Finiscono sempre troppo in fretta questi mesi: la sbalorditiva velocità con cui i quattro -o per pochi, cinque- mesi di football NFL scorrono via può essere utile a spiegare ad un bambino cosa intendesse Einstein parlando di relatività del tempo.
Proveremo a scaldarci il cuore con le Combine, ricominceremo a discutere attivamente a ridosso della free agency, ci spelleremo le mani analizzando le duecentocinquantaeppassa scelte del draft, trascorreremo l’estate a provare ad estrapolare notizie da affermazioni a mezza bocca rilasciate dopo roventi allenamenti del training camp, ma di football giocato fino a metà agosto non ne troveremo traccia: sempre che la preseason riesca a risultare interessante a tutti.
Il 2019 è già abbondantemente iniziato per tutte e trentadue le franchigie, non solo per le venti rimaste fuori dalla postseason, e di fatto questo articolo sancirà la fine della stagione 2018 anche per Play.it USA: già dalla settimana prossima inizieremo a concentrarci su free agency e necessità varie di ogni singola squadra.
Ora, però, diamo un ultimo malinconico sguardo alla stagione appena passata.
Il caos iniziale intorno alla definizione di roughing the passer aveva causato indignazione -motivata- ed un sentimento di pena misto empatia per le difese, la cui vita si sta sempre facendo più difficile a causa delle nuove regole: non deve sorprendere il fatto che l’anno appena concluso sia stato, Super Bowl a parte, dominato dagli attacchi.
Volete qualche dato?
In nessun altro campionato sono stati messi a segno così tanti touchdown -1371- e solo il 2013 supera il 2018 per quanto riguarda i punti fatti: 11985 a 11952, trentatré miseri punti di differenza, ovverosia undici field goal o cinque touchdown più tre extra point, un nonnulla!
Ben tre team -Chiefs, Saints e Rams- sono riusciti a viaggiare sopra quota 30.0 punti a partita e tale evenienza è occorsa solamente in altre tre stagioni: non crediate però che tutti questi punti siano sinonimo di partite poco competitive o di blowout, poiché su 256 partite giocate ben 73 sono terminate con scarti inferiori o uguali ai tre punti -28.5%-, mentre in ben 175 occasioni le due squadre si sono trovate separate da un solo possesso -otto punti al massimo- durante gli ultimi quindici minuti di gioco.
Sempre per fomentare il fattore “wow”, in 71 occasioni -27.7%- una compagine in svantaggio nell’ultimo periodo di gioco è riuscita a rimontare e vincere: in altre parole, ogni settimana in media 4.2 squadre sono riuscite a portare a casa una doppiavù nonostante una situazione tutt’altro che incoraggiante nei momenti più delicati della partita.
Solo in un’occasione questo numero si è rivelato più alto.
I quarterback, ovviamente, hanno beneficiato di questa situazione andando -in media- a mettere insieme stagioni fenomenali: facessimo una media del passer rating di ogni singolo quarterback sceso in campo per almeno uno snap quest’anno, otterremo uno sfavillante 92.7, numero più alto dei passer rating in carriera di leggende Montana, Marino, Favre, Aikman, Luck e Stafford. Lo so, ho detto “leggende” e menzionato pure Stafford, ma suvvia, come altro definireste un giocatore che ha vinto così poco e nonostante ciò guadagnato così tanto?
A permettere tutto ciò ci ha pensato anche un plotone di terribili giovinastri guidato dai vari Mahomes, Mayfield, Watson, Goff e Wentz -non crocifiggetemi per eventuali omissioni, per favore-, ma l’onda verde non riguarda solo la posizione con la “p” maiuscola, in quanto negli ultimi anni la NFL è stata messa a ferro e fuoco da un esercito di altrettanto giovani e brillanti runningback: Barkley ha messo insieme un highlight reel da Hall of Fame al primo anno nella lega, Kamara e McCaffrey hanno dimostrato di possedere tutto ciò che serve per mettere insieme stagioni da 1000 yards di corsa e ricezione, Zeke ha portato avanti la sua symphony of destruction correndo sopra qualsiasi difensore nelle sue vicinanze ed i vari Mixon, Gordon, Mack, Peterson, Carson e Henry hanno trascinato molti di noi ai fantasy playoff, dove neppure quest’anno sono stato in grado di vincere, nonostante i vari Barkley, Mixon, Cook ed Antonio Brown… scusatemi per l’off-topic!
Non dimentichiamoci però di altri rookie come Michel, Chubb e Lindsay: le loro fantastiche stagioni meritano sicuramente uno spazio qua dentro.
Cosa? Ho dimenticato qualcuno? Chiedo venia, quasi omettevo Todd Gurley: scusatemi, ma a quanto pare ricordarsi della sua esistenza ultimamente è tutt’altro che facile!
Grazie al lavoro dei i signori appena elencati, il 2018 è stato l’anno in cui i runningback hanno guadagnato in media più yards a tentativo: le 4.42 yards guadagnate surclassano le 4.29 fatte registrare nel 2011!
Come potrete facilmente immaginare, dopo quarterback e runningback tocca ai ricevitori ricevere -ma perché mi avventuro in certi giochi di parole?- un po’ di gloria: ben UNDICI giocatori sono riusciti a mettere insieme stagioni da più di cento ricezioni, e per la sorpresa di nessuno, questo numero rappresenta un record all-time. Ben sette di questi undici ricevitori -Thomas, Ertz, Hopkins, Thielen, Jones, Adams e Smith-Schuster- hanno acchiappato centodieci palloni: nel 1995, per rendere l’idea, nove giocatori riuscirono a scollinare quota cento. Nove, fino a poco più di un mese fa, rappresentava il record di ogni epoca appena battuto.
Tutto ciò ha permesso a ben otto quarterback di concludere la stagione con un passer rating superiore a 100.0 e, ovviamente, pure questo numero rappresenta un record: nel 2015 solamente sei quarterback poterono fregiarsi di questo onore.
Si possono dire tante cose del 2018, ma non sicuramente che sia stato un anno semplice per i kicker: solamente il 20.3% dei punti segnati quest’anno sono stati prodotti da piazzati e, dal 2010 ad oggi, questo è il dato più basso in assoluto. Ciò deve sorprenderci -e non poco- in quanto solamente dodici mesi fa questa percentuale era di ben tre punti maggiore!
Anche grazie alle nuove regole, il 2018 si è rivelato essere un anno piuttosto tranquillo per i punter, poiché gli 8.6 punt a partita rappresentano il numero più basso fatto registrare dal 2010.
L’altalenante rendimento dei kicker ha spinto sempre più allenatori a correre il rischio di giocare il quarto down: solamente l’anno scorso furono tentati 1027 field goal, numero immensamente più elevato del 903 di questo autunno! Meno fiducia per i kicker, più occasioni per l’attacco, no? Questo semplice ragionamento viene validato da un dato piuttosto eloquente: nel 2017 “solamente” il 66.1% dei punti segnati provennero da touchdown, mentre quest’anno tale numero è schizzato fino al 68.7%, numero enorme se si considera la brevità dell’intervallo di tempo preso in esame!
Conseguenza logica di tutto quello che vi ho appena raccontato è l’impressionante impennata di yards totali a partita: in solamente dodici mesi siamo passati da 668.7 yards per game a 708.7, mettendoci davanti ad un aumento di quaranta yards che non può lasciarci indifferenti.
Tutta questa frenesia non può che velocizzare il gioco e, confermando un trend iniziato nel 2015, pure quest’anno la durata media di una partita si è abbassata: dalle tre ore, otto minuti e diciotto secondi del 2015 siamo infatti passati a tre ore, quattro minuti e quarantotto secondi.
Di questo passo intorno al 2023 -o 2024- dovremmo riuscire a guardare una partita NFL in meno di tre ore e ciò altro non è che un modo per avvicinare alla disciplina sempre più persone, spesso intimorite dalla durata di una contesa.
Volete dati difensivi? Suvvia, ci ha pensato il Super Bowl a placare la vostra voglia di difesa!
La prossima stagione sarà la centesima della storia della National Football League e le premesse per un’annata altrettanto divertente certamente non mancano: si contano sulle dita di una mano le squadre senza il franchise quarterback -o presunto tale- e, francamente, pensare che i Cleveland Browns siano competitivi per la prima volta da quando stavo ancora cambiando i denti altro non fa che aumentare in me una voglia di football già gravemente elevata per essere solamente a due giorni di distanza dal Super Bowl.
Al vertice, tanto per cambiare, troviamo ancora una volta i New England Patriots, ma se questo 2018 ci ha insegnato qualcosa è che il futuro è più promettente che mai: una ventata di talentuosa freschezza sta travolgendo la National Football League e la centesima stagione promette scintille già da ora, prima della free agency.
Forse la contiguità del Super Bowl ed il conseguente profilarsi di sette mesi football free mi sta esaltando, ma concedetemelo: sarà difficile mantenere i livelli di entusiasmo così fino a settembre!
https://www.youtube.com/watch?v=tJjiIuH1VnY
Anche se non essere esaltati dopo una pubblicità del genere è una sfida veramente difficile anche per il più atarassico di voi.
Cari lettori, pure quest’anno è finita: è stato faticoso, lo ammetto, ma il vostro affetto e partecipazione non mi hanno fatto pesare neanche mezza levataccia del lunedì mattina: voi della community siete Play.it USA, noi siamo solamente al vostro servizio.
Grazie.
Mattia
Mattia, 27 anni.
Scrivo e parlo di football americano per diventare famoso sull’Internet e non dover più lavorare.
Se non mi seguite su Twitter (@matiofubol) ci rimango male. Ora mi trovate su https://matiofubol.substack.com/
Grazie a te, mi mancheranno anche i tuoi resoconti oltre al football giocato. Ecco, forse i tuoi pronostici un po’ meno 😀
Grazie per aver narrato con le tue parole una fantastica stagione NFL aiutando chi, come me,non può definirsi un esperto.
Grazie Mattia, continua in offseason però eh….