Come tradizione -quale?- vuole, su Play.it USA dopo la AFC arriva sempre la NFC: ora vedremo insieme quali mosse dovrebbe fare ognuna delle sedici sorelle che ne fa parte per tentare di rappresentare la conference al Super Bowl un po’ meglio di quanto abbiano recentemente fatto i Rams.
Nulla di personale, ma permettetelo, è l’ultima memoria di sano football giocato.
NFC NORTH
Chicago Bears
- Trovare il kicker che manca dall’addio di Gould. Facile puntare il dito contro Parkey, lo so, però analizzando lucidamente la situazione dei Chicago Bears comprendere l’inadeguatezza dell’ex Eagles non è poi così difficile: una squadra di stampo difensivo come quella dell’Illinois deve essere in grado di contare su un kicker ben più efficiente ed affidabile. Matt Bryant è stato appena tagliato dagli Atlanta Falcons e nonostante l’età rimane uno degli specialisti più decorati dell’intera National Football League: Chicago deve metterlo sotto contratto.
- Rinnovare Adrian Amos. Non escludo la possibilità che il front office dei Bears usi la franchise tag per assicurarsi per almeno un altro anno i servigi di uno dei migliori safety della lega: lo spazio salariale disponibile è pressoché nullo -5.9 milioni di dollari- e per garantirgli un contratto adeguato dovrebbero tagliare qualche veterano qua e là. Considerando che pure l’ottimo Bryce Callahan è prossimo a diventare free agent, Chicago dovrà prendere una scelta piuttosto difficile: personalmente andrei per Amos.
Detroit Lions
- Continuare a rafforzare la linea difensiva. La trade che ha portato Snack Harrison in Michigan ha notevolmente migliorato la run defense dei Lions: tuttavia un solo D-tackle difficilmente è in grado di sanare ogni singolo guaio di un intero reparto, pertanto il front office dovrà riuscire ad affiancare altro talento al massivo ex Giants. Fortunatamente questo draft è ricolmo di ottimi run stopper, pertanto Detroit non avrà scuse per ignorare questo impellente bisogno.
- Non ricoprire d’oro Ziggy Ansah. Può essere duro lasciare andare il proprio miglior pass rusher, soprattutto per una squadra con gravi problemi a portare pressione costante al quarterback, ma Ansah non vale sicuramente i soldi che vuole: se analizziamo velocemente le migliori annate del ghanese -14.5 sack nel 2015 e 12.0 nel 2017- è facile notare come la maggior parte dei sack siano arrivati “a grappoli” in singole partite, mentre nelle gare in cui non è stato in grado di arrivare al quarterback avversario… Ansah è stato pressoché invisibile.
Al prezzo giusto vale la pena correre il rischio, ma garantirgli un contratto da top nel ruolo sarebbe folle.
Green Bay Packers
- Creare spazio salariale. Tagliare veterani come Nick Perry e Jimmy Graham costerebbe ai Packers circa 18 milioni di dollari: tenerli anche per la prossima stagione, tuttavia, obbligherebbe Green Bay a pagare quasi 27 milioni due giocatori non più in grado di garantire una produzione consistente ed adeguata.
Ammettere i propri errori non è sempre facile per un front office, ma tenersi in corpo un giocatore i cui giorni migliori sono oramai storia di un lustro fa non ha alcun senso: quella che doveva essere una macchina da red zone ha messo a segno solamente due touchdown nel 2018 nonostante il triennale da 30 milioni di dollari firmato la scorsa primavera. - Continuare la rifondazione della difesa. A quanto pare il solo Aaron Rodgers non basta per arrivare ai playoff, figuriamoci al Super Bowl: la difesa, da anni, è consistentemente il tallone d’Achille di una squadra che nonostante possa contare su uno dei migliori di sempre under center continua imperterrita a deludere.
Negli ultimi draft Green Bay ha investito molte scelte nella speranza di migliorare la propria secondaria -ottenendo risultati non soddisfacenti ma perlomeno incoraggianti- e ad aprile, considerando le due scelte al primo round, Gutekunst dovrà assolutamente aggiungere talento nel front seven: il 12 non giocherà per sempre, ricordatelo.
Minnesota Vikings
- Ristrutturare la linea d’attacco. Quando garantisci al tuo quarterback 84 milioni di dollari nei prossimi tre anni, le aspettative nei suoi confronti sono legittimamente alte: non voglio in nessun modo dire che Cousins sia una “vittima” delle circostanze, ma guardando le partite dei Vikings anche un occhio inesperto notava l’inadeguatezza della linea d’attacco.
Costantemente sotto pressione, Cousins non è mai stato messo nelle condizioni necessarie per condurre un attacco prolifico: Reiff non si merita nemmeno la metà del contratto sotto il quale sta giocando, il centro Elflein continua ad essere in apprensione ogni singolo snap e c’è bisogno di almeno una guardia.
Lo spazio salariale è pressoché nullo, pertanto Minnesota dovrà essere piuttosto creativa. - Mantenere la calma. Il 2018 è stato atroce, una vera e propria delusione amplificata dal contrattone firmato da Cousins: Minnesota, tuttavia, non deve farsi prendere dal panico evitando assolutamente mosse avventate.
Lo scorso anno è stato un disastro, ma con tutto questo talento con cui lavorare Zimmer potrebbe riuscire a ribaltare la situazione e mantenere le promesse nate nel momento in cui Minnesota ha deciso di affidare a Cousins il proprio futuro.
NFC EAST
Dallas Cowboys
- Non lasciarsi scappare Demarcus Lawrence. Con 46 milioni di dollari di spazio salariale libero Dallas può permettersi di investire su uno o due giocatori: siccome Prescott verrà con ogni probabilità rinnovato l’anno prossimo, Dallas può concentrare tutti gli sforzi sul proprio miglior free agent, nonché uno dei migliori in assoluto, Demarcus Lawrence.
D-Law ha abbondantemente dimostrato che il successo avuto nel 2017 non è stato semplice figlio del caso, ma piuttosto la vera e propria consacrazione di uno dei migliori pass rusher della lega: Dallas deve assolutamente soddisfare le sue richieste al più presto, altrimenti potrebbe pensarci qualcun altro. - Assecondare i desideri di Earl Thomas. Il flirt fra Earl Thomas ed i Dallas Cowboys non rappresenta sicuramente una novità dell’ultima ora e nonostante l’età che avanza ed il terribile infortunio patito lo scorso ottobre, Earl Thomas rimane uno dei migliori nel suo ruolo: l’ultimo membro della Legion Of Boom non ha mai fatto segreto del proprio desiderio di giocare per l’America’s Team e considerando la giovane età media della loro secondaria Dallas potrebbe garantirsi un potenziale All-Pro in grado di fare da mentore ai vari giovani.
New York Giants
- Trovare l’erede di Eli Manning. Mi rifiuto di spiegare l’ennesima stagione fallimentare dei Giants puntando il dito solamente contro Manning, però è indubbio che i suoi giorni migliori siano abbondantemente alle spalle: nelle condizioni ideali l’ammazza-Patriots potrebbe essere in grado di portarli ai playoff, ma vista la giovane età media dei vari skills players ostinarsi ad ignorare l’impellente bisogno di un nuovo quarterback è stupido.
Assicurarsi il suo erede è la priorità numero uno della offseason di New York. - Rendere la vita più facile a Saquon Barkley. A voler dire il vero, verso il finale di stagione il livello delle giocate della linea d’attacco dei Giants è leggermente aumentato: nonostante una linea d’attacco spesso deleteria, Saquon Barkley è stato in grado di affermarsi immediatamente come uno dei migliori runningback della lega.
Provate ad immaginare cosa sarebbe in grado di fare con una linea d’attacco adeguata.
Philadelphia Eagles
- Riuscire a guadagnarci qualcosa da Foles. Finiamola con questa farsa, il quarterback del futuro di Philadelphia è Carson Wentz, non Nick Foles: la gratitudine della città nei suoi confronti è più che comprensibile, ma prendendo in considerazione età e valore assoluto dell’ex seconda scelta al draft comprendere come mai Philadelphia debba puntare su di lui è semplice.
Considerando che Denver ha già “risolto” l’annoso problema quarterback affidandosi a Flacco, accostare Foles ai Jacksonville Jaguars ha decisamente senso: Philadelphia potrebbe riuscire a guadagnare una scelta nei round centrali del draft e, finalmente, risolvere un “problema” che di fatto ha creato sgradevoli voci attorno all’ex North Dakota State. - Lasciare andare alcuni veterani. Solo i Jaguars hanno meno spazio salariale libero rispetto ai Philadelphia Eagles, che dopo non essere riusciti a bissare il sorprendente successo del 2017 non dovranno assolutamente ricominciare da capo, ma perlomeno svecchiare un roster che per quanto competitivo ha dei costi proibitivi: lasciare andare ottimi giocatori come Hicks, Graham e Darby sarà senza dubbio doloroso ma i vari Maddox, Sweat e Jones oltre che decisamente più economici sembrano essere pronti a condurre la difesa degli Eagles per gli anni a venire.
Doloroso, ma necessario.
Washington Redskins
- Quarterback? Non credo Alex Smith sarà in grado di giocare nel 2019 e, purtroppo, sono altrettanto convinto che non vedrà mai più il campo: il football sa essere crudele, è risaputo.
Washington, senza un quarterback per il presente né tanto meno per il futuro, sarà assolutamente costretta a ricorrere al draft -o fare una mossa per Nick Foles- per trovare una soluzione ad il più grande problema che una squadra di football possa avere: la situazione è veramente disperata e con ogni probabilità il 2019 sarà l’ennesimo anno zero per gli ‘Skins.
Questa volta, però, per sfortuna piuttosto che per “semplice” incompetenza. - Rimpolpare il parco ricevitori. Chiunque troveremo under center a settembre, dovrà essere messo nelle condizioni ideali per condurre un attacco che soffre terribilmente la mancanza di veri e propri playmaker: Crowder è in scadenza, Richardson non è assolutamente un WR1 -tranne per il contratto-, Reed non è in grado di rimanere sano per sedici partite consecutive e continuare a sperare nel miracolo dal backfield di Thompson non ha molto senso.
Metcalf, A.J. Brown e Marquise Brown potrebbero non essere disponibili al secondo round -seguendo la narrativa che selezioneranno un quarterback al primo-, quindi la soluzione potrebbero trovarla nella free agency.
NFC WEST
Arizona Cardinals
- Capire definitivamente cosa fare con Josh Rosen. Kliff Kingsbury qualche mese fa disse che avrebbe draftato Kyler Murray con la prima scelta assoluta qualora ne avesse avuto l’opportunità -che ora ha-, Kliff e Kyler hanno lo stesso agente, entrambi i loro nomi iniziano con la kappa e… e Rosen?
Arizona deve immediatamente fare mente locale e capire una volta per tutte se vuole proseguire con la propria ex decima scelta assoluta o ricominciare nuovamente da capo con Murray. - Dare qualche opzione in più a Josh Rosen. Rosen o Murray che sia, il futuro quarterback dei Cardinals avrà disperato bisogno di poter contare su qualcuno di diverso dall’attempato -ma ancora capace- Larry Fitzgerald: non che linea d’attacco e pressapoco qualsiasi altro reparto si trovino in uno stato di salute migliore, ma poter direzionare il pallone a qualcuno di diverso da J.J. Nelson, Chad Williams e Ricky Seals-Jones sarebbe piuttosto importante per qualsiasi giovane quarterback schiereranno under center.
Los Angeles Rams
- Assicurarsi Dante Fowler Jr. La scelta che dovranno compiere i Rams è molto semplice: potranno rinnovare solo uno fra Suh e Fowler Jr., chi dovrebbero scegliere?
Considerando che solo pochi mesi fa hanno rinunciato a molteplici scelte al draft per assicurarsi Fowler, sarebbe piuttosto sciocco lasciarlo andare e, nonostante l’ex Lions si sia reso protagonista di una discreta annata, non bisogna dimenticare che Suh ha appena compiuto trentadue anni: di pass rusher promettenti come Fowler non ne si trovano molti, prendersi il rischio di dargli un contratto basato su ciò che farà piuttosto che su ciò che ha fatto a mio avviso ha decisamente senso. - Mettersi in condizione di pagare Goff quando sarà il momento. Lo scorso aprile i Rams hanno tentato l’all-in acquisendo giocatori del calibro di Peters, Talib, Suh, Cooks e dando a Gurley un enorme rinnovo contrattuale e questo azzardo ha quasi pagato, poiché sono arrivati ad un capolavoro di Belichick di distanza dal vincere il Lombardi: purtroppo per loro, però, Goff a breve batterà cassa ed i contratti pesanti dei giocatori assunti la scorsa offseason dovranno in qualche modo essere smaltiti.
Fare piazza pulita e ripartire da zero non avrebbe alcun senso, ma Los Angeles dovrà indubbiamente trovare modi organici per prepararsi a pagare il proprio franchise quarterback.
San Francisco 49ers
- Dare un go-to-guy a Garoppolo. Il recentissimo taglio di Pierre Garçon ha esacerbato ulteriormente quanto scritto in grassetto pochi secondi fa: Jimmy Garoppolo ha bisogno di un go-to-guy sull’esterno, in quanto molto probabilmente a settembre le difese avversarie non avranno alcun remora a raddoppiare il portentoso George Kittle.
Il draft potrebbe correre in loro aiuto, ma per una squadra così vogliosa di dimostrare di essere in grado di vincere già da domani, potrebbe essere necessario investire in free agency o tentare di imbastire una trade. - Sfruttare la seconda scelta assoluta scambiandola. San Francisco non è assolutamente perfetta, tutt’altro, ma la loro seconda scelta assoluta è più conseguenza di sfortune varie che di inettitudine generale: considerando che molte squadre saranno ben più disperate di loro, il front office dei ‘Niners potrebbe riuscire ad intortare qualche general manager particolarmente precipitoso -sulla falsariga di quanto fatto due anni fa con Chicago- ed accumulare scelte al draft, o anche giocatori, grazie alla propria preziosa seconda scelta assoluta.
Seattle Seahawks
- Rinnovare Frank Clark. Ci hanno creduto, gli hanno dato una seconda chance nonostante i numerosi asterischi che affiancavano il suo nome, e da sessantatreesima scelta assoluta lo hanno trasformato in uno dei giocatori più criminalmente sottovalutati della lega, almeno per quanto riguarda Pro Bowl ed onori individuali vari: Clark non è però sottovalutato dai front office di tutta la NFL, che probabilmente saranno in grado di offrirgli cifre vicine ai quindici milioni di dollari annuali per strapparlo a Seattle che, con 53 milioni di dollari di spazio salariale libero, probabilmente non commetterà lo stupido errore di lasciarlo migrare verso altri lidi.
- Migliorare la secondaria. Con Earl Thomas ai saluti già da mesi -gesto di mano inusuale quello impiegato per dire addio-, il bisogno di Seattle di aggiungere qualche volto nuovo alla propria un tempo leggendaria secondaria è diventato primario: l’ampio spazio salariale a disposizione potrebbe permettere loro di fare un pensierino ai vari Amos, Collins, Joyner, Callahan o Darby.
NFC SOUTH
Atlanta Falcons
- Rompere il salvadanaio per Grady Jarrett. Il reparto difensivo dei Falcons, per essere gentili, non è propriamente il più brillante che possiate trovare e, spesso e volentieri, l’unico baluardo in grado di tenerli a galla è stato Grady Jarrett, per distacco il loro miglior difensore: considerando il suo valore assoluto e l’immensità del buco che una sua dipartita creerebbe, Atlanta ha ogni ragione -e pure lo spazio salariale necessario- per renderlo felice ed assicurarselo per il futuro. Senza Jarrett la già lacunosa difesa di Atlanta si trasformerebbe probabilmente nella peggiore della lega.
- Migliorare il pass rush. Rimaniamo sempre lì: Jarrett a parte, nessun loro defensive lineman è in grado di portare costante pressione al quarterback avversario, in quanto Beasley ha faticato in tre annate su quattro, McKinley deve ancora esplodere ed i vari Reed, McClain e Shelby non incutono timore in nessun offensive coordinator. Via draft o via free agency, Atlanta dovrà provvedere piuttosto alla svelta al restauro di un reparto a lunghi tratti impalpabile.
Carolina Panthers
- Trovare un’alternativa per il breve termine a Cam Newton. Il futuro prossimo di Newton è incerto, molto incerto: con un’imminente operazione alla spalla che ha forzatamente accostato il suo caso a quello di Andrew Luck, poco si sa circa il 2019 di Superman e secondo i più il rischio che perda tutta la prossima stagione è piuttosto concreto.
Con tutta quest’incertezza nell’aria, Carolina dovrebbe assicurarsi perlomeno una polizza assicurativa per il solo 2019 e, considerando che stiamo parlando della squadra che ha appena dato un rinnovo contrattuale ad Eric Reid, ci sarebbe un certo Colin Kaepernick disponibile. - Sistemare la linea d’attacco. I veri protagonisti dell’offseason di Carolina, Newton a parte, sono i fratelli Kalil: Ryan, centro, si è appena ritirato e Matt, left tackle, non sta dimostrando assolutamente nulla che ci porti anche solo a pensare che il quinquennale da cinquantacinque milioni firmato due anni fa rappresenti un affare. Per risolvere i dilemmi di un reparto disastroso oramai da troppo tempo, Hurney potrebbe trovarsi costretto a ricorrere alla free agency e cercare di assicurarsi i servigi di gente come Paradis, Morse e Ja’Wuan James.
Ovviamente occorrerà pure aggiungere qualcuno al draft.
New Orleans Saints
- Calmarsi. Per carità, non poter disputare un Super Bowl per una chiamata arbitrale criminalmente sbagliata deve fare veramente male, ma vi supplico cari Saints, basta: boicottare il Super Bowl, continuare a tirare frecciatine a lega, arbitri, Rams e chi più ne ha più ne metta non vi restituirà il torto subito.
È finita, voltate pagina, andate oltre, metteteci una pietra sopra e mi fermo qua perché ho concluso i sinonimi.
Finitela, per favore, di rendervi odiosi. - Rifornire Drew Brees. Probabilmente New Orleans non avrebbe avuto bisogno di arrivare a provare vincere la partita negli ultimissimi minuti di gioco se solamente Brees avesse potuto contare su qualche ricevitore degno di nome: se Arnold -chi?- non avesse droppato quel pallone molto probabilmente la partita si sarebbe evoluta in maniera completamente diversa. A seguito del ritiro di Ben Watson Brees può contare solamente su Thomas e Kamara, che se raddoppiati -o addirittura triplicati- costantemente non potranno certamente evitare di perdere d’efficacia: un ricevitore affidabile come Golden Tate potrebbe fare al caso loro, mentre un velocista come John Brown accoppiato a Brees potenzialmente sarebbe in grado di trasformarsi in uno dei più pericolosi deep-threat della lega.
Tampa Bay Buccaneers
- Tenersi stretto Humphries. Adam Humphries, sia con Winston che con Fitzpatrick, è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante nell’attacco di Tampa Bay: 816 yards e 5 TD non rappresentano certamente la produzione di un ricevitore da Hall of Fame, ma poter contare su una terza opzione così consistente è un lusso di cui Winston non potrà sicuramente fare a meno, specialmente in un anno così importante per il suo futuro.
Riceverà sicuramente qualche buona offerta e Tampa Bay, molto semplicemente, dovrà fare il necessario per non farlo cedere in tentazione. - Evitare clamorosi colpi di scena. Data “fiducia” a Winston, il 2019 si appresta ad essere l’anno della verità per i Bucs, la cui pazienza verso il proprio quarterback sembra essere vicina ad esaurirsi: in questa offseason Tampa Bay dovrebbe dare quanto più supporto possibile a Winston mettendolo così nella posizione di rendere al meglio.
Meglio evitare, quindi, affrettate decisioni in free agency e soprattutto al draft, se si inizia l’ennesimo rebuild è bene iniziarlo con decisione, non in modo aggressivo passivo a suon di panchinamenti a partita conclusa.
Mattia, 27 anni.
Scrivo e parlo di football americano per diventare famoso sull’Internet e non dover più lavorare.
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