Dal 2004, nessuno ha vinto la Division consecutivamente e sembra difficile che quest’anno, questa tendenza possa cambiare. I Washington Redskins edizione 2016, detentori del primato, hanno la sola missione di smentire tutti quanti.
Partiamo dai numeri, con l’undicesimo posto nei passaggi in attacco con 4.095 yards ed un ventesimo nelle corse con 1.566 yards, cifre che mettono nella media della lega l’attacco dei Redskins con un totale di 5.661 yards in stagione che però ha fruttato una media di 24.3 punti a partita, ultimo posto della top 10 della lega.
In difesa vantano il primato in classica per fumble recuperati, ben 16 nella stagione scorsa, statistica che non nasconde quanto questa sia stata una delle peggiori difese della lega con 6.090 yards concesse, di cui una media di 380.6 yards a partita. Peggio, in particolare, hanno fatto le sue rivali di Division come Philadelphia e New York.
Riconfermarsi in una Division così imprevedibile è difficile, se poi il calendario non è dalla tua parte le difficoltà aumentano. La parte centrale della stagione è, sulla carta, molto impegnativo, la squadra ha perso pedine importanti in attacco ed in difesa, rimpiazzandole con giocatori di calibro o confermando giocatori che bene hanno fatto nella loro prima stagione da Redskins.
Kirk Cousins, in attacco, su tutti un nome e, non esattamente una garanzia. L’uomo del destino della passata stagione, capace di vincere le ultime quattro partite consecutivamente, per poi vincere la Division e giocarsi un Wild Card Game. Il quarterback della capitale pensava di aver acquistato credibilità e sperava in un rinnovo contrattuale, invece giocherà nel 2016 con il cosiddetto franchise-tag, con non poca pressione sulle scelte offensive di ogni partita. Pressione che arriva soprattutto dall’opinione pubblica, l’unica, a personale parere, a non credere in lui perché non lo ritiene bravo abbastanza. Il coaching staf crede fermamente in lui, altre pressioni non ne ha, la linea d’attacco dei Redskins ha dato molti segni di miglioramento già l’anno scorso, dimezzando i sack e dando tempo allo stesso Cousins di lanciare ai suoi ricevitori e tight-ends.
Esattamente, quest’anno il gioco dei Redskins metterà ancora più in luce tutte le armi di ricezione, partendo dal tight-end Jordan Reed, che dopo la sua bella stagione da 952 yards, 87 ricezioni e 11 touchdowns, vuole sicuramente rifarsi ed entrare di diritto nella classifica dei migliori tight-ends della lega. Reed avrà un sostituto d’eccezione come il veterano Vernon Davis che avrà un ruolo importantissimo nell’istruire il giovane ed aiutare la squadra in situazioni dove la sua esperienza conta più di ogni cosa.
Il pacchetto ricevitori è di tutto rispetto, DeSean Jackson, dopo un primo anno da 1.169 yards e un secondo da 528, al suo terzo anno cercherà di stare lontano dagli infortuni più di tutti e trovare un continuità che ancora non riesce ad avere. Assieme a lui ci sarà Pierre Garcon, una sicurezza a cui si chiede di fare quello sforzo in più – soprattutto in redzone – che darebbe alla squadra un contributo non indifferente.
Garcon dovrà anche combattere per il posto titolare, perché al primo round del Draft è arrivato il ricevitore da TCU, Josh Doctson, talento da vendere, grandi capacità di staccarsi dall’avversario e mani “ferme”, dote che non deve essere mai data per scontata.
Mani ferme dovranno essere anche quelle di Matt Jones che guiderà le corse offensive dopo la cessione di Alfred Morris ai rivali dei Cowboys. Il suo anno da rookie è stato nella media circa 500 yards di corsa e poco più di 300 di ricezione, solo 3 touchdowns e ben 4 fumbles, passata la “timidezza” del primo anno, l’attesa è tutta per una grande stagione, infortuni permettendo, sulle 800 yards di corsa, magari anche un migliaio.
Josh Norman, in difesa, è come Cousins, su tutti un nome e qualche garanzia in più. Pressioni su Norman non ce ne sono, ci sono più aspettative e, un pochino di scetticismo, le malelingue parlano già di un “Revis 2.0” quando nel 2013 andò ai Buccaneers appagato dai milioni.
Ma il caso era leggermente differente a livello di dinamica. I non-scettici, probabilmente quelli che ne capiscono più di football, hanno grandi aspettative e non vedono l’ora di un remake con Odell Beckham Jr, per ben due partite in stagione, e per altre due partite, contro Dez Bryant.
Norman è stato una distrazione per uno spogliatoio che non ne ha più bisogno, ma non dimentichiamo l’ottima difesa dei Redskins, il rinnovo annuale di Junior Galette è stato indiscutibilmente importante, purtroppo al primo giorno di traning-camp il tendine d’Achille della gamba destra ha ceduto e lo terrà fuori tutta la stagione. In attesa di trovare il sostituto di Galette, la difesa punterà su Ryan Kerrigan e Preston Smith, i quali nonostante vengano sottovaluti sono due linebackers di grande valore, Smith ha dalla sua parte anche la giovane età, che lo vedrà ancora sicuramente migliorato dopo il suo anno da rookie da 33 takles, 8 sacks e 3 fumbles forzati.
Una certezza rimane il kicker, con il suo 86.7 per cento di field goals e il 97.2 degli extra points, Dustin Hopkins rimane un giocatore di ottimo livello, a cui si può solo richiedere una miglio accuratezza nei calci a distanza maggiori di 40 yards.
Stesso discorso di può fare di Tress Way, il punter che ha una media di 46.1 yards di media a calcio, migliorabile invece potrebbero essere i ritorni di punt di Jamison Crowder che sono esattamente nella media della lega con solo 8.6 yards conquistate per punt a partita.
I Washington Redskins entrano nella stagione 2016 in punta di piedi, anche se la squadra è “rodata”, l’assenza di Robert Griffin III darà a Cousins lo spazio necessario per mostrare tutto il suo valore, con lui: Jackson, Galette e Norman faranno la differenza. Il carisma e l’esperienza si aggiungeranno al talento, al caratteristiche e alla voglia della squadra di ripetersi nella Division, mettendo a tacere tutti quelli che non credono in una loro conferma.