L’illusione di una buona partenza, poi il disastro nel finale. I Cleveland Browns hanno gettato al vento il campionato 2014 perdendo gli ultimi 5 match della stagione e si sono dovuti mettere comodi in poltrona a guardare il resto della division lottare nei play-off. Poco importa se poi nessuna delle franchigie rivali è arrivata al grande ballo, loro almeno si sono conquistati una chance per provarci.
Anche la prima parte del 2015 non è stata delle migliori con la sospensione per un anno di Josh Gordon per abuso di alcool e droghe, il periodo in rehab per Johnny Manziel e l’addio dell’offensive coordinator Kyle Shanahan. Senza contare il periodo di free agency in cui diversi pezzi pregiati hanno deciso di proseguire la carriera altrove. Insomma, per coach Pettine si prospetta un’altra annata complessa e piena di insidie, cosa che potrebbe non piacere a Jimmy Haslam, proprietario dei Browns.
Una delle prime incognite da risolvere per l’head coach sarà definire il quarterback titolare per la stagione: durante la offseason è arrivato il 36enne Josh McCown, che ha passato una vita girovagando tra le varie squadre che gli hanno offerto una possibilità senza mai riuscire ad affermarsi.
L’anno passato con i Buccaneers è stato un vero disastro, ma nonostante questo i Browns hanno deciso di portarlo in Ohio. Se dovesse fallire, il nuovo offensive coordinator John DeFilippo, virerà su Manziel.
“Johnny Football” sembra essersi ripreso dallo scioccante impatto con il mondo NFL, ha concluso la riabilitazione dopo aver ammesso di avere problemi con l’alcool e ora è pronto per giocarsi il posto da QB titolare. Nonostante le 12 scelte al draft, la franchigia ha deciso di non prendere nessun quarterback. Sarà la decisione giusta?
Per il reparto corse Cleveland farà affidamento su un trio molto giovane composto dal potente Isaiah Crowell, dall’agile Terrance West e dal rookie Duke Johnson. I tre avranno un ruolo fondamentale, tenuto presente che la squadra non dispone di un lanciatore in grado di sopperire alle eventuali mancanze sul terreno di gioco.
Crowell ha macinato 607 yards, ha messo a segno 8 touchdowns l’anno scorso e sembra essersi preso un bel vantaggio su West (673 yds e 4 tds), ritenuto il giocatore dotato del maggior potenziale ma con scarsa voglia di migliorare. Johnson potrebbe essere la sorpresa, nei suoi anni di college a Miami ha fatto molto bene e rappresenta una sicurezza quando si tratta di correre con la palla in mano. In quanto a fullback, un altro Johnson, Malcolm, pare essere destinato a ricoprire tale ruolo.
Il pacchetto ricevitori dei Browns è stato il peggiore della regular season 2014. Solo 12 i touchdowns segnati, una miseria. Certo, la colpa non è tutta dei receivers: puoi avere i giocatori migliori in questo ruolo, ma se poi non hai chi li serve a dovere è tutto inutile.
Ad ogni modo la dirigenza ha provato a metterci una pezza prendendo Dwayne Bowe, che viene però da un anno con zero touchdown a Kansas City. Non proprio un bel biglietto da visita per un WR che dovrebbe sostituire lo squalificato Gordon.
L’altra firma importante è stata quella di Brian Hartline, sebbene anche lui venga da una stagione sottotono con Miami (39 ricezioni, 474 yds, 2 tds), dopo due anni consecutivi in cui aveva sfondato il muro delle 1000 yards ricevute. Per il resto ci sarà da lottare per il ruolo di terzo ricevitore: Andrew Hawkins (63 ricezioni, 824 yds, 2 tds) è stato il migliore dei Browns nel 2014 e parte favorito rispetto a Taylor Gabriel (36 ricezioni, 621 yds, 1 td) e al rookie Vince Mayle, scelto al quarto giro del draft.
A Pettine e DeFilippo mancheranno anche i centimetri e la forza fisica del tight end Jordan Cameron, finito ai Dolphins: inizialmente si era pensato di sostituirlo prendendo l’ex Cardinal Rob Housler, ma il ragazzo di El Paso, TX è stato nettamente scavalcato sia da Gary Barnidge sia da Jim Dray e ora rischia di vedere buona parte della stagione dalla sideline.
La linea sarà probabilmente il punto di forza dell’attacco di Cleveland. Il general manager Ray Farmer ha spesso ribadito che uno degli obiettivi principali nella offseason era proprio quello di migliorare l’offensive line: l’utilizzo di una delle due prime scelte all’ultimo draft va esattamente in questa direzione.
La guardia destra Cameron Erving, cresciuta a Florida State, è stata presa con l’intento di rafforzare il reparto e dare eventualmente il cambio a John Greco, che per il momento resta il titolare inamovibile. C’è da aggiungere che nella sua carriera collegiale Erving ha ricoperto tutti e tre i principali ruoli dell’offensive lineman, quindi non è detta che in futuro non possa andare a prendere il posto del right tackle Mitchell Schwartz o del centro Alex Mack, recuperato dopo un anno tribolato a causa di una gamba rotta.
Spostandoci verso sinistra avremo la sicurezza di trovare la promettente guardia Joel Bitonio e l’otto volte Pro Bowler Joe Thomas come tackle. E per i Browns avere delle certezze in mezzo a una marea di incognite è già qualcosa.
Se la linea offensiva era da puntellare, quella difensiva necessitava per forza di cose una profonda ristrutturazione. Cleveland è stata la peggior difesa sulle corse del 2014 e si è posizionata solo al 27esimo posto in fatto di sacks effettuati contro il QB avversario. Inaccettabile per una realtà che intenda giocarsela in una division tosta e competitiva come la Afc North.
Il reparto guidato dal DC Jim O’Neil (secondo anno ai Browns) verrà rinforzato grazie alla dodicesima scelta assoluta del draft 2015 Danny Shelton, nose tackle proveniente da Washington, subito pronto a scendere in campo insieme ai più esperti defensive end Desmond Bryant (49 tackles lo scorso anno) e Randy Starks, giunto come free agent dopo i 7 anni trascorsi a Miami.
Faranno parte della rotazione nella 3-4 di O’Neil John Hughes, fresco di rinnovo di contratto (resterà a Cleveland per altri 4 anni), Phil Taylor e Billy Winn (31 tackles e 1 fumble forzato nel 2014), oltre alla 96esima scelta assoluta al draft Xavier Cooper. Con questi innesti i Browns sperano di tornare a fare la voce grossa sulla linea di scrimmage.
Gli sforzi fatti in offseason per rinforzare la DL non hanno permesso di piazzare grandi colpi tra i linebackers. I due interni sono dei veterani: Karlos Dansby, che a breve spegnerà 34 candeline, è un giocatore fondamentale e la sua assenza ha pesato non poco sul pessimo finale di stagione dei Cleveland. Dansby è un leader, proprio come lo è Craig Robertson (99 tackles e 2 intercetti) che dovrà sudare per tenersi stretto il posto, insidiato da Chris Kirksey, al secondo anno tra i professionisti.
Per quel che riguarda gli outside linebackers, Paul Kruger ha riscattato una prima stagione deludente con 57 tackles, 11 sacks e 4 fumbles forzati. L’altro OLB potrebbe essere Barkevious Mingo, a patto che la sesta scelta complessiva del draft 2013 si sia completamente rimesso dall’infortunio alla spalla dell’anno scorso e di quello di pochi giorni fa al menisco. In attesa del suo completo ristabilimento il ruolo sarà occupato da Scott Solomon, che, stando ai rumors che arrivano dalla Forest Ciy, potrebbe diventare titolare anche dopo il rientro di Mingo, andando a prendere il ruolo di Kruger.
La seconda scelta del draft 2015 Nate Orchard avrà il compito di sostituire il partente Jabaal Sheard e proverà a ritagliarsi un po’ di spazio durante la stagione.
Arriviamo al backfield: il cornerback Buster Skrine è volato a New York, sponda Jets, dopo quattro stagioni in Ohio. I Browns hanno quindi dovuto cercare un giocatore in grado di prendere il suo posto e lo hanno individuato in Tramon Williams (71 tackles e 3 intercetti nell’ultimo anno): con i suoi 32 anni l’ex Green Bay Packers porterà esperienza e darà tempo al coaching staff di valutare gli eventuali miglioramenti di Justin Gilbert.
Quest’ultimo, prima scelta di Cleveland nel draft 2014, non ha brillato nella sua stagione da rookie: solo due match da titolare, battuto costantemente dagli attacchi avversari, ha ancora parecchia strada da fare per ripagare chi gli ha dato fiducia. Un nome che dà sicurezza i Browns ce l’hanno: Joe Haden è uno tra i migliori (e più remunerati) CB della NFL e insieme a Williams andrà a formare un’ottima coppia.
Anche sul fronte safety il team di Haslam non dovrebbe avere particolari problemi: sia Donte Whitner sia Tashaun Gipson si sono guadagnati l’accesso al Pro Bowl l’anno passato grazie alle loro prestazioni. Whitner è un leader e ha sempre fatto bene ovunque abbia giocato, compresa la prima stagione a Cleveland: 106 tackles, 1 fumble forzato e 1 intercetto parlano da soli. Gipson è al suo ultimo anno di contratto ed è pronto ad essere ricoperto da una montagna di soldi dal 2016 in poi, in quanto capace di difendere ottimamente sia sulle corse sia sui lanci del QB.
C’è stata grande incertezza nel corso della offeseason per quanto concerne lo special team: i giovanissimi Carey Spear e Travis Coons sono in competizione per l’assegnazione del ruolo di kicker, con il primo che pare dia qualche garanzia in più rispetto al secondo.
Difficile dire se uno di loro rimarrà l’addetto ai field goal da qui a dicembre o se i Browns saranno costretti a guardarsi intorno e cercarne uno più esperto tra i free agent. Dopo tanti anni passati sulla West Coast con i 49ers, Andy Lee è stato scelto da Cleveland come prossimo punter: nel 2014 ha avuto una media di 46.8 yards per calcio ed è riuscito a mettere il pallone dentro le 20 yds in 28 occasioni sui 72 punts totali (38.9%).
Il kick returner parrebbe essere il rookie Duke Johnson, anche se alcuni problemi di natura fisica non gli stanno consentendo di stare molto in campo in questa preseason. In caso in cui non venisse ritenuto idoneo è pronto il WR Shane Wynn. Tutto confermato invece sul nome di chi riporterà i punt: Travis Benjamin ha mostrato grandi qualità in passato, anche se un infortunio ai legamenti crociati nel 2013 gli ha impedito di giocare a grandi livelli nel campionato scorso.
Nonostante tutti gli sforzi della offseason e ben 12 scelte al draft, Cleveland non sembra ancora essere in grado di ricucire lo strappo con il resto della Afc North. Baltimore, Cincinnati e Pittsburgh paiono superiori nei fondamentali, a partire dal quarterback. La decisione di prendere un QB esperto ma che non è mai riuscito a sfondare in NFL, unita al grande rebus chiamato Johnny Manziel, non sembra particolarmente convincente.
L’attacco non ha un game changer: Bowe e Hartline sono discreti ricevitori, ma di certo non possono venire caricati della responsabilità di spaccare in due una partita. L’OC DeStefano non ha mai chiamato un gioco tra i professionisti fino ad oggi e non si sa ancora che impatto avrà tutto ciò su una squadra che ha bisogno di grande fiducia. I senatori si trovano soprattutto nel reparto difensivo, sicuramente migliorato rispetto all’anno scorso, ma è giusto attenderlo alla prova dei fatti.
Il calendario dice che i Browns inizieranno la stagione regolare in casa dei N.Y. Jets; a questa partita ne seguiranno due di fila al FirstEnergy Stadium contro Tennessee e Oakland.
In fin dei conti non un inizio proibitivo, poi però arriveranno le franchigie della Afc West e della Nfc West, oltre ovviamente ai match intra-divisionali. Insomma, eguagliare il 7-9 del 2014 potrebbe essere per Pettine e soci già un bel successo.