Sono o non sono da Super Bowl? Questa è la domanda che molti fan dei Seahawks e non solo si stanno ponendo visto le prestazioni deludenti delle prime tre giornate.

Per le prime due partite (a Green Bay ed in casa con San Francisco) il problema principale è stato l’attacco non in grado di produrre la yardaggio necessario per arrivare a ridosso dell’endzone e della zona del field goal range nonostante la difesa abbia retto bene e gli abbia dato posizioni di campo di partenza in media buone. Invece nella trasferta di Tennessee contro i Titans l’attacco ha ingranato un pò di più riuscendo anche a trovare qualche big play ma in quel caso è stata la difesa a tradire i Seahawks concedendo ben 33 punti ai lori avversari.

Il risultato è un record di 1-2 (non la fine del mondo) ma poche certezze, sicuramente molte meno che gli anni scorsi dove si poteva contare su una difesa granitica che era affidabile sia contro i passaggi sia contro le corse, cosa che per esempio contro i Titans non lo è stata per niente concedendo a DeMarco Murray 115 yards. Inoltre si poteva contare su un gioco di corse che vedeva Marshawn Lynch quasi sempre in positivo, fattore che dava modo a Wilson di poter essere se stesso gestendo il pallone e non rischiando per lunghe conversioni di down.

Difensivamente se compariamo i Seahawks del Super Bowl con quelli attuali si notano almeno un paio di grosse differenze: la prima è la mancanza di Byron Maxwell nel secondo slot dei cornerbacks, Deshawn Shead e Jeremy Lane a mio avviso non forniscono la sicurezza e la copertura man to man che dava il numero 41, cosa fondamentale per chi come Seattle gioca quel tipo di copertura per quasi tutta la partita usando molto la fisicità nei pressi della linea di scrimmage. Un’altra differenza è rappresentata dalla pressione al quarterback sia interna che esterna, le partenze di Bruce Irvin, Chris Clemons e Brandon Mebane hanno tolto molto alla forza principale di questa difesa.

Per quanto riguarda l’attacco è stato sacrificato qualcosa per tenere spazio salariale dedicato all’ossatura della squadra soprattutto della difesa, infatti Seattle è la squadra che spende meno di ingaggio in tutta la NFL per la linea offensiva e i risultati si vedono, soprattutto all’inzio del campionato quando Pete Carroll mette linebackers, uomini di linea e giocatori di basket per la prima volta in linea offensiva provando a sfruttare il loro atletismo per tappare gli ovvi buchi che le basse spese salariali lasciano.

Ovviamente questi uomini di linea adattati al ruolo non rendono sempre al massimo e quando lo fanno la free agency li porta lontano da Seattle visto i contratti più vantaggiosi che li offrono le altre franchigie come successo nel caso di Sweezy. Questo comporta sempre una situazione di instabilità e difficoltà per l’attacco causando un peggioramento sistematico di tutte le statistiche nel gioco di corsa e un numero in aumento dei sack e della pressione su Russell Wilson. Un Russell Wilson che viste le difficoltà di Jimmy Graham si affida soprattutto a Doug Baldwin, ricevitore molto migliorato dopo la partenza di Golden Tate e in grado di produrre molte big plays.

La AFC West nonostante il miglioramento dei Rams è di livello medio basso visto la caduta libera degli Arizona Cardinals, motivo per cui sono convinto che i Seahawks riusciranno a vincere la division e a qualificarsi ai playoffs, dove però se si vogliono avere speranze per la franchigia dello stato di Washington sarà necessario migliorare in fretta in molti reparti.

One thought on “Seattle, un’altra partenza sospetta

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