Si è fermata piuttosto velocemente la corsa all’oro, addirittura prima dell’inizio “ufficiale” della vera e propria free agency: prima di mercoledì sera a gran parte dei colpi più clamorosi mancava solamente l’ufficialità, poi puntualmente arrivata, pertanto in questo secondo episodio di Eligibles non aspettatevi fuochi d’artificio, anche se di cose succose da raccontarvi e commentare insieme non ne mancano.
Mi date il permesso di partire?
1) Bella vita, cari ricevitori!
Quando ad aprire le danze ci pensano i Jets con un triennale da 28.5 milioni di dollari a Jamison Crowder, aspettarsi razionalità e normalità non ha alcun senso: fra i veri vincitori di questa prima parte di free agency troviamo senza ombra di dubbio i ricevitori. Volete qualche nome e cognome? Pure qualche cifra?
- Adam Humphries, passato da Tampa Bay a Tennessee, ha messo nero su bianco un quadriennale da 36 milioni di dollari.
- Devin Funchess, ex ricevitore dei Carolina Panthers, ha firmato un annuale da ben 13 milioni di dollari.
- John Brown e Cole Beasley, rispettivamente ex Ravens e Cowboys, hanno raggiunto un accordo con Buffalo per tre e quattro anni. Il velocista percepirà 27 milioni di dollari, lo specialista della slot 29.
- Cordarrelle Patterson, più returner che receiver, nei prossimi due anni a Chicago guadagnerà 10 milioni di dollari.
- Tyrell Williams, buon ricevitore ma apparentemente mai chiaro go-to-guy, ha firmato un quadriennale da 44 milioni con gli Oakland Raiders.
- Golden Tate sarà il sostituto di Odell Beckham ai New York Giants: quadriennale da 37.5 milioni di dollari per lui.
- Kevin White e Breshad Perriman, due grandi delusioni -per sfortuna, precisiamolo- del draft del 2015 tenteranno di allungare la propria carriera ai Cardinals ed ai Buccaneers.
Tutto ciò ovviamente già dopo gli scambi di OBJ ed Antonio Brown: bella settimana per i ricevitori, soprattutto quelli che escono dalla slot, in quanto nell’elenco sopra potete notare che più della metà dei presenti solitamente si schiera in questa peculiare posizione.
2) La risposta di Baltimore
Dopo averli invitati “a darsi una scossa” a seguito delle perdite dei vari Mosley, Weddle, Suggs e Smith, Baltimore nel giro di un’ora ha messo insieme due ottimi -a mio avviso assolutamente favolosi- colpi: prima si è garantita i servigi del miglior free agent -sempre a mio avviso- disponibile quest’anno, Earl Thomas, poi ha indirizzato gli annosi problemi del backfield mettendo sotto contratto Mark Ingram ad un prezzo assolutamente stracciato, ovvero circa cinque milioni all’anno per i prossimi tre.
Mettere sotto contratto il miglior safety della lega dandogli appena il terzo contratto più remunerativo nella posizione è un vero e proprio “furto”, che andrà indubbiamente a quietare gli animi dei troppi tifosi di Baltimore agitatisi dopo le numerose dipartite: lasciate lavorare DeCosta, sa quello che sta facendo.
O almeno così mi piace credere!
3) Cavallo pazzo di ritorno
Non potevo non dedicargli un punto tutto per sé: DeSean Jackson, o come mi piace chiamarlo “Tyreek Hill prima di Tyreek Hill” -senza tutte le varie violenze a carico-, dopo due anni avari di soddisfazioni individuali, e di squadra, a Tampa Bay ha deciso di tornare, e molto probabilmente chiudere la propria carriera, laddove tutto era iniziato, ovvero a Philadelphia.
Tutto ciò che hanno dovuto fare per riassicurarselo è stato spedire una scelta al sesto round dell’imminente draft ai Bucs, che oltre a D-Jax hanno sborsato pure una chiamata al settimo round del medesimo draft: certo, Philly lo pagherà in modo quasi eccessivo -27 milioni in tre anni-, ma non possiamo dimenticare il fatto che nonostante l’età che avanza Jackson rimanga uno dei più pericolosi deep threat dell’intera National Football League.
4) Valzer under center
Nulla di stravolgente, chiariamoci, ma comunque il via vai di quarterback andato in scena questo fine/inizio di settimana si è rivelato essere piuttosto interessante: facciamo il punto.
I primi a muoversi sono stati i Washington Redskins, mettendo sotto contratto Case Keenum, vera e propria polizza assicurativa per una squadra che al momento non ha un chiaro QB1 ma che credo tenterà di aggiungerne uno al primo giro del draft; dopo che Teddy Bridgewater ha rinnovato con i Saints, i Dolphins hanno prima spedito Tannehill in Tennessee a fare da backup al spesso acciaccato Mariota, e poi messo sotto contratto Ryan Fitzpatrick per i prossimi due anni: il 2019, salvo improbabili colpi di scena al draft, potrebbe trasformarsi in una lunga agonia in nome di quel tanto chiacchierato tanking che permetterebbe loro di puntare a prospetti come Tua Tagovailoa o Trevor Lawrence. Segnalo inoltre la firma di Tyrod Taylor con i Los Angeles Chargers: Rivers è indistruttibile, ma poter contare su un quarterback del calibro di Taylor farà dormire sonni leggermente più tranquilli all’intero front office.
5) Valzer under center, traccia bonus
Non prendetemi in giro, ma credo che se mai sarà chiamato in causa potrebbe pure comportarsi bene.
I Jaguars sono una malattia infettiva più che una squadra.
6) Still all day
Se non si fosse capito, Adrian Peterson non ha alcuna intenzione di appendere gli scarpini al chiodo: All Day ha infatti rinnovato per altri due anni con i Washington Redskins, squadra con la quale nel 2018 è riuscito a sfondare il muro delle 1000 yards per la prima volta dal sempre più remoto 2015.
Ammetto di averne dubitato a più riprese, ma AP è sempre riuscito a smentirmi ed anzi, si è tolto pure lo sfizio di dimostrare a tutti noi la propria versatilità, adattandosi sempre di più ai canoni del running game di oggi: le massicce dosi I-formation appartengono al passato, Peterson si è reinventato in un versatile ed agile runningback moderno.
Ed intanto le statistiche continuano ad abbellirsi: ciò sicuramente non fa male.
7) Speriamo sia la volta buona
Quando Jason Verrett ha giocato, ha sempre dimostrato di essere veramente un buonissimo cornerback: il problema sta tutto nel “quando”. Lasciatemi spiegare.
In cinque stagioni fra i professionisti, Verrett non ha mai giocato tutte e sedici le partite di un campionato, fermandosi al massimo a quattordici nel 2015: nel 2014, da rookie, ne giocò sei, nel 2016 quattro, nel 2017 solamente una e, dulcis in fundo lo scorso anno la sua stagione terminò il primo giorno di training camp con una devastante rottura del tendine d’Achille. Affacciatosi alla free agency, di dubbi sul suo nome ne sono sorti parecchi: San Francisco, squadra che non ha alcun timore a prendere rischi, lo ha messo sotto contratto per la prossima stagione a 3.6 milioni di dollari.
Purtroppo questa sarà con ogni probabilità la sua ultima opportunità per rimanere aggrappato al proprio sogno, pertanto non posso che augurargli buona fortuna e tanta, tantissima salute.
8) Zitti zitti i Seahawks…
Zitti zitti i Seahawks si sono appena assicurati per i prossimi quattro anni Jason Myers, kicker che con i Jets lo scorso anno si è guadagnato una convocazione al Pro Bowl: per niente facile, visto che in AFC gioca uno dei più grandi kicker di sempre, ovverosia il mio amato Justin Tucker.
Myers andrà a sostituire Sebastian Janikowski, colui che solamente lo scorso agosto gli aveva soffiato il posto da titolare spingendo così Seattle verso un inevitabile taglio: già lo sapete che la NFL è un business strano!
9) Una brutta storia
Non ho particolare voglia di parlarvene, ma purtroppo mi tocca, in quanto di mezzo c’è una delle stelle più brillanti della lega, Tyreek Hill: Hill, sul cui nebuloso passato non voglio dilungarmi, è indagato dalla polizia per un violenza domestica sul proprio figlio di soli tre anni d’età.
Le notizie sono poche e le fonti non totalmente attendibili, dunque non riporto dettagli più specifici ma di dubbia veridicità, ma l’esplosivo ricevitore dei Chiefs sembra essersi cacciato in un guaio piuttosto serio: del suo futuro ora come ora non mi interessa più di tanto, ciò che spero -se le notizie di cui stiamo discutendo si riveleranno vere- è che tali colpi di testa possano in qualche modo essere totalmente eliminati dalla sua vita.
10) Nuggets!
Buona mossa dei 49ers, che si sono assicurati Tevin Coleman per i prossimi due anni: al duttile runningback andranno dieci milioni di dollari e con Shanahan di nuovo al suo fianco chissà che non trovi la consistenza necessaria per essere un vero RB1. Philadelphia potrà contare per almeno un altro anno sul proprio miglior cornerback, Ronald Darby: potete vederlo come un prove-it deal, ma la realtà è che Philly pur non volendo garantirgli il contrattone da lui bramato non ha voluto correre il rischio di lasciarlo sfuggire. Il miglior free agency disponibile ora come ora? Senza dubbio Eric Berry: se sano Berry è un perenne First Team All-Pro, pertanto per qualche contender potrebbe valere la pena prendersi il rischio. Mossa interessante quella dei Chiefs, che hanno messo sotto contratto per il solo 2019 Bashaud Breeland, reduce da una stagione altalenante con i Green Bay Packers.
Mattia, 27 anni.
Scrivo e parlo di football americano per diventare famoso sull’Internet e non dover più lavorare.
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