Ormai mi conoscete e sarete ben al corrente del mio stato d’animo attuale: quanto successo questa notte oltre che “assurdo” – nemmeno troppo se ci pensate bene – è semplicemente sensazionale, in quanto New England non solo è stata battuta – vedendo svanire nel mentre la propria imbattibilità – ma è stata surclassata su tutti i fronti da una squadra che ha dimostrato di poter vincere contro veramente chiunque.
An sì, nel frattempo come antipasto abbiamo avuto una decina scarse di partite nelle quali ogni squadra di casa è stata in grado di proteggere quel fattore campo di cui non troppo tempo fa annunciavo la morte… o almeno se non consideriamo Londra come la casa dei Jacksonville Jaguars.
No eh?
Non potevo non iniziare da quanto successo nel Sunday Night Football fra Ravens e Patriots: dominando la linea di scrimmage, Baltimore è riuscita a porre fine alla serie di vittorie consecutive dei New England Patriots strappando un più che convincente 37 a 20. L’inizio ci ha messo immediatamente davanti all’evidenza che per quanto sensazionale sia la secondaria dei Patriots altrettanto non si possa dire del loro front seven… ed anche del loro attacco: in poco più di un quarto, infatti, Baltimore è volata sul 17 a 0 grazie ad un rushing touchdown di Jackson – regalato clamorosamente dai Patriots che durante un tentativo di field goal hanno commesso una penalità che ha dato ai Ravens un fondamentale primo down -, un piazzato a seguito di un three&out Patriots ed infine un altro touchdown – questa volta firmato dal dimenticato Gus Edwards – arrivato a seguito di un altro drive poco fruttuoso dei Patriots. I ragazzi di Belichick, come i migliori gatti, hanno sette vite e ciò a volte basta a spaventare gli avversari a tal punto da condurli a commettere evitabilissimi errori: New England ha infatti aperto le danze grazie ad un touchdown del neo-arrivato Sanu che, a seguito di un fumble su punt return dell’ex Cyrus Jones, è stato pescato in end zone per il touchdown del -10, poco dopo diventato -7 grazie ad un piazzato arrivato ancora una volta grazie ad un fumble, questa volta di Ingram. Un altro field goal ha fissato il punteggio sul 17 a 13 ed a questo punto l’inerzia sembrava essere completamente passata dalla parte dei Patriots… o almeno finché l’opportunista Onwuasor è riuscito a strappare il pallone dalle poco reattive mani di Edelman, mettendo così l’ottimo Humphrey in posizione di riportare l’ovale in end zone per la seconda volta in altrettante partite. La risposta degli ospiti, però, è stata immediata in quanto dopo un drive a la Patriots James White si è fatto strada per il touchdown del nuovo -4: da qui in poi, però, solo Ravens. Un fantastico drive da 14 giocate – e più di otto minuti – culminato in un touchdown su ricezione del solitamente bloccante Boyle ha riportato Baltimore sopra di due possessi, mentre il secondo rushing touchdown della giornata di Jackson – arrivato dopo un intercetto del maestro Earl Thomas – ha definitivamente chiuso le ostilità. Vittoria monumentale questa per i ragazzi di coach Harbaugh che saldamente al comando della division possono iniziare a sognare il bye week ai playoff, in quanto dopo aver battuto Patriots e Seahawks è piuttosto chiaro che avere la meglio su questi Ravens sarà estremamente complicato per chiunque.
Pazzi come sempre ma terribilmente divertenti da vedere: potremmo riassumere così il 40 a 34 con cui i Seattle Seahawks si sono sbarazzati ai tempi supplementari degli scomodi Tampa Bay Buccaneers. Il fantastico inizio dei Bucs – 21 a 7 verso fine del secondo quarto – è stato annullato dalla brillantezza di un sempre più MVP Russell Wilson che con un paio di touchdown ad Hollister e Lockett è riuscito a ricucire il sopracitato strappo: da lì in poi la partita ha assunto le sembianze di un ben meno esaltante incontro di scacchi, in quanto entrambe le squadre sono riuscite a mettere a segno due piazzati. Un touchdown da 53 yards di Metcalf ha dato ai Seahawks un possesso pieno di vantaggio ma, dopo un ottimo drive di Winston e compagni, Ogunbowale a quaranta secondi dalla fine è riuscito ad impattare il punteggio sul 34 pari. I quaranta secondi rimanenti hanno permesso a Wilson di mettere l’impreciso Myers in condizione di vincerla con un relativamente agevole piazzato da 40 yards, ma per la terza volta nella sua disastrosa giornata il calcio è volato fuori dai pali: poco male, in quanto dopo aver vinto il coin toss Wilson ha messo insieme l’ennesimo fantastico drive della giornata trovando ancora una volta il tight end Hollister in end zone. Partita monumentale quella del numero 3 dei Seahawks che evitando ogni genere di errore e con l’efficienza che lo contraddistingue ha raccolto 378 yards e cinque touchdown: se questo non è un MVP…
Sorpresa a Los Angeles: i lanciatissimi Packers hanno visto il proprio buon momento finire bruscamente a causa di un’inaspettata sconfitta per 26 a 11 contro i Los Angeles Chargers. Poco da dire su questa partita, in quanto molto semplicemente l’attacco di Rodgers per la prima volta in stagione è girato completamente a vuoto raccogliendo la miseria di 13 primi down e convertendo solo due dei dieci terzi down giocati; finalmente una buona prestazione da parte di Melvin Gordon che con 109 yards totali e due touchdown ci ha messo per la prima volta davanti al giocatore che l’anno scorso ha fatto vincere la propria lega a milioni di fantasy owners.
Brusca frenata della Minshew-mania in quel di Londra: degli impalpabili Jaguars sono stati surclassati 26 a 3 da dei Texans tremendamente concreti e cinici. Nonostante il pomeriggio di ordinaria amministrazione di Watson – poco più di 200 yards e due touchdown – Houston è riuscita a sfruttare alla perfezione i quattro turnover di Minshew – due intercetti e due fumble – ed a bloccare ogni tentativo di corsa di uno stranamente inefficace Leonard Fournette: Houston si prepara quindi ad affrontare il bye week su un buonissimo 6-3, reso ancora più dolce da…
… Dalla sconfitta degli Indianapolis Colts che dopo aver visto uscire Brissett per infortunio sono pure stati beffati 26 a 24 da dei solidissimi Pittsburgh Steelers. Partita decisamente poco bella ed esplosiva – soprattutto dopo l’uscita di Brissett – ma chapeau a Pittsburgh e ad una difesa in grado pure in questa partita di causare il più devastante caos: la giocata della partita, a mio avviso, è stata la sensazionale pick six messa a segno dal più che azzeccato acquisto Fitzpatrick che oltre che a regalare sette punti a Pittsburgh è pure stato in grado di toglierne almeno tre a dei Colts che hanno visto il leggendario Adam Vinatieri fallire il piazzato della vittoria a tempo pressoché scaduto.
Continuano a vincere – seppur contro avversari mediocri – i Buffalo Bills che guidati da un fantastico Singletary si sono imposti 24 a 9 sui Washington Redskins; poco da aggiungere circa una partita che ha visto la difesa di Buffalo soffocare ogni tentativo d’arrembaggio di una squadra guidata da un quarterback rookie alla prima da titolare. Sul 6-2 i Bills hanno validissimi motivi per cullare la presunzione playoff e, guardando velocemente il calendario, non mi viene difficile immaginarli impegnati a gennaio.
Mi permettete di riassumere il 30 a 20 inflitto da Carolina a Tennessee con un solo nome? Articolo mio, libertà mia, quindi: Christian McCaffrey. L’esplosivo running back dei Panthers ha scritto l’ennesimo capitolo di una stagione favolosa mettendo insieme 166 yards e tre touchdown totali: ed intanto milioni su milioni di fantasy owners ringraziano.
L’impossibile è diventato realtà, i Miami Dolphins hanno vinto una partita di football americano: grazie ad un Fitzpatrick nuovamente in versione Fitzmagic e dei New York Jets versione… New York Jets, i Miami Dolphins hanno portato a casa un incredibile 26 a 18 che a questo punto lascia i Cincinnati Bengals nella poca invidiabile posizione di essere l’unica squadra ancora a secco di vittorie.
Continua il buon momento dei Philadelphia Eagles che grazie ad una prima metà d’assoluto dominio difensivo sono riusciti ad inguaiare ulteriormente dei terribili Chicago Bears: il 22 a 14 finale non rende minimamente idea di quanto male abbiano giocato per i primi trenta minuti dei Bears assolutamente incapaci di conquistare un primo down. Prestazione solidissima ed iper efficiente di Jordan Howard che contro la propria ex squadra ha messo a segno un touchdown e guadagnato 82 preziosissime rushing yards: a questo punto della stagione Philadelphia, sul 5-4, è viva e sperare in una wild card ha senso, molto senso.
Vittoria fondamentale per i Kansas City Chiefs che a sorpresa contro i pimpanti Vikings si è portata a casa un preziosissimo 26 a 23: per una volta a vincerla ci ha pensato la difesa, in quanto nonostante i tre touchdown lanciati Cousins è stato in grado di completare solamente il 50% dei propri passaggi e soprattutto di convertire il 33% dei terzi down. Una giornata non particolarmente felice dell’attacco dei Chiefs è stata salvata da due big play: prima il solito Hill è riuscito a realizzare un touchdown da 40 yards, poi il sorprendente Damien Williams ha scritto una pagina nella lunga storia dei Chiefs tramite la corsa più lunga della storia della franchigia, un esaltante touchdown da 91 yards.
Prosegue il buon momento di forma degli Oakland Raiders che all’ultimo respiro battono 31 a 24 i Lions: Carr – pure in questa occasione efficiente e preciso – e la futura superstar Jacobs – 120 yards e due touchdown – sono stati in grado di rendere vano l’apprezzabile sforzo individuale di Marvin Jones e Kenny Golladay in grado di mettere assieme 12 ricezioni per 258 yards e due touchdown. Attenzione signori, Oakland potrebbe riuscire in qualche modo a lottare per una wild card.
Nulla da fare per i Browns: contro dei Denver Broncos guidati da Brandon Allen Mayfield e compagni hanno raccolto la sesta sconfitta stagionale, un 24 a 19 arrivato grazie a tre big play ed un buonissimo sforzo collettivo del reparto difensivo. Sul 2-6 la stagione dei Browns sembra trovarsi sull’orlo del baratro, soprattutto finché continuano a commettere errori in grado di far sembrare Allen il nuovo Marino.
Mattia, 27 anni.
Scrivo e parlo di football americano per diventare famoso sull’Internet e non dover più lavorare.
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Dopo metà stagione un paio di impressioni sui miei Seahawks; 7-2 ma solamente un paio di vittorie sono state convincenti, Atlanta e Arizona, non proprio due colossi.
Le altre W frutto anche di episodi e parecchia fortuna, mentre molto nette le sconfitte subite da Baltimore e New Orleans.
L’attacco sembra ormai prevedibilmente incanalato sull’asse Wilson-Carson per le corse e Wilson-Lockett sui lanci, con qualche divagazione con Dissly prima dell’infortunio e Hollister contro i Bucs, mentre in difesa la secondaria va registrata al più presto, ieri per esempio Mike Evans, IMO tra i migliori WR di questa NFL, è stato una costante spina nel fianco.
E il calendario non sembra promettere niente di buono.
Bah, non capisco a cosa serva questa vittoria dei miei Dolphins. Probabilmente a tenere l’ambiente un minimo vivo e impegnato senza sprofondare totalmente nell’apatia e a evitare l’umiliazione totale delle zero vittorie. Sono felice che il malcapitati siano stati i Jets, guidati da quel Gase che si sta demolendo la carriera da solo, dopo la sua già penosa gestione precedente proprio a Miami. La W serve sicuramente anche per nascondere un minimo il tanking evidente e per stimolare un minimo i giocatori, soprattutto quella misera manciata che verrà confermata per l’anno prossimo. Cincinnati è a zero vittorie, ma dovrà venire a Miami a giocare tra un po’ e quindi se sarà necessario, la si farà vincere. Il pick n. 1 al prossimo draft è fondamentale. Spero che la società sappia gestire questa cosa senza ulteriori vittorie, perché davvero quest’anno non c’è niente per cui giocare e l’obiettivo unico è garantirsi la prima scelta.