L’assonanza trae in inganno. Suonare non è significare, esempio concreto, false friend: responsiveness traducilo con responsività. Suona ma non ha lo stesso significato. Dare risposte – assumersi responsabilità- non ha lo stesso valore di adattarsi all’ambiente.
Ecco, meanings diversi, suoni simili. Non facciamoci imbrogliare.
Preambolo tortuoso per chiudere un percorso: di slancio verso la seconda parte del cammino, numeri alla mano, qualche abbaglio ma anche qualche scelta azzeccata.
In sintesi, punteggi omaggiati da fantasydata.com, le scelte della settimana scorsa, partendo dagli START.
- Deshaun Watson 30.72, Carson Wentz 25.02, Lamar Jackson 33.56
- Ezekiel Elliott 12.3, David Montgomery 4.5, Le’Veon Bell 17.2
- DeAndre Hopkins 23.1, Michael Thomas 12.3, Stefon Diggs 3.7
- Mark Andrews 16.8, TJ Hockerson 19.1, OJ Howard 1.2
- Bears 9, Vikings 14, Cowboys 6
E’ il turno dei SIT.
- Cam Newton 5.36, Kyler Murray 21.62, Aaron Rodgers 12.92
- Alvin Kamara 16.9, Josh Jacobs 23.3, Christian McCaffrey 32.9
- Smith Schuster 7.8, TY Hilton 20.7, Dede Westbrook 9.2
- Vance McDonald 4, Hunter Henry 6
- Jaguars -4, Steelers 0
Sostanzialmente, c’è da fidarsi: le picks di Andrews e Hockerson sono quelle di cui vado più orgoglioso, non eravamo in troppi ad agitare il loro drappo. Ho ritenuto Montgomery più avanti di Jacobs ma l’attacco dei Bears ha fallito, il capolavoro nella scelta dei quarterbacks ma che botta i runningbacks lasciati in panca.
On to the next, dritti alla prossima.
Anzi, no: che prima settimana eh? L’ha scritto uno bravo, su queste pagine, prima di me qualche giorno fa: vietato eccitarsi, vietato deprimersi.
And we spent that week wide open
Upside down beside the ocean
I didn’t know where it was goin’
Just tryin’ to keep my heart on the tracks
I should’ve known that kind of feelin’
Would last longer than that week did
Blown away and barely breathin’
Sunday came and it was over
Now she’s got me twisted
Like an old beach roller coaster– Roller coaster, Luke Bryan
Messa in versi, melodici- romantici- laicamente poetici, un riassunto perfetto della passata Week One.
Non compro l’hype, partendo dal concetto che il fantasy non sia una scienza certa considero le statistiche utili al pari dei lampioni per gli ubriachi – Mark Twain– credo al mio stomaco, seguo il coraggio. All’inglese, I trust my gut, perchè il cervello si fa influenzare, il cuore rischia di innamorarsi ma la pancia, quella si, dice sempre la verità.
Quarterbacks
Gli incontri della week 2 sono mouthwatering, appetitosi, si prestano a grandi numeri magari a conferme: probabili quelle di Wentz che si trova ad affrontare i Falcons e la loro scarna – ma scarsa rende uguale- secondaria e Jackson, Lamar, che non sarà il cover man di Madden 21 ma ha l’occasione di finire la stazione comunque nella Top10 dei signal callers. La sfida contro Arizona, è ghiotta. Se credete a Newton e Dalton – 418 yards lanciate contro i Seahawks– sentitevi liberi di schierarli titolari: il primo è atteso dai deludenti Buccaneers nel Thursday Night, l’altro prova a legittimarsi contro la sorprendente difesa dei 49ers. Piace il rischio? Josh Allen per un’interessante sfida con i Giants.
In panca, nuovamente Aaron Rodgers che lancerà contro la temibile secondaria dei Vikings e Mitch Trubisky che pare essere regredito e rischia di pagare dazio anche contro la lacunosa difesa dei Broncos martoriata da Oakland in week 1. Da top a flop, nonostante l’incredibile stima, Baker Mayfield non ispira fiducia. Swag smarrito.
Running backs
Questa volta no, la panca la lasci scaldare ad altri e posto da titolare garantito: dici Panthers e pensi a McCaffrey, uomo di punta anche e soprattutto dopo la riluttanza di Cam Newton a provare la giocata. Ezekiel Elliott è un treno su cui rimanere sapendo che potrà solamente diventare più efficiente e veloce al pari di Dalvin Cook che con una prestazione mostruosa nell’opening ha giustificato tutta l’eccitazione della preseason.
La difesa dei Ravens chiuderà la stagione tra i posti migliori della graduatoria statistica, sfidarla è impresa ardua: in panca, doverosamente, David Johnson runningback di Arizona. JJ Watt, lunedì, per la prima volta in carriera ha totalizzato 0 sacks, 0 TFL e 0 Tackle: deludente, deprimente. Ma la difesa di Houston resta solida e Fournette non pare essere in grado – anche e soprattuto dopo l’infortunio di Foles– di poterla scardinare. Aaron Jones dopo aver affrontato il front seven di Chicago si trova davanti quello dei Vikings: il potenziale del runningback è alto, l’occasione di esplodere arriverà prossimamente. Sit, doveroso.
Wide receivers
Hanno deluso: Julio Jones, Mike Evans su tutti. Ma l’occasione di riscatto è presto servita con le rispettive sfide a Philadelphia – difesa interessante che ha comunque concesso tanto, troppo ai Redskins la scorsa domenica- e Carolina. La situazione di Keenan Allen è delicata: Hunter Henry ha subito una frattura al piatto tibiale domenica scorsa, Mike Williams rischia di saltare l’incontro con i Lions. Trovarsi ad essere l’unico target disponibile è arma a doppio taglio, la speranza è riposta nella capacità di mettere pressione del talentuoso backfield post-Gordon. Keenan Allen è quindi una scelta che merita di misurarsi con il coraggio di ognuno. Più interessante è scegliere come titolare Tyrell Williams, WR1 in nuce di Oakland, che si troverà ad affrontare una migliorata ma non imbattibile secondaria dei Chiefs.
Seattle ha concesso molto ai Bengals, folli le corse di John Ross III, fuoco d’artificio della settimana uno. Le difficoltà espresse dagli Steelers nell’apertura contro i Patriots rendono riluttante la scelta di JuJu Smith Schuster: questa settimana, in panca. DeSean Jackson è talento puro, stagionato certo, ma puro: difficile però accettare le 154 yards ricevute come fatto consuetudinario nella stagione. Alshon Jeffrey è il target principale, Zach Ertz ha bisogno di essere sfamato. Sit per Jackson, a malincuore. Il discorso può essere omologo per Corey Davis: impensabile credere che Mariota continui a lanciare a quei livelli, a distribuire quella copiosa quantità di palloni. Fermo ai box per la sfida contro i Colts.
Tight ends
Mark Andrews ha la possibilità di ripetersi contro i Cardinals che tanto hanno concesso a Hockerson la week d’apertura. Per Zach Ertz, invece, c’è l’augurio che possa tornare a splendere velocemente: i miseri 5.4 punti di domenica non riflettono la realtà. Obbligatorio titolare contro i Falcons.
Vance McDonald resta seduto ancora questa settimana così come Jimmy Graham, autore dell’unico touchdown del kickoff game contro i Bears. La difesa dei Bills è da tenere in considerazione, per cui Evan Engram non pare una scelta troppo sicura: è un ni, giocate con il coraggio.
Defense
Obbligatorio schierare: Ravens, Patriots – incredibili contro gli Steelers- nel matchup contro i Dolphins e Texans. Per questi ultimi – salvo prestazioni miracolose- il dover affrontare un quarterback backup, in casa, pare essere un invito a nozze da capitalizzare al meglio.
Drew Brees fuori dal SuperDome non è il numero nove che chiama le giocate tra le mura casalinghe. Ma ciò dice solo una parte del tutto, anche e soprattutto, alla luce del fatto che la difesa dei Rams è riuscita a concedere 27 punti ai Panthers. Sit, quindi, per questa settimana nella sfida ai Saints. A scaldare la panchina anche la compagine degli Eagles e dei Raiders che affrontano la corazzata di Kansas City.
Kickers
Lutz non calcerà sempre da 58 yards ma resta una scelta solida, come Butker e Ka’imi Fairbairn.
Pineiro, Rosas e Crosby, tranquilli a riposo.
For the Braves
Un azzardo per posizione.
- Derek Carr contro i Chiefs
- Devin Singletary in casa Giants
- Dante Pettis a Cincinnati
- TJ Hockerson contro i Chargers
- Def/St Steelers
Dopo il terremoto della prima settimana, questa potrebbe essere caratterizzata da scosse di assestamento. Equilibri da ripristinare, performance da giustificare, debacle da riscattare: in qualsiasi caso, da qualsiasi punto di vista, una settimana due da gustarsi lentamente.
Mouthwatering.
Usi, costumi, storie, miti e leggende, sportivi e non, della terra di Dio, l’America. Che per me fa rima con Libertà. Così come Dio fa rima con Amore.
Mi definisco uno storyteller, amo più le emozioni che le azioni, gestisco un profilo Instagram dedicato al Fantasy Football, @afantasyfootballgenius
Si, lo so, pecco di umiltà.