Correva l’anno 1997 e la National Football League per soccorrere la Canadian Football League che non navigava in acque tranquille decise di stanziare un prestito di 3 milioni di dollari a favore della lega canadese con sede a Toronto, nel tentativo di rilanciare un campionato ed un mercato che negl’anni precedenti aveva fallito tutti i tentativi di riprendersi, compresa un’espansione negli Stati Uniti che era durata giusto lo spazio di un sospiro se paragonata alla sua storia ultradecennale.

Allargamento di cui erano stati assoluti protagonisti i Baltimore Stallions, squadra creata in Maryland dopo che la NFL aveva respinto la proposta di creare i Baltimore Bombers nel 1993, dieci anni dopo che i Colts si erano trasferiti a Indianapolis e a sette anni di distanza dal fallimento della USFL con la conseguente chiusura degli Stars, spostatisi da Philadelphia nel 1985; un team capace di arrivare alla finale al primo tentativo e che una volta disciolto era divenuto la base per la ricostruzione dei Montreal Alouettes, una delle storiche franchigie canadesi che aveva cessato le operazioni nel 1987 a causa di ripetuti problemi finanziari.

Disciolte anche le altre franchigie con sede in USA, Birmingham Barracudas, Las Vegas Posse, Memphis Mad Dogs, Sacramento Gold Miners, San Antonio Texans e Shreveport Pirates, rimaneva però il problema di reperire i soldi e rilanciare una lega che sarebbe tornata a contare su 8 team, con appunto i rinati Alouettes che si aggiungevano agl’esistenti, e resistenti, British Columbia Lions, Calgary Stampenders, Edmonton Eskimos, Hamilton Tiger-Cats, Saskatchewan Roughriders, Toronto Argonauts, Winnipeg Blue Bombers; una missione complicata, soprattutto dopo che l’esperienza di espansione oltre confine aveva ulteriormente prosciugato le casse e messo in crisi un sistema che viveva già in precedenza su equilibri piuttosto dedicati.

Fu in quel momento che il Commissioner John Tory decise di contattare il collega Paul Tagliabue per chiedere un aiuto concreto e gettare le basi di una futura collaborazione che sfociò in un accordo formalizzato il 9 Aprile del 1997, quando al termine di una riunione comunicarono di aver stipulato “un’alleanza a lungo termine per aiutare e sostenere la crescita del football in Canada“; oltre a fornire un supporto nelle fasi di marketing e programmazione, la NFL avrebbe guardato con estremo interesse al campionato canadese e si sarebbe riservata uno spazio di due mesi, ogni anno, per mettere sotto contratto i giocatori che nella stagione precedente avevano preso parte al torneo CFL.

Uno scambio in cui ci avrebbero guadagnato entrambe le leghe, due entità per decenni distanti tra loro ma che finalmente sembravano essersi convinte a collaborare per la crescita globale del Football, tanto che a margine dell’accordo vennero gettate le basi per la programmazione di una sfida che annualmente avrebbe messo di fronte il team campione della World League of American Football, lega satellite della NFL che in seguito avrebbe preso il nome di NFL Europe, e la squadra vincitrice della Grey Cup; un match che sarebbe stato chiamato, per distinguerlo dal World Bowl della WLAF, World Classic Bowl.

La partita che non si giocò mai, e che di fatto rimase nelle menti di Tory, Tagliabue e dei loro più stretti collaboratori presenti a quella riunione di ventitrè anni fa, quando prese forma sulla carta, nelle parole trascritte sui fogli a corredo dell’accordo NFL-CFL, ma che non arrivò mai ad un reale compimento, nonchè nemmeno ad un minimo tentativo di organizzazione.

L’accordo tra Canadian e National Football League giunse alla sua naturale scadenza nel 2006 e dopo i tentativi di rinnovarlo falliti miseramente nel 2007, quando una società di telecomunicazioni canadese impegnò 78 milioni di dollari per ospitare una partita dei Bills a Toronto nelle successive sei stagioni, facendo andare su tutte le furie i vertici della CFL, il dialogo è ripreso negl’ultimi anni, quando si è aperta una nuova collaborazione che prevede un aiuto a  livello arbitrale, con sei referee statunitensi che vanno a dar manforte ai colleghi durante la regular season e altrettanti canadesi che restituiscono loro il favore in autunno, nei mesi “caldi” della NFL, e un torneo di Flag Football giovanile condiviso.

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