Doveva essere la partita più allettante dell’intero Divisional Round, un match che presentava tanti aspetti in grado di rendere l’attesa un inferno e che lanciavano questo scontro come uno dei più appetibili dell’intera stagione. Ebbene, tutte queste aspettative sono state ampiamente rispettate da quella che è stata la partita più emozionante e indubbiamente elettrizzante di questo fine settimana.

I Dallas Cowboys, unica squadra imbattuta in trasferta della National Football League, sono andati a fare visita ai Green Bay Packers, unica squadra della NFC a restare impunita all’interno delle mura amiche di Lambeau Field, per decidere quale tra le due parti in causa andrà la domenica successiva al CenturyLink Field di Seattle per sfidare i campioni in carica dei Seahawks, e aggiudicarsi di conseguenza il posto riservato alla NFC al grande ballo del prossimo 1 febbraio.

In una particolare serata, che ha visto soprattutto una grande controversia intaccare questo grande spettacolo, a portare a casa la partita sono stati i padroni di casa con il punteggio di 26-21, e fermato di conseguenza i sogni della franchigia texana, in una straordinaria annata da ricordare ed incorniciare nonostante tutto.

Aaron Rodgers intento alla chiamata del New York Bozo

Aaron Rodgers intento alla chiamata del New York Bozo

Buona parte del match è stato decisamente in equilibrio, con ambo le parti a scambiarsi colpi, portate, lanci, touchdown. Andrew Quarless apre le marcature con un lancio da parte di Aaron Rodgers, il tutto subito dopo quella che potrebbe essere la versione 2015 di “Omaha”, ossia quel “New York Bozo” che nella conferenza stampa del post-partita non ha trovato riscontro alcuno, almeno a detta del quarterback verde-oro, e che in rete sta impazzando a più non posso.

Un paio di segnature di Dallas sembrano porre i binari sulla direzione voluta da Jason Garrett, in particolar modo con la seconda delle due: Terrance Williams approfitta di una lettura pessima del proprio omonimo, il corner di Green Bay Tramon, e scappa per un fantastico touchdown da 38 yard. Ma poco dopo un paio di giocate che alla fine dei conti si rivelano decisive: il field goal sporcato da Datone Jones prima, e la conversione di un 2nd & 20 da parte di Randall Cobb con un grandissimo gioco di piedi si rivelano essere due fondamentali momenti per un field goal di Mason Crosby. Con un paio di calci di quest’ultimo il punteggio viene fissato sul 14-13 nel corso del terzo quarto, quando invece lo scoreboard avrebbe potuto recitare 17-7 in favore della formazione ospite all’intervallo.

Ma la run defense dei Cheesehead è risaputa per non essere tra le migliori e DeMarco Murray allunga di nuovo a favore della propria squadra. Di lì in poi tutto gira a favore dei Green & Gold. Tre sono i protagonisti principali, tutti facenti parte del reparto offensivo: Davante Adams, Randall Cobb e ovviamente Aaron Rodgers.

Davante Adams al momento del touchdown

Davante Adams al momento del touchdown

Per quanto riguarda il primo si tratta essenzialmente di due giocate. Il touchdown da 46 yard con cui accorcia le distanze dopo la segnatura di Murray e la conversione di un 3rd down negli ultimi minuti della partita. Per quanto riguarda il TD portentosa è stata la voglia e la cattiveria con cui il rookie numero 17 finta sul safety JJ Wilcox e sprintare fino alla end zone senza possibilità alcuna per quest’ultimo di riagguantarlo. Riguardo la seconda fattispecie la cattiveria agonistica, mancata nel mese di dicembre in cui si è reso protagonista di sole 4 ricezioni per 29 yard e soprattutto 4 drop, è uscita fuori in una sorta di perentoria eruzione. La palla lanciata da Rodgers finisce esattamente tra lo stesso Adams e il CB Sterling Moore, e il primo dei due la strappa letteralmente dalle mani del secondo per un catch & run da 26 yard.

Alla fine della giornata Adams si rivela essere l’arma in più per i Packers con 7 ricezioni per 117 yard e 1 touchdown, la migliore prova da quella posta in essere contro i New England Patriots, paradossalmente estremamente similare alla partita disputata dal prodotto di Fresno State in quell’occasione, e con questo Divisional Round addirittura culminato con lo stesso identico punteggio.

Randall Cobb, go-to-guy per il proprio quarterback

Randall Cobb, go-to-guy per il proprio quarterback

Riguardo Randall Cobb e alle sue 8 ricezioni per 116 yard tutti gli occhi vanno puntati alla conversione del 3rd & 12 che sigilla definitivamente la partita dopo il touchdown di Richard Rodgers di 13 yard su un suntuoso lancio del quarterback californiano. Nella fattispecie in questione, subito dopo la conversione su un passaggio deviato da parte del front seven di Dallas, Cobb lascia andare tutta la grinta e la tensione accumulate in un singolo momento di follia, ma che alla fine dei giochi non si rivela essere dannoso per Green Bay: lancio furioso e, lasciatemi passare il termine, anche ignorante del pallone per il numero 18, che si lascia andare totalmente togliendo dalla propria testa anche l’elmetto e urlando a squarciagola in un freddo Lambeau Field (chissà la sua voce a fine partita).

Ultimo, e ovviamente non per importanza, Aaron Rodgers, ancora una volta gladiatore con un polpaccio mal messo e trascinatore assoluto della propria squadra. Il touchdown di cui sopra verso l’omonimo rookie TE permette ai Packers di passare di nuovo in vantaggio per la prima volta dopo il TD iniziale di Quarless e di fermare lo stato di svantaggio sullo scoreboard messo in atto da Dallas, situazione realizzata per la prima volta addirittura dalla Week 2 contro i New York Jets. Un lancio perentorio tra due defensive back di Jason Garrett che non sono riusciti neanche a sporcare il pallone per non permettere la ricezione “in the back of the end zone”.

Tony Romo, uscito sconfitto da Lambeau Field ma autore di una splendida stagione

Tony Romo, uscito sconfitto da Lambeau Field ma autore di una splendida stagione

La giornata si chiude per Rodgers con 24/35, 316 yard, 3 touchdown, nessun intercetto e un rating pari a 125.4. Numeri incredibili per un giocatore che fa parte dei front runner per il titolo di MVP della lega, che verrà assegnato giorno 31 gennaio. Davvero esaltante la sfida con Tony Romo, altro front runner, che chiude a sua volta con 15/19, 191 yard, 2 segnature, nessun intercetto e un rating a quota 143.6, davvero incredibile la sfida che questi due giocatori hanno posto in essere.

La partita doveva essere strepitosa e così è stato, e a spuntarla sono stati i Packers, in grado quindi di mantenere immacolato Lambeau Field per l’intero arco della stagione con un record pari a 9-0. Tanti i momenti salienti della partita, e di un paio di questi si è reso partecipe un sorprendente Datone Jones, e in una particolare fattispecie insieme a Julius Peppers.

Nel primo caso il sopra citato blocked field goal, nel secondo il recupero di un fumble forzato dall’ex Carolina Panthers e Chicago Bears. Di particolare interesse risulta questa giocata in quanto, sul punteggio di 14-10, DeMarco Murray sembrava involarsi direttamente nella end zone per un guadagno di 50 o più yard e che si sarebbe quasi certamente rivelato essere il touchdown del possibile collasso verde-oro. Il numero 56 di casa ha ancora una volta tolto le castagne dal fuoco a Mike McCarthy, con un’altra di quelle giocate che gli fanno meritare il contratto firmato nell’ultima free agency. In una giornata che ha visto Clay Matthews non incidere come è suo solito, Peppers si è sobbarcato di una delle giocate decisive, garantendo ancora una volta concretezza assoluta.

Concretezza che è stata posta in essere anche da un giocatore che nel corso degli anni ha avuto grandi problemi fisici e che raramente ha trovato continuità come quest’anno: Nick Perry. L’elephant end di Green Bay si è reso infatti protagonista con 1.5 sack tra la giocata finale del terzo quarto e quella iniziale del quarto periodo, con il secondo sack condiviso con Mike Daniels. Due giocate che hanno permesso di ottenere un punt da parte dei Cowboys.

DeMarco Murray, spina nel fianco per la difesa di Dom Capers

DeMarco Murray, spina nel fianco per la difesa di Dom Capers

Formazione texana che comunque non ha assolutamente niente da recriminare, in un Divisional Round che ha giocato da grandissima squadra quale si è rivelata in questa stagione. Tony Romo sempre accurato e saggio nelle scelte, DeMarco Murray ha continuato a giocare il suo ottimo e splendido football, e un Jason Garrett che ha trovato per tutta la partita il modo di porre enormi difficoltà in capo a Dom Capers e alla difesa della formazione di casa nel Wisconsin.

Jason Garrett, autore di uno splendido lavoro nella "Big D"

Jason Garrett, autore di uno splendido lavoro nella “Big D”

L’equilibrio offensivo che questa squadra è riuscita a trovare nel corso di questa stagione non è assolutamente secondo a nessuno e tutte le armi a disposizione dell’attacco di Dallas hanno trovato occasioni in cui mettersi in mostra per tutto l’arco di quest’annata, in quella che è stata una gestione ben centellinata e soprattutto gestita in maniera sopraffina da Jason Garrett e dal coaching staff.

Merito di tutto ciò va anche a Jerry Jones e al front office nel suo complesso, in grado di costruire quella che è probabilmente la migliore offensive line dell’intero parco della National Football League, linea nei cui riguardi è stato raramente trovato il modo di scardinarla da parte di Capers e della difesa di Green Bay. Questo elemento del reparto offensivo è stato sicuramente l’ago della bilancia sia in quanto a run blocking e favoreggiamento delle portate di Murray quanto in pass protection per il numero 9 e lasciare a costui il tempo necessario per servire un trio di ricevitori che è continuamente salito di colpi: Dez Bryant, Terrance Williams e Cole Beasley.

Sicuramente bisognerà migliorare per quanto concerne la fase difensiva del gioco, soprattutto considerando che Aaron Rodgers, non in grado di effettuare i famosissimi scramble che gli permettono spesso e volentieri di spezzare le difese avversarie, è stato perennemente costretto dal suo polpaccio sinistro all’interno della tasca. Nonostante tutto il quarterback di casa abbia chiuso con i numeri di cui sopra e questo è stato un particolare aspetto della sconfitta di Dallas. Cionondimeno la stagione dei Cowboys è stata incredibile e di grande appeal sarebbe stato il possibile rematch in casa dei Seattle Seahawks se avessero battuto i Packers a Lambeau Field, campo dove nessuno è stato in grado di spuntarla.

Il rematch invece toccherà proprio ai Green & Gold, che già ricordano la debacle della Week 1 sul punteggio di 36-16, e che probabilmente passerà alla storia come la partita in cui un quarterback come Rodgers non ha lanciato neanche una volta nei riguardi di Richard Sherman, a prescindere dal fatto che fosse voluto o meno dal gameplan. In quello che sarà un incredibile NFC Championship le condizioni saranno ben differenti e ambo le squadre non saranno certamente le stesse del precedente capitolo, in particolar modo a voler ribadire ancora una volta che il numero 12 verde-oro non sarà al 100%.

Prima di concludere mi permetto di sottolineare che non ho volutamente parlato della questione Dez Bryant per un semplice motivo: ne è stato parlato abbastanza e anche troppo, da ogni parte e in ogni dove. Per come la vedo io, si tratta di una giusta applicazione di una regola pessima e da rivedere da parte della NFL, come altre di cui si potrebbe arrivare a parlare per ore, come per esempio il caso delle DPI (defensive pass interference) di così facile chiamata. Questo, a mio modo di vedere, è un discorso troppo particolare che richiederebbe una sede a parte di cui discutere, quando comunque dovrebbe essere normale parlare delle prodezze dei giocatori e non di come viene malamente gestito il rule book.

Vogliate tutti perdonarmelo.

Detto questo, non resta che attendere la prossima domenica quando al CenturyLink Field di Seattle scenderanno in campo quelle che probabilmente sono considerate le maggiori corazzate di questa NFC, e osservare quale delle due sarà in grado di strappare il biglietto per il grande ballo di giorno 1 febbraio in cui la vincente sfiderà una tra i New England Patriots e gli Indianapolis Colts per il Vince Lombardi Trophy. Chi arriverà a Glendale? Saranno i Seattle Seahawks per tentare di vincere il secondo Super Bowl della loro storia? O i Green Bay Packers nel tentativo di riportare a casa il Vince Lombardi Trophy?

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