L’inizio dell’era Reid a Kansas è coincisa con l’arrivo via trade di Alex Smith dai 49ers, che si è dimostrato essere il quarterback ideale per l’attacco West Coast prediletto dall’ex coach degli Eagles. Fino a quest’anno il loro attacco è stato improntato sull’idea di non perdere il pallone specialmente con lanci lunghi, dare la palla a Charles (quando in salute) e affidarsi a un difesa eccezionale per vincere le partite. La storia è cambiata quest’anno, privi di Jamaal Charles per quasi tutta la stagione, ed in coincidenza dell’esplosione di giovani wide receiver come Conley e Hill coach Reid ha deciso di modificare la strategia offensiva implementando lanci lunghi quando i due giovani wide receiver sono marcati a uomo.

Spesso questi lanci lunghi sono fly routes o deep post che consentono di sfruttare al massimo il mismatch di velocità, un’evoluzione non solo dovuta all’arrivo di nuovi ricevitori ma anche di un miglioramento considerevole da parte di Alex Smith che rispetto al passato è riuscito ad essere preciso anche nel medio e lungo raggio senza essere intercettato spesso, cosa che gli era costata il posto a San Francisco. Questo cambiamento non ha di certo snaturato il gioco dei Chiefs che è rimasto quello di sempre, attento a non perdere palloni e sempre con un gioco di corsa di una certa rilevanza però a differenza del passato le secondarie avversarie non possono più giocare con le safety vicino alla linea di scrimmage, cosa che in passato a creato molti problemi visto la mono-dimensionalità del loro attacco.

Un altro merito che va riconosciuto a coach Reid è sicuramente il fatto di non aver abbandonato anche solo parzialmente il running game, infatti anche senza Jamaal Charles la produzione in fatto di yards su corsa è rimasta su un buon livello grazie a un lavoro eccellente di una linea offensiva di altissimo livello guidata da Schwartz. Il right tackle ex Browns è stato firmato nella offseason per limitare i pass rushers avversari con un’attenzione particolare al rivale divisionale Von Miller che in genere opera proprio sul lato di Schwartz, non solo il gioco sui passaggi ne ha beneficiato ma anche il gioco di corsa visto che l’abilita del right tackle di aprire buchi per far correre Ware e West è fuori discussione ed è stata costante tutta la stagione fino ad oggi.

A mio avviso l’uomo chiave dell’attacco di Kansas City è il tight end Travis Kelce che oltre ad essere un buon bloccante sul gioco di corsa è uno dei migliori se non il migliore tight end della NFL per quanto riguarda l’abilità di correre tracce precise che lo rendono un mismatch pressoché immancabile per le difese avversarie e anche un bersaglio facile per Smith in situazione di terzo down. Ciò che rende davvero immarcabile Travis Kelce oltre al suo route running è la sua velocità combinata a una stazza da uomo di linea che non permette né a linebacker né a defensive backs di marcarlo uno contro uno, motivo per cui lui e Smith hanno la striscia attiva di passaggi più lunga della NFL tra quarterback e singolo ricevitore senza un intercetto. L’attacco dei Chiefs oltre che tatticamente è cambiato molto anche dal punto di vista della mentalità, prima il loro obbiettivo era non perdere il pallone, cercare di capitalizzare al meglio una buona posizione di campo fornitagli dalla difesa e tenere palla il più possibile per dar fiato ai loro compagni del reparto difensivo. Ora invece si vede un’attacco che crede di più in se stesso, capace come a Denver di segnare un touchdown facendosi tutto il campo contro un ottima difesa, capace inoltre di vincere partite ad alto punteggio anche quando la difesa non fornisce un ottima prestazione.

Tutto questo insieme a ottimi special teams e a una difesa capace sia di fermare gli avversari che di segnare punti rende a mio avviso Kansas City una probabile pretendente al Super Bowl, soprattutto se dovessero conquistare il vantaggio del fattore campo giocando i playoffs in un Arrowhead Stadium che insieme al Century Link Field di Seattle si contende il titolo di stadio più rumoroso del mondo, creando di conseguenza un ambiente davvero ostile per i propri avversari.

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