Queste prime settimane di NFL mi fanno tornare in mente quanto affermava una celebre pubblicità di aperitivi troppo forti per gran parte del gentil sesso ed una sempre maggiore parte di uomini -oppure, a vostra scelta, quanto detto da Gotthold Lessing-, ovvero che l’attesa del piacere sia essa stessa il piacere: non è per fare l’hipster che sono -nonostante il mio nervosismo ogni qualvolta ciò mi venga fatto presente- ma la maggior parte delle 31 partite a cui abbiamo assistito fino ad oggi sono state oggettivamente brutte, ricolme di mediocrità ed errori facilmente evitabili.
Okay, che i Chargers siano l’equivalente nella NFL di ciò che Paolino Paperino è a Paperopoli è risaputo, ma il fatto che siano 0-2 principalmente per colpa del loro nuovo kicker, chiamato a rimpiazzare quello più impreciso della scorsa stagione, è l’emblema di quanto deprimente sia stato questo avvio di stagione: i ratings televisivi sono oramai in caduta libera, le partite pomeridiane su FOX e CBS hanno registrato un calo di spettatori dell’11% e del 19% rispetto alla scorsa stagione che, analogamente a quanto sta succedendo, era in regressione rispetto all’anno prima.
Basterà ciò a fermarci? Ma non scherziamo.
Le partite più interessanti
Atlanta Falcons @ Detroit Lions, domenica ore 19.00
Posso tranquillamente assicurarvi che questa settimana trovare tre partite su cui spendere un centinaio di parole è ben più arduo rispetto a sette giorni fa. La visita dei Falcons a Detroit è però una sfida certamente molto interessante: entrambi i team hanno iniziato la stagione con due vittorie e, soprattutto nel caso dei Lions, vogliono confermare definitivamente il loro posto nella élite della NFC. I successi contro Cardinals e Giants hanno visto Detroit essere trascinata dalla tranquillità di Stafford e da una sorprendente difesa che, insieme allo special team, è finora riuscita a mettere consistentemente punti a tabellone. Dopo la sofferta W strappata a Chicago i Falcons hanno invece mostrato i muscoli surclassando Green Bay nell’inaugurazione del nuovo stadio: battere Detroit proietterebbe Atlanta sopra ogni altra squadra nella gerarchia della NFC, ma in caso contrario i Lions potrebbero dimostrare una volta per tutte di essere una forza da tenere assolutamente presente quando si parla di corsa ai playoff.
Baltimore Ravens @ Jacksonville Jaguars, domenica ore 15.30 (Londra).
In questo caso non celebriamo il match up, ma il fatto che lo scontro fra i lanciatissimi Ravens e i nuovamente depressi Jaguars andrà in scena a Wembley, aprendo così la “stagione” della NFL in Inghilterra. Questo sodalizio fra lega e città di Londra non sta portando partite eccessivamente spettacolari, in quanto sono sempre state giocate da squadre con record perdenti che non hanno certo promosso adeguatamente il prodotto ad un pubblico europeo sempre più curioso. Certo, il fatto che la lega guardi verso il Vecchio Continente alimenta le mie speranze di trovarmi -un giorno per caso- lì in mezzo, però mettendo da parte per un momento sogni ed aspirazioni, il fatto è piuttosto chiaro: gli NFL London Games sono partite di pessima qualità fra squadre di basso livello che vivono il match in sè come una sorta di punizione.
L’importanza del fattore campo è nota a tutti, quindi perdere una partita fra le -seppur vuote- mura amiche, giocandola in un fuso orario parecchio diverso da quello a cui si è abituati non è esattamente motivo di gioia per un allenatore.
Kansas City Chiefs @ Los Angeles Chargers, domenica ore 22.25
Non è nemmeno tanto per le implicazioni della partita, in quanto probabilmente KC vincerà o L.A. troverà un altro modo, ancora più creativo del precedente, di riuscire a perdere una partita: i Chiefs hanno vinto le ultime sei contro i Chargers ma l’anno scorso se non altro sono andate in scena battaglie ad altissimo punteggio, roba tipo 33-27 dopo i supplementari o 37-27. Battere Los Angeles, anche nel nuovo microscopico -e ciò nonostante semivuoto- stadio non è mai facile, anche se quest’anno i Chiefs sembrano non aver tempo per mettere in dubbio il successo finale in partite come questa, ma uno scontro divisionale contro un team con il record perennemente bugiardo -questa squadra vale molto di più delle 9 vittorie nelle ultime due stagioni- è sempre affascinante e ricco d’incognite.
I favoriti sono chiaramente i ragazzi di Andy Reid, ma contro i Chargers non si può mai essere sicuri di nulla, nel bene e nel male.
I Protagonisti
Eli Manning & Odell Beckham Jr.
Dire che i Giants finora abbiano deluso è riduttivo quasi quanto affermare che Emilia Clarke è una ragazza tutto sommato carina: la difesa sta facendo tutto il possibile per mettere la squadra in posizione di vincere -limitare a 19 e 24 punti attacchi come quelli dei Cowboys e dei Lions non è banale- ma con un attacco incapace da otto partite filate di superare quota 20 punti, pensare di replicare la stagione dell’anno scorso è abbastanza ridicolo.
L’assenza di Beckham si è fatta indubbiamente sentire contro i Cowboys e dosarlo col contagocce contro i Lions non ha sortito gli effetti desiderati ad un reparto in coma ormai da mesi: non mi sento di puntare il dito nemmeno contro Eli Manning, in quanto dietro ad una linea d’attacco inqualificabile e con un running game inesistente -97 yards guadagnate in due partite!- diventa veramente difficile dirigere un attacco NFL.
La delusione vera, lasciando perdere la linea d’attacco su cui non c’era alcun tipo di aspettativa, è senza dubbio Brandon Marshall: dubito che la dirigenza dei G-Men lo abbia messo sotto contratto pensando ad una produzione di due ricezioni in due partite.
La sfida di domenica contro gli Eagles, nonostante il campionato sia iniziato solo da quindici giorni, sembra già essere da dentro o fuori per una compagine che molti vedevano come favorita per il #1 seed in NFC.
Russell Wilson
Analogamente a quanto detto sopra, l’attacco dei Seattle si è dimostrato capace di produrre un solo touchdown in due partite, trovando i sei punti -giustamente Walsh ha poi sbagliato l’extra point- nel momento decisivo dello scontro con i modestissimi San Francisco 49ers: come nel caso dei Giants le colpe ricadono quasi in toto sulla linea d’attacco, incapace di proteggere a dovere un Wilson che comunque sta mancando qualche connessione di troppo fino a questo momento. La sfida contro i Titans, squadra indubbiamente solida e con fondate ambizioni playoff, rappresenta un vero e proprio momento della verità per gli ‘Hawks, che saranno facilmente obbligati a mettere a tabellone più di 12 punti, in quanto diversamente da San Francisco, Tennessee in red zone sa farsi rispettare.
Una partenza da 1-2 non rappresenterebbe una montagna insormontabile per dei Seattle abituati ad inizi blandi, ma sperare di fare rumore in NFC con un attacco del genere è pure follia.
Tutta la difesa dei Minnesota Vikings
Che peccato: dopo l’esaltante prestazione di lunedì scorso contro i Saints Sam Bradford ha saltato l’interessante partita contro gli Steelers condannando Minnesota a giocare con Case Keenum; vi dico solo che i punti che hanno evitato lo shutout sono arrivati dal fullback Ham… ok!
Domenica arrivano all’U.S. Bank Stadium i Buccaneers che, dopo il convincente esordio contro i Bears, vogliono più che mai ribadire che quest’anno sono legit: se Bradford non dovesse essere in grado di giocare, a tenere vive le deboli speranze di vittoria per i Vikings ci penserà esclusivamente una difesa che negli ultimi anni ha avuto modo di inserirsi costantemente nella conversazione sulle migliori unità difensive della lega.
I quasi 35 minuti di possesso degli Steelers hanno costretto Smith e compagni a rimanere in campo per periodi troppo estesi ed i continui punt li rispedivano nel rettangolo di gioco ogni qualvolta riuscissero a fermare Roethlisberger e soci: sarebbe un peccato mortale se la stagione dei Vichinghi dovesse deragliare a causa dell’infortunio di Bradford.
Uno spunto per le altre partite della giornata
Cleveland Browns @ Indianapolis Colts, domenica ore 19.00
Il Trent Richardson’s Bowl vede affrontarsi due squadre che per il momento sono destinate a vincere ben poco: se Luck rimanesse fuori per tutta la stagione questa sarebbe l’unica partita in grado di evitare ai Colts una stagione a zero. La buona notizia è che per forza, salvo improbabili pareggi, una di loro domenica toglierà lo zero sotto la voce “W”.
New York Giants @ Philadelphia Eagles, domenica ore 19.00
La NFC East è più aperta che mai e, come detto prima, i Giants non possono permettersi di perdere questa partita: bisogna vedere quanto sano sarà OBJ, ma a pensare la O-Line di New York contro il front seven di Philadelphia i motivi per dare a loro il vantaggio svaniscono tutti. Sarà un pomeriggio lungo per Eli.
Miami Dolphins @ New York Jets, domenica ore 19.00
Per onestà intellettuale -leggasi pigrizia- non inizio nemmeno ad imbastire un discorso sensato: il bello di giocare contro i Jets.
Denver Broncos @ Buffalo Bills, domenica ore 19.00
L’unico modo in cui Buffalo può compiere l’upset è dando la palla a McCoy un numero molto alto di volte: quelli che giocano con le divise arancioni hanno tenuto Zeke Elliott a 8 rushing yards. Contro la linea d’attacco dei Dallas. Bisogna vedere con quanti punti messi a referto, ma Broncos sul 3-0 in ogni caso.
New Orleans Saints @ Carolina Panthers, domenica ore 19.00
La difesa dei Saints è probabilmente il peggior reparto, considerando ogni attacco, difesa e special team, della lega: Cam ha una ghiottissima occasione per riscattarsi da un inizio vincente ma poco convincente. Per battere i Saints sarà comunque necessario segnare, quindi attenzione, partita per niente scontata.
Pittsburgh Steelers @ Chicago Bears, domenica ore 19.00
La batosta rimediata contro i Bucs ha rispedito al loro posto dei Bears piuttosto esaltati dopo aver tenuto lì i Falcons: sulla carta qua non dovrebbe esserci partita e Bell in teoria potrebbe avere una grandissima giornata, anche e soprattutto perché Roethlisberger in trasferta è ultimamente apparso ben lontano dall’essere il Big Ben che conosciamo.
Tampa Bay Buccaneers @ Minnesota Vikings, domenica ore 19.00
Rendiamo il tutto molto semplice: con Bradford in campo i Vikings sono i favoriti, con Keenum sono praticamente spacciati. Winston può dimostrare se tutto l’hype della offseason ha avuto motivo di esistere: la difesa dei Minnesota rappresenta sempre un ottimo banco di prova.
Houston Texans @ New England Patriots, domenica ore 19.00
Watson contro i Patriots di Belichick a Foxborough? Non iniziamo nemmeno a pensarci, New England questa partita non la perderà mai. Seriamente, Patriots sull’1-2 dopo essere stati strapazzati da Watson? Ma per favore.
Seattle Seahawks @ Tennessee Titans, domenica ore 22.05
Partita molto interessante quella che andrà in scena a Nashville: per i Titans è un esame di maturità molto importante, mentre per i Seahawks pensare di vincere questo scontro con gli sforzi offensivi visti fino a questo momento è impossibile. La difesa di Seattle troverà il modo di mettere sotto pressione Mariota, ma se l’attacco guidato da Wilson non saprà andare oltre qualche piazzato…
Cincinnati Bengals @ Green Bay Packers, domenica ore 22.25
Per risolvere la crisi di touchdown -zero in due partite giocate- i Bengals hanno scaricato l’OC Ken Zampese: difficilmente questa scelta di personale sortirà effetti a partire da domenica, poiché al contrario di Cincinnati, Green Bay non dovrebbe aver problemi a mettere consistentemente punti a tabellone.
Oakland Raiders @ Washington Redskins, lunedì ore 02.30
C’è il potenziale per una partita ad altissimo punteggio, anche se finora l’attacco dei Redskins non mi ha particolarmente entusiasmato: Oakland potrebbe trovarsi agevolmente al comando prima della fine del secondo quarto e, questa stagione, Cousins non sembra in grado di muovere la palla con la stessa efficacia degli anni passati.
Dallas Cowboys @ Arizona Cardinals, martedì ore 02.30
Dopo essere stati annientati dai Broncos, i Cowboys sono chiamati immediatamente al riscatto: i Cardinals non sono quelli di due anni fa e, purtroppo, il braccio di Carson Palmer sta palesando l’età avanzata del quarterback. Hanno vinto soffrendo più del dovuto contro i Colts di Brissett ed aspettarsi che Dallas perda anche questa è francamente complicato.
Los Angeles Rams 41 @ San Francisco 49ers 39
80 punti e più di 800 yards offensive totali fra Rams e 49ers? Hoyer e Goff che inscenano una battaglia degna delle migliori sfide fra Manning e Brady? Hyde e Gurley che trovano la endzone cinque volte e Watkins che sfodera una prestazione vintage -Buffalo fine 2015- ricevendo per più di 100 yards e due TD?
La magia del Thursday Night Football, cari miei lettori.
Rams favoriti per la NFC West? C-A-L-M-A, segnare 40 punti due volte su tre può esaltare -anche se contro Colts e Niners- ma subirne 39 da questi 49ers… Beh, se non altro sono 2-1!
Mattia, 27 anni.
Scrivo e parlo di football americano per diventare famoso sull’Internet e non dover più lavorare.
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