Con una solida e determinata prestazione i Pittsburgh Steelers sconfiggono i Miami Dolphins, 30-12, si qualificano per il Divisional Round dove affronteranno in trasferta Kansas City la prossima domenica e continuano la stagione di grazia dello stato della Pennsylvania che già ha visto il suo college di punta, la storica Penn State, vincere la propria conference (la Big Ten), sfiorare i playoff e perdere di poco il prestigiosissimo Rose Bowl.
Già in sede di presentazione la partita contro i Miami Dolphins non sembrava essere una sfida troppo impegnativa per i gialloneri in quanto questi, già qualificatisi a sorpresa per la postseason, si presentavano privi del loro giocatore più rappresentativo, il QB Ryan Tannehill, che si era infortunato al ginocchio nella sfida dell’11 dicembre contro gli Arizona Cardinals: Tannehill si era allenato in settimana ma le parziali lesioni ai legamenti non erano ancora abbastanza lontane per permettere al #17 di scendere in campo.
I 12 punti di vantaggio che i bookmakers davano a favore degli Steelers sono già diventati realtà nel primo tempo e per di più in nemmeno 20 minuti di gioco, quando i loro primi tre drive si sono trasformati in tre touchdown: le tre stelle offensive della squadra, il QB Ben Roethlisberger, il WR Antonio Brown e il RB Le’Veon Bell giocavano la loro prima partita di playoff insieme e gli effetti si sono subito visti in quanto tutte e tre le segnature sono state merito loro, con il primo abile a trovare il secondo per due TD da 50 e 62 yards ed il terzo a completare l’opera con una corsa da una yard ad inizio del secondo quarto. Miami ha faticato per tutta la partita a dare continuità al suo gioco offensivo: il QB Matt Moore, sostituto di Tannehill, ha subito ripetutamente la grande (a volte troppa e troppo concessa dagli arbitri) aggressività della difesa Steelers, racimolando solamente due FG nei primi drive e bruciando due importanti occasioni di segnare perdendo due fumble (di cui uno nella redzone avversaria) grazie a due ottimi interventi prima di James Harrison e poi di Stephon Tuitt in inizio di terza frazione di gioco, sul punteggio di 20-6 per i padroni di casa.
Questo fumble era l’inizio di un terzo periodo ancora più disastroso per i Dolphins, con i primi tre drive offensivi chiusi appunto con questo turnover e, a seguire, un intercetto di Ryan Shazier e un quarto down non convertito, abortendo così sul nascere qualsiasi possibilità di rimonta. Dall’altra Pittsburgh dava il colpo di grazia alla partita, prima con un FG di Chris Boswell e poi con il secondo TD di giornata di Bell, questa volta una corsa da 8 yards che portava il punteggio sul 30-6. Il TD pass di Moore per Damien Williams serviva solamente per fissare il punteggio sul 30-12, con la conversione da due punti che non andava a buon fine.
La prima apparizione ai playoff dei Dolphins dal 2008 si chiude quindi con una pesante sconfitta ma quanto visto in questo 2016 può solo rendere felici i tifosi di Miami, i quali ritrovano una squadra giovane e competitiva, che negli anni futuri può confermarsi a questi livelli. Può dispiacere che Miami non abbia potuto giocarsi le sue carte fino in fondo ma è probabile che nemmeno con Tannehill avrebbe potuto sovvertire il pronostico, data la grande differenza di talento e fisicità che questa sfida ha mostrato.
Dall’altra parte Pittsburgh si regala il viaggio in Missouri mettendo in mostra i suoi talenti offensivi ma anche una difesa ermetica, capace di controllare bene il QB Moore e i suoi WR ma anche di limitare in maniera perfetta il RB Jay Ajayi, altro giovane talento scovato dai Dolphins, a sole 33 yards in 16 portate e più in generale l’attacco su corse avversario a sole 52 yards. Sono però i numeri della pressione a fare paura: detto dell’intercetto e dei due fumble recuperati, gli Steelers hanno messo a referto 5 sacks e 10,5 TFL. Avanti con Kansas City, dunque, ma questa facile partita potrebbe aver portato agli Steelers una notizia orribile: in uno degli ultimissimi snap della partita Roethlisberger ha subito un infortunio alla caviglia che lo ha costretto a uscire dallo stadio con uno stivale protettivo: Big Ben ha dichiarato che per la sfida con i Chiefs ci sarà ma la situazione desta preoccupazione in vista di una sfida fondamentale: cosa si facesse ancora in campo a così poco della fine e con quel punteggio, però, è decisamente un mistero.
Andrea Cornaglia, classe ’86, profonda provincia cuneese, si interessa al football dal 2006, prendendo poi un’imbarcata per il mondo dei college dal 2010: da lì in poi è un crescendo di attrazione, inversamente proporzionale al numero di ore dormite al sabato notte
Yeah!! Grandi Steelers con finalmente i tre big Three a disposizione!
E’ stato un massacro. Purtroppo i miei Dolphins non hanno opposto nessuna resistenza nei primi due drive e quindi in un amen siamo andati sotto di 14 punti. Gli Steelers hanno dominato ma a un minuto dalla fine del secondo quarto eravamo a 5 yd dal touchdown per riaprire tutto inopinatamente, ma invece abbiamo perso palla e subito un sack … mortale. Nel terzo e quarto quarto poi altri errori si sono sprecati (Lippet che tenta di intercettare un FG partendo in anticipo e regalando il primo down da cui abbiamo subito un TD, Moore che si scontra con Ayaji e perde palla…) e ne è venuto fuori un disastro. Non siamo ancora a livello da playoff, dove si sbaglia nulla e si difende forte. Ma non importa. L’inversione di rotta rispetto agli ultimi 8 anni è netta: i ricevitori ci sono, il QB va bene, il RB finalmente c’è, la linea offensiva al completo è buona, la linea difensiva anche. Nella off season non si dovrà ripartire da zero, ma rinforzare pesantemente la difesa (linebackers e secondarie) e potremo trovarci ad essere finalmente competitivi in maniera durevole. Per adesso, nonostante una orrida partita di wild card, godiamoci il 10-6 della regular. Steelers? Più preparati di noi a partite di playoffs e più esperti, ma non li ho visti poi così forti.