altri undrafted free agent presi in considerazione: Clifton Smith, J.J. Jansen, Marcel Reece, Danny Amendola, Jameel McClain, Wesley Woodyard, Andrew Hawkins.
Durante gli anni ai Panthers Tolbert si è guadagnato la divertente ma fastidiosa fama di “avvoltoio”: apparentemente, ogni maledetto viaggio in red zone dei Panthers si concludeva con un suo touchdown che lasciava a bocca asciutta opzioni fantasy più legittime ed allettanti come Newton, Williams o Stewart.
Fantasy football a parte, in dieci stagioni fra i professionisti Tolbert ha totalizzato più di quaranta touchdown che gli sono valsi tre convocazioni al Pro Bowl e due First Team All-Pro: la sua arma più distruttiva, però, era senza ombra di dubbio la versatilità, in quanto oltre che a bloccare e farsi valere in red zone, Tolbert era anche un buonissimo ricevitore.
*October, 2039*
*Mike Tolbert vultures a TD at the age of 54*
— Big Cat (@BarstoolBigCat) October 26, 2015
2009
Miglior undrafted free agent: Arian Foster, RB, Tennessee
Selezionato da: Houston Texans
Altri undrafted free agent presi in considerazione: Michael Bennett, Demar Dotson, Graham Gano, Dannell Ellerbe, Bryan Hoyer, Alex Boone.
Uno dei miei giocatori preferiti di sempre.
Dal 2010 al 2012 Foster è stato probabilmente il running back più produttivo della NFL, in quanto in quel triennio accumulò 47 touchdown totali accompagnati da almeno 1200 rushing yards: come nel caso di tanti altri running back il declino è stato fulmineo ed inesorabile, ma finché durato Foster ha costantemente reso l’attacco terreno dei Texans uno dei più pericolosi della lega.
Mi è stato difficile preferirlo a Bennett, ma negare la brillantezza di Feeno sarebbe un crimine.
2010
Miglior undrafted free agent: LeGarrette Blount, RB, Oregon
Selezionato da: Tennessee Titans
Altri undrafted free agent presi in considerazione: Alejandro Villanueva, Victor Cruz, Chris Ivory, Sam Shields, Morgan Cox, James Develin, Darian Stewart.
Blount invece che vari Pro Bowler come Villanueva, Cruz, Ivory, Shields o Stewart?
Sì, in quanto nonostante l’apparente penuria di riconoscimenti individuali Blount è entrato nella storia del gioco come uno dei migliori running back mai visti ai playoff: i suoi undici touchdown gli valgono il settimo posto all-time insieme a Marcus Allen, anche se più che concentrarmi sul numero di touchdown preferirei farvi presente che nel suo palmares troviamo tre Lombardi arrivati in tre tentativi.
Uno dei running back più “inspiegabilmente” clutch di sempre che ha saputo raddrizzare una carriera partita non sicuramente sotto i migliori auspici: giocatore di culto.
2011
Miglior undrafted free agent: Chris Harris Jr., CB, Kansas
Selezionato da: Denver Broncos
Altri undrafted free agent presi in considerazione: Dan Bailey, Doug Baldwin, Patrick DiMarco, Chris Hogan, Mario Addison.
Ecco un altro giocatore feticcio: Harris è senza ombra di dubbio stato il miglior slot-defender dello scorso decennio ed un finale di carriera condito da qualche altra convocazione al Pro Bowl potrebbe valergli un posto a Canton.
Sottodimensionato ed apparentemente ignorato da tutti e trentadue i front office, Harris è stato per anni uno dei difensori più costanti e brillanti del gioco e molto probabilmente senza di lui Denver non avrebbe mai potuto celebrare la leggendaria No Fly Zone: ringrazio Pro Football Focus per avermi aiutato ad amare un giocatore il cui contributo per troppi anni è stato ignorato e credo che Denver continui tutt’oggi a ringraziarlo per aver trascinato l’attacco alla conquista del cinquantesimo Super Bowl.
2012
Miglior undrafted free agent: Justin Tucker, K, Texas
Selezionato da: Baltimore Ravens
Altri undrafted free agent presi in considerazione: Vontaze Burfict, Tashaun Gipson, Johnny Hekker, Marquette King, Cole Beasley.
Un kicker?
Certamente, a maggior ragione se si parla del kicker più accurato della storia del gioco.
Lamar Jackson e l’esplosività del nuovo attacco dei Ravens ci hanno fatto dimenticare di Tucker e della sua automaticità, ma per lunghi anni durante l’era Flacco l’ex Longhorn è stato costantemente l’arma più pericolosa di Baltimore: ricordate la partita contro i Lions in cui realizzò tutti e 18 i punti messi a segno dai Ravens tramite piazzati, fra cui uno decisivo da 61 yards?
E gli innumerevoli field goal clutch che hanno permesso ai coach Harbaugh di scamparla più e più volte?
Probabilmente la sua mano non sarà mai ornata come quella di Vinatieri, ma se continua così Tucker potrebbe essere considerato il più grande kicker della storia già fra qualche anno.
Justin Tucker’s the GOAT, and the game lived up to the hype!! #RavensFlock pic.twitter.com/d1ZpMGGR8p
— Emmanuel Acho (@EmmanuelAcho) December 1, 2019
2013
Miglior undrafted free agent: Adam Thielen, WR, Minnesota State
Selezionato da: Minnesota Vikings
Altri undrafted free agent presi in considerazione: A.J. Bouye, C.J. Anderson, Jack Doyle, Tony Jefferson, Nickell Robey-Coleman.
L’importanza di fare i propri compiti per casa: i Vikings hanno sfruttato alla meraviglia la contiguità geografica per assicurarsi, coltivare e godersi un prospetto pressoché sconosciuto divenuto nel giro di pochi anni uno dei ricevitori più affidabili della lega.
Come dimenticare le otto partite consecutive sopra le 100 yards con cui ha iniziato la stagione 2018?
Come ignorare due fra le più affidabili mani che possiate vedere all’opera al giorno d’oggi?
Thielen è a tutti gli effetti un WR1 e nonostante sia prossimo ai trent’anni credo vivamente possa continuare ad aver successo per almeno un altro lustro, in quanto come insegnatoci da Fitzgerald le mani sicure non invecchiano.
2014
Miglior undrafted free agent: Malcolm Butler, CB, West Alabama
Selezionato da: New England Patriots
Altri undrafted free agent presi in considerazione: Adrian Phillips, Shaquil Barrett, Zach Orr, Allen Hurns, Cameron Brate, Chris Boswell.
Dopo l’addio ai Patriots la sua carriera è andata in picchiata, ma non posso non premiare l’autore della giocata più iconica del ventunesimo secolo: un Super Bowl non lo vince sicuramente una giocata od un giocatore, ma non complichiamo le cose semplici, senza Malcolm Butler i New England Patriots non avrebbero vinto Super Bowl XLIX.
2015
Miglior undrafted free agent: David Andrews, C, Georgia
Selezionato da: New England Patriots
Altri undrafted free agent presi in considerazione: Raheem Mostert, Tyrell Williams, La’el Collins, Josh Lambo, Bryce Callahan.
Non sicuramente l’annata più ricca, ma ciò nonostante David Andrews rimane una scelta piuttosto solida: la sua assenza lo scorso anno si è fatta sentire lungo tutta la linea d’attacco, e nonostante la mancanza di Pro Bowl od altri riconoscimenti individuali sottovalutare il centro titolare di una squadra capace di vincere due Super Bowl anche grazie ai suoi snap e letture sarebbe stupido.
Non che la concorrenza fosse particolarmente agguerrita, fra l’altro.
2016
Miglior undrafted free agent: Cory Littleton, LB, Washington
Selezionato da: Los Angeles Rams
Altri undrafted free agent presi in considerazione: Will Lutz, C.J. Ham, Robby Anderson, Michael Pierce.
Littleton, come avrete avuto modo di intuire durante questi lunghi mesi di speculazioni, è un giocatore per cui nutro una particolare stima: passo dopo passo ha guadagnato snaps trasformandosi da poco più che uno special teamer in uno dei migliori linebacker in copertura della lega.
Il ricco, ma non eccessivo, contratto guadagnato con i Raiders testimonia esattamente ciò ed un innalzamento del livello generale della difesa di Las Vegas potrebbe coincidere con parecchie convocazioni al Pro Bowl.
2017
Miglior undrafted free agent: Austin Ekeler, RB, Western State
Selezionato da: Los Angeles Chargers
Altri undrafted free agent presi in considerazione: Matt Breida, Patrick Ricard, Taysom Hill, Younghoe Koo, Tim Patrick, Kenny Moore,
Ekeler è semplicemente uno dei giocatori più versatili e spaventosi che possiate trovare nella NFL d’oggi: nonostante l’esile corporatura ha dimostrato di poter gestire agevolmente il carico affidato ad un running back titolare, anche se la sua pericolosità raggiunge l’apice fuori dal backfield come ricevitore.
Autentico matchup nightmare, con Gordon migrato in Colorado Ekeler potrebbe finalmente affermarsi definitivamente come Pro Bowler, anche se considerando quanto sia diventato ridicolo il Pro Bowl non saprei dirvi se ora come ora inanellare convocazioni al fine settimana più inutile della NFL possa ancora essere visto come un onore.
Austin Ekeler: offensive weapon pic.twitter.com/lnPpqtN8Vt
— PFF (@PFF) March 5, 2020
2018
Miglior undrafted free agent: J.C. Jackson, CB, Maryland
Selezionato da: New England Patriots
Altri undrafted free agent presi in considerazione: Allen Lazard, Gus Edwards, Charvarius Ward, Poona Ford, Darious Williams,
Lo ammetto, qua ho dovuto revisionare in quanto avevo indicato come miglior undrafted free agent il compianto Phillip Lindsay, ragazzo che arrivato a questo punto non so quanti snap possa avere ancora nel suo futuro.
Che J.C. Jackson sia il miglior UDFA del 2018 è fuori discussione se si tiene in considerazione la sua assurda produzione – nessuno ha intercettato più palloni dal suo ingresso in NFL – e il contrattone che i Los Angeles Chargers gli hanno dato giusto un paio di mesi fa: Jackson non è solamente il miglior giocatore in questa categoria, è oggettivamente uno dei migliori cornerback della NFL.
2019
Miglior undrafted free agent: Deonte Harris, WR, Assumption College
Selezionato da: New Orleans Saints
Altri undrafted free agent presi in considerazione: Patrick Mekari, Jakobi Meyers, Jack Fox, Troy Reeder, A.J. Cole.
Presto e tutto quello che volete, ma Harris oltre che già Pro Bowler ed All-Pro è da un paio d’anni l’arma segreta dei Saints, quel giocatore in grado di spaccare in due la partita con un ritorno nel momento del massimo bisogno: quando l’attacco annaspa o quando è rimasto veramente poco tempo sul cronometro potete stare tranquilli che Harris troverà un modo per contribuire.
2020
Miglior undrafted free agent: James Robinson, RB, Illinois State.
Selezionato da: Jacksonville Jaguars
Altri undrafted free agent: Kendall Hinton, Rodrigo Blankenship, Tyler Huntley,
C’è poco, lo ammetto, perciò per Robinson vincere è stato piuttosto facile, anche se Urban Meyer e la rottura del tendine d’Achille potrebbero avergli deragliato la carriera.
Mattia, 27 anni.
Scrivo e parlo di football americano per diventare famoso sull’Internet e non dover più lavorare.
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