Tutto e il contrario di tutto. Due td da una parte, due dall’altra, poi di nuovo due di qua e altri due di là. L’incontro di ieri tra Patriots e Ravens si è distinto per il dominio e controllo della partita a dir poco altalenante, ed è stato uno spettacolo meraviglioso.
L’avvio di partita è di quelli fulminanti: Flacco in versione Mr. January parte con un drive rapido, senza errori che porta subito 7 punti, Brady risponde con niente, e Flacco ne aggiunge altri 7 raggiungendo le 100 yard lanciate con un bel 8/8 e siamo solo al primo quarto.
Da un inizio così è difficilissimo rialzarsi, ma Brady è Brady e da grande condottiero si carica tutta la squadra sulle spalle e la porta in end zone, non una ma due volte. Per Baltimora è tutto da rifare e tutto rifà. Ma dopo il nuovo vantaggio di due possessi viene di nuovo raggiunta, poi limitata al field goal e superata dal TD ai playoff numero 49 per Brady. Record di lega e vittoria.
In una serata dove il controllo della partita entrava e usciva dalle mani di Baltimora e tutte le certezze venivano smontate da un momento all’altro, tutti hanno fatto cose belle e cose brutte in un’alternanza tipica delle partite ad alto livello dove si scontrano due squadre equilibrate, complete e in grado di mettere in difficoltà gli avversari in vari modi.
I punti chiave della partita sono stati molti, ma più di tutti era da guardare con attenzione lo scontro tra Revis e gli Smith, Steve e Torrey. Alla lunga possiamo dire che Revis ne esce vincitore per via del punteggio, ma di sicuro ne escono tutti con le ossa un po’ rotte.
Il cornerback veterano, protagonista della sua migliore stagione tanto che se non ci fosse l’alieno/robot/macchina da guerra JJ Watt si parlebbe di MVP difensivo, dopo aver annullato ogni ricevitore incontrato, sul grande palcoscenico va invece in difficoltà.
Succede quello che non ti aspetti. Steve Smith occupa Revis con rapidi movimenti, prese e yard guadagnate, ma soprattutto mandando in confusione i cambi di copertura tra la secondaria dei Pats che subisce un perfetto 8/8 di Flacco nel primo quarto.
Nel frattempo Forsett riesce a penetrare, o meglio, aggirare la linea difensiva di New England e i Ravens sembrano ancora i road warriors conquistatori di Pittsburgh. Alle yard concesse si uniscono anche le pesantissime flags prese da Revis che non si sono tramutate in una sconfitta solo perchè a guidare l’attacco c’è un certo Tom Brady.
Prima c’è una pass interference che permette a Baltimora di segnare un td in chiusura di primo tempo e portarsi avanti, poi c’è una holding tanto stupida quanto evitabile che vanifica un sack con fumble e palla recuperata dalla difesa alle 3 yard avversarie. Sarebbe stato un turnover che per New England avrebbe significato instradare la partita nella direzione giusta, e invece no.
Quando meno te lo aspetti, la difesa e Revis in particolare se ne escono con una delle peggiori partite di stagione. La linea difensiva ha perso molti one-on-one, in particolare contro l’undrafted rookie Hurst, e pur con il miglioramento generale del secondo tempo grazie all’aiuto dei linebackers e agli intercetti, le difficoltà non si sono mai davvero risolte.
Il 3/3 di Baltimora nelle trasformazioni al quarto down condite anche da flags difensive è un sintomo grave che qualcosa non ha funzionato a dovere.
Per fortuna della difesa ci ha pensato Brady a portarla a casa. La strategia di gioco lo ha messo parecchio sotto pressione chiedendogli di lanciare 50 volte e sotto un tale sforzo ci sta che arrivino gli errori. Il matchup della partita qui era Ngata vs la linea offensiva, ovvero riuscire a mettere sotto pressione Brady.
Se contro Pittsburgh i blitz l’hanno fatta da padrone contro Brady non è così semplice perchè se lasci un buchino da qualche parte Brady ci arriva. La difesa di Baltimora ha giocato una partita intelligentissima, ha ridotto i blitz al minimo per mantenere le coperture e ha chiesto un lavoro extra alla linea con il risultato di una difesa sulle corse eccellente, e una pass rush che ha messo continuamente in difficoltà la linea offensiva di New England.
Purtroppo per Baltimora però Brady è stato semplicemente superiore. L’abilità nel fare tre passi indietro per guadagnare spazio e muoversi nella tasca per evitare la pressione è stata superba.
Certo i sacks sono arrivati, ma Brady ha trovato il modo di lanciare e nel secondo tempo è entrato in controllo totale della partita, nullificando la pass rush e spostando l’attenzione sulla secondaria dei Ravens perforata da ogni parte.
L’intercetto di fine primo tempo, figlio di un errore come se ne vedono pochi, poteva costare caro, ma Brady oltre al braccio preciso e forte ha la testa del campione, del vincente. La forza mentale con cui ha tenuto insieme tutti è straordinaria.
Non una, non due, ma ben tre volte New England si è trovata sotto e anche in circostante quasi senza speranza dove i compagni e lui stesso commettevano errori inaspettati, la sua fermezza nel recuperare tre, dico tre, svantaggi fanno di questa vittoria ai playoff una delle più memorabili coronata dal record di maggior numero di pass TD superando Montana con un lancio perfetto. Una precisione e abilità balistiche da lasciare a bocca aperta.
Una menzione speciale va a Edelman e al coaching staff. Il WR coi ritorni su punt ha regalato delle ottime posizioni di campo a Brady e per la prima volta in carriera ha provato un lancio trovando il ricevitore e un pass TD da 50 yard. Una serata da ricordare anche per lui.
Mentre lo staff di allenatori ha saputo recuperare eccellentemente una partita iniziata malissimo. E’ raro vedere gli allenatori di New England non riuscire a preparare i propri giocatori e la confusione di inizio partita è una cosa che non si vede quasi mai, ma Belichick e staff sono stati bravissimi a far restare concentrati i propri giocatori e sfruttare quello che il campo concedeva.
Non si è trovata una vera soluzione per fermare l’attacco dei Ravens e il gioco di corse non ha funzionato, per niente. Ma la vittoria è arrivata ed è arrivata in un modo che dimostra come New England sia una squadra mentalmente granitica, impossibile da buttare giù, e Belichick ne è il maestro/artefice.
Se New England ha avuto così tante difficoltà è anche merito di una Baltimora e un Flacco in grande spolvero. Il qb si presenta in versione Mr. January e non fa rimpiangere il Flacco del 2012, anzi, sembra quasi ricordarlo e gli intercetti lanciati, macchie su un prestazione di livello, sono frutto di una grande giocate difensiva, il primo, e di un tentativo disperato il secondo.
Forse sul secondo si poteva fare qualcosa di più, ma il qb ha condotto il proprio attacco come doveva e ha messo in piedi una partita bellissima che in molte situazioni sarebbe stata sufficiente per vincere. I lanci precisi e profondi hanno messo subito in difficoltà la difesa avversaria creando così più spazio tra i front seven per un Forsett in forma smagliante, e i ricevitori hanno fatto il loro contro la secondaria più forte della lega, Seattle esclusa (ovviamente).
Con lanci perfetti e corse efficaci ci si aspetterebbe un’altra bella vittoria in trasferta per la truppa di Harbaugh, ma la difesa ha purtroppo concesso tantissimo nel secondo tempo e una prestazione memorabile di Flacco si è trasformata in una sconfitta, con New England in grado di muovere la palla costantemente e metodicamente.
Di sicuro Baltimora esce a testa alta e con un paio di innesti nella secondaria non mi sorprenderei di vedere Harbaugh e Flacco di nuovo qui a combattere per un posto in finale che ieri si sono fatti sfuggire solo grazie allo strapotere tecnico e mentale del duo b&b, Brady & Belichick.
Da parte loro i “b&b” devono migliorare le corse, le difese sulle corse e la pass rush, perchè se oggi Denver dovesse, come probabile, uscire vittoriosa, il rematch dello scorso championship potrebbe essere difficile se non si limitano gli schemi di CJ Anderson e se si lascia Manning, un chirurgo, libero di trovare il proprio bersaglio.
Sia contro Manning che contro Luck si deve fare meglio, ma a mio avviso l’avversario più temibile è già stato sconfitto e con il vantaggio di campo la strada per il superbowl è nelle mani di New England.
Si avvicina agli sport americani grazie a un amico che nel periodo di Jordan e dei Bulls tifa invece per gli Charlotte Hornets. Gli Hornets si trasferiscono in Louisiana ed è amore a prima vista con la città di New Orleans e tutto quello che la circonda, Saints compresi, per i quali matura una venerazione a partire dal 2007 grazie soprattutto ai nomi di Brees e Bush. Da allora appartiene con orgoglio alla “Who Dat Nation”.
Grandissima partita davvero memorabile per i continui vantaggi dei Ravens e i recuperi dei Patriots.
Flacco super che si deve inchinare solo al duo B & B.
Articolo che rende giustizia ad una serata storica.
Complimenti a Michele Comba e a tutta la redazione di Playitusa, i vostri articoli sono il modo migliore per capire e godersi al meglio il football.
Da profano, vi chiedo lumi sul gioco che ha portato il secondo e decisivo intercetto su Flacco, perché non ho capito la scelta fatta dai Ravens:
Con ancora (mi sembra) un minuto e mezzo sul cronometro, perché forzare un lancio lungo in end zone? Se ti va male e vieni intercettato (com’è successo) hai perso la partita; se ti va bene e segni lasci a Tom Brady tempo sufficiente per tentare la rimonta (…e per uno come lui…); se lanci un incompleto puoi sperare di “allungare” un po’ la difesa, ma perdi un down prezioso.
Perché non continuare la serie di giochi a corto-medio raggio per “mangiare” tempo ed avvicinarsi di più all’end-zone prima di tentare il colpo da TD?
Sicuramente Harbaugh, Kubiack e Flacco avevano ottimi motivi per fare quella scelta, spero che chi ne sa più di me abbia voglia e tempo di approfondire il punto per spiegarceli.
L’appunto che fai è giustissimo. In quella situazione un lancio del genere non è stato una mossa intelligentissima per la gestione dell’orologio, ma la giocata della difesa è stata davvero eccezionale. Flacco deve aver visto la possibilità di punti e se New England ti lascia qualcosa lo prendi. Correre il rischio di rinunciare a qualcosa di “facile” per far scorrere il tempo diventa un errore grave se poi non riesci a capitalizzare. Flacco e Harbaugh avrebbero puntato molto sulla difesa.. una scelta strana e rischiosa, ma dettata motlo dalla situazione della partita