In una Domenica in cui Patrick Mahomes si prende una pausa a dare spettacolo sono i suoi colleghi Matt Ryan e Deshaun Watson, pronti a prendersi il palcoscenico e sfidarsi a colpi di TD pass nella cornice del NRG Stadium di Houston, dove i padroni di casa riescono a strappare la terza vittoria della stagione grazie ai 5 lanci in endzone completati dal numero 4, che conclude il match con 28 completi su 33 tentativi, totalizzando 426 yards e commettendo pochissimi errori; dall’altro lato del campo non è da meno il capitano e guida dei Falcons, che nonostante l’intercetto fa di tutto per tenere i suoi in corsa fino all’ultimo, completando 32 pass su 46 per 330 yds e 3 touchdowns prima di lanciare l’intercetto decisivo che pone fine all’insperata rincorsa di Atlanta.
TOP 5
Aaron Jones
Il runningback da Texas-El Paso aveva 5 anni l’ultima volta che un giocatore dei Packers realizzò 4 touchdowns su corsa in una partita, correva infatti l’anno 2000 quando Dorsey Levens ne mise a segno altrettanti in un match contro gli Arizona Cardinals, e da allora sono passati quasi quattro lustri e tanti sono i protagonisti che si sono alternati nel backfield di Green Bay; per Jones si tratta della sua terza stagione nella franchigia del Wisconsin, e per ora è senza ombra di dubbio la migliore della carriera visto che in appena cinque settimane di regular season ha pareggiato il numero di segnature messe a segno l’anno passato, quando concluse il suo secondo torneo da professionista con 728 yards e 8 TD. Sfruttato pesantemente anche nel passing game da Aaron Rodgers, il numero 33 di Green Bay ha guidato il team sia su ricezione, 7 prese per 75 yds, sia su corsa, 19 portate per 107 yards, mettendo in costante difficoltà la difesa dei Cowboys, parsa in certi momenti addirittura frustrata nel tentativo di fermarlo.
Will Fuller
Con la difesa di Atlanta concentrata a limitare il compagno di squadra DeAndre Hopkins è stato il prodotto di Notre Dame il bersaglio preferito di Watson, che lo ha servito in 14 occasioni, consentendogli di accumulare 217 yards e segnare 3 touchdowns, uno diverso dall’altro; il primo liberandosi con un taglio in endzone, il secondo sftuttando un errore di copertura degli avversari e il terzo involandosi sulla sideline per una presa da 44 yds che gli ha permesso di vivere una delle giornate più straordinarie della sua carriera; probabilmente uno dei migliori WR#2 attualmente presenti nella lega, ha dimostrato tutto il suo valore in una partita che gli ha permesso di godere di maggiore libertà, mandando un chiaro messaggio a tutte le prossime avversarie dei Texans.
Christian McCaffrey
Che questa per lui fosse una stagione di fondamentale importanza lo si era capito già in estate, quando oltre alle immagini che lo ritraevano costantemente impegnato a lavorare in vista della nuova season, circolavano diverse foto che ne attestavano la crescita fisica e l’ottima forma che lo ha accompagnato per l’intera durata del training camp; premesse che si sono trasformate in solide realtà una volta che il campionato NFL è iniziato e il figlio d’arte da Stanford ha potuto mettere in mostra tutte le sue qualità, prendendosi gioco di tutti i reparti difensivi che si è man mano trovato di fronte, dimostrando che in questo momento probabilmente non c’è nessun linebacker in grado di contrastarlo. L’ultimo a provarci Myles Jack domenica, arrivato continuamente in ritardo all’appuntamento con il placcaggio e ripetutamente sbeffeggiato dal numero 22 di Carolina che ha inanellato un’altra grandissima prestazione concludendo con 237 yards, 176 su corsa e 61 su ricezione, e 3 touchdowns il match contro i Jaguars.
Michael Thomas
Essere il ricevitore più pagato delle lega non è mai facile perchè ogni domenica, ad ogni singolo snap della partita, ti senti sempre in dovere di dimostrare qualcosa per confermare che ti meriti quel contrattone su cui hai messo la firma solo pochi mesi prima, ma stando a quanto fatto vedere fin qui questa preoccupazione per ora non sembra interessare minimamente il WR dei Saints, sempre in grado di giocare in assoluta scioltezza e rendere facili anche le cose apparentemente più difficili, ancor più nel momento delicato che sta vivendo il suo team, privato della stella più luminosa, il QB Drew Brees; tante erano le domande appena si è appreso che sarebbe stato fermo per infortunio, senza comprendere che la risposta era già stata praticamente servita sul piatto d’argento, bastava continuare a lanciare l’ovale verso Thomas, indipendentemente da chi fosse il quarterback piazzato dietro il centro. Così ha fatto anche Teddy Bridgewater domenica, che dopo averlo innescato in 11 occasioni, per 182 yards e 2 touchdowns, a fine partita ha riconfermato quanto già dichiarato un paio di settimane fa: “Ho uno dei migliori WR della NFL li fuori e posso lanciargli la palla ogni volta che ne ho voglia”.
Orlando Scandrick
Fino ad una decina di giorni fa era comodamente seduto sul divano di casa a guardare i suoi colleghi darsele di santa ragione su un campo da football, circondato dai suoi figli ed un po’ deluso per essere stato tagliato alla roster deadline, a poche ore dalla partenza della sua dodicesima stagione da professionista; una partenza che alla fine ha rimandato solo di qualche settimana, il tempo necessario perchè gli stessi Eagles che l’avevano messo alla porta preferendogli CB più giovani tornassero sui loro passi ed a causa dei ripetuti infortuni che hanno colpito le secondarie decidessero di metterlo nuovamente sotto contratto. Pronti via e il buon vecchio Scandrick alla prima partita con la divisa di Phila della sua carriera non solo dimostra di essersi meritato ampiamente la nuova chance, ma addirittura mette il punto esclamativo impreziosendo la giornata con una prestazione sublime, lottando contro tutto e tutti sul terreno di gioco, manco fosse il famoso Orlando Furioso narrato da Ludovico Ariosto; conclusa la sfida con i Jets con 4 tackles, 2.0 sacks e 2 fumbles forced, l’ultimo dei quali strappando letterelamente il pallone dalle mani del malcapitato Falk per riportarlo, dopo una galoppata da 44 yards, fin dentro l’endzone avversaria ha ricevuto attestati di stima da avversari, compagni, e dagli stessi coach. Altro che bollito. Welcome back Orlando!
WORST 5
Jets Quarterbacks
Ok che gli infortuni di Sam Darnold e Trevor Siemian hanno tolto di mezzo i primi due quarterback della depth chart e che chi è stato chiamato a sostituirli pecca di esperienza a livello professionistico per gestire l’attacco e non perdere il lume della ragione sotto la pressione degli avversari, ma subire 10 sacks in una partita NFL non è da tutti e addossare tutta la colpa ad una linea offensiva che sicuramente in alcuni tratti si è dimostrata molto simile ad un colabrodo non sarebbe nemmeno corretto; costantemente messi in difficoltà dalla DL degli Eagles e soprattutto da Brandon Graham, molto spesso indecisi sul da farsi e pescati dalle telecamere a guardarsi intorno, con la palla stretta tra le mani, in una tasca pronta a cedere in qualsiasi momento, hanno concluso la partita con appena 120 yards lanciate e con ben 59 yds di terreno perso a causa dei sacks subiti. 52 quelle concesse dall’ex Washington State Luke Falk, 7 invece perse dal malcapitato David Fales, spedito in campo nel tentativo di smuovere le acque nel quarto finale ed incapace di mettere in aria un solo pallone; uno spettacolo che non ha proprio bisogno di alcun bis quello andato in scena al Lincoln Financial Field, e non è detto che con l’ormai prossimo ritorno di Darnold le cose migliorino.
Washington Redskins
Partenza agghiacciante per il team della capitale che in modo piuttosto inatteso ha fatto un’operazione che somiglia più ad una società di calcio che ad una franchigia di football americano licenziando l’head coach Jay Gruden, lasciato a casa nella giornata di lunedì dopo la quinta sconfitta stagionale rimediata contro i Patriots al termine di un’altra partita in cui gli ‘Skins hanno mostrato una scarsa resistenza in difesa e poca inventiva in attacco, teoricamente il reparto in cui avrebbe dovuto vedersi maggiormente la mano dell’allenatore viste le ottime credenziali conquistate alla guida della offense dei Bengals; proprio i problemi sul lato offensivo della palla sembrano essere stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso conducendo l’owner Bill Snyder e il Presidente/GM Bruce Allen verso una decisione che aveva già cominciato a circolare tra gli addetti ai lavori nella settimana precedente, prima della sfida divisionale con i Giants. Certo che addossare tutte le colpe della situazione in cui versa Washington al coach appena licenziato appare riduttivo, perchè se è pur vero che non è riuscito a dare un’identità alla squadra in questa stagione si può altresì affermare che spesso ha dovuto convivere con decisioni non sue, su tutte quella di selezionare il talento locale Dwayne Haskins nel corso dell’ultimo Draft e consegnarli le chiavi della offense nella stagione appena iniziata; a quanto pare secondo ormai l’ex HC il prodotto di Ohio State non era pronto ad assumersi una responsabilità simile, e il fatto che abbia vissuto la sua chiamata nel primo round come una sorta di imposizione di certo non ha aiutato l’ambiente. In ogni caso con il suo licenziamento siamo al quinto coach fatto fuori nell’era Snyder, e dopo Norv Turner, Marty Schottenheimer, Jim Zorn e Mike Shannahan è toccato a Gruden fare le valigie e raccogliere la solidarietà del fratello John, che a precisa domanda di un cronista ha risposto: “benvenuto nel club, fratello.”
Baker Mayfield
Indubbiamente il talentuoso quarterback da Oklahoma non sta giocando come la maggior parte di fans ed esperti avevano pensato in estate, soprattutto alla luce delle ottime cose fatte vedere nella rookie season, quando ha cambiato il volto della squadra cancellando anni di pianti e delusioni; a nulla finora è servito creargli intorno un cast di assoluto rispetto guidato dal fenomenale Odell Beckham Jr., fino a questo momento quasi avulso al passing game dei Browns tanto da far pensare che invece di essere d’aiuto al giovane compagno lo stia mettendo ancora più in difficoltà. In ogni caso ne gli errori dei ricevitori, ne una offensive line andata spesso in difficoltà in queste prime partite stagionali, possono giustificare la partenza a rilento di Mayfield, che dopo non aver brillato nei match disputati nelle scorse settimane ha iniziato in maniera pessima il Monday Night, diventando il primo QB a non completare nemmeno un passaggio nei primi quattro down del match dal 2008 ad oggi. Le cose, visti i prossimi impegni contro Seahawks, Patriots, Broncos e Bills, non sembrano assolutamente destinate a migliorare, a meno che Baker non cambi marcia e, di conseguenza, incominci a girare tutto l’attacco.
La battaglia della flag
Domenica Jason Garrett è riuscito nell’incredibile impresa di vincere un challenge e perdere terreno, il tutto dovuto ad un suo siparietto di dubbio gusto con il side judge Scott Edwards, reo di non aver dato per buona una ricezione di Amari Cooper segnalando un passaggio incompleto; l’head coach di Dallas ha affrontato a muso duro l’arbitro urlando ripetutamente e sbattendo con violenza la sua flag rossa ai piedi dello stesso, che di rimando ha reagito all’irruenza con cui è stato attaccato lanciando a sua volta sul terreno la bandierina gialla. Il risultato di questo skatch estemporaneo? La revisione corregge l’errore arbitrale e inverte la chiamata del campo ma l’azione scellerata di Garrett comporta una penalità per comportamento antisportivo e il conseguente arretramento della offense dei Cowboys, che invece di ripartire sulle 43 di Green Bay si sono trovati retrocessi fino alle loro 42 yards.
Melvin Gordon
Per buona parte dell’estate l’ha tirata per le lunghe con l’holdout e anche nelle prime settimane della stagione regolare la sua ricerca spasmodica di un nuovo accordo remunerativo con i Chargers l’ha tenuto fuori dai giochi, almeno fino alla quarta week, quando è rientrato nei ranghi accettando di giocare per quella che probabilmente sarà la sua ultima stagione con i californiani; l’attesa dei tifosi losangelini per vederlo finalmente in campo con la divisa del loro team alla guida del backfield è stata lunga, e finora non è stata per nulla ripagata dall’ex prima scelta da Wisconsin, che dopo essere stato in side a guardare i suoi compagni nella partita con i Dolphins ha accumulato la miseria di 31 yards in 12 portate contro i Broncos, poco per un RB che nelle ultime season è stato uno degli assoluti protagonisti della NFL. Viene da domandarsi se nel periodo in cui non ha frequentato il centro di allenamento del team si sia perlomeno allenato per contro proprio.
RING OF HONOR
In una giornata in cui viene confermata la miglior partenza di sempre da parte del veterano Russell Wilson, 17 su 23 per 268 yards e 4 TD pass, e rinasce dalle ceneri come la gloriosa fenice l’ex ragazzo prodigio Teddy Bridgewater, 314 passing yds, 4 touchdowns e 1 intercetto, pienamente recuperato dal bruttissimo infortunio che sembrava dover mettere fine alla sua carriera, a mettersi in mostra sono soprattutto quei giocatori chiamati proprio ad andare a caccia di quarterback, tanti infatti sono stati i defensive end a risultare tra i migliori di giornata nell’ultima week, a partire dalla matricola Nick Bosa, che nel Monday Night ha dominato totalizzando 4 placcaggi, 2.0 tackles for loss, 2.0 sacks e 1 forced fumble da lui stesso recuperato.
Nel pomeriggio precendente a pochi chilometri di distanza tra loro i suoi colleghi Brandon Graham e Danielle Hunter avevano deciso di passare la domenica bullizzando ripetutamente i malcapitati QB delle franchigie newyorkesi, con il primo che nella sfida tra Eagles e Jets ha chiuso con 4 stops, 2.0 tkl per perdita di yds, 3.0 sacks, e il secondo che ha riservato un trattamento speciale al rookie Daniel Jones, inchiodandolo al terreno in 2 occasioni dopo aver imposto il proprio dominio sulla linea di scrimmage o nelle immediate vicinanze, dove ha messo a segno 6 tackles; 2 anche i sacks fatti registrare dal redivivo Yannick Ngakoue, DE dei Jaguars che come al solito si fa un po’ attendere ma quando meno te lo apetti ti piazza la prestazione monstre capace di mettere in difficoltà qualsiasi OL che si trova ad affrontarlo, che si piazza proprio a metà tra i 3.0 realizzati dal DT dei Bills Jordan Phillips e l’1.0, il solo, piazzato dal tenace rookie di Carolina Brian Burns, che ha inciso pesantemente sul derby della Florida provocando, recuperando e riportando personalmente in endzone un fumble fondamentale per le sorti del match.
Sfida che aveva provato ad infiammare D.J. Chark, ancora una volta miglior ricevitore dei Jaguars nonché bersaglio preferito di Gardner Minshew con 8 prese per 164 yds e 2 touchdowns, stesso numero di segnature messe a statistica nel weekend anche dai suoi colleghi Chris Godwin, 7 ricezioni per 125 yards, e Adam Thielen, che dopo lo sfogo della scorsa settimana è tornato ad essere il target principale dell’attacco dei Vikings ricevendo 7 pass per 130 yds totali; in doppia cifra anche due protagonisti del match londinese tra Bears e Raiders, vinto da questi ultimi grazie alla seconda corsa in endzone della serata del giovane Josh Jacobs, 26 portate per 123 yards, dopo che i primi si erano rifatti sotto con le 2 ricezioni vincenti di Allen Robinson, servito in 7 occasioni, per 97 yards, da Chase Daniel.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…