Probabilmente fra le uniche cose che dovevamo ancora vedere in questa stagione c’era -per fortuna?- la maxi rissa, ma dopo ieri si può definitivamente affermare che il 2017 ci abbia messo di fronte a tutto: le scene da Far West di Oakland, dove Talib e Crabtree hanno scritto l’ennesimo capitolo di quel fantastico libro che è la loro amicizia, in quanto dopo solo tre minuti di gioco un blocco prolungato del ricevitore dei Raiders al forte cornerback dei Broncos ha innescato un marasma culminato nell’espulsione di entrambi e della guardia Gabe Jackson, fornendoci così una malinconica immagine della stagione di entrambi i team.
A rubare la scena a questo “spettacolo” c’hanno provato una dozzina di partite: parliamone.

Finisce a otto la serie di vittorie consecutive dei Saints, fermati per 26 a 20 da degli ottimi Los Angeles Rams in grado di mettere la museruola per quasi tutto il pomeriggio a Drew Brees e soprattutto a Mark Ingram. Che L.A. non avesse voglia di scherzare lo si è capito dal primo drive, poiché l’evanescente Watkins ricevendo un touchdown da 5 yards ha immediatamente aperto le danze: la reazione dei Saints è stata a dir poco sterile, poiché se si esclude il primo touchdown di giornata del solito, meraviglioso, stupendamente unico Kamara -fuga da 73 yards- New Orleans è riuscita a mettere a segno solo un piazzato con Lutz, mentre Goff ha trovato gloria per la seconda volta con un touchdown ricevuto dal rookie Josh Reynolds, mandando così la partita in pausa sul 17 a 10 Rams. Tre piazzati di Zuerlein hanno permesso ai Rams di incrementare il loro vantaggio, fermo a quota 13 con poco più di due minuti da giocare: nonostante un magnifico drive di Brees terminato con il secondo touchdown della giornata di Kamara, i Saints hanno dovuto definitivamente alzare bandiera bianca quando l’ispirato Watkins ha recuperato pure l’onside kick con cui New Orleans avrebbe potuto giocarsi la partita. Prestazione uscita direttamente da Madden quella di Kamara, che toccando il pallone solamente undici volte ha guadagnato ben 188 yards trovando la end zone per ben due volte, ricevendo così una votazione PFF di 90.0 viziata anche dai 9 tackle rotti nelle sue corse. Vittoria fondamentale per i Rams che trovano immediatamente redenzione dopo la sconfitta di Minnesota fermando la squadra più calda della lega, ora raggiunta al comando della NFC South dai Panthers, senza dimenticare che il margine su Atlanta è solamente di una partita.

Ogni volta che Crabtree e Talib si incrociano preparatevi, che succederà qualcosa di strano.

Oltre alla folle schermaglia c’è stata una partita fra Raiders e Broncos, vinta da Oakland 21 a 14: attenzione che i Raiders nonostante tutte le difficoltà incontrate finora è comunque in corsa per i playoff. Dopo le varie espulsioni Oakland è riuscita a mettere a segno il primo intercetto stagionale quando Bowman ha messo le mani sul lancio di Paxton Lynch in end zone -i replay hanno annullato quello che sembrava essere un touchdown di Booker pescato su una efficace wheel route a ridosso della goal line- e nel successivo possesso Carr ha connesso con Cooper, successivamente costretto ad uscire per una concussion, per un touchdown da 9 yards seguito, dopo un punt di Denver, dal touchdown di Beast Mode Lynch abile a trovare la terra promessa nonostante l’opposizione del front seven avversario. Il touchdown con cui Jalen Richard ha portato la contesa sul 21 a 0 per i padroni di casa sembrava aver chiuso ogni ostilità ma a seguito di un infortunio che ha costretto Paxton Lynch ad abbandonare il campo, con Siemian, l’attacco di Denver è stato in grado di uscire dal proprio letargo con un touchdown di Latimer e di Fowler intervallato da un piazzato sbagliato dal nostro Tavecchio: nonostante ciò Oakland è riuscita a guadagnare i primi down necessari a far correre il cronometro ed a portarsi a casa la quinta vittoria stagionale. Giornata veramente da dimenticare quella di Paxton Lynch che in quasi tre quarti non è riuscito ad andare oltre ad un deprimente 9 su 14 per 41 misere yards accompagnate da un intercetto: il 48.2 con cui PFF ha valutato la sua prestazione riassume perfettamente le difficoltà di quello che per forza di cose dovrebbe essere il quarterback del futuro di Denver.

Vittorie fondamentali pure quelle di Carolina, Philadelphia, Seattle ed Atlanta.
Nonostante un Cam poco ispirato, Carolina la spunta 35 a 27 contro i Jets: il numero uno dei Panthers ha completato solo 11 dei 28 lanci tentati guadagnando la miseria di 168 yards che si sono però rivelate essere abbastanza per la vittoria grazie all’ottimo lavoro della difesa e dello special team che, nel giro di tre minuti, sono riusciti a mettere a segno due touchdown prima con Kuechly, abile a riportare in end zone un fumble e poi con il punt returner Clay che con un fenomenale slalom ha messo la parola fine alla contesa. Inutile dunque la fantastica prestazione di Robby Anderson che ricevendo per 146 yards e due touchdown ha imbarazzato costantemente la secondaria di Carolina. Prosegue indisturbato il dominio di Philadelphia, a cui servono solo 30 minuti per sbarazzarsi di Chicago: il 31 a 3 con cui Wentz e compagni hanno demolito Chicago è il frutto dell’ennesima prestazione da urlo del quarterback, in grado di lanciare tutti e tre i touchdown nella prima metà di gioco e di lasciare alla difesa il compito di tenere quieto l’impalpabile attacco dei Bears. Sul 10-1 Philadelphia ha tutti le ragioni per sognare, e con un Wentz così…
Soffre forse più del dovuto ma ritorna a vincere Seattle, che sbarazzandosi dei ‘Niners 24 a 13 tiene aperto il discorso division rimanendo ad una sola partita di distanza dai Rams: come sempre a tenere in piedi l’attacco ci deve pensare esclusivamente Wilson, coinvolto in tutti e tre i touchdown della giornata lanciandone due e segnandone uno con le proprie gambe, mentre dall’altro lato del pallone va segnalata la fantastica prestazione di Bobby Wagner, impeccabile tanto in copertura quanto sulla run defense ed in grado di guadagnarsi una votazione PFF di 92.0. Per quanto riguarda i 49ers va segnalato l’esordio di Jimmy Garoppolo, subentrato a Beathard a poco meno di due minuti dal termine e subito in grado di trovare la end zone connettendo a tempo scaduto con Louis Murphy per un touchdown da 10 yards. Continua il buon momento dei Falcons, vittoriosi sui Bucs per 34 a 20 nello show di Julio Jones: a quanto pare il fenomenale numero 11 di Atlanta ogni anno ha in canna una partita di totale dominio -l’anno scorso fu contro i Panthers, 300 yards ed un TD- che è arrivata proprio ieri grazie a 253 yards e due segnature, valsegli un perfetto 99.9 di PFF, viziato principalmente dalle surreali 7.67 yards per traccia… o in altre parole, ogni volta che Julio ha corso la propria traccia ha guadagnato in media quasi 8 yards, pazzesco.

Successi in AFC per Cincinnati, Tennessee, Buffalo e New England.

Finalmente Joe Mixon!

Il 30 a 16 con cui Cincinnati ha vinto il derby dell’Ohio contro Cleveland sarà ricordato come la giornata dell’esplosione di Joe Mixon, vero e proprio mastino in grado di guadagnare 163 yards totali e di mettere a segno una meta in una partita sempre saldamente in mano ai Bengals che trovano così la loro quinta vittoria stagionale, mostrando ancora segnali di vita per i playoff. Partita brutta ed incerta fino all’ultimo fra Colts e Titans, ma come capita spesso in questo genere di partite a spuntarla è proprio Tennessee, vittoriosa per 20 a 16 su Indianapolis: anche in questa occasione Mariota si è dimostrato poco brillante, soprattutto nelle scelte poiché si è reso protagonista in negativo con due evitabilissimi intercetti, anche se alla fine il classico touchdown da una iarda di Demarco Murray ha consegnato ai ragazzi di coach Mularkey la settima vittoria stagionale. Continua la caduta libera dei Kansas City Chiefs, in grado di perdere 16 a 10 contro i moribondi Buffalo Bills: l’attacco che tanto ci aveva fatto sognare nelle prime cinque giornate è definitivamente imploso, e fra i continui errori di Smith -intercettato pure ieri ed apparso costantemente fuori ritmo- e l’inspiegabile inefficacia di Kareem Hunt -17 yards su 11 portate, facilmente la peggiore partita della sua giovane carriera- Buffalo è stata brava a controllare la contesa dominando ogni singolo aspetto di gioco, dall’efficienza sul terzo down al tempo di possesso passando anche dal numero totale di primi down, grazie ad un Taylor in grado di evitare ogni tipo di errore. Certo, bollare un quarterback come “game manager” è diventato un modo creativo di offendere tale giocatore, ma probabilmente Buffalo ha più probabilità di vincere con un “game manager” che con uno spaventato rookie capace di lanciare 5 intercetti in metà partita.
Settima gioia consecutiva per i Patriots, vittoriosi sui Dolphins per 35 a 17: la notizia della domenica è che Brady ha lanciato un intercetto, poiché se dovessimo stupirci del fatto che pure oggi ha lanciato quattro touchdown probabilmente di football americano non capiremmo un granché. Giornata fantastica per Gronkowski e Burkhead, in grado entrambi di mettere a segno una “doppietta” arrivata grazie all’abilità di Brady nello sfruttare i mismatch: oltre ai due touchdown ricevuti, Gronk ha saputo distinguersi anche come run blocker guadagnando un 95.7 di run-block grade che combinato con il voto sul passing game gli ha procurato un fantastico 90.4 di valutazione PFF.

Che giornata quella di Dawson…

Inserite voi il cliché che volete sulla vendetta, io mi occuperò di raccontarvi come i Cardinals siano riusciti a sorprendere i lanciatissimi Jaguars battendoli 27 a 24: il 24 a 24 con cui le squadre si sono presentate al two minutes warning è stato reso possibile da due touchdown di corsa di Bortles e da un fumble portato in end zone dall’ex Campbell per quanto riguarda i Jags, mentre per i Cardinals ci hanno pensato tre piazzati di Dawson e due touchdown lanciati da Gabbert e ricevuti da Jaron Brown e dal sorprendente Seals-Jones. La follia degli ultimi tre minuti è iniziata quando Church ha intercettato Gabbert per poi essere imitato da Bortles che, in piena zona field goal, è stato intercettato a sua volta da Mathieu. Il conseguente scambio di punt ha dato ai Cardinals un’ultima, flebile speranza di portare a casa la W e dopo due intelligenti passaggi il veteranissimo Dawson ha pareggiato il proprio record in carriera per lunghezza di un piazzato trovando i tre punti decisivi da ben 57 yards. Grande partita quella di Tyrann Mathieu, valutato con un ottimo 84.1 da PFF ed autore di una efficace prestazione in coverage.
Vincono soffrendo molto più del dovuto gli Steelers, che nel Sunday Night battono all’ultimo secondo i Packers per 31 a 28. Dopo essere rimasti a bocca asciutta contro Baltimore, Green Bay è scesa in campo con un piglio decisamente diverso, testimoniato dal 14 a 14 con cui le squadre hanno terminato la prima metà di gioco: dopo il touchdown con cui Grimble ha aperto le danze, i Packs hanno trovato la end zone prima con Randall Cobb abile a sfruttare una busted coverage e poi, dopo che Randall ha intercettato Big Ben, con uno screen da 54 yards portato in end zone dal rookie Williams, seguito infine dal touchdown con cui Martavis Bryant ha ritrovato i sei punti dopo mesi. Al ritorno in campo è stata Green Bay a prendere il sopravvento con un touchdown da 55 yards di Davante Adams, ma da quel momento è salito in cattedra Antonio Brown, prima in grado di pareggiarla con un TD da una iarda e poi di portare avanti i suoi con uno da 33 yards, a cui ha fatto seguito però un rushing TD dell’ispirato Williams, anche se alla fine il field goal più lungo mai calciato a Pittsburgh -53 yards- ha dato agli Steelers la nona vittoria stagionale.
Sugli scudi come sempre Antonio Brown che ricevendo per 169 yards e due touchdown ha portato a quasi 1200 il totale stagionale ed è stato in grado pure in questa occasione di guadagnarsi una valutazione PFF ben superiore al 90.

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