Siamo arrivati all’ultima domenica di novembre e, purtroppo per squadre come Jacksonville e Green Bay, la corsa ai playoff sta iniziando a diventare sempre più un affare per pochi: alcuni risultati di ieri, a cinque giornate dal termine, sanno già di sentenza per le speranze di postseason di parecchi team.
Vediamo immediatamente cos’è successo in quest’ultima domenica di football.
Solo poche settimane fa i Panthers erano su un ottimo 6-2 che oltre che a dar loro una virtuale wild card li teneva pure a stretto contatto con i New Orleans Saints: dopo un paio di sconfitte, ricominciare a vincere per loro era categorico, ma grazie a dei fatali errori, i ragazzi di coach Rivera sono usciti sconfitti pure ieri. Il 30 a 27 con cui i Seattle Seahawks hanno avuto ragione dei Carolina Panthers non può che essere visto come l’ennesima occasione persa da parte di questa imprevedibile compagine: in una partita persa solamente di tre punti, l’intercetto in red zone lanciato da Newton si è rivelato essere decisivo per le sorti dei Panthers, che dopo aver commesso tale turnover si sono presi immediatamente un touchdown messo a segno dal sempre più convincente Lockett. Sotto 17 a 13, la reazione dei Panthers non si è fatta minimamente attendere, in quanto grazie ad un touchdown da due iarde di Christian McCaffrey Carolina ha rimesso immediatamente la testa avanti, 20 a 17. Un piazzato di Janikowski ha riportato la contesa in parità, durata giusto il tempo in cui CMC ha percorso il campo e messo a segno il secondo touchdown della sua ottima giornata, questa volta ricevendo un passaggio da Cam: con le spalle al muro Seattle è riuscita lestamente a riacciuffare la partita grazie ad un touchdown dell’ottimo Moore.
Sul 27 pari e con poco più di tre minuti rimasti sul cronometro, era piuttosto chiaro che il primo team a segnare avrebbe portato a casa l’intera posta in palio: Carolina di sfruttare questa opportunità non ne ha voluto sapere proprio nulla, poiché il piazzato da 52 yards di Gano è terminato wide right. Con un’ottima posizione di campo ed un minuto e quaranta da giocare, Seattle anche grazie ad una ricezione da 43 yards di Lockett ha regalato a Janikowski l’opportunità di vincere con un “semplice” piazzato da 31 yards, convertito senza alcun tipo di problema dal veterano ex Raiders: con questa vittoria Seattle ha agganciato Carolina sul 6-5 e, soprattutto, ha estromesso i Panthers dalla virtuale griglia playoff appannaggio dei Minnesota Vikings.
Vincono senza troppi affanni i Patriots, i Ravens, i Buccaneers ed i sempre più lanciati Cleveland Browns.
Nonostante un buon inizio dell’attacco, i New York Jets non sono riusciti a resistere ai continui attacchi dei Patriots: il derby della AFC East è terminato 27 a 13 a favore dei campioni uscenti della AFC. Il ritorno di Gronkowski -56 yards ed un touchdown- ha ridato linfa all’attacco dei Patriots che anche grazie ad un prodigioso Sony Michel da 145 yards totali ed una meta sono riusciti a muovere le catene senza troppi problemi: ai Jets un McCown sicuramente migliore rispetto a quello visto contro Buffalo non è bastato per impensierire la macchina Patriots, che in luce dei risultati della giornata si è ripresa il secondo seed della AFC.
Continua il buon periodo di forma dei Ravens, che guidati ancora una volta da Lamar Jackson passano 34 a 17 sugli Oakland Raiders: a decidere la partita, oltre alle corse del tandem Jackson-Edwards ci hanno pensato anche un paio di giocate di difesa e special team, in grado di mettere a segno prima un touchdown su punt return -ottima acquisizione quella di Cyrus Jones- e poi su fumble return quando l’immortale Suggs ha riportato in end zone l’ovale strappato dalle mani di Carr dal sempre minaccioso Matt Judon. Il livello della competizione non era sicuramente alto, ma queste due vittorie fanno sicuramente bene all’autostima di Lamar Jackson e dei Ravens, ora come ora padroni dell’ultima wild card.
La magia di Nick Mullens sembra essere ufficialmente finita: senza troppi problemi, gli indecifrabili Buccaneers sono riusciti ad imporsi su dei volenterosi ma goffi San Francisco 49ers 27 a 9. Per una volta Winston è stato in grado di non commettere alcun tipo di turnover, e grazie a ciò Tampa Bay non ha mai dato agli avversari l’opportunità di godere di una buona posizione di campo: nonostante un ottimo Breida, l’attacco di San Francisco non si è -quasi- mai dimostrato capace di sostenere drive lunghi e fruttuosi, e per i Bucs mettere la firma sul quarto successo stagionale è stato tutto sommato piuttosto semplice.
Vincono, divertono e si prendono il tempo pure di trollare il proprio passato i Cleveland Browns, che guidati da un Mayfield in stato di grazia passano 35 a 20 sui resti dei Cincinnati Bengals, costretti a rinunciare pure ad Andy Dalton per un infortunio al pollice: pure in questa occasione il reparto offensivo dei Browns è parso a lunghi tratti infermabile e trovando i sette punti in tutti e quattro i primi drive, ha estromesso dalla contesa la squadra di Lewis piuttosto precocemente. Vale la pena spendere due parole su Baker Mayfield, che dopo l’addio di Hue Jackson sembra aver ingranato una o più marce: pure ieri la prima scelta assoluta è stata in grado di lanciare quattro touchdown senza commettere alcun tipo di errore ed aiutato da un paio di giocate surreali -vedasi il touchdown di Njoku-, si è tolto lo sfizio di battere la squadra nella quale lavora colui che fino a qualche settimana fa era il responsabile della sua crescita.
Vittorie pure per Buffalo, Philadelphia e Los Angeles.
In estate, il sempre troppo loquace Jalen Ramsey aveva definito Josh Allen “trash” dichiarando anche di non veder l’ora di affrontarlo in campo: qualche mese dopo, Trash ha battuto i Jacksonville Jaguars 24 a 21. In una partita sicuramente nervosa -una super rissa ha provocato l’espulsione di Fournette e Lawson- Buffalo è riuscita a prendere il largo immediatamente con un paio di touchdown: piano piano i Jags, grazie a massicce dosi di Fournette, hanno colmato il gap fino a riportarsi in parità. Un rushing touchdown di “Trash” Allen ha dato nuovamente ai Bills il vantaggio, incrementato poi da un piazzato di Hauschka arrivato a seguito del secondo intercetto di giornata di Bortles: a nulla è servito il touchdown del -3 messo a segno da Westbrook, poiché recuperando il seguente onside kick Buffalo ha messo in ghiaccio la quarta vittoria stagionale infliggendo ai Jags la settima sconfitta consecutiva. La loro corsa playoff è ufficialmente finita.
Tornano al successo gli Eagles, che rimontano dei buoni ma sciocchi Giants e vincono 25 a 22: sotto anche di due possessi, Philadelphia non ha mai smesso di crederci ed aiutata dal coaching staff di New York che ad un certo punto ha ignorato completamente il fatto di avere un fenomeno come Barkley fra le proprie fila, è stata in grado passo dopo passo di rimontare fino ad arrivare a calciare il piazzato del 25 a 22 finale. Le speranze playoff di Philly dopo questo successo tornano ad essere più concrete, ma da qui alla fine probabilmente di squadre che volontariamente escludono il loro proprio miglior giocatore dal gameplan non ne troveranno altre.
Poco da dire sul 45 a 10 con cui i Chargers hanno spazzato via gli Arizona Cardinals: Rivers ieri è stato perfetto, e su 29 lanci tentati ne ha sbagliato solamente uno, trovando la end zone in ben tre occasioni. Dopo un buon inizio -a metà del primo quarto Arizona era 10 a 0- i Cardinals non sono più stati in grado di rendersi pericolosi e contro un attacco esplosivo come quello dei Chargers pensare di vincere così è pura utopia: senza la stupidissima sconfitta contro Denver, L.A. sarebbe ora alla pari con Kansas City sul 9-2.
Vittorie fondamentali per la corsa playoff AFC quelle di Indianapolis e Denver.
Pronosticare una loro vittoria non era difficile; pronosticare tutta questa sofferenza, invece, non sembrava realistico: grazie ad una furiosa rimonta negli ultimi quindici minuti di gioco, Indianapolis ha avuto la meglio sui Miami Dolphins spuntandola 27 a 24. Sotto di dieci punti all’inizio dell’ultimo periodo di gioco, Indianapolis è prima riuscita a riportarsi sotto solo di un possesso grazie ad un piazzato dell’eterno Vinatieri: dopo aver costretto gli avversari al punt, Luck e compagni hanno riportato la contesa in parità grazie al secondo touchdown di giornata dell’ottimo Ebron e poi, dopo un altro three n’ out di Miami, Luck ha fatto ciò che serviva per mettere il proprio eterno kicker in posizione di vincerla con un relativamente semplice piazzato da 32 yards. Fermare questi Colts al momento sembra essere pressoché impossibile: credere nei playoff ha veramente senso a questo punto della loro stagione.
I sogni di rimonta di Pittsburgh questa volta non si sono avverati: incredibilmente Denver è riuscita a fermare la striscia di successi consecutivi degli Steelers a sei grazie ad un pazzesco 24 a 17. Il touchdown da 97 yards dell’ottimo Smith-Schuster sembrava aver spaccato le gambe a Denver, che sotto di sette punti si è affidata alla propria difesa per riaprire l’incontro: un intercetto di Chris Harris ha permesso a Keenum di riportare la contesa sul 17 pari grazie ad un touchdown di Sanders mentre un fumble di Conner -causato da Roby- in pieno territorio di Denver ha permesso loro di mettere insieme il drive della partita e di portarsi sopra di 7 punti grazie ad un touchdown di Lindsay. Dopo uno scambio di punt, il drive della disperazione di Pittsburgh, simile nei modi e nell’esecuzione a quello visto la settimana scorsa contro Jacksonville, è terminato nel modo più assurdo possibile: sulla linea delle due yards di Denver, Ben Roethlisberger è stato incredibilmente intercettato dal defensive tackle Shelby Harris, lesto nello staccarsi dal proprio offensive lineman e nell’impossessarsi dell’ovale.
A seguito di questa sconfitta, Pittsburgh ha ceduto il secondo seed della AFC a New England.
Un Kirk Cousins finalmente concreto ha invece regalato a Minnesota una buona vittoria contro gli eterni rivali di Green Bay, sconfitti 24 a 17: quattordici dei diciassette punti messi a segno da Green Bay sono arrivati nella prima metà di gioco, terminata sul 14 pari anche a seguito di due piazzati miseramente falliti da Dan Bailey.
La seconda metà di gioco si è aperta con uno scambio di punt -ed un turnover of downs di Green Bay- interrotto da un piazzato finalmente convertito da Bailey, e, dopo l’ennesimo punt dei Packers, Cousins connettendo con Thielen per il touchdown del 24 a 14 ha di fatto chiuso la partita: Green Bay, anche in luce di un clamoroso fumble su punt, è stata in grado solamente di raccogliere tre punti, troppo poco per riaprire la partita e così, arrivati a questo punto, la loro stagione sembra essere ufficialmente ai titoli di coda.
Ottima prova del duo Diggs-Thielen, in grado di guadagnare più di 200 yards e di mettere a segno due touchdown: Minnesota, finalmente, ha dato prova di saper vincere le partite che contano sul serio, ed in luce di questa vittoria si è ripresa il sesto seed della NFC.
Mattia, 27 anni.
Scrivo e parlo di football americano per diventare famoso sull’Internet e non dover più lavorare.
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