Tanti eroi e protagonisti di giornata, in positivo e negativo. Incominciamo col nostro Top and Worst…
TOP
DREW BREES
Con i 4 touchdown di domenica, Drew Brees si unisce a Payton Manning nell’esclusivo club dei quarterback capaci di avere almeno 30 partite in carriera con almeno 4 segnature. Pur rischiando spesso la pelle contro Aaron Donald e la minacciosa linea difensiva dei Rams, per la leggenda dei Saints un’altra domenica fantastica: il playbook studiato insieme a Sean Payton è ancora una volta un tocco di classe per una combo tra le più di successo della storia NFL…
DEREK CARR
Il quarterback dei Raiders è stato capace di infortunarsi al mignolo della mano con cui lancia e… ritornare dopo poco tempo e guidare la sua squadra a una rimonta vincente con due segnature! Non è esattamente facile giocare con un dito in quelle condizioni, ma Oakland versione 2016 a 9-2 ormai ci ha abituato a tutto, eccetto che mollare come si è visto anche domenica, dove neanche i 25 punti consecutivi di Newton e compagni hanno impedito ai Raiders di rimontare e vincere. Con un regista come Carr, capace di giocare ad alto livello domenica dopo domenica, nulla si può dire vietato alla squadra della California…
LESEAN MCCOY
Con una incredibile corsa da 75 yards il running-back dei Bills ha dato la scintilla giusta per permettere alla sua squadra di battere i Jaguars e di mantenersi in lotta per i playoffs. Un McCoy che lotta con infortuni ma che continua la sua ottima stagione, che con 819 yards corse al momento veleggia tranquillamente verso le 1.000 yards stagionali: e i Bills continuano a sperare di giocare anche a gennaio…
MENZIONE SPECIALE
Gary Kubiak
Se ne parlerà a lungo della decisione di Gary Kubiak di far calciare a McManus un lungo field-goal verso la fine dell’overtime, decisione sicuramente azzardata visto che un punt avrebbe tenuto più indietro i Chiefs, vincenti alla fine con l’incredibile palo entrato di poco del brasiliano Cairo. Ma lasciateci premiare il coraggio del coach di Denver di tentare fino all’ultimo di vincere la partita casalinga, senza tanti calcoli sul vantaggio di un pareggio nel conto finale: Kubiak nel cercare la vittoria fino all’ultimo è già tra i vincitori di giornata…
WORST
LOS ANGELES RAMS
Per una volta che i Rams giocano una partita scoppiettante, vengono spazzati via dai Saints. Peccato per i 3 touchdowns di un Jarred Goff in netta crescita rispetto all’esordio, ma sembra che la squadra di Jeff Fisher non riesca a trovare la quadratura giusta: o noiosi fino alla nausea ma in grado di vincere partite a basso punteggio (vedi con Seattle), o finalmente con ritmo offensivo ma groviera in difesa. A 4-7 i tifosi losangelini potrebbero aver già perso entusiasmo, chissà cosa dirà Stan Kroenke, proprietario dalla (apparente) pazienza infinita…
L’ ATTACCO DI SEATTLE
Se nel football segni solo 5 punti, vuol dire che qualcosa sicuramente non va a buon fine. E nel caso di domenica, per i Seahawks il problema, come da troppo tempo, è una linea offensiva inadeguata e che mette a rischio la stessa incolumità di Russell Wilson. Tre rookies a difendere il proprio quarterback, per quanto mobile egli sia, non sono una soluzione degna di un top-team come è la squadra di Pete Carroll: che ha ammesso che la situazione va risolta, anche se è un ritornello già sentito negli ultimi due anni…
ARIZONA CARDINALS
Continua la stagione no dei Cardinals, dopo un’altra brutta sconfitta contro Atlanta. Bruce Arians in questo caso ha direttamente chiamato in causa la difesa, rea nella sconfitta di domenica 38-19 di comportamenti egoistici, insomma di aver curato le stats individuali più che il rendimento di squadra. A 4-6-1 Arizona non è mai entrata completamente in stagione, da un Palmer in regressione a degli special-teams orribili, e la sensazione è che, miracoli a parte, l’annata dei Cards sia seriamente compromessa…
appassionato della cultura americana, dagli sport alla letteratura al cinema della grande nazione statunitense…
per qualunque curiosita’ scrivetemi a: albix73@hotmail.it