Prima di parlare dei Dallas Cowboys della nuova stagione dobbiamo fare un passo indietro e mettere “nero su bianco” quelli che sono stati i numeri della stagione 2016.

Record, 13 vittorie e 3 sconfitte, numeri 1 nella NFC e secondi soltanto ai New England Patriots nel conto totale. Quinto attacco per punti fatti, media di 26,3 e quinti per yard conquistate, 6027, ovvero 376,7 di media a partita suddivise da uno attacco straordinario sulle corse, secondi solo ai Buffalo Bills con quasi duemilacinquecento yards (2396), media di 149,8 a partita. Ventitreesimi sui passaggi 3631 con 226,9 di media. Difesa suddivisa in modo molto simile all’attacco, quinti per punti concessi, poco meno di venti a partita (19,1) ma quattordicesimi per yard concesse 343,9 per un totale di 5503, divise tra le più di quattro mila concesse sui lanci (4167) con una media di 260,4 a partita e solo 1336 concesse sulle corse, 83.5 di media a partita. Aggiungerei, con un reparto offensivo di corsa così produttivo, gli allenamenti della linea difensiva aiutano a migliorarsi molto più in fretta.

Da dove cominciare, la stagione dei Dallas Cowboys è stata pressoché incredibile, sinceramene mi aspettavo un miglioramento graduale della squadra, ma quello che è successo è stata una vera sorpresa. Una su tutte Dak Prescott il rookie quarterback da Mississippi State che ha sostituito l’infortunato Tony Romo già dalle prime settimane di preseason, ha collezionato record e trofei: Rookie of the Year 2016, Offensive Rookie of the Year 2016 e ha battuto il record passaggi consecutivi senza intercetti ad inizio carriera detenuto da Tom Brady nel 2000-2001, con ben 176 lanci, conclusosi nella sesta settimana della stagione regolare contro i Green Bay Packers. A battersi con Prescott per questi trofei e per il successo dei Cowboys, c’era il prodotto da Ohio State Ezekiel Elliott, per cui dovrò fare il mea culpa poiché l’anno scorso lo definii uno “specchietto per le allodole” invece con le sue 1631 yards macinate su corsa è stato il miglior running back della Lega e terzo per touchdowns, 15.

Tutto questo successo merito anche e soprattutto di quella che è stata la Offensive Line of the Year, che sarà ancora presente questa stagione con un piccolo aggiustamento tra le guardie, con il ritiro di Doug Free, il posto viene rimpiazzato da Chaz Green preso al terzo round del draft 2015 dall’università di Florida, per questo forse, ProFootballFocus ha piazzato al nono posto la linea offensiva dei Cowboys nella classifica di previsione delle migliori linee per la nuova stagione. Reparto di ricevitori che non cambia, Bryant, Williams e Beasley a formare un terzetto consolidato con due nuovi arrivi dal draft, Ryan Switzer al quarto round da North Carolina, definito “clone” di Beasley vista le similitudini nel fisico e nel modo di giocare e Noah Brown da Ohio State al settimo round completamente opposto da Switzer come fisico e come tipo di ricevitore. Forse il reparto tight end è stato lasciato un po’ al suo destino con Witten, sempreverde ma superati i 35 anni e la partenza di Escobar verso Kansas City, non c’è, per ora e a mio parere, un valido sostituto.

Seconda sorpresa è stata la difesa dei Cowboys che con i giocatori sospesi  per le prime 4 partite è riuscita a sovrastare le avversità e rivelarsi, come citano i numeri, la migliore sulle corse anche se  una delle peggiori sui passaggi. Anche quest’anno sarà interessante vedere come reagirà alle grandi partenze che hanno segnato il reparto, prima la coppia di safety Barry Church e J.J. Wilcox entrambi in Florida, ma il primo sponda Jacksonville Jaguars e il secondo dai Tampa Bay Buccaneers. Poi la coppia di cornerbacks, Brandon Carr ai Baltimore Ravens e Morris Claiborne a New York sponda Jets. Tagliato il linebacker Rolando McClain e con Randy Gregory sospeso per almeno un anno, sono rimasti a fare “la guarda” Demarcus Lawrence, Sean Lee e Byron Jones.

Il mercato di rilevante ha portato solo il cornerback veterano Nolan Carrol dai rivali dei Philadelphia Eagles mentre grandi aspettative arrivano dalla pick 28 del primo round del draft col nome di Taco Charlton, defensive end da Michigan, difensore duttile come “esterno” sia nel difesa 4-3 che nella 3-4 in veste da outside linebacker, da notare che nel 2016 è stato messo al terzo posto tra pass-rusher tra tutti i giocatori di difesa eleggibili per il draft con almeno 100 tentativi di pass-rush. Insieme a lui tre cornerback Chidobe Awuzie da Colorado, duttile anche lui in quanto ha anche la capacità di ricoprire il ruolo di safety, Jourdan Lewis, come Charlton da Michigan e Marquez White da Florida State, dei tre quello con il più interessante processo di crescita. Il reparto s’è poi completato prendendo Xavier Woods come safety da Louisiana State che a referto ha 14 sack e 6 fumbles forzati, Joey Ivie defensive tackle da Florida molto utile nelle rotazioni e Jordan Carrell anche lui defensive tackle, più oggetto misterioso che prospetto, non a caso 246esima pick totale, al settimo round.

Gli special teams ritrovano la loro sicurezza, il loro eccellente kicker, Dan Bailey, stesso discorso per il punter Chris Jones ormai in pianta stabile dal 2011 nel roster.

I Dallas Cowboys possono essere la prima squadra dal 2004 a vincere la Nfc East per due anni consecutivi ma fin dalla prima giornata di stagione regolare dovranno affrontare il nemico numero uno della Division, i Giants, gli unici ad averli battuti in entrambi gli scontri diretti durante la passata stagione. Per cui dovremmo avere le prime conferme da parte della coppia Dak & Zeke se saranno in grado di ripetere le performance del loro anno da rookie e le risposte da parte di questa difesa, a mio parere, ancora più in difficoltà rispetto all’anno scorso, che rischia di non compensare a pieno la produttività offensiva.

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