Si respira una certa voglia di riscatto dalle parti di Green Bay, dove la squadra, nonostante una stagione comunque positiva, si è ritrovata per la partenza del training camp al gran completo, desiderosa di tornare a dominare la NFC North e recuperare parte di quel terreno perso l’anno passato, quando infortuni ed un attacco aereo in parte da reinventare hanno reso le cose parecchio difficili a coach Mike McCarthy e al due volte MVP della lega Aaron Rodgers, reduce dalla peggior season, a livello di efficienza, della sua carriera.
Con 3,821 yards lanciate, 31 TD pass, 8 intercetti, e “solo” il 92.7 di passer rating, il veterano da California ha provato a far girare una offense rimasta subito priva del suo miglior target, il WR Jordy Nelson, che riprenderà il suo posto di opzione primaria dopo aver pienamente recuperato dall’infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio, e costretta a cercare, senza mai trovarlo, un go to guy in grado di togliere le castagne dal fuoco nei momenti più caldi della partita.
Un Randall Cobb in netto calo, che ha dimezzato il numero di touchdowns, 6 anziché 12, e di yds ricevute, 458 invece che 829, rispetto alla stagione 2014, e un Devante Adams, 483 yards, 1 TD, involuto rispetto alla rookie season, non sono stati in grado di garantire l’apporto sperato ai Packers, che si sono visti costretti a puntare sull’ex James Jones per rilanciare un passing game in netta difficoltà; da entrambi si attende una pronta risalita quest’anno, che sarà decisivo soprattutto per Adams, dato già in ripresa durante l’offseason ma indubbiamente chiamato alla prova del nove sul campo, quest’autunno, quando dovrà comunque guardarsi dalla concorrenza di Jared Abbrederis, Ty Montgomery, che nella posizione di slot potrebbe fare parecchi danni sfruttando la sua velocità, e Jeff Janis, ancora alle prese con un problema al piede che rischia di fargli saltare diversi match ad inzio stagione.
Una situazione non ancora del tutto delineata che potrebbe sfruttare l’undrafted rookie Geronimo Allison, prospetto di Illinois che proprio in questi giorni si sta giocando l’immediato futuro, a cavallo tra il roster definitivo ed una practice squad che sembra, almeno inizialmente, più alla sua portata; destinazione che probabilmente toccherà anche ad almeno uno tra Brandon Ross e Brandon Burks, prospetti, rispettivamente, da Maryland e Troy, che difficilmente andranno ad allungare una backfield depth chart che può già contare sull’emergente John Crockett e sull’esperto James Starks, 601 yards, 2 TD, alle spalle di un Eddie Lacy tirato a lucido per la partenza del training camp.
Il power runningback da Alabama non si è mai presentato così in forma alla partenza ufficiale della stagione, e, forse anche perché si giocherà la sua riconferma a Green Bay avendo il rookie contract in scadenza a fine anno, pare finalmente aver risolto i problemi di peso che sono stati una costante di questa sua prima parte di carriera professionistica; anche lui, come molti suoi colleghi della offense, andrà in cerca di riscatto nel 2016, dopo aver perso la possibilità di infilare la terza 1,000 yds season consecutiva totalizzando appena 758 yards, 3 TD, nelle 187 portate effettuate durante lo scorso torneo.
Un incremento sostanzioso sarà poi richiesto ai tight end, con l’altalenante Richard Rodgers, target affidabile quando il campo si restringe ma costantemente in difficoltà quando deve conquistare yds dopo la ricezione, e il nuovo arrivato Jared Cook, giocatore di indiscusso valore sempre alle prese con gli infortuni e con qualche drop di troppo, che lotteranno per emergere come #1 del reparto, lasciando i vari Justin Perrillo, Kennard Backman e Mitchell Henry a lottare per quello che, molto probabilmente, sarà l’ultimo posto disponibile a roster; tra di loro andrà individuato quello più abile a dare una mano in fase di blocco, dove si renderà utile anche il nuovo FB titolare Aaron Ripkowski, giovane che spera di ripercorrere la carriera del suo predecessore, John Kuhn, una delle perdite più dolorose dell’offseason.
Sulla linea non ci saranno cambiamenti, con David Bakhtiari, Josh Sitton, Corey Linsley, T.J. Lang e Bryan Bulaga riconfermati nelle loro rispettive posizioni da sinistra a destra della stessa, ma giocheranno un ruolo fondamentale i rookie Kyle Murphy e Jason Spriggs, che al pari del versatile backup J.C. Tretter e del promettente Lane Taylor, oltre a dare il loro contributo in rotazione dovranno cercare di imparare i segreti del mestiere visto le tante uscite che potrebbero interessare il reparto il prossimo anno, quando giungeranno in scadenza i contratti delle due guardie titolari, del tackle di sinistra e della prima riserva a destra Don Barclay.
Una decimazione che non riguarderà invece la linea opposta, rinnovata già in questa offseason con l’inserimento della prima scelta Kenny Clark, giocatore che a livello universitario ha dimostrato di saper tenere a bada, contemporaneamente, più lineman avversari e di poter essere determinante contro le corse; lui e Mike Pennel, sospeso per le prime 4 partite della regular season, saranno i perni centrali di un terzetto che all’esterno recupera Letroy Guion e Mike Daniels, fresco di rinnovo quadriennale con i Packers dopo aver messo a segno 5.0 sacks e 7.0 tackles for loss nel 2015.
A dargli manforte ci saranno ancora Dean Lowry e Datone Jones, 3.0 sacks, che sarà utilizzato anche come backup in mediana, per fornire supporto nella posizione di outside, dove sarà nuovamente schierato Clay Matthews, 66 placcaggi, 6.5 sacks, tornato alle origini dopo due season passate all’interno del campo; sull’altro lato l’intramontabile Julius Peppers, 10.5 sacks, continuerà ad essere uno spauracchio per i QB avversari, mentre Nick Perry, sempre alle prese con gli acciacchi fisici che ne hanno limitato l’esplosione, fungerà da primo backup per entrambi.
Linea verde nella zona nevralgica del campo, con Sam Barrington, titolare lo scorso anno, che cederà il suo starting spot al rookie Blake Martinez e al riconfermato Jake Ryan, chiamato ad un incremento della propria produzione, 50 tackles, in un 2016 che potrebbe rivelarsi decisivo per il suo futuro; alle loro spalle Joe Thomas e la matricola Kyler Fackrell, prospetto versatile utilizzabile sia come ILB che OLB, proveranno a ritagliarsi un po’ di spazio, magari quando è necessario garantire una maggiore copertura sui passaggi, situazione di gioco che pare essere il tallone d’achille di entrambe gli starter.
Per loro fortuna Green Bay può contare su delle secondarie dotate di un buon fiuto per l’ovale, guidate da quello che viene considerato una sorta di QB della difesa Morgan Burnett, 68 placcaggi, al netto dei costanti problemi fisici una delle migliori safety della lega; lui e Ha Ha Clinton-Dix, placcatore leader della passata stagione con 100 tackles all’attivo, continueranno a rendere pressoché impenetrabile il back-end, lasciando a Sam Shields e Damarius Randall, 3 intercetti a testa, il compito di proteggere le sideline.
Quinten Rollins, loro primo backup, e Micah Hyde, riserva sul profondo, si alterneranno quando sarà necessario schierare un defensive back nello slot, mentre un altro rincalzo, il SS Chris Banjo, svolgerà un ruolo importante come returner negli special team, affiancando gli esperti Mason Crosby, kicker che ha rinnovato a Marzo dopo un’altra ottima stagione, e Tim Masthay, punter che ha settato il nuovo record di franchigia per yds conquistate a punt, 40.2.
Senza ombra di dubbio, i Packers sono un team piuttosto completo in tutti i reparti che deve porsi un unico, vero, obiettivo, ovvero quello di restare alla larga dagl’infortuni in alcuni ruoli chiave; se portano a termine con successo la missione, restano la squadra da battere in NFC North, nonché la candidata principale alla riconquista del titolo divisionale.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…
Lets`go Pack… Molto bella e completa l`analisi. Grazie