Un’ altra domenica importante per la NFL, andiamo a vedere chi sono stati i migliori e i peggiori…
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RYAN TANNEHILL
Domenica contro Houston il quarterback di Miami ha sfiorato una partita perfetta, andando 18 su 19 per 282 yards e 4 td, tutto in soli 16 minuti. Tra l’esplosione del running back Lamar Miller, gli ottimi schemi offensivi di Bill Lazor, ed eventualmente l’ energia portata dal nuovo coach Dan Campbell, il quarterback di casa ha cambiato il suo rendimento, dimostrandosi all’altezza di un uomo-franchigia come a Miami cercano dai tempi di Dan Marino…
TODD GURLEY
Qualche numero a supporto dello strapotere che il running-back dei Rams sta dimostrando: è il primo rookie da Cadillac Williams nel 2005, ad avere almeno 125 yards di corsa in tre partite consecutive. Domenica le 128 totalizzate contro i Browns nella vittoria di St. Louis dimostrano come il giocatore al primo anno sia il vero motore offensivo della squadra di coach Fisher, ma anche una potenziale stella oltre che uno spettacolo di potenza e agilità: da come Gurley entra nello spazio, i difensori fanno fatica a placcarlo, o anche solo a vederlo. Sensazioni alla Barry Sanders…
KIRK COUSINS
Quante volte abbiamo criticato il quarterback dei Redskins? Tante, quindi in occasione della rimonta da 0-24 contro i Bucs, solo chapeau a Cousins. 33 su 40 per 317 yards e 4 touchdowns sono numeri importanti, e anche se l’incostanza ha
caratterizzato Washington per tutta la stagione, in una divisione aperta come la NFC East, tutto può capitare…
MENZIONE SPECIALE
L’esperimento Yahoo
Trasmettere la partita da Londra tra Buffalo e Jacksonville in diretta mondiale su internet, in specifico sul portale Yahoo, ha portato una enorme pubblicità all’NFL, e non guasta che un match di non grande appeal abbia pure prodotto emozioni a gogò. L’idea che dal Vietnam al Brasile passando per Cina e Russia, non proprio nazioni in cui il nostro football sia popolare, abbiano potuto saggiare le emozioni targate NFL, ci emoziona e rende allo stesso tempo euforici…
WORST
JOHN HARBAUGH
Cos’è successo in una delle migliori squadre come coaching staff degli ultimi dieci anni non è ben chiaro, ma indubbiamente i Ravens di oggi sembrano non tanto privi di talento o semplicemente bersagliati dagli infortuni, ma allenati male. Penalità e errori quantomeno pedestri indicano mancanza di disciplina, esattamente l’ultima cosa immaginabile da una squadra allenata da Harbaugh.
Se il suo precedessore, Brian Billick, nel 2007 fu licenziato per
l’atteggiamento troppo amichevole verso i giocatori, sembra che in un lungo periodo anche il suo successore possa aver
esaurito il tempo a Baltimore: e paradossalmente proprio il rigido Harbaugh fu convinto in una riunione con la
squadra, nel 2012, ad ammorbidire il suo guanto di ferro, elemento che se ha portato in quella stagione un Superbowl, alla
fine sembra aver infiacchito i Ravens…
E.J. MANUEL
Rimonta a parte, non può un quarterback affossare in questo modo la sua squadra: 3 drive consecutivi con palle perse, due intercetti e un fumble, di cui due ritornati con touchdown. Quello che preoccupa nel caso di Manuel è la pochezza con cui troppo frequentemente gestisce i down, vedi intercetto a Telvin Smith dove il quarterback di Buffalo lancia direttamente al difensore avversario, e non è una gran consolazione per Rex Ryan alcuni buoni momenti successivi. Semplicemente la prima scelta Bills del 2013 non è un titolare per la NFL…
HOUSTON TEXANS
Funziona qualcosa per la squadra di Bill O’Brien? Dopo essere finiti 0-41 contro i Dolphins, in uno spettacolo desolante sia a livello offensivo che difensivo, diremmo purtroppo di no. E se aggiungiamo che la AFC South ha la sua squadra leader con un record negativo (Indianapolis Colts con 3-4), c’è ancora il rischio di ritrovarci Houston nella postseason…
MENZIONE SPECIALE
Jerry Jones
Non sembra onestamente che il modo migliore per raddrizzare la navicella Cowboys dal gorgo in cui si trova (4 sconfitte consecutive) sembra dare il massimo della fiducia a Greg Hardy, che anche domenica ha dato spettacolo di sè, e non parliamo tanto del campo, ma della quasi aggressione al coach degli special teams Rich Bisaccia, e del fatto che il suo atteggiamento provocatorio ai limiti dell’eccesso (chiedere a Dez Bryant) sta provocando una rottura nello spogliatoio dei Cowboys.
Vero è che Jerry Jones già in passato, nell’epoca d’oro dei Cowboys degli anni 90′, si affidò a personaggi dall’ego smisurato e dal comportamento discutibile (Charles Haley, Deion Sanders), ma pensare che alla squadra di oggi per vincere basti l’aggiunta di Hardy è censurabile…
appassionato della cultura americana, dagli sport alla letteratura al cinema della grande nazione statunitense…
per qualunque curiosita’ scrivetemi a: albix73@hotmail.it