1) New England Patriots (3-0) (=) Impressionanti a dir poco; pur con il terzo quarterback in campo, Jacoby Brissett, e con Rob Gronkowski ancora ai margini, i Patriots continuano a vincere e convincere, centrando la terza vittoria di questa stagione 2016. Nonostante i tanti detrattori, Bill Belichick sta dimostrando di essere il miglior head coach sulla piazza, ed ancora non ha ripreso possesso del team Tom Brady, il ragazzo diventato uomo con cui ha costruito i successi recenti di New England. E se davvero, accettando la sfida lanciata da alcuni media d’oltreoceano, il buon vecchio BB decidesse di presentarsi con Julian Edelman, QB a livello NCAA, nella posizione di quarterback?
2) Denver Broncos (3-0) (+ 3) Forse in pochi ci avrebbero scommesso, ma con Trevor Siemian in cabina di regia i Broncos stanno volando, tant’è che il gioco offensivo sembra migliore di quello messo in mostra la passata stagione da Peyton Manning e Brock Osweiler; la prestazione del settimo round da Northwestern ha infiammato i cuori dei fans di Denver, ma la vera forza del team rimane la defense, probabilmente ancora la più dominante e produttiva della lega.
3) Minnesota Vikings (3-0) (+ 4) Di difesa in difesa, non scherza certamente quella dei Vikings, che trascinata dai tanti giovani arrivati a Minneapolis in queste ultime stagioni, mette la briglia a Cam Newton e i suoi Panthers; devastante nel secondo tempo, non lascia respiro ad uno degli attacchi più produttivi della NFL e, grazie alla buona regia di un Sam Bradford che pare tornato quello dei bei tempi, conquista la terza vittoria della stagione alla prima uscita senza la stella Adrian Peterson.
4) Pittsburgh Steelers (2-1) (- 2) Escono sconfitti dal derby della Pennsylvania, ma a preoccupare, oltre ad una defense sulla quale persistono molti punti, è l’efficienza di Ben Roethlisberger, stranamente poco preciso nel servire i compagni di squadra nelle ultime due uscite di quest’anno; si spera che con il ritorno di Le’Veon Bell, più che degnamente sostituito da DeAngelo Williams, gli Steelers ritrovino un po’ di smalto e la offense riesca a mascherare meglio le battute a vuoto della D.
5) Arizona Cardinals (1-2) (- 2) Manca ancora una certa continuità ai Cardinals, che finora sono stati soggetti ad un’alternanza di prestazioni disarmante; osservandoli, pare che manchi quella scintilla che gli ha permesso di diventare uno dei team più temuti nelle ultime season, e la mancanza di un passing game degno di tal nome sul medio-corto raggio comincia a destare qualche preoccupazione. David Johnson ed una difesa sempre sugli scudi sono stati finora le note più positive di Arizona.
6) Carolina Panthers (1-2) (- 2) Il calendario non ha certamente aiutato i Panthers, che nelle prime tre settimane hanno già affrontato due team in formissima come Broncos e Vikings, con i quali hanno perso nell’ultima uscita al Bank of America Stadium; per parlare di crisi è troppo presto, ma certamente, fino a quando non rientra Jonathan Stewart, Cameron Artis-Payne e Fozzy Whittaker devono essere maggiormente coinvolti, e, allo stesso tempo, Newton deve tornare a liberarsi più rapidamente dell’ovale.
7) Green Bay Packers (2-1) (+ 2) La prestazione sfoderata da Aaron Rodgers nel primo tempo ha permesso a Green Bay di respingere la rimonta dei Lions, resa possibile anche da alcune assenze pesanti in difesa, come quelle di Clay Matthews e Morgan Burnett, due playmaker indiscussi del reparto; non sono ancora i Packers cui siamo abituati da anni, ma Coach McCarthy sa di avere tra le mani una macchina in grado di funzionare alla perfezione.
8) Houston Texans (2-1) (- 2) Perdere con i Patriots non è mai un dramma, ma rispetto alle precedenti partite i texani sembrano aver perso un po’ di smalto; Brock Osweiler e soci avranno la possibilità, nelle prossime settimane, dense di scontri divisionali, di ripartire e riscattarsi, confermandosi in testa ad una AFC South che fatica, per ora, a trovare un vero leader. Da valutare cosa riuscirà a combinare la defense senza J.J. Watt, inserito in IR nella giornata di ieri e a serio rischio di chiudere la season in anticipo.
9) Baltimore Ravens (3-0) (+ 2) La partenza sprint di Baltimore è anche merito di una schedule piuttosto abbordabile, ma senza ombra di dubbio a contribuire alle vittorie della franchigia del Maryland sono stati anche la defense e gli special team, due reparti che stanno assumendo sempre più importanza nel mondo del football professionistico e in cui, assolutamente, i Ravens hanno i numeri per fare la differenza rispetto alla concorrenza. Da testare la loro reale forza nei prossimi tre impegni, sulla carta decisamente più complicati.
10) Seattle Seahawks (2-1) (+ 2) Non han fin qui brillato particolarmente i Seahawks, ma la solita, ermetica, difesa ha permesso al team di Seattle di portare a casa due vittorie nelle prime tre partite della stagione 2016; superati i rivali 49ers grazie al reparto arretrato e all’ottima prova di Christine Michael, pare abbiano anche scongiurato il rischio di perdere per un lungo periodo Russell Wilson, che dovrebbe scendere in campo contro i Jets nonostante il problema riscontrato al mediale collaterale del ginocchio.
11) Kansas City Chiefs (2-1) (+ 2) Demoliti i Jets grazie ad una prestazione sublime delle secondarie guidate dal solito Marcus Peters, i Chiefs stanno cercando di trovare la giusta quadratura in attacco, dove finora ha un po’ latitato Alex Smith, nettamente al di sotto dello standard raggiunto la passata stagione; sulla via del rientro Jamaal Charles, che forse potrebbe dare una scossa all’ambiente e migliorare il rendimento di un backfield calato rapidamente con Ware e West come interpreti.
12) Philadelphia Eagles (3-0) (+ 2) Fin qui la sorpresa di questo inizio di stagione, creativi in attacco e quadrati in difesa, dove si sono dimostrati quasi impermeabili dopo che ci ha messo mano Jim Schwartz, coach tra i più in gamba della lega e che ha già lasciato la sua impronta sul reparto arretrato di Philly; estremamente produttiva la offense, ben guidata da un rookie quarterback che commette pochissimi errori e può contare su un gruppo runningback tra i più assortiti e profondi della NFL.
13) Cincinnati Bengals (1-2) (- 5) L’impegno non era dei più facili, contro i Broncos, ma Cinci ha permesso a Siemian e compagni di fare il bello e il cattivo tempo domenica, concedendogli di passeggiare su una defense che sembra essere solo una lontana parente di quella ammirata fino alla scorso anno; serve una scossa per una ripresa immediata e, altresì, un miglioramento prestazionale da parte di Dalton e soci, che in attacco non sono riusciti mai ad incidere.
14) New York Giants (2-1) (- 4) La sconfitta con i Redskins ha tolto qualche certezza ai Giants, che lunedì saranno attesi da una prova impegnativa contro Minnesota, il team che, difensivamente, ha forse convinto di più finora; per Eli Manning, reduce da una prestazione deludente contro i rivali capitolini, non certo una bella notizia, soprattutto ora, che dovrà anche fare a meno di Rashad Jennings, il runner di punta della squadra.
15) Oakland Raiders (2-1) (+ 1) Dopo due settimane in cui ha concesso più di 500 yards, la difesa dei Raiders è improvvisamente risorta ed ha costretto Tennessee a 3, sanguinosissimi, turnovers; da verificare se la prestazione è figlia dei limiti riscontrati nel gioco offensivo degli avversari in queste prime tre settimane, o se invece il lavoro fatto durante la settimana inizia a dare i suoi frutti. Sempre più convincente Derek Carr, ancora protagonista in positivo del match con i Titans.
16) Atlanta Falcons (2-1) (+ 1) Bella vittoria per i Falcons, che volano in vetta alla NFC South dopo aver avuto ragione dei rivali Saints, presentandosi al top in vista di una sfida delicatissima come quella contro i campioni divisionali Panthers, in programma nel prossimo weekend; con Matt Ryan e Julio Jones che sono stati tenuti a bada dagli avversari, è toccato ai runner Devonta Freeman e Tevin Coleman seminare il panico contro New Orleans.
17) Dallas Cowboys (2-1) (+ 1) Dak Prescott si conferma uno dei migliori quarterback della lega completando oltre il 73 percento dei passaggi nel match contro Chicago, vinto senza patemi d’animo dai Cowboys, che centrano la seconda affermazione stagionale nel Sunday Night; ottima la prova anche di Ezekiel Elliott, altro gioiello dell’ultimo Draft, forse il migliore, a giudicare da queste prime week, tra quelli più recenti della franchigia texana.
18) New York Jets (1-2) (- 3) La pessima prova fornita da Ryan Fitzpatrick contro i Chiefs ha condannato pesantemente i Jets, che continuano ad essere condizionati dalle prestazioni del suo quarterback, troppo altalenante in queste prime week di regular season; non ancora pervenuto Brandon Marshall, finora assente ingiustificato dal gioco offensivo dei newyorkesi.
19) San Diego Chargers (1-2) (=) L’attacco è decisamente meno esplosivo senza Keenan Allen e Danny Woodhead, ma Phillip Rivers sembra aver trovato nuova linfa in Melvin Gordon, che dopo un anno passato a prendere confidenza con il football professionistico sembra stia tornando ad essere il talentuosissimo runningback ammirato in NCAA; le sue corse ed una D in grado di reggere il confronto con gli avversari, potrebbero risolvere gli attuali problemi di San Diego.
20) Detroit Lions (1-2) (=) I soliti Lions, che producono tantissimo in attacco ma si fanno mettere sotto in difesa; Marvin Jones si sta trasformando in una copia meno splendente, ma altrettanto efficace, di Calvin Johnson, e con l’intesa con Matthew Stafford che sembra crescere di partita in partita, sperare in una stagione della rinascita per Detroit non è affatto utopico.
21) Tennessee Titans (1-2) (=) L’attacco iperproduttivo immaginato da Mike Mularkey non ha finora funzionato come previsto, e i Titans hanno subito la seconda sconfitta della stagione domenica, mostrando parecchie difficoltà nel controllo della palla e del cronometro; con un potenziale offensivo di tale portata, è d’obbligo cercare di migliorare le cose, a cominciare dall’efficienza.
22) Tampa Bay Buccaneers (1-2) (=) Troppi errori per Jameis Winston, che a fronte degl’otto touchdown lanciati finora continua a produrre intercetti con una costanza disarmante; un problema per i Buccaneers e per il coaching staff, che sul talento da Florida State ha puntato moltissimo ed ha bisogno del suo braccio per puntare in alto. Male anche il running game, con Charles Sims che ha dimostrato di essere ben altra cosa rispetto a Doug Martin.
23) Indianapolis Colts (1-2) (=) Andrew Luck e T.Y. Hilton hanno fatto il loro dovere nel match con i Chargers, e mascherato i problemi di un attacco che sembra faticare a trovare ritmo senza Donte Moncrief, uno dei target più ricercati dal QB numero 12 in questo inizio di stagione, che continua a dover sbarazzarsi rapidamente del pallone vista l’enorme pressione cui lo espone una OL fin qui deludente; da registrare anche le secondarie, costantemente in difficoltà.
24) Washington Redskins (1-2) (+ 2) Kirk Cousins trova in Jackson e Crowder i terminali ideali per aver ragione dei Giants, pigiando sull’accelerato nel momento clou del match, prima che le difese di entrambi i team alzassero l’asticella e tenessero la partita bloccata nel quarto finale; fondamentale proprio l’apporto del reparto arretrato, che prima blocca il miglior WR avversario con il solito Josh Norman, e poi ferma Manning con gl’intercetti di Cravens e Dunbar.
25) New Orleans Saints (0-3) (- 1) Altra falsa partenza per New Orleans, che perde la terza partita della stagione 2016, soprattutto a causa di una difesa che risulta essere sempre troppo facile da battere; senza due uomini chiave come Delvin Breux e P.J. Williams le secondarie sono completamente in balia dell’avversario, e a Sean Payton non basta più poter contare sul solo talento di Drew Brees e sulle sue indiscutibili doti di leader.
26) Los Angeles Rams (2-1) (+ 3) Più di trenta punti non si vedono segnare spesso dai Rams, che a Tampa trovano il modo di colpire ripetutamente gli avversari nonostante l’attacco continui ad essere tutt’altro che esplosivo; Todd Gurley realizza 2 touchdowns, la difesa tiene botta con le giocate superlative di Robert Quinn e Ethan Westbrooks, a segno su ritorno di fumble da 77 yds, e i californiani si rendono degli outsider credibili per la NFC West.
27) San Francisco 49ers (1-2) (- 2) La vittoria contro i Rams nella prima settimana aveva illuso un po’ tutti, ma questi Niners hanno ancora parecchia strada da fare se vogliono essere competitivi e mettere in difficoltà gli avversari che man mano si trovano di fronte; Blaine Gabbert continua a non convincere del tutto, e lo spettro di Colin Kaepernick, sempre in contrasto con l’inno nazionale, inizia a scorgersi alle sue spalle.
28) Miami Dolphins (1-2) (+ 2) Non è chiaro se la prima vittoria stagionale dei Dolphins sia merito della pochezza dei Browns e se davvero Ryan Tannehill e compagni si sono ripresi dopo i passi falsi di inizio stagione; aver bisogno dell’overtime per aver ragione di una squadra che schiera il terzo quarterback dietro il centro, sembrerebbe propendere verso la prima ipotesi, ma le buone cose fatte intravedere da DeVante Parker e Jarvis Landry fanno ben sperare.
29) Buffalo Bills (1-2) (+ 2) Dopo aver seriamente fatto rischiare il licenziamento a Rex Ryan, i Bills risorgono a sorpresa nella terza settimana di regular season, frenando, senza troppi problemi, la corsa di una delle migliori compagini della National Conference; in attesa che rientri Sammy Watkins, a Buffalo si godono il talento di un ritrovato LeSean McCoy, autore di 17 corse per 110 yards e 2 touchdowns.
30) Chicago Bears (0-3) (- 3) Mai così in basso da anni e, per quanto visto finora, probabilmente la peggior squadra della lega; una posizione aggravata ulteriormente dalla mancanza generale di talento e da un problema costante nella posizione di quarterback, dove Jay Cutler sembra ormai essere un lontano parente del giocatore ammirato fino ad un paio di stagioni fa. Logico, il cambio di QB non rappresenterebbe di per se la soluzione, visto che anche il running game e la defense sono alquanto rivedibili.
31) Jacksonville Jaguars (0-3) (- 3) Quando in difesa le cose cominciano a funzionare, ecco che l’attacco inizia ad aver problemi e sembra addirittura esser in fase di involuzione rispetto alla passata stagione; malino Blake Bortles, uno dei principali responsabili della sconfitta subita contro i Ravens, nella quale è stato forse un assente ingiustificato tutto l’attacco dei Jaguars.
32) Cleveland Browns (0-3) (=) Terzo quarterback gettato nella mischia in altrettante partite per i Browns, che alla fine riescono ancora a giocarsela piuttosto bene contro i Dolphins, perdendo solo a causa dei tre errori del loro kicker, Cody Parkey, che si brucia anche il match ball decisivo spedendo la partita all’overtime; la nota positiva, nella sconfitta, è comunque stato vedere un gruppo di ragazzi piuttosto giovane che ha lottato con il coltello tra i denti fino all’ultimo. Che sia di buon auspicio per il prossimo futuro?
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…
A parte i Patriots, Minnesota e Denver, un ranking di pura stima, come se la terza giornata non si fosse giocata. Arizona vacilla in attacco, Carolina viene distrutta dalla difesa dei Vikings, gli Steelers vengono polverizzati e stanno tra le prime 6? Ma per favore… Dallas, Phila e Seattle nettamente superiori. Magari non durano, ma il ranking è per quello, o no? Harbaugh è un signor allenatore, e i Ravens sanno come si vince, ma per ora hanno usato tutti i trucchi dell’arsenale: sangue freddo, kicker perfetto, gestione del cronometro e errori degli avversari.
St Louis alla 26 è ridicolo: hanno battuto i vicecampioni uscenti e la loro difesa è da top 5. Appena recuperano un quarterback…
Credo che i falcons meriterebbero un posto un po più alto visto i risultati ottenuti dai running back e ryan che sta giocando molto bene
Sono di parte, essendone tifoso, ma sono più che orgoglioso dei miei Vikings. L’infortunio di Bridgewater in preseason mi aveva piegato il morale, al quale poi si aggiungono quello di Matt Kalil e di Peterson per una linea offensiva decimata. Nonostante tutto l’ottimo coach Zimmer è riuscito a blindare ancora di più la difesa e a pescare dal mercato un Bradford assolutamente sorprendente. Ora è necessario capire quanto Hillman può incidere sul gioco di corse, dato che Asiata non mi è mai parso una prima scelta ma solo un buon back up e McKinnon non credo sia in grado di rendere a pieno per un intera partita.
Skol Vikings!