Che a guardarla, nella superficialità della sua indiscussa perfezione geometrica, non ti passerebbe nemmeno per la testa. Trae in inganno, certo, subdolamente si muove in abiti violentemente graziosi, tagliati a misura volti a nascondere verità scomode quanto prevedibili, forse, quando non ammaliati da tanta impeccabilità: la moneta è bifacciale. Verità innegabile cui, purtroppo, continuiamo a non essere usi: vuoi per pigrizia mnemonica o quella inconvertibile tanto quanto inconfutabile fallacia dello scommettitore che richiama calcolo delle probabilità e teoria dei giochi in aggregato, evitando lo sconfinamento off topic si rimanda ad un qualsiasi libro di matematica o, per semplicità, alla visione di A Beautiful Mind. Che non è un film natalizio tanto quanto Die Hard ma come questo, sta sempre bene.
Come il nero che si abbina a tutto, leggenda metropolitana: accostatelo al blue e vedrete che non combacia compiutamente, anzi, spesse volte non c’entra per niente al mondo, vezzo – anzi deviazione- stilistico riservato a pochi se non solo ad uno di cui, per certo, conoscete nome e cognome: Jean Paul Gaultier.
O, almeno, così narra il mito.
Triste nero su sfondo blue a tingere di rosso profondo come quello di Dario le jersey indossate dai Texans nella rovinosa sfida ai Broncos. E voglio prendermi un piccolo spazio digressivo, tanto per spiegare il richiamo d’apertura.
Deion Sanders – recentemente votato miglior CB di sempre- ha segnato il punto: chi sono veramente i Texans? Quelli del dominio sui Patriots o quelli della disfatta – casalinga- contro Denver?
La situazione è ben più complicata del previsto, come detto inizialmente, la superficialità agevola la scomodità caratteriale della moneta. A meno di un mese dall’inizio della postseason – ad oggi non ancora conquistata e messa in dubbio dagli scontri back-to-back con Tennessee- Houston non è riuscita ancora a trovare la quadra: demoliti da Baltimore, sopravvissuti a Indianapolis, risorti contro Brady, sotterrati da Drew Lock.
La probabilità che esca due volte testa è nettamente inferiore a quanto predetto teoricamente, minimizzando ancor di più quello 0.25 matematicamente assiomatico tendendolo ad un equilibrio colpevolmente mai considerato. Signori, per intenderci, se al quarto viene testa la probabilità che si ripeta al quinto e 1/32esimo ma preso relativamente, il lancio, ha sempre lo stesso coefficiente di accadimento.
Quindi non c’è nessun problema, Houston. Almeno matematicamente. Sportivamente – invece- qualche dubbio sorge.
Emblematici, senza voler tediare troppo, due causalità innegabili: la sofferenza accade quando – considerando entrambe le dimensioni del gioco- Will Fuller è assente e, difensivamente, non si riesce a stabilire una pressione continua sul quarterback avversario.
Abusato amen, on to the next. Come Tom su Instagram a dettare la rotta, cercando una via che pare smarrita. E spy story vera o presunta sia, annessa: sono i Pats odiati per quanto vincenti, per una volta la faccia più brutta della migliore medaglia. Ancor più imprevedibili, entering January.
Contrapposizioni di idee, logiche e dinamiche, destini incrociati – sliding doors– a proiettare nel futuro o, almeno, a regalarne qualche scorcio, di domenica in domenica.
Gioventù tutt’altro che bruciata cui va inserendosi quel Drew Lock scelto appena al secondo giro dell’ultimo draft: fisicità standard – 193 cm per poco più di 100 kg- braccio credibile e sana incoscienza che nel lungo rischia di presentare il conto qualora quel lack of accuracy di cui riferivano gli scouts sul suo conto, dovesse riaffiorare. Comunque perfetto all’NRG Stadium.
E ne abbiamo visti tanti si, quest’anno, di talenti freschi che a parlare di Lamar piuttosto che Patrick o Deshaun, quasi, dovresti chiamarli veterani: Gardner Minshew di cui speriamo non dover ricordare solo lo swag anni Settanta, Daniel Jones a sorprendere New York come AJ Brown a diventare WR1 in quel del Tennessee, senza chiudere gli occhi – spalancandoli sul futuro, mi raccomando- su Darius Slayton ricevitore dei Giants già a quota sette touchdowns.
E di rovescio giganti del passato a illuminare ancora il presente, alimentando quella fiamma passionale che arde nel cuore del tifoso. Signori, non l’aveste ancora capito, nel giro di qualche anno – o forse prima- chiuderemo una generazione e anche gli appassionati più freschi si ritroveranno a tifare eroi ancora più giovani di loro.
Ma tant’è, godendoci gli ultimi spiccioli, Drew – questa volta- Brees a mettere a referto una prestazione mostruosa con cinque scores su lancio e uno rushing. in una domenica comunque amara per i Saints sconfitti dai 49ers. Numeri buoni per la storia, di cui è abile scrittore e ispiratore, in ultima istanza, per altri che nei libri ci entrano da un’altra porta, quella riservata i ricevitori: Emmanuel Sanders a ricevere e lanciare un touchdown nella stessa partita, non l’unica, ripetizione di una precedente anomalia sportiva avvenuta poco più di un anno fa.
E se appena trecentosessantacinque giorni fa il colore del futuro era grigio, di azzurro titanico si colora l’avvenire per Ryan Tannehill che con la prestazione domenicale raggiunge Aaron Rodgers nella speciale classifica che vede i due come unici quarterbacks ad aver registrato tre partite consecutive con un passer rating maggiore-uguale a 130 e un numero di completi pari al settantacinque per cento.
Ennesimo lancio, testa o croce. Sicuramente anche delizia perché è questo che – di domenica in domenica- ci porta in dote l’amato sport, sempre più globale sempre meno esclusivamente d’oltreoceano.
Alert: l’appuntamento attuale sarà più breve, veloce e meno pesante del consueto: una versione che voglio battezzare All Guts, coraggioso e di pancia basando le predictions esclusivamente sul sentire appassionato.
Quarterbacks
Accennato brevemente all’inizio, quella della probabilità ripetuta nel contesto del coin toss fa rima con una valutazione errata: presa singolarmente la possibilità di testa equivale a quella di croce. Certo, così è riduttivo e i fattori – in ambito sportivo- sono diversi ma ci si scherzava su in riguardo ai Texans ospiti dei Titans con i quali condividono l’infausto destino contro i Broncos.
Se a molti, questi Titans, appaiono una sorpresa – odio dirlo– noi l’avevamo detto su queste pagine ad inizio stagione, nella preview da me firmata: i presupposti per una stagione divertenti c’erano tutti a partire da AJ Brown, forse il miglior ricevitore dell’ultimo draft: seeing is believing, prestazioni alla mano, il migliore.
Anyway, Deshaun Watson è un must start, senza ombra di dubbi: l’inconsistenza corale offensiva – in assenza di Fuller- è mitigata dalle incredibili capacità del quarterback numero Quattro.
Nella miglior stagione della propria carriera, al netto dell’assenza di Mike Evans, è necessario continuare a credere in Jameis Winston capace di realizzare numeri importanti elevandosi – contemporaneamente- allo status di macchina realizzativa e al poco gratificante ruolo di dispensatore di turnovers. Start.
La scorsa settimana è stato perfetto, Mitch Trubisky pare essersi ritrovato nel momento più importante e delicato della stagione: un azzardo contro i Packers, rischio non calcolato, che può pagare.
Start convinti per Russell Wilson e Jimmy Garoppolo, alfieri dell’NFC west, impegnati in sfide tutt’altro che proibitive contro Panthers e Falcons.
Sit settimanale, invece, Kirk Cousins contro i Chargers – sempre ostici- poco generosi nei confronti della posizione.
A tenere compagnia al buon Kirk, sit quindi, per Dak Prescott casalingo contro i Rams: la difesa di Los Angeles pare in crescita in questo ultimo stint di stagione, tentativo ultimo di agguantare una postseason complicata.
I Redskins sono tutt’altro che una buona squadra, allo stato attuale: c’è da dire che, comunque, ai quarterbacks ha concesso, si, ma non troppo poichè ai 25 touchdowns totali permessi, contrappongono 13 intercetti. Solo Patriots e Steelers hanno fatto meglio: sit, quindi, per Carson Wentz.
Difficile la sfida di Matt Ryan ai 49ers e Jacoby Brissett ai Saints: sit per entrambe.
Runningbacks
Il front seven dei Texans, dall’infortunio Watt, è in caduta libera nei rankings: non era imprevedibile. Derrick Henry è un top5 RB se considerate tante le ultime due quanto quattro settimane. Se gioca – doveroso il se, tutt’ora questionable, per un problema al ginocchio- è un must start.
Dalvin Cook pare giocare con il freno tirato, per motivi precauzionali si suppone, ma la sfida ai Chargers impone di crederci: start. Aaron Jones è l’altro start doveroso nella sfida sentitissima contro i Bears che alla posizione hanno concesso parecchio: tredici scores per oltre 1200 yards totali concesse.
Todd Gurley pare essersi ripreso gli onori che al suo talento spettano: start contro la difesa dei Cowboys che – al pari degli altri reparti- pare essere in difficoltà
Start per Nick Chubb alle prese con un matchup favorevole contro Arizona e Leonard Fournette contro Oakland.
Rischioso ma gustoso, Raheem Mostert contro i Falcons: deciso a continuare la striscia positiva, start.
A scaldare la panca, Devonta Freeman nell’ostica se non impossibile sfida al Levi Stadium di Santa Clara. Un nome che va detto tutto d’un fiato, al solo piacere di respirare tutta la storia.
Sit per per Kenyan Drake contro i Browns al pari di Mark Ingram – come la scorsa settimana, a riposo- contro la difesa dei Jets che sono imprevedibili. Chiedere a Dallas.
Niente da fare per Austin Ekeler: sit. Dispiace perchè aveva iniziato alla grande sostituendo come meglio non avrebbe potuto il figliolprodigo Melvin Gordon che ora è ben che motivato da un ideale altissimo: i soldi, di cui va alla ricerca nel prossimo contratto.
Sit infine per David Montgomery: promessa estiva non mantenuta.
Widereceivers
Non ci sono motivi per non far partire titolare DeAndre Hopkins brillante anche nella rovinosa sfida di domenica scorsa, in striscia – fantasy points– elettrizzante. Start.
Sarà addio tra OBJ e Cleveland? Probabile. Ciò che è certo è che Jarvis Landry è l’uomo su cui puntare per la terza settimana consecutiva al pari di Julian Edelman, fido scudiero di re Tom. Start per entrambe.
Courtland Sutton, al pari di Darius Slayton, sarà uno di quei nomi da sottolineare per l’avvenire: il consiglio è start per entrambe impegnati rispettivamente contro Chiefs e Dolphins.
In prospettiva la stagione dei Giants non è da buttare: hanno dato spazio al nuovo franchise quarterback e trovato un ottimo ricevitore in quel ragazzo appena citato.
Sit settimanale per DK Metcalf: la difesa dei Panthers è ben attenta a coprire la posizione.
Non cadiate in tentazione con Cooper Kupp: la difesa dei ‘boys non è eccelsa ma concede veramente poco ai ricevitori.: appena 11 scores totali e meno di 19 punti fantasy ammessi a gara.
L’exploit contro Miami non deve trarre in inganno: sit per Robby Anderson contro Baltimore che – benché tra le favorite al titolo- inizia leggermente a zoppicare. Si, ma non troppo da concedere miracoli.
In chiusura, poi, sit settimanale per Devante Parker cui i Jets sono andati traverso: appena 4 fantasy points e la secondaria dei Giants ha concesso appena 2 scores in più di quella dei cugini.
Tightends
Se Philadelphia vuole andare alla postseason deve vincere. Si, ma vincere possibilmente tutte le partite restanti compreso lo showdown contro Dallas prossimamente su questi schermi.
Premessa utile per dire che in carenza di ricevitori – anche Jeffery out- il lavoro per Zach Ertz rischia di moltiplicarsi: must start contro Washington.
Continuare a crederci, sempre. Darren Fells è start contro i Titans generosi con la posizione. Stesso discorso per Jared Cook ospite, in chiusura di week, in casa Colts.
Rischiare? Si, grazie. Ultime occasioni per salvare la stagione fantasy e non solo per OJ Howard contro Detroit: Winston avrà un unico leading receiver in Godwin, di logica l’occasione per brillare è quantomai reale.
Da valutare la forma complessiva ma, per quanto buono sia il matchup, start per David Njoku. Occhi aperti anche su Noah Fant: forte alchimia con Lock.
Sit settimanale per Mark Andrews: i Jets sono forti contro la posizione. Stesso discorso per Jacob Hollister contro Carolina che è riuscita a permettere solo 3 scores alla posizione e sensibilmente meno di 6 punti fantasy ai vari tightends.
Fermo ai box Vance McDonald contro la superba D dei Bills.
Sta gradualmente retrocedendo se rapportata ai vari ruoli e all’efficacia della copertura: ciò non vuol dire che sia impossibile credere alla difesa dei Texans, lasciando seduto Jonnu Smith. Sit.
Defense
Veloci come il vento, in chiusura, leggeri più che mai.
Difese da schierare: Ravens, Browns, Steelers e Panthers. Compagini da evitare: Texans, Bears, Cardinals e Cowboys.
That’s all folks! Abusato.
The Very Last Take
Quando sei davanti a due decisioni lancia in aria una moneta, non perchè farà la scelta giusta al posto tuo ma perchè nell’esatto momento in cui essa è in aria, saprai improvvisamente in cosa stai sperando di più.
Bob Marley
Recap
Start
- Quarterbacks: Deshaun Watson vs Titans, Jameis Winston vs Lions, Mitch Trubisky vs Packers, Russell Wilson vs Panthers, Jimmy Garoppolo vs Falcons
- Runningbacks: Derrick Henry vs Texans, Dalvin Cook vs Chargers, Todd Gurley vs Cowboys, Nick Chubb vs Cardinals, Leonard Fournette vs Raiders, Raheem Mostert vs Falcons
- Widereceivers: DeAndre Hopkins vs Titans, Jarvis Landry vs Cardinals, Julian Edelman vs Bengals, Courtland Sutton vs Chiefs, Darius Slayton vs Dolphins
- Tightends: Zach Ertz vs Redskins, Darren Fells vs Titans, Jared Cook vs Colts, David Njoku vs Cardinals, Noah Fant vs Chiefs
- Defense: Ravens vs Jets, Browns vs Cardinals, Steelers vs Bills, Panthers vs Seahawks
Sit
- Quarterbacks: Kirk Cousins vs Chargers, Dak Prescott vs Rams, Carson Wentz vs Redskins, Jacoby Brissett vs Saints, Matt Ryan vs 49ers
- Runningbacks: Devonta Freeman vs 49ers, Kenyan Drake vs Browns, Mark Ingram vs Jets, Austin Ekeler vs Vikings, David Montgomery vs Packers
- Widereceivers: DK Metcalf vs Panthers, Cooper Kupp vs Cowboys, Robby Anderson vs Ravens, Devante Parker vs Giants
- Tightends: Mark Andrews vs Jets, Jacob Hollister vs Panthers, Vance McDonald vs Bills, Jonnu Smith vs Texans
- Defense: Texans vs Titans, Bears vs Packers, Cardinals vs Browns, Cowboys vs Rams
Usi, costumi, storie, miti e leggende, sportivi e non, della terra di Dio, l’America. Che per me fa rima con Libertà. Così come Dio fa rima con Amore.
Mi definisco uno storyteller, amo più le emozioni che le azioni, gestisco un profilo Instagram dedicato al Fantasy Football, @afantasyfootballgenius
Si, lo so, pecco di umiltà.