Probabile ultima chiamata per il duo Gus Bradley, head coach, e Dave Caldwell, general manager, che con sette partite vinte nei primi due anni di mandato non hanno assolutamente rispettato la volontà del proprietario dei Jaguars Shad Khan, che aveva chiesto ai due, al momento della loro assunzione nel 2013, di trasformare la sua franchigia in un team vincente.
Missione che, certamente, calcolando anche il grigiore generale in cui era piombata Jacksonville, incapace di invertire una rotta che l’aveva portata a diventare il fanalino di coda dell’intera NFL, è parsa fin da subito impossibile, o comunque, esageratamente difficoltosa da portare a termine.
Dopo due Draft e altrettante free agency condotte dalla coppia, siamo dunque giunti al momento decisivo, quello del dentro-fuori, soprattutto per Bradley, che nel tentativo di dimostrare di averle provate proprio tutte per risollevare le anguste sorti dei Jaguars, ha puntato su un deciso rinnovamento del coaching staff, chiamando in Florida un nuovo offensive coordinator, Greg Olson, un nuovo quarterback coach, Nathaniel Hackett, un nuovo allenatore dei RB, Kelly Skipper, e un nuovo OL coach, Doug Marrone, ex Bills che occuperà anche la posizione di assistant head coach.
Con questi quattro inserimenti il capo allenatore di Jacksonville spera di riuscire a migliorare il gioco offensivo del team e, allo stesso tempo, favorire la crescita e il miglioramento di Blake Bortles, QB che, nonostante i numeri messi insieme nel 2014, 2,908 yards, 11 TD pass, 17 INT, e le prestazioni altalenanti fatte registrare nella passata stagione, ha dimostrato di avere le qualità necessarie per diventare il giocatore simbolo della franchigia nel prossimo futuro.
Sensazione confermata anche dai movimenti fatti in primavera dal team, che ha speso diversi soldi per fornirgli una valida opzione nel ruolo di tight end, pagando a peso d’oro Julius Thomas, che ha realizzato 24 touchdowns su ricezione nelle ultime due season giocate con i Denver Broncos, e acquisendo due lineman offensivi di spessore ed esperienza, l’ex centro di Oakland Stefen Wisniewski e l’ex lineman di Dallas Jermey Pernell, che sarà impiegato nel ruolo di right tackle sul lato opposto di Luke Joeckel, pronto, stando alle voci filtrate dal training camp, a disputare una stagione di altissimo livello.
Al suo fianco Zane Beadles, che dovrebbe essere inizialmente preferito al rookie A.J. Cann, selezionato al terzo round dell’ultimo Draft, e a destra Brandon Linder, completeranno un quintetto che parte con un unico obiettivo, ovvero proteggere adeguatamente il proprio quarterback, inchiodato per 55 volte al terreno, dai pass rusher avversari, lo scorso anno; a dar manforte alla OL, ci penserà l’altro TE Marcedes Lewis, uno dei veterani della squadra, che nelle prime settimane, causa l’infortunio subito da Thomas in preseason, continuerà ad essere uno dei target più ricercati da Bortles.
Il prodotto di Central Florida potrà inoltre nuovamente contare sul giovanissimo reparto WR che gli è stato messo a disposizione l’anno passato, impreziosito dall’arrivo da Rashad Greene, uno dei migliori receiver nella storia dei Seminoles che ricoprirà anche il ruolo di returner; la matricola partirà come quarto in depth, alle spalle del trio che si è comportato piuttosto bene nel torneo 2014, Allen Robinson, 548 yds, 2 touchdowns, Marqise Lee, 422 yards, 1 TD, e Allen Hurns, 677 yds, 6 segnature, promosso nello spot di WR#2 dopo aver sviluppato un ottimo legame con Bortles nella passata regular season.
Un altro Robinson, Denard, 706 yards e 4 TD dalla linea di scrimmage, oltre a continuare ad essere una delle armi più imprevedibili a disposizione di Bradley, fungerà da second back alle spalle della seconda scelta 2015, T.J. Yeldon, reduce da due season con almeno 1,000 yds conquistate in NCAA e considerato uno dei migliori prospetti dell’ultima classe; alle loro spalle, l’ex Ravens Bernard Pierce e Toby Gerhart, 326 yards, 2 TD, si divideranno le restanti portate, con il secondo che potrebbe trovare una nuova dimensione come fullback, giocatore utilizzato davvero di rado negli schemi offensivi di coach Bradley.
In difesa peserà parecchio la perdita del first rounder Dante Fowler, talento tra i più attesi del Draft 2015 uscito di scena per un infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio e costretto a saltare l’intera regular season alle porte; per fortuna, il GM Dave Caldwell si era già mosso piuttosto bene in precedenza, andando a mettere sotto contratto il veterano Jared Odrick, defensive lineman che finora, ha reso ampiamente al di sotto delle sue aspettative, ma che può fare molto bene nel reparto difensivo affidato a Bob Babich.
Con lui, sull’esterno della linea, confermati anche gli end della passata stagione, Chris Clemons, 8.0 sacks, e Andre Branch, giocatori che ormai conoscono molto bene il sistema, mentre all’interno, spazio per i vari Tyson Alualu, Sen’Derrick Marks, al rientro dall’infortunio al ginocchio, e Michael Bennett, arrivato dai Seahawks in primavera.
Innesto importante anche per la mediana, dove è arrivato Dan Skuta, ex Niners che si era comportato abbastanza bene gli special team dei californiani la scorsa stagione e che completerà un reparto che può contare su due inossidabili playmaker, Paul Posluszny, 47 tackles, 2.0 sacks, e Telvin Smith, reduce da un’ottima rookie season, chiusa con 72 placcaggi, 1 intercetto e 1 forced fumble.
Critica la situazione, per quanto riguarda i backup, visto che i Jaguars si presentano ai nastri di partenza della regular season senza riserve in grado di subentrare ai titolari all’occorrenza; situazione opposta a quella esistente nelle secondarie, dove, soprattutto nel ruolo di cornerback, i Jaguars hanno l’imbarazzo della scelta, anche se sembrano già essere stati confermati nei primi due posti della depth Demetrius McCraye e Devon House, trasferitosi da Green Bay durante la free agency.
Aaron Colvin, Nick Marshall, e Dwayne Gratz, i tre che proveranno a far cambiare idea a Bradley,cercamdo di dare una mano anche nel back-end, in cui esordirà un altro volto nuovo, l’ex Giants Sergio Brown, free safety che si occuperà dividersi la zona più profonda del campo con Jonathan Cyprien, leading tackler della passata stagione con 114 placcaggi all’attivo. Variato, infine, anche il K titolare, con Brandon Myers che ha convinto maggiormente rispetto al veterano Josh Scobee, scambiato nei giorni scorsi, mentre nel ruolo di punter è stato confermato Brian Anger; da valutare, infine, la questione riguardante il returner dopo il taglio di Tandon Doss, probabile che si alternino nel ruolo i già citati Denard Robinson e Rashad Green, con quest’ultimo che parte avantaggiato dopo le ottime cose fatte durante le sedute di allenamento estive.
Partenza che comunque non si preannuncia facile per i Jaguars, alle prese subito con avversari insidiosi come Carolina e Miami prima di un uno-due che potrebbe mettere in seria difficoltà il team della Florida, costretto ad affrontare, in due trasferte delicatissime, Patriots e Colts, prima di un nuovo derby statale a casa dei Buccaneers; il rischio di iniziare la regular season con uno 0-5 è concreto, ma i ragazzi di coach Bradley non dovranno demordere, perchè la stagione è lunga, e ci sarebbe, eventualmente, ancora tutto il tempo di recuperare, raddrizzarla, ed accontentare infine Khan.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…