Ad una decina di giorni di distanza dal Super Bowl -non vi sembra sia passato già un mese?- il 2019 è già iniziato con il botto grazie alla trade che ha portato Joe Flacco in Colorado: associare botti al nome di Joe Flacco potrebbe essere una forzatura, però vi chiedo il favore di concedermelo, l’astinenza fa apparire qualsiasi cosa meglio di quanto effettivamente lo sia.
Per spodestare i Patriots dal trono, di lavoro da fare ce ne sarà parecchio per i trentuno front office che esasperati dalla continuità di New England potrebbero -chiedere alle altre tre squadre della AFC East per chiarimenti- prendere decisioni avventate ed alquanto stupide: non temete cari front office, Mattia è qua per questo, se seguirete i miei consigli vi assicuro che l’anno prossimo abbattere i Patriots sarà veramente facile.
Peccato solo che dia consigli pure a loro.
Ok, scusatemi per il delirante tentativo di risultare simpatico: inizio immediatamente con la AFC, nei prossimi giorni arriverà il turno della NFC.
AFC NORTH
Baltimore Ravens
- Mettere Lamar Jackson in condizione di crescere. Potete dire quello che volete su Lamar Jackson, probabilmente trovare un fondo di verità in qualsiasi cosa esca dalla vostra bocca non sarà difficile: in un modo o nell’altro l’ex Louisville è riuscito a trascinarli ai playoff, ma pensare che pure l’anno prossimo Baltimore possa concedersi il lusso di ignorare quasi completamente il passing game è folle utopia. Serve un upgrade nel corpo ricevitori e, sfortunatamente, la free agency non sembra poter essere di particolare aiuto: Golden Tate e Tyrell Williams, al prezzo giusto, potrebbero però tornare assolutamente comodi. Serviranno anche investimenti mirati al draft.
- Rinnovare C.J. Mosley. La dipartita di Flacco e qualche taglio illustre metteranno Baltimore in posizione di rinnovare il contratto a Mosley accontentando le sue legittime richieste: molto semplicemente, per vincere in NFL servono ottimi giocatori e Mosley -quattro Pro Bowl in cinque stagioni- lo è.
Lasciarlo andare via aprirebbe un buco difficilmente colmabile.
Cincinnati Bengals
- Ristrutturare il centro della difesa. Capiranno mai che su Burfict, per quanto talentuoso possa essere, non ci si può fare affidamento? Il talento sicuramente non è un problema, ma una squadra con ambizioni di playoff non può ostinarsi ad affidare le chiavi della difesa ad un giocatore che annualmente perde un paio di partite per squalifica; non che chi lo affianca sia tanto meglio, poiché il 2018 di Preston Brown è durato solamente sette partite: tentare un assalto a Jordan Hicks avrebbe decisamente senso, e già che ci siamo, assicurarsi un giocatore come Mack Wilson al secondo round del draft non è assolutamente impossibile.
- Portare avanti la ricostruzione dell’offensive line. Fortunatamente lo scorso autunno Cincinnati è riuscita ad incutere un po’ di timore agli avversari grazie al proprio running game anche se, ad onor del vero, la maggior parte dei meriti va attribuita al virtuoso lavoro di Joe Mixon: gli innesti di Glenn e Price non hanno sortito gli effetti desiderati e migliorare ulteriormente il reparto deve essere la priorità numero uno per il neo-allenatore Zac Taylor. Credo pertanto che con l’undicesima scelta assoluta -salvo trade- Cincinnati sceglierà Cody Ford o Jonah Williams, due fra i migliori tackle disponibili ad aprile. Il problema sorge nel momento in cui ci si rende conto che anche aggiudicandosi uno dei prospetti appena nominati i problemi per il reparto sarebbero solo parzialmente risolti.
Cleveland Browns
- Trovare il definitivo protettore del lato cieco di Baker Mayfield. Greg Robinson e Desmond Harrison sono riusciti a svolgere un più che discreto lavoro lo scorso anno, ma non nascondiamoci dietro un dito, non ci troviamo chiaramente davanti ad una soluzione a lungo termine: credo fermamente che pure il front office dei Marroni sia consapevole di questo fatto, pertanto draftare un tackle o tentare di sedurre Trent Brown potrebbe fare al caso loro.
Dopo anni di pateticità Cleveland sembra finalmente essere sulla strada giusta: fermarsi proprio adesso sarebbe veramente una beffa. - Rafforzare il centro della D-Line. Garrett ha dimostrato di poter diventare uno dei prossimi grandi pass rusher della NFL, ma per quanto buona possa essere la ex prima scelta assoluta pensare di togliersi grosse soddisfazioni concedendo 135.2 rushing yards a partita è sciocco: Cleveland ha lo spazio salariale necessario per provare a mettere sotto contratto gente come Grady Jarrett, Michael Pierce o Sheldon Richardson.
Con qualche ritocco azzeccato potrebbero trasformarsi in una squadra da playoff già a partire dalla prossima stagione: palla a Dorsey.
Pittsburgh Steelers
- Fare un bel respiro profondo. Possiamo finalmente dirlo: nonostante una collezione di talento a tratti imbarazzante -Bell, Brown, Bryant, JuJu e Roethlisberger- Pittsburgh è riuscita nell’impresa di non vincere assolutamente nulla ed anzi, pure di perdere praticamente ogni singolo protagonista dopo mesi di patetici teatrini.
La priorità numero uno in questa lunga offseason deve essere quella di fare mente locale, ripulire l’ambiente e ritrovare la calma necessaria per poter solamente pensare di sognare il Lombardi: come abbiamo avuto modo di constatare quest’anno, con i melodrammi e le catfight non si arriva nemmeno ai playoff. - Rifondare la secondaria. Per un motivo o per l’altro, la secondaria degli Steelers fa acqua da anni: Artie Burns a questo punto può essere etichettato come bust, i giorni migliori di Burnett sono abbondantemente alle spalle ed i vari Edmunds e Davis sembrano aver bisogno di ancora parecchio tempo per sbocciare.
Ovviamente cercheranno di risolvere il problema al draft, ma tentare di assicurarsi i servigi di veterani già battle-tested avrebbe decisamente senso: perché non provare a scommettere sui vari Darby, Collins o Amos?
AFC EAST
Buffalo Bills
- Dare una mano a Josh Allen. Si può dire molto sulla prima stagione di Josh Allen, ma ciò che possiamo affermare unanimemente è che per continuare a progredire nella giusta direzione avrà bisogno di un supporting cast di livello sensibilmente maggiore rispetto a quello dello scorso anno: considerato l’abbondante spazio salariale potrebbero tranquillamente mettere sotto contratto un ricevitore dalle mani sicure come Tate ed un velocista come John Brown. Con ogni probabilità servirà pure un nuovo runningback, in quanto McCoy si sta rapidamente avvicinando verso la parte finale della carriera.
- Proteggere Josh Allen. Dopo gli addii di Glenn, Incognito e Wood nella scorsa offseason, Buffalo ha faticato tremendamente a mettere in campo una linea d’attacco anche solo lontanamente adeguata a proteggere il proprio investimento: attingere dalla free agency potrebbe essere una buona idea, ma tenendo presente che con ogni probabilità i Bills non saranno contender per almeno un altro biennio, provare a percorrere la strada del draft potrebbe rivelarsi la scelta migliore. Potrebbero draftare uno fra Williams, Taylor, Ford e Little, anche se purtroppo per loro i problemi non saranno risolti da un singolo giocatore: serve tempo.
Miami Dolphins
- Dare il benservito a Tannehill e ricominciare da capo. Dopo sette anni, attendersi che come per magia Ryan Tannehill possa finalmente trasformarsi nel tanto agognato franchise quarterback è pura follia, pertanto Miami dovrà farsi coraggio ed andare oltre: con Flacco a Denver solamente Nick Foles rimane un papabile candidato alla maglia da titolare dei Dolphins, ma a questo punto credo fermamente che abbia più senso cercare di risolvere tale problema al draft.
Haskins, Lock e Jones hanno preoccupanti punti di domanda vicino ai propri nomi, ma non hanno alcun motivo per continuare a buttare via tempo insistendo ancora su Tannehill. - Fare pulizia. Che senso ha tenere ancora in corpo i contratti di giocatori strapagati che sono stati malapena in grado di far vincere loro il cinquanta percento delle partite giocate? Nessuno, pertanto Miami dovrebbe crearsi spazio salariale tagliando gente come Stills, Alonso e Quinn: queste mosse aggiunte ad un eventuale taglio/scambio di Tannehill permetterebbero a Miami di liberare ben 35 milioni di dollari.
New England Patriots
- Potenziare l’arsenale di Brady. Gronkowski potrebbe ritirarsi, è risaputo, e per quanto rimpiazzare un sicuro Hall of Famer del suo calibro sia impossibile, New England dovrà comunque trovare un modo di non far perdere troppa efficienza al pacchetto ricevitori: con Hogan sempre più vicino all’addio ed un Edelman ottimo ma non più ragazzino, investire al draft potrebbe essere l’idea migliore. Prendersi rischi calcolati ingaggiando giocatori come John Brown e Adam Humphries rappresenterebbe la mossa più Patriots in assoluto, in quanto entrambi sono buoni giocatori che a Foxborough potrebbero rendere come vere e proprie star: pure quest’anno troveranno il modo per sconfiggere il sistema.
- Provare, perlomeno, a cercare l’erede di Brady. Come da più di cinque anni a questa parte, a febbraio “noi analisti” proviamo timidamente a suggerire al front office dei Pats di venire a patti con il fatto che la carriera di Brady sia ormai agli sgoccioli: ogni aprile, puntualmente, veniamo ignorati e passiamo maggio a criticare la loro mancanza di lungimiranza.
Peccato solo che ogni gennaio e febbraio ci ricordino perché dovremmo parlare meno e fidarci di loro.
Però seriamente, il numero 12 va per i quarantadue.
New York Jets
- Dare un punto di riferimento a Darnold. Sono stato piuttosto vago, lo ammetto, ma Darnold ha bisogno di un vero e proprio playmaker su cui fare affidamento: runningback o ricevitore che sia, Darnold deve poter essere in grado di contare su un individuo in grado di semplificargli la vita quando la situazione scotta.
So già che state pensando a Le’Veon Bell o Antonio Brown, le due migliori -per distacco- armi offensive “disponibili” in questa free agency: entrambi però portano in dote una quantità di rischi di cui francamente New York potrebbe anche fare a meno.
Si trovano in una situazione certamente complicata, e qualsiasi mossa provino il rischio di fallimento è piuttosto alto. - Aggiungere un pass rusher. Hanno lo spazio salariale per attrarre giocatori del calibro di Lawrence, Flowers, Clark, Ford e Clowney: fra tutti, quello per cui mi sforzerei maggiormente se fossi Maccagnan sarebbe sicuramente Clowney, il più affermato e completo pass rusher disponibile in questa sessione di free agency.
Vincere senza riuscire a generare pressione è oggi più difficile che mai e considerando che potrebbero addirittura riuscire ad aggiudicarsi qualcuno come Bosa o Allen con la terza chiamata assoluta, New York in men che non si dica potrebbe vantare uno dei migliori pass rush di tutta la lega.
AFC WEST
Denver Broncos
- Trovare il quarterback del FUTURO. Si sono assicurati Flacco, benissimo, ma precisamente cos’hanno intenzione di fare? Affidare le chiavi del loro attacco ad un giocatore che sta vivendo di rendita -2014 a parte- da circa sei anni non mi sembra la migliore delle idee: Elway dovrà assolutamente scegliere un quarterback con la decima chiamata assoluta e se a quel punto deciderà di fare affidamento su Flacco per il solo 2019, dando al giovinastro il tempo per “imparare”, il discorso sarà completamente diverso. L’importante è che -come al solito- non si autoconvinca di aver trovato la soluzione ignorando ancora una volta il problema che sta affliggendo la franchigia dall’ultimo anno di Manning.
- Mettere il quarterback del presente a proprio agio. Dato che a mio avviso Flacco sarà solamente un traghettatore per una stagione, metterlo nelle migliori condizioni possibili per farlo rendere al meglio è la miglior cosa che Denver possa fare: la difesa dopotutto è ancora discreta, o almeno, Elway è fermamente convinto di ciò!
Occorrerà investire ingentemente al draft visto che in free agency non vedo nulla che possa migliorare nettamente il livello del loro attacco.
Kansas City Chiefs
- Rinnovare Dee Ford. Abbiamo avuto modo di notare che tutti i problemi dei Kansas City Chiefs risiedano in difesa: lasciando perdere l’offside che ha vanificato l’intercetto che sarebbe valso un posto al Super Bowl, Dee Ford -con Chris Jones- è stato consistentemente il miglior giocatore del reparto durante lo scorso campionato, pertanto perderlo sarebbe un vero dramma. Probabilmente per rinnovare l’ex Auburn dovranno scaricare Justin Houston, ma considerando l’età ed il valore assoluto attuale, questo è un sacrificio che Kansas City deve compiere.
- Rinforzare la secondaria. Ovviamente non potevamo spostarci di molto: Berry quando in campo è uno dei migliori difensori della lega, ma la salute negli ultimi anni lo ha sciaguratamente eluso più e più volte, pertanto aggiungere almeno un safety di livello sarà prioritario per KC. I cornerback sono meglio di quanto possa sembrare, ma con Steven Nelson pronto ad entrare in free agency il front office dei Chiefs potrebbe trovarsi costretto ad aggiungere pure un paio di cornerback: un draft di matrice difensiva è tutto ciò di cui hanno bisogno.
Los Angeles Chargers
- Rafforzare la D-Line. Dopo aver scaricato Corey Liuget la necessità di aggiungere qualcuno da affiancare a Bosa ed Ingram è esponenzialmente cresciuta: fortunatamente questo draft pullula di D-Linemen, pertanto L.A. con la scelta numero ventotto potrebbe tranquillamente essere in grado di portare a casa un defensive tackle con potenziale da Pro Bowl. Con un paio di mirate migliorie Los Angeles potrebbe tranquillamente essere considerata squadra da Super Bowl, pertanto riuscire ad attutire la dipartita di giocatori che hanno permesso loro di posizionarsi al nono posto nella graduatoria riguardante le rushing yards concesse sarà d’assoluta importanza.
- Rendersi conto dell’età di Philip Rivers. Oramai nessuno rimane stupito nel vedere un quarterback prossimo ai quarant’anni in campo, però Los Angeles -come New England- deve realizzare che il proprio signal caller si trova ad un solo infortunio di distanza dall’appendere caschetto ed armatura al chiodo: la durabilità con cui Rivers è stato benedetto gli varrà molto probabilmente un posto nella Hall of Fame, ma il front office deve avere la giusta lungimiranza e trovare l’erede del numero 17.
Oakland (?) Raiders
- Sfruttare il capitale accumulato per il draft. Grazie a quattro scelte nelle prime trentacinque gli Oakland Raiders saranno gli indiscussi protagonisti del prossimo draft: Mayock e Gruden si troveranno immediatamente davanti ad un bivio, in quanto non riuscire a sfruttare adeguatamente tutte quelle scelte potrebbe metterli con le spalle al muro prima di quanto molti pensassero. Non sarà sicuramente facile riuscire a “sistemare” i Raiders in solamente tre giorni di draft ma non facciamo finta di niente, dimostrare la bontà della trade di Mack sarà fondamentale per il futuro della franchigia e del proprio allenatore.
- Aggiungere un paio di pass rusher. I bisogni dei Raiders sono così numerosi che puntare il dito solamente contro uno sembra superficiale, ma facciamo mente locale: lo scorso anno questi ragazzi hanno concluso la stagione con solamente 13 sacks messi a segno… mezzo in più di quanti fatti registrare dal solo Khalil Mack a Chicago! Considerando ciò che il draft ha da offrire e questa raccapricciante statistica, non assicurarsi almeno un paio di pass rusher sarebbe un errore imperdonabile.
AFC SOUTH
Houston Texans
- Ristrutturare l’offensive line. Da qualsiasi prospettiva si guardino, una cosa parlando degli Houston Texans è palese: non possono permettersi, pure l’anno prossimo, di veder DeShaun Watson essere sackato 62 (!!) volte.
Watson è il presente ed il futuro dei Texans, dalla sua salute passano tutte le loro opportunità di rimanere competitivi e rilevanti, pertanto raccoglierlo continuamente da terra non è la migliore idea per sperare di fare un po’ più di strada ai playoff: la priorità più grande è quella di aggiungere immediatamente due nuovi tackle con cui rimpiazzare Davenport e Lamm. Texans, veramente, trovate alla svelta un modo per proteggere Watson, se lo merita. - Tentare in ogni modo di rinnovare Clowney. Non che provare ad assicurarsi Mathieu per il lungo termine sia meno importante, però Houston non può permettersi di perdere l’ex prima scelta assoluta: dopo aver combattuto problemi di salute per i primi due anni di carriera, Clowney si è trasformato in un versatile e duttile lineman in grado di giocare praticamente ovunque lungo la linea difensiva e, soprattutto, si è affermato come uno dei migliori run stopper della lega. Hanno lo spazio salariale necessario per rinnovare sia lui che Mathieu, spero solamente non facciano sciocchezze.
Indianapolis Colts
- Non essere impulsivi. Il 2018 di Indy, da qualsiasi prospettiva lo si guardi, è stato un successo clamoroso: visti come ultima forza della AFC South per tutta la scorsa offseason, i ragazzi di Reich non solo si sono portati a casa una poco probabile wild card, ma si sono presi pure la soddisfazione di cacciare i rivali di Houston fuori dai playoff.
Dal momento che nessuno dispone di altrettanto spazio salariale Indianapolis potrebbe ricoprire d’oro i migliori giocatori disponibili in free agency: servirà calma ed intelligenza, in quanto scialacquare denaro rischiando di compromettere la chimica dello spogliatoio andando a prendere giocatori un po’ troppo melodrammatici sarebbe veramente folle, considerato il già alto livello del loro roster. - Acquisire un pass rusher. Il mostruoso spazio salariale a disposizione permetterà loro di fare la corte -e probabilmente convincere- ad almeno uno dei pass rusher disponibili: personalmente andrei per Clowney, ma nel caso in cui venisse messo fuori mercato da Houston con un repentino rinnovo, concentrerei tutti i miei sforzi su Lawrence, probabilmente il pass rusher più affermato del gruppo, anche se Frank Clark intriga e non poco.
Indy, con qualche ritocchino il Super Bowl non è poi così distante.
Jacksonville Jaguars
- Rimpiazzare Blake Bortles. Posso dilungarmi quanto volete, ma non sono sicuramente il primo a dirlo né tanto meno l’ultimo: il tempo di Bortles è abbondantemente finito.
In free agency non c’è nulla di particolare su cui valga la pena investire, pertanto cara Jacksonville, riparti da zero, riparti dal draft: Blake, mi dispiace. - Dare al successore di Bortles qualcosa con cui fare bene. Moncrief, Westbrook e Cole hanno a tratti mostrato incoraggianti abilità da playmaker, ma pensare di incutere timore con un corpo ricevitori del genere non è realistico: esclusa qualche individualità al draft fatico a vedere la soluzione ai loro problemi offensivi, serviranno tempo e pazienza e, possibilmente, evitare di ricoprire d’oro ricevitori da 800 yards all’anno.
Rilassatevi e preparatevi per una mini-ricostruzione, difficilmente potrete ambire al Lombardi già dalla prossima stagione.
Tennessee Titans
- Rimpolpare il pass rush. Il ritiro di Orakpo ha aperto una voragine ampliata dal fatto che Derrick Morgan entrerà nella free agency: Tennessee ha immediatamente bisogno di pass rusher.
Di spazio salariale per arrivare ad uno dei pezzi pregiati del catalogo teoricamente dovrebbe essercene, bisogna vedere però come procederà lo sviluppo di Harold Landry, giocatore per cui Tennessee ha investito veramente tanto.
Con la diciannovesima chiamata assoluta potrebbero tranquillamente assicurarsi un pass rusher di alto livello. - Aggiungere almeno un ricevitore. Provate a recitarmi il corpo ricevitori dei Titans.
Corey Davis e…? Proprio come credevo. Mariota sta regredendo, è innegabile, ma non possiamo aspettarci più di tanto da un quarterback che può contare solo ed esclusivamente su Davis e qualche ricezione qua e là dal backfield di Lewis: Walker è attempato e viene da un grave infortunio ed i vari Sharpe, Taylor e Batson non possono essere visti come ricevitori complementari.
Servono investimenti.
Mattia, 27 anni.
Scrivo e parlo di football americano per diventare famoso sull’Internet e non dover più lavorare.
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Gli Steelers potrebbero richiamare Troy Polamalu. Non sfigurerebbe ancora con i suoi 38 anni, considerando quello che ci hanno mostrato in questi ultimi tempi.