Archiviata ufficialmente la stagione di football con la recita dell’ultimo atto del Super Bowl, inizia l’off season. Per i tifosi è soprannominata “la morte dell’anima” per la lunga astinenza dal gioco fino ai primi di Agosto o Settembre, invece per le trentadue squadre NFL inizia un lungo periodo dove, tra free agency e Draft, dovranno saper scegliere i giocatori adatti alla propria situazione, differente per ogni franchigia perché coinvolte in progetti e percorsi differenti.
Il Draft come ogni anno è una tappa sempre molto attesa restando la fonte più importante per permettere alle squadre di aggiungere talento e potenziale al proprio roster, sfruttando l’efficiente sistema americano in cui l’ultima classificata ha diritto a scegliere per prima il miglior giocatore del lotto. Qui spesso i GM dimostrano le loro abilità a pescare i pezzi giusti per i propri puzzle, ma purtroppo capito parecchie volte che le scelte non si rilevino adeguate macchiando il curriculum dei capi delle operazioni.
Cominciamo presentando questo NFL Draft: ottantesima edizione che si terrà dal 30 di Aprile al 2 Maggio presso l’Auditorium Theatre di Chicago, sede scelta da Roger Goodell al posto del Radio City Music Hall di New York. L’Auditorium Theatre è una costruzione realizzata dai progettisti Dankmar Adler e Louis Sullivan, realizzata tra il 1887 e il 1889 realizzata in granito e arenaria. La capacità del teatro è di 4000 posti ma l’ingegno dei suoi autori è riuscito a fornirgli pure un’ottima acustica e visuale.
Per l’evento si sono resi eleggibili 74 underclassmen, circa una ventina di meno di quelli dichiaratosi nel 2014 che hanno contribuito a farne una delle migliori classi dei ultimi anni che ha già portato al Nfl titolari indiscussi e altri che presto prenderanno un ruolo importante all’interno dei vari roster.
Il presente 2015 porta un livello leggermente inferiore a quella dello scorso anno perché in alcuni ruoli viene a mancare il giocatore principale capace di insidiarsi davanti ai compagni, non che sia di certo un male, ma che in alcuni casi ti fa pensare che manchi una copertura adeguata in alcuni ruoli se intendi scegliere un titolare sicuro al interno delle prime dieci posizioni.
I due ruoli interessati sono il cornerback e l’offensive tackle: vero che le recenti classi di CB hanno un po’ deluso, ma ai nastri di partenza della strada che ci porta alla notte del primo giro non c’è un chiaro favorito per la posizione: Trae Waynes di Michigan State potrebbe piacere per il suo fisico e la capacità di essere un buon isolatore nel 1vs1, situazione in cui può essere però attaccato se portato sul profondo dove la velocità non lo aiuta.
Il giocatore più completo potrebbe essere Marcus Peters da Washington, peccato che abbia una testa poco affidabile (ha aggredito un suo allenatore) che probabilmente lo porterà in basso. Pure Ifo Ekpre-Olomu, gioiello di Oregon tornato al college per il suo anno da Senior per alzare ulteriormente le sue quotazioni dopo essere stato proiettato attorno alla ventesima posizione nel 2014, ma l’infortunio al ginocchio e la sofferenza mostrata contro WR alti hanno abbassato la sua valutazione. Non bisognerà sorprendersi se alcuni nomi come Quinten Rollins da Miami(Ohio), ex giocatore di basketball, oppure Kevin Johnson da Wake Forest finiranno davanti a nomi più noti.
Discorso simile per la linea offensiva per quanto riguarda la posizione di tackle: Brandon Scherff da Iowa più volte ha dato l’idea di poter essere il migliore e una sicurezza sin dalla week one, ma in questa stagione non ha mostrato al meglio le sue qualità ponendo qualche dubbio ai vari scout specie per la lunghezza delle sue braccia. Andrus Peat, gioiello di Stanford, intriga per il suo potenziale ma non è una garanzia fin da subito e dietro di lui i vari La’el Collins, Ereck Flowers e T.J. Clemmings rischiano di dover passare un po’ di tempo in altre posizioni o sulla sideline prima di prendere posizione sul blinde side. Sia chiaro, potenziale e talento sembra essercene, ma forse bisognerà aspettare un po’ di tempo prima di avere chiare risposte da questo gruppo.
Dove invece ci sarà da leccarsi i baffi è la categoria dei edge rusher, sicuramente una posizione dove si potranno trovare risposte significative pure nel secondo giorno: Randy Gregory da Nebraska e Shane Ray da Missouri sono i nomi più rinomati della posizione, seguiti da Alvin Dupree, Dante Fowler Jr. e Vic Beasley rispettivamente prodotti da Kentucky, Florida e Clemson i quali promettano di portare diverse soddisfazioni a chi li prenderà. La lista non si ferma certamente qui, Arik Armstead dei Ducks è un altro giocatore molto interessante per il suo potenziale, ma questa è soltanto un’introduzione di quello che ci attende.
Tanto per rimanere in posizione, il miglior giocatore del lotto dovrebbe essere quel Leonard Williams di USC, DL su cui i paragoni portano a nomi come J.J Watt o Gerald McCoy, giocatori che non nascono come puri edge rusher ma la loro produzione in termini di sacks li ha fatti aggregare pure a questa posizione.
Piacevole conferma il gruppo dei wide receiver, un ruolo che nel 2014 ha dato soddisfazioni in diversi round del draft; pure in questa annata si potrà pescare bene e con profondità, tanto che se dovessi cominciare a elencare tutti i nomi che vorrei tenere in considerazione impiegherei ben più di qualche capoverso. Amari Cooper è stato il trascinatore di Alabama confermando con continuità le sue doti da playmaker, Kevin White ha fisico e velocità per diventare subito un signor giocatore così come DeVante Parker, prodotto da Louisville dove ha mostrato lampi di talento da puro go to guy pur considerando l’immenso potenziale ancora da sviluppare.
Menzione per il nome più atteso di tutti, ovvero Dorial Green-Beckham, potenzialmente un giocatore alla Calvin Johnson o A.J Green, purtroppo fermo da tempo per problemi off field legati alla marijuana e comportamenti disciplinari poco rassicurabili. Dopo essere stato cacciato da Missouri, si presenterà come giocatore di Oklahoma con cui non ha mai giocato. Di lui si ricorda il primo anno dove ricevette 883 yards e 12 touchdown: molti scout sono ancora dubbiosi, altri pensano che il giocatore possa aver risolto i suoi problemi ma la recente esperienza di Josh Gordon è più che un fantasma. Per lui saranno fondamentali le interviste e le combine perché possa cercare di convincere qualcuno. Il talento è cristallino, qualsiasi squadra se lo assicurerà dal secondo giorno potrà considerarsi fortunati, ma occhio a New England e BB con la trentaduesima pick.
Chiudono i running back dove ci sono nomi che un giorno non sarebbero andati oltre la quindicesima scelta, mentre oggi dovranno aspettare un po’ ma c’è possibilità che qualcuno torni al primo giro. Su tutti Melvin Gordon e Todd Gurley, due talenti purissimi su cui si potrebbe scommettere un futuro roseo, peccato che la vita di un RB sia a volte essere su un filo di un rasoio e per ciò pure coloro che verranno scelti nel terzo giorno avranno le loro chance.
Molto di questo draft dipenderà dai due nomi più chiacchierati, vale a dire dai QB Marcus Mariota, vincitore del ultimo Heisman Trophy, e il rivale Jameis Winston, esploso nel 2013 portando FSU alla vittoria finale. Winston pare essere passato in vantaggio nelle ultime settimane, ma Mariota dalla sua ha tre qualità che potrebbero farlo preferire al suo rivale: intelligenza, talento e intagibles, tre doti non comuni che potrebbero portare Mariota a essere un titolare Nfl, cosa per adesso da alcuni non sostenuta provenendo da un sistema che ha esaltato le sue doti da atleta e meno quelle da pro style QB, cosa che invece Winston ha più volte mostrato cercando di superare alcune bravate commesse fuori dal campo.
Tampa Bay ha la pick numero uno e molto probabilmente sceglierà un QB – ma nel draft di certo non c’è niente – e dietro di lei Tennessee dovrà lo stesso porsi questo quesito. Mariota è un oggetto dei desideri di Chip Kelly e non è un segreto che Philadelphia seguirà con molto attenzione un’eventuale caduta del suo pupillo. Ma sicuramente Phila non sarà l’unica a rimanere in agguato, pure i Rams o Cleveland potrebbero posare il loro sguardo sul ragazzo di Oregon senza dimenticare che i Browns hanno due prime scelte nella Top 20 per la trade dello scorso draft con Buffalo.
Al momento fare previsioni è difficile, c’è sempre la free agency di mezzo che potrebbe influire su diverse scelte dei vari team, specie curando come alcune squadre andranno a riempire i need che ora hanno in un mercato che quest’anno presenta molti nomi giovani e interessanti.
La strada che porta al draft è lunga e con alcuni appuntamenti che potrebbero incidere sulle valutazioni dei singoli atleti. La combine in programma dal 17 al 23 Febbraio è sempre un periodo in cui spesso alcuni nomi si fanno notare per le loro doti atletiche, ma pure i Pro Day daranno indicazioni da non trascurare.
Da qui al 30 Aprile molto può cambiare, non ci resta che aspettare seguendo mock, leggendo report e guardando video dei vari atleti che nel 2015 saranno la nuova linfa della miglior Lega di football del mondo.
Student, rugby referee, Carolina Panthers, NCAA Football, NBA, Radio Play.it. Affascinato da Twitter: CamFederico
Se non ho letto male, Phila sarebbe interessata ad un q.b. ma non hanno Faules, anche se reduce da infortunio?
Credo che a Chip Kelly (che ha allenato Oregon prima di approdare agli Eagles, con un curriculum a dir poco fantastico) non dispiacerebbe avere un qb che conosce ed applichi a meraviglia la sua offense up tempo, anche se comunque Foles ha fatto cose egregie sino all’infortunio.
L’intenzione di Phila potrebbe essere quella di avere Mariota come back up e farlo crescere vicino al titolare.
Naturalmente, bisogna tener conto delle enormi difficoltà nel traslare questo tipo di gioco dal college ai pro, per cui avere entrambi i qb potrebbe essere l’ideale per gli Eagles…
Certo Foles è un ottimo QB(sono un gran tifoso degli Eag) ma bisogna vedere se l infortunio è casualità oppure lascierà strascichi o peggio ancora avesse problemi fisici che l allenatore ha notato.