Due colpi di scena a pochi secondi dalla fine si annullano a vicenda immortalando il drive vincente di Tom Brady.
Uno dei Super Bowl più emozionanti di sempre. Again. Un drive vincente di Tom Brady e i New England Patriots campioni NFL. Again. What a Super Bowl !
Volevamo un classico e l’abbiamo avuto, volevamo una partita combattuta fino alla fine ed eccoci a raccontare un Super Bowl che rasenta la perfezione.
Ci sono almeno tre criteri per definire emozionante una partita. Il primo : equilibrio. Gara conclusa con un intercetto che evita la vittoria all’attacco. Bene, a pochi secondi dalla fine. Benissimo. L’intercetto è sulla goal line.
Il secondo : qualità del gioco. Piu di altre volte abbiamo visto due squadre forti fronteggiarsi, poche penalità, grande livello complessivo di attacco e difesa di entrambe le contendenti. Qualità superiore. Gli intercetti (2 di Brady e 1 di Wilson, quello decisivo) sono parte del gioco e non di per sé errori, semplicemente la difesa ha vinto una battaglia. E la guerra finale.
Il terzo : i colpi di scena. Ovvero i boom che fuoriescono dallo script ed entrano violentemente nel cuore. Ieri sera nel deserto dell’Arizona ce ne sono stati almeno due. La ricezione miracolosa di Kearse e l’intercetto sulla goal line di Butler.
No, il drive vincente di Tom Brady occhi di ghiaccio non è un colpo di scena. E’ stata la macchina della storia che si è rimessa in moto. 4 volte campione, incredibile, sempre combattendo down the wire. Ha perso solo contro i New York Giants, un 4-2 di record all-time nel Super Bowl che fa rispondere a chiunque in America ad una domanda molto semplice.
Greatest QB ever ? Difficile dire no, a caldo adesso praticamente impossibile. Ne riparleremo a bocce ferme. Già un’altra domanda infatti anima ogni casa, ogni ufficio, qualsiasi angolo di strada di questo paese che noi italiani abbiamo scoperto e a cui abbiamo dato il nome e che ha dimostrato al mondo come si celebra una nazione e la sua idea profonda d’identità e di spettacolo. Again, America the beautiful.
Worst call ever ? Perché non andare con Lynch di corsa, perchè ? Da una 1 yard, perchè quel lancio ? Seattle ha buttato la partita o l’ha vinta il solito unsung hero undrafted sbucato fuori dal nulla ? Anche qui, again.
Con calma, cerchiamo di fare il punto della situazione, fin dall’inizio. Dunque, i New England Patriots battono i Seattle Seahawks 28-24 e vincono il quarto Super Bowl della loro storia. La dinastia ritorna vincente. La storia è già leggenda.
E’ stato un Super Bowl sostanzialmente alla pari, come ci si attendeva. Partito piano, in parità all’intervallo, poi Seattle scappa a +10 ma Tom Brady e Tom Belichick annullano un back to back che nella storia NFL significa rarità.
Tutto si decide praticamente alla fine. E qui esageriamo. Tom Brady fa quello che ha sempre fatto, completa la rimonta con un TD pass per Edelman. Patriots avanti di 4 ma il tempo è tiranno. Russell Wilson ha la palla in mano per costruire qualcosa.
Difficile, ma nulla è da escludere. Grande Lynch, grandissimo, ma estrae il coniglio dal cilindro con un deep pass per Kearse che gioca con la palla palleggiandosela più volte. Ricezione miracolosa. “Non ci posso credere !”. Atto primo.
A quel punto ho pensato, con le mani nei capelli e ripensando all’helmet catch di Tyree e all’incredibile championship game contro Green Bay, che questi Seahawks hanno gli dèi a loro favore. Non c’è niente da fare, il fato è con loro.
Ma nel football le sensazioni cambiamo da un secondo dall’altro come il destino delle partite. Mica scontato che segnino, sono sotto di 4 e devono entrare dentro per forza.
Infatti palla a Lynch, lo fermano su una yard. Ho esultato timidamente. Non sono mai stato tifoso di New England ma è bello tifare contro, anche su tutti e tre i commentatori nello studio di Fox. Figuriamoci contro i segni del destino. In quel momento attendevo l’inevitabile, ovvero un TD di Seattle.
Lynch lo hanno già stoppato, ma ci sono altri tre tentativi. A questo punto è come se la mente mi si annebbiasse, succede tutto velocemente. Le cose stanno andando come devono andare, siamo ad una yard dalla end zone.
Si vede la palla in aria, è un lancio, in quegli attimi concitati ci aiuta il telecronista, ci aiutano le braccia al cielo dei Patriots, ci si arriva un frazione di secondo dopo, la palla è nascosta. E’ un intercetto. Partita finita. New England Patriots di nuovo sul tetto del mondo.
Due colpi di scena a pochi secondi dalla fine si annullano a vicenda immortalando il drive vincente di Tom Brady.
Le domande però restano e saranno nell’aria per tanto tempo. Lynch era stato già fermato, forse lanciare aveva qualche senso ma se hai il miglior RB della lega, anche se le statistiche dicono che non sia così letale in questa situazione, su altre tre tentativi avresti segnato. Da una yard.
Si, dai su, avrebbe segnato, lo sappiamo tutti. Ma il bello dello sport è proprio questo e del football in particolare. Tutto è imprevedibile.
Non penso che sia stata Seattle ad averla buttata via. New England è andata per prima in vantaggio, Seattle è scappata sul +10 ma ha sempre reagito in seconda battuta. E stato giusto e bello così.
Questa volta il fato ci ha ingannati tra le braccia di Kearse. Non era il presagio della vittoria.
Ecco le pagelle di questo Super Bowl che ha conquistato anche chi il football non l’ha mai seguito. Nel cuore della notte.
Quest’anno proviamo a dare le stelle invece che i numeri da 1 a 10. Il massimo non sono 5 stelle, che per me è solo un modo per classificare un albergo di lusso bensì 4, come ci insegna il Mereghetti nel suo insostituibile Dizionario dei Film.
SEATTLE SEAHAWKS
Russell Wilson : 12-21, 247 yards, non bissa come contro Green Bay i suoi eroismi. Se ha un torto non è tanto aver lanciato l’intercetto del secolo, comunque un brutto lancio, fuori target, ma di aver cominciato troppo lentamente. E’ lì che si cementa il merito dei Patriots sulla vittoria finale. Forse tre anni due titoli sarebbe stato troppo, anche lui è umano. Un paio di big play, ma Brady è stato più continuo anche se ha lanciato il doppio dei suoi intercetti.
La storia gli sarà benevola. Colpa anche sua, ripeto, è semplicemente stato un lancio non ben eseguito, ma l’ultima azione sarà ricordata soprattutto come una pessima chiamata offensiva da parte di coach Carroll e del suo staff. **1/2
Marshawn Lynch : ha attivato il beast mode in almeno due occasioni, stendendo chi si gli portava addosso come una “mattarella” (omaggio al nostro nuovo Presidente). Anche se solo per un tentativo però è stato fermato. Su quella fatidica 1 yard line. 102 yards e un TD, anche per lui la storia sarà benevola. 4 yards guadagnate per arrivare ad una sola dalla end zone sono un guadagno più che un’occasione fallita, il resto lo fa la decisione di non dargli più la palla. ***
Chris Matthews : MVP the other way se Carroll…109 yards e un TD. Era già tutto pronto, era l’eroe dell’onside kick contro Green Bay grazie a tal Bostick che aveva dimenticato l’eponima colla a casa. Il candidato unsung hero perde al ballotaggio contro Butler. ***1/2
Difesa : Legion of boom un po’ acciaccata. Non ha saputo difendere un vantaggio di 10 punti ed è grave. Brady ha camminato sul velluto sul drive vincente, non possono essere un grande merito né i due intercetti né aver azzerato il gioco di corsa di NE, di per sé poca cosa. Richard Sherman ha giocato una buona partita, pulita, senza big play ma questo non è colpa sua. Dopo il rant in faccia all’attizzante bionda Erin Andrews passa alla storia per la sua reazione sull’INT. Genuino. **
Pete Carroll : una chiamata che lo tormenterà per tutta la vita, anche se ha già vinto. **
NEW ENGLAND PATRIOTS
Tom Brady : bentornato, dopo 10 anni di nuovo campione, MVP per la terza volta. Non si scompone mai, ha una testa e un cuore superiori, in questo si, senza discussioni, il migliore di sempre. 37-50, 328 yards, 4 TD e quei due INT che sono serviti solo a dargli la carica per un drive vincente tanto atteso quanto perfetto. 8-8 per 65 yards col TD pass per Edelman, non si tornerà più da lì. Record per i 37 completi e i 13 TD totali nella storia del Super Bowl, superato il suo idolo Joe Montana. 4 anelli con questa flemma, con questo talento. My respect, Tom. ****
Running back : né LeGarrette Blount né Shane Vereen sono stati un fattore ma questa è una costante nella storia dei Patriots. **
Julian Edelman : 1 TD vincente è tanta roba, c’è tanto suo lavoro in quel colpo che è risultato poi, fato o non fato, decisivo. 9 ricezioni per 109 yards. ***1/2
Danny Amendola : 5 ricezioni, 48 yards, un TD, solido come sempre, posato e intelligente come vuole il sistema vincente in cui gioca. ***
Rob Gronkoswki : la star offensiva è lui, si prende 68 yards su 6 ricezioni per un TD ma al di là dei numeri attira la difesa, è il perno del genio offensivo di coach Belichick. In un mondo veloce e cool è il capo di un trio di weapon bianche letali, una lezione in movimento su come si gioca tight end. ***1/2
Difesa : cede su Lynch, ma quello è davvero una bestia, per il resto meglio della tanto decantata Legion of boom avversaria. Due nomi su tutti. Darrelle Revis vince il suo primo meritato Super Bowl, un cornerback da sempre tra i migliori che offusca il più plateale Sherman. Vogliamo parlare di Malcolm Butler ? Backup cornerback, uscito da West Alabama in Division II, fa il suo primo intercetto al Super Bowl, in quel modo. Grande tempismo, ha salvato una partita, è vero, il lancio di Wilson era parecchio impreciso ma ha avuto una prontezza decisiva. Boom. ***1/2
Bill Belichick : avrà pure ordinato di sgonfiare i palloni oltre la soglia nel Championship Game, non importa, è un genio, magari chiacchierato ma si è geni comunque, ad ogni modo. Quella felpa con la scritta Patriots che ha segnato un’epoca. ****
Grande Super Bowl nel deserto, su un turf che somigliava più che mai a quel campo artificiale senza ciuffetti d’erba che tanto mi piaceva, peccato. Bravi tutti. Katy Perry che vola e la sua spiaggia di onde luminose, bravissima Fox Sports Italia con uno studio degno dell’evento. Complimenti a i tre commentatori, soprattutto a Roberto Gotta, da sempre un punto di riferimento per noi appassionati di sport USA.
Ho sempre accostato i New England Patriots, adesso ancor più, giusto per una riflessione ampia, ai San Antonio Spurs, e viceversa. Per capirci, sono dinastie costruite su una coppia (lì Popovich-Duncan), vincono prima con la testa che col fisico, sono tornate al trionfo dopo un periodo di digiuno, durano da tanti anni e hanno segnato quest’epoca di inizio Terzo Millennio (Spurs dal ’99).
I campioni in carica di queste due leghe hanno espresso un gioco superiore, razionale, magari andando contro certe tendenze nello sport e nel mondo.
Worst call ever ? Ci sarebbe troppo da dire, forse si forse no, ma con Lynch insomma vai sempre di corsa da una yard.
Greatest QB ever ? Mi sa proprio di si ragazzi, chi è venuto prima forse è avvantaggiato ma Tom Brady vince. Per talento gli preferisco Peyton Manning in questa generazione, mi fa più esaltare, ma perde. Discorso lungo che però si interrompe con un’altra domanda, non già accennata prima.
Greatest Super Bowl ever ? Anche qui, a caldo sembrerebbe di si, abbiamo visto tanta bella roba, è stato esattamente quello che volevamo.
Paradossalmente ma non troppo magari un Super Bowl che finisce con una giocata positiva (nel senso di vittoria dell’attacco sulla difesa) sarebbe stato senza dubbio il migliore. E’ finito con un intercetto, quindi imprevisto, in pochi attimi che sono passati veloci nella nostra mente capovolgendo l’esito che pareva scontato.
Tra tante domande dobbiamo però finire con una certezza. Dobbiamo rendere onore a Tom Brady e Bill Belichick, non li ho mai amati ma ci sono sempre, quindi oramai mi ci sono affezionato perchè in fondo ci sono cresciuto insieme.
Il primo mio Super Bowl è il loro primo, fu il calcio di Adam Vinatieri, fu il “siamo tutti patrioti” pochi mesi dopo l’11 Settembre.
Sono passati 13 anni e siamo qui ancora a celebrarli.
Complimenti di cuore.
ARCHIVIO STORICO DEI SUPER BOWL
Ecco tutti i Super Bowl da me seguiti per Playit. E il primo è l’inizio di questa tornata regnante dinastia.
Super Bowl XXXVI, New England Patriots 20 – St. Louis Rams 17
Super Bowl XXXVII, Tampa Bay Buccaneers 48 – Oakland Raiders 21
Super Bowl XXXVIII, New England Patriots 32 – Carolina Panthers 29
Super Bowl XLI, Indianapolis Colts 29 – Chicago Bears 17
Super Bowl XLII, New York Giants 17 – New England Patriots 14
Super Bowl XLIII, Pittsburgh Steelers 27 – Arizona Cardinals 23
Super Bowl XLIV, New Orleans Saints 31 – Indianapolis Colts 17
Super Bowl XLV, Green Bay Packers 31 – Pittsburgh Steelers 25
Super Bowl XLVI, New York Giants 21 – New England Patriots 17
Super Bowl XLVII Baltimore Ravens 34 – San Francisco 49ers 31
Super Bowl XLVIII Seattle Seahawks 43 – Denver Broncos 8
N.R. Dalla lista mancano i Super Bowl XXXIX (New England over Philadelphia nel 2005) e XL (Pittsburgh over Seattle nel 2006)
“E qualcosa rimane tra le pagine chiare e le pagine scure…”
Pagelle giuste complimenti
Bell’articolo, complimenti. L’unica cosa su cui non sono d’accordo è liquidare Vereen con 2 stelle…. Ha preso una marea di screen ed è stato secondo me uno dei giocatori decisivi per questo attacco.
Nei panni di Wilson avrei rifiutato la call. Diobò, certe occasioni non ripassano più, fanculo a tutto.
Così sui libri di storia ci va Brady, grazie a un Edelman superlativo.
tutti i complimenti possibili a b&b però se non avessero una struttura come quella dei pats alle spalle sarebbe difficile trionfare dopo 10 anni.
Non è che non sopporto i pats, il fastidio è che passino per eccezionali e straordinari; chissa se eli manning avesse giocato nei pats forse avrebbe vinto molto più di un superbowl negli ultimi 10 anni
Condivido le pagelle, tranne che per Wilson (comunque innocente, anche se si è fatto intercettare) e Carrol: non potete imputargli quella che è la sua caratteristica principale e che tanto gli ha fatto vincere in questi anni, ovvero l’imprevedibilità. Sfido chiunque a pensare che il drive decisivo (secondo tentativo, con altri due possibili) fosse giocato con un lancio (ma questo si vedeva, visto che Lynch era schierato comne ricevitore) e per vie centrali! Un colpo di genio che solo lui poteva ideare e che, per mera sfortuna, non è andato a buon fine. Vai a pensare che il “piccolo” Butler impedisce una ricezione così!
Per il resto, onore a Brady perchè, anche col tipo di gioco dei Pats fatto di piccoli ma costanti guadagni sui terzi down (credo 6/9 o qualcosa di simile) e pochi bigplay, giocare con l’obbligo di rimontare 10 punti nel quarto a Seattle e fare un drive da 8/8 dimostra una qualità enorme, mentale prima che tecnica.
E onore anche alla difesa dei Pats, che è riuscita a limitare Lynch oltre ogni aspettativa.
Grande SB, anche il finale fa parte della sceneggiatura della stagione, Seattle ha finito il credito con la fortuna a venti secondi dal rionfo.
Ma come? Nella finale di conference un Wilson inguardabile per tutta la partita era stato lodato come eroe per un unico drive giocato; ora Wilson, autore di una buona prestazione macchiata da un errore CLAMOROSO (non è solo un problema di chiamata, ma anche di esecuzione perché quello è un lancio semplicissimo eseguito terribilmente) viene cmq salvato dalle pagelle. Delle due l’una, tertium non datur. Cmq onore ai pats che non godono della mia simpatia, ma che si sono dimostrati eccezionali. Sarà una coincidenza, ma nella serata in cui la difesa di SEA non fa miracoli, arrivano puntuali gli errori di Wilson e dell’attacco.