Valutare la bontà di un reparto è per assurdo infinite volte più facile rispetto al suo contrario, ovvero prevederne il fallimento: pronosticare un 2017 di successo per il receiving corp dei Patriots è logico, sensato e si basa su dati empirici come la grandezza di Gronkowski, Edelman e Cooks che guidati dal miglior allenatore- e quarterback- della storia del gioco facilmente si riveleranno indifendibili per la maggior parte delle secondarie avversarie.
Fare una worst five per ogni reparto non mi è sembrata un’idea felice in quanto alzi la mano chi si aspettava l’esplosione della secondaria dei Giants o lo scioglimento del rushing attack dei Vikings: una classifica del genere si baserebbe più su supposizioni e valori di Madden che su dati concreti.
Tutto ciò però non ci impedisce di avventurarci in qualcosa di simile, ovvero prevedere quale sarà la peggior unità in ogni reparto: partiamo?

 

RECEIVING CORPS

New York Jets
I protagonisti: Charone Peake (WR), ArDarius Stewart (WR), Chad Hansen (WR), Robby Anderson (WR), Jalin Marshall (WR), Austin Seferian-Jenkins (TE).

La situazione dei Jets in una gif.

Per aggiudicarsi questo onore hanno combattuto una battaglia all’ultimo sangue con i Rams, in grado di scamparla grazie all’arrivo del rookie Cooper Kupp e del nuovo head coach Sean McVay, una delle menti offensive più brillanti della lega. La pericolosità di un pacchetto di ricevitori spesso è legata a chi si trova under center ed è lecito affermare che la situazione QB dei Jets è la più disastrosa di tutta la lega: Hackenberg sembra stia facendo del suo meglio per riuscire a non partire titolare a settembre nonostante la volontà di dirigenza e coach di affidargli le chiavi dell’attacco. L’infortunio al collo di cui Enunwa è stato vittima oltre ad impedirgli di capitalizzare su un ottimo 2016 priverà i Jets del loro miglior ricevitore per tutta la prossima stagione, anche se Robby Anderson, che fra week 13 e 15 è riuscito a ricevere 240 yards e due TD, si è dimostrato un receiver in grado di allungare il campo. ArDarius Stewart era il punto focale del passing game di Alabama e potrà adattarsi alla realtà NFL senza particolari pressioni sulle spalle, le quali saranno tutte sul tanto talentuoso quanto problematico tight end Austin Seferian-Jenkins che dovrà rinunciare alle prime due partite di regular season per una sospensione. Tutto sommato il potenziale di questo receving corp non è nullo, ma considerata la situazione quarterback e la generale inesperienza al momento non riuscirei a pensare ad un’unità più debole in questo reparto.

BACKFIELD

Denver Broncos
I protagonisti: Paxton Lynch (QB), Trevor Siemian (QB), C.J. Anderson (RB), Jamaal Charles (RB), Devontae Booker (RB).
Probabilmente questa scelta è la più controversa ed ostica, ma lasciatemi spiegare: è praticamente impossibile trovare una squadra con runningbacks e quarterbacks mediocri ed andando per esclusione il backfield che mi lascia più perplesso è proprio quello di Denver che lo scorso anno soprattutto per la pochezza di Siemian- 30esimo QB fra i 34 classificati da PFF- è riuscito a vanificare l’ottimo lavoro svolto dalla difesa e mancare la qualificazione ai playoff. Ovviamente con Lynch in campo il discorso cambia, il suo braccio è un vero e proprio lanciamissili, però occorre tener presente che si sta parlando di un rookie poiché 174 snaps non costituiscono un campione sufficiente per valutazioni sensate. Nelle 7 partite giocate lo scorso anno C.J. Anderson è riuscito a superare le 4.0 yards per carry solamente due volte, pur giocando contro difese non certamente irresistibili; Jamaal Charles è stato con Peterson il miglior runningback dell’ultima decade ma 31 anni di età e 8 sole partite giocate nelle ultime due stagioni non ci danno particolari ragioni per essere ottimisti e se a ciò uniamo il fatto che il sophomore Devontae Booker è riuscito a classificarsi solamente 56esimo- fra i 61 runningbacks valutati- nella classifica di Pro Football Focus… il tutto inizia ad avere senso. Sbaglio?

OFFENSIVE LINE

Seattle Seahawks
I protagonisti: George Fant (T), Mark Glowinski (G), Germain Ifedi (T), Luke Joeckel (G).

Fare peggio di quanto mostrato nel 2016 sarà un’impresa per la linea d’attacco dei Seahawks.

Per la sorpresa di nessuno eccoci a parlare della O-Line dei Seahawks, reparto sul quale potrei fare un articolo a parte per la mancanza di senso nelle mosse del di solito iper competente front office di Seattle. Da dove iniziare? George Fant per PFF è stato il peggior tackle del 2016- 30.2 la sua valutazione- e la rottura del crociato gli farà perdere tutta la stagione rallentandone così un improbabile ma non impossibile progresso. Non va di sicuro meglio dall’altra parte della linea in quanto troveremo Germain Ifedi che, disastroso nella posizione di right guard, dovrà senza dubbio riscattare un 2016 disastroso valsogli il penultimo posto nella graduatoria di PFF: questo cambio di posizione potrà ravvivare la carriera di un giocatore già da molti definito bust? Che i Jacksonville Jaguars si possano permettere di mollare la seconda scelta assoluta del 2013 dovrebbe dirla lunga sulla qualità di Luke Joeckel che fra 2014 e 2015 ha concesso 16 sacks, uno ogni due partite: siamo sicuri che sia una buona idea? Appare poco chiara la situazione nella spot di right guard, anche se ad affiancare il buon Justin Britt- l’unico in grado di svolgere il suo lavoro- potrebbe esserci il rookie Ethan Pocic che non godrà sicuramente di tanto tempo per abituarsi alla NFL: stiamo sempre parlando di una linea che nel 2016 ha permesso a Wilson di essere colpito ben 111 volte- quarto peggior dato nella lega- ed è stata solamente la 25esima squadra per quanto concerne le yards guadagnate con le corse. Per colpa di questo reparto le possibilità di Super Bowl degli ‘Hawks non possono che essere esigue.

DEFENSIVE LINE

Indianapolis Colts
I protagonisti: Johnathan Hankins (DT), David Parry (DT), Kendall Langford (DE), Henry Anderson (DE), Margus Hunt (DE), Hassan Ridgeway (DT).
Aggiungere un D-Tackle fisico come Johnathan Hankins aiuterà sicuramente nel rushing game un reparto che negli ultimi due anni è stato sempre l’ottavo peggiore della lega in questa categoria; Hankins sarà quasi senza dubbio un upgrade rispetto a Ridgeway e Parry- 83esimo e 102esimo tackle nella lega- anche se da lui non possiamo aspettarci l’impatto simile a quello di Aaron Donald. Non riesco veramente a stimare il contributo che porterà Margus Hunt, altro giocatore aggiunto in free agency, in quanto stiamo parlando di un defensive end in grado di mettere a segno la miseria di un sack e mezzo in quattro stagioni con i Bengals: il lavoro del GM Ballard sembra di sicuro più sensato rispetto a quello di Grigson, ma oltre ad un fisico da 2.03 metri, cosa può aver visto nel gigante estone? E’ lecito parlare di una mancanza di leadership in questa linea difensiva che insieme ad una paurosa mancanza di star power ci mette davanti ad uno dei reparti più anonimi dell’intera lega che dovrà incontrare giocatori come Fournette, Miller e Murray/Henry parecchie volte in questa stagione: se i vari report che vedono Luck perdere le prime sei partite della prossima stagione si dimostrano fondati il 2017 non sarà un anno da ricordare per i Colts.

LINEBACKING CORPS

New Orleans Saints
I protagonisti: Manti Te’o (MLB), A.J. Klein (MLB), Stephone Anthony (OLB), Hau’oli Kikaha (OLB), Dannell Ellerbe (MLB), Craig Robertson (MLB).

Anche se non riguarda direttamente i linebacker dei Saints, questa è la perfetta sintesi di quanto fatto dalla difesa dei Saints in questi ultimi anni.

Questo reparto è uno dei più deprimenti che io abbia mai visto: abbiamo il veterano che sta ancora battendo cassa per un Super Bowl vinto cinque anni fa (Ellerbe), la giovane promessa che giustamente tenta di ravvivare la sua carriera nella peggiore difesa della NFL (Te’o), il linebacker meglio conosciuto come “Ah ma non è Luke Kuechly” (Klein), uno che fino a questo punto della carriera ha giocato nella difesa dei Browns e dei Saints (Robertson) e due giovani di buone speranze (Anthony e Kikaha) rientranti da gravi infortuni patiti la scorsa stagione. Sugli 84 MLB valutati da PFF nessun Saint è riuscito ad andare oltre alla 60esima piazza- dato che dovrebbe dirci molto, se non tutto- e pensare che il pass rush dipenda da giocatori inesperti e già fisicamente provati deve far sudare freddo i tifosi di questa franchigia che seppur avendo uno dei migliori QB della storia del gioco non riesce a garantirgli la possibilità di giocare a gennaio: si preannuncia un altro lungo- e costellato di sconfitte nonostante i 35 punti messi a segno dall’attacco- anno nella Big Easy.

SECONDARIA

San Francisco 49ers
I protagonisti: Eric Reid (S), Jaquiski Tartt (S), Jimmie Ward (CB), Rashard Robinson (CB), Dontae Johnson (CB), K’Waun Williams (CB).
Il 96.9 di passer rating concesso ai QB avversari lo scorso anno è il sesto peggior dato della lega, ed il motivo per cui le yards aeree concesse non sono tantissime è piuttosto semplice: i 49ers sono la squadra che ha concesso più rushing yards agli avversari e trovandosi spesso sotto di vari touchdown a metà partita, molte volte gli avversari hanno passato gli ultimi 30 minuti a far correre il cronometro attraverso il gioco di corse. Dopo una esaltante annata da rookie Eric Reid sembra essersi perso- è infatti solamente il 71esimo safety nella lega- e se è lui ad essere la punta di diamante del reparto… il collega di reparto Tartt ha giocato altrettanto male, posizionandosi giusto davanti a Reid e le giocate dei vari cornerback non sono assolutamente di livello: Rashard Robinson, K’Waun Williams, Dontae Johnson e Jimmie Ward sono riusciti ad agguantare solamente due palloni nella scorsa stagione ed anche se gli intercetti non sono un valido metro di giudizio per i defensive backs, qualche valore lo avranno pure! La ricostruzione della difesa dei 49ers è partita giustamente dal front seven, per la secondaria è meglio ripassare fra un anno.

SPECIAL TEAM

Los Angeles Chargers
I protagonisti: Josh Lambo (K), Drew Kaser (P).

Commentare tutto ciò mi risulta difficile.

Nove ottobre 2016, Chargers contro Raiders, il “Kaser Game”: sta per finire il terzo quarto ed il rookie Drew Kaser calcia il primo, ed unico, punt della sua giornata svirgolandolo clamorosamente e consegnando la palla ad Oakland sulle 32 dei Chargers, assicurando in questo modo almeno 3 punti. Oakland mette a segno un touchdown e si porta sul 34 a 24 ma la giornata di Kaser deve ancora finire: sotto di sole tre lunghezze gli allora San Diego Chargers si apprestano a calciare un fattibile FG da 43 yards, non fosse che l’holder, fatalità Kaser, non riesce a controllare il pallone regalando possesso e vittoria ai Raiders. Questo riassume il 2016 del punter dei Chargers a cui ha però tenuto compagnia Josh Lambo sbagliando 6 dei 32 FG tentati oltre che 4 extra points: fra questi field goal ricordiamo quello che ha regalato a Cleveland l’unica gioia della scorsa stagione. Il return game quest’anno non sarà responsabilità di Isaiah Burse che nel 2016 non ha sicuramente impressionato registrando medie di 20.6 yards per kickoff return e 6.4 yards per punt return: Travis Benjamin si occuperà dei punt mentre Kenjon Barner dei kickoff nella speranza di assistere ad un netto miglioramento.

Ed eccoci dunque arrivati alla fine di questa rubrica, ma non siate tristi: a breve ricominciamo a parlare di football giocato!

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