Una settimana di football magari poco emozionante dal punto di vista delle partite, (margine medio delle vittorie, 14.9 punti), ma dove non sono mancati momenti importanti, che avranno ampie conseguenze da qui a fine stagione.
Un veloce riepilogo dei momenti chiave della week 3…
1) I Patriots inseguono la stagione perfetta, quella che nel 2007 sfuggì solo all’ultima partita contro i Giants. Difficile non leggere nelle stats di Tom Brady (72,2 % di passaggi completati, e un quarterback rating di 119.6), numeri importanti, che parlano di un assoluto strapotere nei confronti delle difese avversarie: la settimana di riposo sembra quasi una beffa, per togliere ritmo a una New England che al momento regge bene anche nella linea offensiva e in difesa, dove almeno all’inizio dell’anno l’inesperienza di qualche giocatore poteva far sorgere dubbi. Pur con 3 rookies a proteggerlo, Brady è stato sackato solo 6 volte, e anche questo elemento suggella la classe del coaching-staff a disposizione di Tom Belichick (il coach della linea offensiva è Dave DeGuglielmo)…
2) Andy Dalton non sarà mister January al momento, ma è indubbio che la regular season continua ad essere terreno fertile per lui e i Bengals. Contro i Ravens quantomai disperati di domenica ci volevano nervi tesi per portare la vittoria a casa, e il quarterback di Cincy non ha certo deluso. 2 touchdown negli ultimi 7 minuti e un passer rating di 121 dopo 3 settimane sono certamente l’indice che Dalton è un giocatore maturo: ma quanto sia diventato veramente un vincente, quello lo sapremo solo tra qualche mese…
3) Aaron Rodgers è vicino alla perfezione: nella vittoria contro Kansas City di lunedì, ha lanciato ben cinque touchdowns, e il conto stagionale è di 10 segnature di fronte a nessun intercetto. Ovviamente senza Jordy Nelson, costretto al box da un infortunio per tutta la stagione. Superfluo dire che i Packers possano vedere lontano, con un giocatore simile al timone…
4) Con l’infortunio che terrà Ben Roethlisberger lontano diverse settimane, continua l’epidemia di quarterback di prestigio nella stagione in corso:
Jay Cutler, Tony Romo, Drew Brees, i nomi importanti che hanno preceduto. Migliorare il rendimento delle linee offensive sembra un urgenza, visto come le difese riescono a trovare sempre di più la via per arrivare al regista avversario…
SQUADRE IN CRISI: MIAMI DOLPHINS
Un massacro in casa ad opera dei Bills per 41-14 è, senza eufemismi, una tragedia assoluta. Miami è stata imbarazzante in qualunque fase del gioco, e mai come in questo caso la panca di coach Philbin sembra scottare oltre ogni misura. Troppe cose sembrano fuori sincrono, dal gioco di corsa (Lamar Miller è il migliore con 3.5 yards a portata!), alla protezione del quarterback (7 sacks e costante pericolo per Tannehill), ma l’aria londinese potrebbe essere un diversivo e far ritrovare qualità ai Dolphins, che pur ne hanno in squadra: Ndamukong Suh deve ancora entrare negli schemi difensivi, e Jarvis Landry è un ricevitore e ritornatore di grande affidabilità. Ma l’impressione che danno i “delfini” è di inadeguatezza, e non esattamente dall’altro ieri: sarà una partita oltreoceano a cambiare il (triste) quadro generale??
PROTAGONISTI
Richie Incognito
Dopo lo scandalo bullismo del 2013 (che collegandosi a prima capitò a Miami…), e aver saltato per intero la stagione 2014, solo un mago degli azzardi come Rex Ryan poteva decidere di affidarsi a un lineman di sicuro talento, ma anche di indubbia ambiguità morale come Incognito. Senza stare ad indagare sull’Incognito persona oggi, possiamo dire che la guardia NFL è tra le migliori della lega, anzi la migliore statisticamente (solo un sack per Tyrod Taylor dalla sua parte), e proprio domenica contro la sua ex-squadra si è tolto un altro sassolino dalla scarpa. “Ho lavorato per migliorare fisicamente e mentalmente per un anno, e adesso controllo meglio le mie emozioni.” Ovviamente speriamo che il buon Richie le controlli anche meglio fuori dal campo, ma come detto, non siamo qui per fare inutili moralismi. Buon lavoro, Incognito…
Josh Norman
Se il cornerback dei Panthers poteva sembrare una stella emergente dopo due giornate e un ritorno in touchdown dopo un intercetto, il sigillo che ha dato alla partita di domenica è quantomai da urlo. Passaggio quasi perfetto di Luke McCown a Brandin Cooks, e Norman salta in aria sfidando la gravità, quasi in parallelo al famoso catch di Odell Beckam dei Giants l’anno scorso. Oltre alle sue doti in campo, ragguardevole il senso degli affari: in preseason non ha firmato una estensione di contratto, rischiando certamente se le cose non fossero andate al meglio. Invece si trova nella posizione di giocatore decisivo per la sua squadra, anche questo un salto non esattamente da poco…
VERSO DOMENICA: DETROIT LIONS VS SEATTLE SEAHAWKS
Dopo aver triturato i Bears, per Seattle un’ altra rivale dalla NFC North, meno rassicurante ma pur sempre malleabile. L’incognita Marshawn Lynch, con diversi problemi fisici dal collo al polpaccio che ne stanno limitando il rendimento, oscura anche se solo leggermente gli orizzonti attuali degli ‘Hawks. “Sarebbe difficilegiocare e non vederlo insieme a noi”, ha giustamente sottolineato il receiver Doug Baldwin, visto che da quando ha raggiunto Seattle nel 2010 Lynch ha saltato solo una partita. Dall’altra parte Detroit non ride con una difesa tra le peggiori della lega (28 punti concessi a partita!), ma non può neanche gioire pensando al suo attacco, visto le 8 palle perse e i miseri 135 yards corsi. “Penalità, palle perse, se raddrizziamo questi problemi abbiamo ancora una stagione da salvare”, ha sottolineato Matthew Stafford. Ma è realistico essere ottimisti giocando in trasferta con Seattle? Tempi duri sembrano profilarsi per la Motown quest’anno…
LA STORIA DELLA SETTIMANA
Il Touchdown numero 400 di Tom Brady
Con un passaggio di una yard a Danny Amendola nella vittoria dominante di domenica contro i Jaguars, Il futuro Hall of Famer ha raggiunto quota 400 di touchdown in carriera. Ma è quantomai curioso che il ricevitore nell’immediata euforia della segnatura, avesse offerto il pallone a David Bowen, un abbonato ai Patriots di lunga data (dal 1985): a fine partita Brady non si mostrò particolarmente dispiaciuto nel non aver avere un pallone così importante, dicendo che “è una palla come tante altre”. Fine della storia? No, visto che il tifoso, chiesto di restituire il “trofeo”, non ha certo esitato, in cambio di un premio non da poco. Ovvero un incontro con Brady in persona, nella giornata di martedì, con annessa firma su memorabilia varie, come elmetti, maglie: visto il valore di un oggetto con sopra una firma così pregiata, tutti contenti. Soprattutto Danny Amendola, che da qui in poi ci penserà due volte a offrire palloni in giro: e la morale è, con Tom Brady sempre di palloni si finisce per parlare…
appassionato della cultura americana, dagli sport alla letteratura al cinema della grande nazione statunitense…
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