La stagione 2016 dei New York Giants si è conclusa al Lambeau Field di Green Bay con una sconfitta meno pesante di quello che il punteggio dice. La campagna appena conclusa per i Giants si deve considerare molto positiva dato che sin dai tempi della vittoria sui Patriots al Super Bowl 46 la squadra della Grande Mela non metteva piede ai playoffs e dal 2012 non viveva una stagione con record positivo.
I motivi di questo successo sono molteplici, partendo da ottime scelte al draft negli anni recenti tra i quali Odell Beckham Jr, Sterling Sheppard, Landon Collins ed Eli Apple. Un altro fattore chiave è stato di certo rappresentato da una free agency imponente per quanto riguarda i numeri e l’importanza specifica che ha portato soprattutto alla difesa di New York, con l’acquisizione di giocatori del calibro di Dominique Rodgers-Cromartie e Janoris Jenkins per le secondarie e del poderoso defensive tackle Damon Harrison che ha giocato un ruolo chiave nel fermare il gioco di corsa avversario continuando avere il suo classico contributo, nonostante il passaggio dalla 3-4 dei Jets alla 4-3 dei Giants. Da non dimenticare il contributo del 39enne coach McAdoo visto che l’ex coach dei quarterback dei Packers è stato in grado di migliorare il gioco dei Giants rispetto agli ultimi anni dell’era Coughlin, allenatore per il quale era stato offensive coordinator.
Il successo e le 10 vittorie dei Giants derivano quasi tutte dalla seconda difesa della NFL e la prima nella redzone, una 4-3 che all’occorrenza può diventare 4-4 con Collins ad agire dal linebacker aggiunto e Wade a fare “l’esterno centro” ma che può evolversi anche in una nickel che vede spostarsi Rodgers-Cromartie in slot con conseguente ingresso in campo del rookie Eli Apple a marcare il wide receiver su lato destro della difesa, portando i Giants a giocare un press coverage sui wide receivers con Apple e Jenkins che possono sfruttare al massimo la propria fisicità sulla linea di scrimmage in stile Legion of Boom di Seattle. Il problema è stato l’attacco che troppe volte è diventato prevedibile visto l’incapacità di correre la palla e di conseguenza di Manning non è riuscito a rendere efficaci le fine di play action e ciò ha limitato molto il suo gioco.
Per completare in maniera ottimale un attacco che vede un gioco sui passaggi esplosivo guidato da Odell Beckham Jr. bisognerebbe tenere conto della situazione salariale e dei contratti che a breve i Giants dovranno rinnovare e gli verranno a costare parecchio come quelli di OBJ e Landon Collins. La scelta migliore per New York è draftare un runningback nei primi turni insieme anche a un left tackle capace di limitare i pass rushers al posto di un Ereck Flowers quasi mai in grado di svolgere questo compito. Inoltre servirebbero anche un fullback per implementare qualche formazione di corsa nuova capace di rendere più efficaci le play action di Manning e un tight end (ricevitore) capace di rimpiazzare il contributo fondamentale che in passato è stato dato da Shockey, Boss e Bennett, che al momento Tye e Donnell non sono in grado di dare. Non andrei a modificare più di tanto la linea d’attacco visto che a mio avviso sono stati più il modo di giocare dei Giants e running back non all’altezza di una squadra da Super Bowl a rendere New York il peggiore attacco sulle corse della lega in termini di efficacia.
Sono convinto che se McAdoo continuerà a lavorare per limitare gli intercetti di Manning in regular season e saranno draftati giocatori di buon impatto sin da subito nei ruoli precedentemente elencati i Giants potranno puntare tranquillamente al Super Bowl per le prossime due stagioni.