Dopo quattro titoli divisionali consecutivi, i Broncos sono pronti a gettare le basi per un dominio quinquennale, aggiudicandosi la Division anche quest’anno, forti dei pronostici favorevoli che li vedono partire comunque favoriti, ma il problema è che dalle parti de Mile High non sembra che siano disposti a festeggiare un nuova affermazione nella AFC West, quanto, piuttosto, effettuare quel salto di qualità ulteriore, necessario per raggiungere il traguardo che si erano prefissati fin dall’ingaggio, nel 2012, di Peyton Manning.
Giunto alla soglia dei quarant’anni e ad un passo dall’ingresso nella Hall of Fame di Canton, il leggendario numero 18 avrà ancora un’occasione, forse l’ultima, per guidare Denver verso l’agognato Vince Lombardi Trophy, trofeo che il general manager John Elway insegue fin da quando ha preso le redini, in questa sua seconda, nuova, veste, della franchigia del Colorado; reduce da una stagione conclusa con 4,727 yards lanciate, 39 TD pass, 15 INT, il quarterback cercherà di trarre il massimo vantaggio dal cambio di guida voluto fortemente dal general manager dopo il deludente epilogo del torneo 2014.
Il passaggio da John Fox a Gary Kubiak, dovrebbe infatti consentire ai Broncos di ridurre la pressione e le attenzioni avversarie nei confronti di Manning, e del suo passing game che negl’ultimi anni è stato un punto di forza indiscusso del team, pronto nuovamente a concedere maggiore spazio ai runningback, e soprattutto all’emergente C.J. Anderson, esploso nella seconda parte della passata regular season, quando ha collezionato 849 yds e 8 touchdowns.
L’undrafted da California ha confermato la sua leadership durante il training camp, mantenendo un certo vantaggio sul backup Ronnie Hillman, 434 yards, 3 TD, e sul Juwan Thompson, runner che, dopo le tre mete realizzate nel 2014, ha dimostrato di essere un’importantissima risorsa nelle situazioni di corto yardaggio, soprattutto in prossimità dell’endzone avversaria; a loro e ai tight end James Casey e Virgil Green, che dovrebbero essere utilizzati sporadicamente come fullback, sarà riservato il compito di gestire le azioni palla a terra, con questi ultimi due che, ovviamente, torneranno certamente utili come valvole di sicurezza per il proprio quarterback.
Ad armare il suo braccio ci sarà ancora una delle coppie di receiver più assortite della lega, Demaryius Thomas, che dopo un periodo di tentennamenti ha rinnovato per altre cinque stagioni con Denver, e Emmanuel Sanders, target prediletti di Peyton, che li ha serviti, rispettivamente, in 184 e 141 occasioni, permettendogli di totalizzare 1,619 yds. 11 touchdowns, e 1,404 yards, 9 TD; mancherà, invece, il suo principale bersaglio in redzone, Julius Thomas, TE passato a Jacksonville durante la free agency che sarà sostituito dal veterano Owen Daniels, già agl’ordini di Kubiak nei Texans.
A livello di importanza e produzione, però, sembra che il nuovo coaching staff, intenda sostituire uno dei migliori tight della lega con il WR al secondo anno Cody Latimer, giocatore fisicato in grado di fare la differenza sia sulle sideline che nel traffico; visto pochissimo in campo durante la rookie season, potrebbe essere lui la grande sorpresa dei Broncos nella stagione alle porte, in cui dovrebbe essere una presenza costante sul terreno di gioco come terzo receiver del team, davanti a Andre Caldwell, Bennie Fowler e Jordan Norwood.
Profondamente rinnovata la linea offensiva, che ripartirà da un lato sinistro completamente rinnovato rispetto all’anno passato, con l’ex Eagles Evan Mathis candidato a partire titolare nel ruolo di guardia e la seconda scelta dell’ultimo Draft Ty Sambrailo, prodotto della locale Colorado State University, pronto a ricoprire la delicatissima posizione di left tackle; sul lato opposto, l’altro volto nuovo Ryan Harris, ex Chiefs, giocherà RT al fianco di Louis Vazquez e Matt Pardis, centro promosso dalla practice squad nei mesi scorsi.
Parzialmente rinnovata anche la linea opposta, in cui Kubiak ha inserito un suo uomo di fiducia per dare manforte alla nuova 3-4 del DC Wade Phillips, puntando sull’ex DE di Houston Antonio Smith, arrivato a Denver per completare il terzetto di cui facevano già parte Sylvester Williams e Malik Jackson,finora in netto vantaggio sui vari Vance Walker, Kenny Amunike, Derek Wolfe, sospeso per le prime 4 partite, e Darius Kligo, rookie che attualmente figura come backup nello spot di nose tackle.
Alle loro spalle, un’altra matricola cercherà di ritagliarsi un po’ di spazio lottando spalla a spalla con due mostri sacri, la prima scelta 2015 Shane Ray, valido pass rusher a livello NCAA, dovrà infatti vedersela con Von Miller, 66 tackles, e DeMarcus Ware, 45 placcaggi, due formidabili cacciatori di quarterback che la scorsa stagione hanno messo a segno 24.0 sacks in due.
Outside linebacker in grado di sottoporre a pressione costante linea e backfield avversario, occuperanno gli spot esterni di un reparto che schiererà Brandon Marshall, leading tackler dello scorso torneo con 119 placcaggi all’attivo, e Danny Trevathan, al rientro da un infortunio, all’interno, dove dovranno confermare le loro ottime doti di run stopper, magari facendosi aiutare da David Bruton, che sostituirà T.J. Ward, 76 stops, nel ruolo di FS fino al termine della sospensione inflittagli dalla lega, e dal nuovo arrivato Darian Stewart, che dopo la positiva regular season giocata con Baltimore è stato ingaggiato per giocare come SS titolare.
Sulle sideline Aqib Talib, 67 tackles, 4 intercetti, e Chris Harris, 58 placcaggi, 3 INT, continueranno a fare buona guardia, potendo contare sul supporto di un backup validissimo del calibro di Bradley Roby, 67 stop, 14 pass defended, che scenderà spesso in campo anche come nichelback, nelle difese di situazione; un altro DB, la safety Omar Bolden, sarà poi il returner principale del team, che ha deciso, proprio nelle scorse settimane, di confermare il punter Britton Colquitt, rilasciare il K Connor Barth e puntare tutto su Brandon McManus, scelto come nuovo placekicker dopo essere stato utilizzato, per l’intero 2014, come specialista nei kickfoff.
Scelta rischiosa che potrebbe anche penalizzare i Broncos nelle prime uscite stagionali, quando contro le solidissime difese di Baltimore e Kansas City, anche ogni misero field goal, risulterà fondamentale per strappare una vittoria; dopo la sfida con i Chiefs, quattro match sulla carta agevoli, prima del bye e di un trittico di fuoco che li vedrà contrapposti a Packers, Colts e, nuovamente, Chiefs, squadra con cui, molto probabilmente, si giocherà la AFC West fino all’ultima week di regular season.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…