Anche quest’anno, siamo arrivati a metà stagione, e questa domenica di football, può essere vista come uno sbrigativo riassunto di quanto è accaduto finora: kicker decisivi in negativo, Cleveland che riesce a perdere una partita completamente dominata, “contender” in preseason che stanno avendo un brusco ritorno alla realtà e soprattutto New England sempre, e comunque, la squadra da battere.
Iniziamo la consueta analisi settimanale proprio da loro.
Dopo essere stati lasciati a zero a Foxborough, i Patriots si vendicano sui Bills, vincendo 41 a 25 una partita più a senso unico di quanto il risultato finale possa suggerire. A differenza di week 4, quando a guidare l’attacco di New England c’era un acciaccato Brissett, con Brady under center, Buffalo non ha possibilità: 315 yards con il 66% dei passaggi completati ed altri 4 TD, per un totale di 12 in sole 4 partite, sono i fantascientifici numeri con cui il quarterback 39enne ha condotto il team del Massachusetts alla settima vittoria stagionale.
Il fatto più impressionante, oltre al livello del gioco di Brady, è l’abbondanza di opzioni che l’attacco di New England può vantare: oltre all’immancabile Gronkowski (69esimo in carriera, touchdown molto sentito) trovano la endzone pure Amendola, Edelman e Chris Hogan. New England si porta così sul record di 7-1, e con un Brady così, la sconfitta sembra veramente un risultato impossibile, mentre per Buffalo, dopo una serie di 4 vittorie che sembrava aver riacceso le speranze playoff, il record di 4-4 è coerente con quanto dimostrato dalla squadra di coach Ryan.
Nella partita più emozionante della domenica, Atlanta trova il successo di misura contro Green Bay, 33 a 32 è infatti il risultato finale. In un incontro in cui le difese sono state spettatrici non paganti, il botta e risposta fra Ryan e Rodgers è stato vinto all’ultimo minuto dal quarterback dei Falcons, che ha orchestrato un drive finale perfetto, culminato nel TD di Sanu, nel quale non solo ha portato la sua squadra in vantaggio, ma è riuscito pure a lasciare solamente 36 secondi ai Packers per portarsi in zona field goal, impresa questa volta non riuscita a Rodgers. Ottimi i numeri di entrambi i signal caller: 246 yards, 4 TD lanciati e 60 yards corse per il QB di Green Bay, mentre Matty Ice ha lanciato per 288 yards e 3 TD completando ben l’80% dei passaggi tentati.
La mancanza di un gioco di corse (che ieri ha visto il fullback Ripkowski essere il main back) sembra essere troppo pesante per Green Bay, che sul record di 4-3 vede allontanarsi sempre più il trono della NFC North, mentre il 5-3 di Atlanta consolida la egemonia sulla NFC South, Carolina permettendo…
Dopo aver avuto il bye week, con il poco pronosticabile record di 1-5, Carolina trova la seconda vittoria stagionale, battendo 30 a 20 Arizona, altra squadra che sembra essere nei guai. Il 24-7 con cui è terminata la prima frazione di gioco, si è rivelato fatale per i Cardinals, il cui attacco sembra essere limitato a David Johnson: gli ottimi numeri di Palmer non devono ingannare, in quanto maggior parte della produzione offensiva di Arizona è arrivata in una situazione di pesante svantaggio, mentre nella prima metà, quando la partita era ancora decisamente più chiusa, l’attacco dei Cardinals non è riuscito a produrre praticamente nulla.
Non esaltante la prova di Newton, in grado di completare poco più del 50% dei lanci tentati: a condurre Carolina al successo ci hanno pensato le gambe di Jonathan Stewart, autore dei due TD offensivi messi a segno dai Panthers.
La situazione per Carolina, sul 2-5, resta complicatissima, anche se domenica prossima contro i non irresistibili Rams dovrebbe arrivare la terza vittoria stagionale; altrettanto difficile è pure la situazione di Arizona, che domenica prossima si presenterà in casa dei Vikings con il record di 3-4-1, e con la postseason sempre più lontana.
In quella che sembra essere la division più competitiva della NFL, la AFC West, trovano contemporaneamente la vittoria Denver, Kansas City e Oakland.
In una partita totalmente folle, in cui Oakland ha collezionato ben 23 penalità (record NFL) per 200 yards, i Raiders la spuntano all’overtime contro i Buccaneers, vincendo 30 a 24. A condurre Oakland sul record di 6-2, ci ha pensato Derek Carr, autore di una prova leggendaria da 513 yards lanciate accompagnate da 4 TD, fra cui quello decisivo lanciato a Seth Roberts ai supplementari: dopo due errori consecutivi di Janikowski, a poco meno di due minuti dal termine, Oakland si trova a dover affrontare un 4&3 sulle 41 di Tampa Bay, e dal momento che un field goal sembra improbabile ed un punt rischierebbe seriamente di far finire la partita in pareggio, Carr trova Roberts che, bravo a sfruttare uno scontro fra due avversari, corre indisturbato in endzone. Sul 6-2 arriva giunge pure Denver, che resiste alla rimonta di San Diego: 27 a 19 il risultato finale.
A permettere la vittoria a Denver, come spesso accade, ci pensa la difesa, che con 3 intercetti (fra cui una pick six) compensa alla pochezza dell’attacco guidato da un poco ispirato Siemian, vendicando così la sconfitta patita poche settimane fa. A poco più di 2 minuti dal termine, San Diego si trova sul 1&goal sulle 2 di Denver: queste due yards si rivelano insormontabili per San Diego, che trova solamente 4 incompleti consecutivi di Rivers (20 su 47 con 3 intercetti), e vede così sfumare la più clamorosa occasione per raggiungere Denver.
Pochi problemi per i Chiefs, che schiacciano i Colts con il punteggio di 30 a 14: unica nota negativa per Kansas City è l’infortunio di Smith, che esce due volte per una concussion, anche se il sostituto, Nick Foles, ha ricordato perchè nel 2013 era uno dei quarterback più rispettati nella lega. Niente da fare per Indianapolis, la cui difesa non sembra poter giocare in NFL: concedere 16 completi su 22 tentativi per 223 yards e 2 TD ad un quarterback di riserva, è l’ennesima prova di quanto il lavoro del duo Pagano/Grigson sia pessimo. Urgono cambiamenti ad Indianapolis.
Nessuna vittoria invece per i team della AFC North: Cincinnati pareggia 27 a 27 contro Washington, mentre Cleveland perde ancora, questa volta 28 a 31 contro i New York Jets. Non bastano 458 yards lanciate da Cousins, perchè il kicker Hopkins, dopo essere stato messo in condizione di calciare il piazzato della vittoria dalla distanza di 34 yards, una misera iarda in più rispetto a quella di un PAT, ha clamorosamente sbagliato il potenziale game winner, condannando Washington ad un pareggio che di fatto non serve a nessuna delle due compagini: Dallas sta scappando, mentre per Cincinnati la vetta della AFC North rimane sempre distante.. come rimane distante la vittoria dai Cleveland Browns, che guidati da McCown, dopo aver concluso il primo tempo sul 20 a 7, collassano clamorosamente nella seconda metà di gioco, concedendo ben 24 punti al non così competitivo attacco dei Jets, guidati ancora una volta da un Forte da 2 TD.
Il record di 0-8 lascia spazio a poche parole, ma non posso non esprimere l’ammirazione che nutro verso i Browns, che stanno giocando molto meglio di quanto dica il loro numero di vittorie: diamo tempo a coach Jackson.
Due sconfitte completamente inaspettate sono quelle patite da Detroit e Seattle: questa volta a Stafford non riescono miracoli, e Houston passa per 20 a 13, mentre Seattle a sorpresa va a perdere 25 a 20 in casa di New Orleans. In una partita che vedeva contrapposto al quarterback più caldo della lega, Stafford, il QB più criticato del momento, Osweiler, a spuntarla è a sorpresa il secondo, che seppur non giocando certamente un gran football (183 yards lanciate 1 TD ed 1 intercetto), approfitta della giornata no dell’attacco di Detroit, giornata in cui i wide receiver hanno ricevuto solamente per 79 yards totali. Davanti ad una difesa come quella dei Saints, attacchi modesti come quelli di Seattle, solitamente riescono a fare un figurone: non è certamente quanto è successo ieri, in quanto guidati da un opaco Russell Wilson (253 yards ed un intercetto) i Seahawks non riescono a tenere il passo dei Saints, che riescono a trovare una grande giornata del veterano Hightower, in grado di correre per più di 100 yards contro la temibile difesa di Seattle. Grave passo indietro per Seattle, che non riesce a chiudere il discorso NFC West, tenendo ancora in vita Arizona.
Il messaggio dovrebbe essere chiaro da tempo, ma in caso non lo si fosse capito, i Cowboys, battendo ai supplementari per 29 a 23 gli Eagles, diventano ufficialmente la squadra da battere per quanto riguarda la NFC. Nello scontro fra rookie, a spuntarla è Prescott, che seppur completando meno del 50% dei passaggi, riesce a condurre Dallas alla vittoria con un magistrale drive ai supplementari: il touchdown lanciato a Witten non fa nemmeno scendere in campo l’attacco degli Eagles, costretto a guardare impotente dalla sideline la marcia dei Cowboys.
In una giornata in cui Elliott si scopre mortale (“solamente” 148 yards totali per lui), il ritorno di Dez Bryant si rivela decisivo: l’imponente ricevitore di Dallas, ricevendo solamente 4 palloni, guadagna ben 113 yards e riceve pure un TD. Con questa vittoria Dallas tenta lo strappo decisivo per la vittoria della NFC East: il 6-1 con cui possono guardare dall’alto Giants, Eagles e Redskins, rispettivamente 4-3, 4-3 e 4-3-1, può garantire ai Cowboys sonni tranquilli, anche perchè i prossimi avversari saranno i Browns.
Ed anche per questa settimana, cari lettori, è tutto! Fatemi sapere nei commenti i vostri pensieri, indicando anche quali siano secondo voi le squadre che al momento vedete al Super Bowl!
Mattia, 27 anni.
Scrivo e parlo di football americano per diventare famoso sull’Internet e non dover più lavorare.
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