1) Dallas Cowboys (12-4) (+3) Finale in crescita per la franchigia di Dallas, che mostra un Romo finalmente all’altezza e due stelle in stato di grazia come DeMarco Murray e Dez Bryant, entrambi entrati di diritto nella storia dei Cowboys a suon di record battuti; i ragazzi di coach Garrett paiono una delle squadre più in forma, un bruttissimo cliente per chiunque nei playoffs.
2) Green Bay Packers (12-4) (+4) Vincono con Tampa e, soprattutto, Detroit, e si aggiudicano la NFC North nella sfida decisiva, che vale anche il primo turno di bye in postseason; Rodgers e Lacy continuano a splendere, chi affronterà i Packers nelle prossime settimane, è avvisato.
3) New England Patriots (12-4) (-2) Inattesa la sconfitta finale contro i Bills, arrivata probabilmente al termine della paggiore partita giocata in stagione da Brady & Co., che da qui in avanti sono chiamati ad alzare il livello delle loro prestazioni; il riposo nel wild card weekend sarà certamente salutare.
4) Denver Broncos (12-4) (-1) Riscattano la partita persa con i Bengals andando a vincere in scioltezza contro Oakland nell’ultima settimana di gioco; affermazione che gli consente di godere nel turno di bye nella prima settimana di playoffs. In continua crescita C.J. Anderson, che toglie parecchie castagne dal fuoco a Manning quando non riesce a trovare sbocchi.
5) Seattle Seahawks (12-4) (+3) Rush finale decisivo, sia per la Division, sia per la postseason, per la banda di coach Carroll, che fiutando l’arrivo del momento più caldo della stagione ha alzato ritmo e livello delle proprie giocate; a farne le spese, nella penultima week, Arizona, rispedita nella posizione d’onore della NFC West dopo essere stata strapazzata a dovere.
6) Arizona Cardinals (11-5) (-4) Con Ryan Lindley al timone i Cardinals non sono più gli stessi, e restano a galla solo per fortissima difesa costruita da Todd Bowles, che tranne la battuta a vuoto di Seattle continua a rimanere un osso duro per tutti gli attacchi che se la trovano di fronte; contro Carolina, al primo appuntamento di playoffs, servirà un’altra prestazione super da parte dei suoi ragazzi.
7) Indianapolis Colts (11-5) (-2) Surclassati senza colpo ferire da Dallas, si prendono parzialmente la rivincita in week 17, superando con qualche patema d’animo i rivali Titans; leggermente in calo nelle ultime partite, dovranno darsi una svegliata se vorranno andare avanti in postseason, soprattutto nell’esordio con Cincinnati.
8) Pittsburgh Steelers (11-5) (+3) Chiudono in crescita la stagione, prima spegnendo le residue speranze di playoffs di Kansas City, e poi vincendo la partita decisiva per la AFC North contro Cincinnati; sfida divisionale che li attenderà anche alla prima uscita in postseason, con Baltimore, che rischiano di affrontare senza uno dei giocatori più in forma, il runningback Le’Veon Bell.
9) Detroit Lions (11-5) (=) Concludono la loro miglior stagione dal 1991, ultima in cui hanno vinto una partita in postseason, ma perdono ancora contro Green Bay, lasciandogli la North Division e consegnandoli il bye nella prima settimana di playoffs NFL; in difficoltà nelle ultime uscite Stafford, del quale avranno un enorme bisogno nel match con i Cowboys di domenica.
10) Baltimore Ravens (10-6) (=) Non un buon momento anche per Joe Flacco, che nelle ultime settimane non ha convinto ed è stato parecchio aiutato da Justin Forsett, una rivelazione nella stagione problematica dei Ravens, che dopo aver perso Ray Rice hanno faticato non poco a ritrovare una quadratura in attacco.
11) Philadelphia Eagles (10-4) (-4) Pagano la pesantissima ed inattesa sconfitta contro i Redskins, che li estromette dalla postseason nonostante 10 vittorie in stagione, conquistate grazie ad un attacco meno esplosivo dello scorso anno ma comunque efficace; con il probabile ritorno di Foles e un LeSean McCoy finalmente ritrovato, vederli all’opera nei playoffs sarebbe stato davvero interessante.
12) Cincinnati Bengals (10-5-1) (=) Decisiva la vittoria con i Broncos nella sedicesima settimana, affermazione che gli ha consentito di centrare l’obiettivo playoffs per la quarta stagione consecutiva; usciti sempre al primo giro, i fans sperano che questo, sia l’anno in cui Andy Dalton scacci quella scomodissima scimmia dalla sua spalla, conquistando la prima win in postseason.
13) Kansas City Chiefs (9-6) (=) Senza infamia e senza lode si tolgono la soddisfazione di tenere i rivali Chargers al di fuori dei playoffs; una notizia positiva, comunque, c’è anche per i Chiefs, i 22.0 sacks messi a segno da Justin Houston corrispondono alla seconda miglior prestazione stagionale di sempre, almeno a partire dal 1982, quando sono entrati a far parte delle statistiche ufficiali della lega.
14) San Diego Chargers (9-6) (=) Spercano l’imporantissima vittoria conquistata in rimonta una settimana prima con San Francisco, andando a perdere l’ultimo impegno stagionale con Kansas City, in un match che, alla fine, rende i Chargers la prima squadra nella storia della National Football Leaguea a chiudere in perfetta parita il conteggio dei punti realizzati e concessi durante la regular season, 348.
15) Buffalo Bills (9-7) (=) Non basta la miglior stagione degl’ultimi dieci anni a rendere più sopportabile la prossima offseason dei Bills, funestati, e allo stesso tempo spiazzati, dalla scelta improvvisa di Doug Marrone di dimettersi dalla posizione di head coach; rilanciarsi, e ricostruire dopo aver raggiunto finalmente una buona base di partenza, sarà ancora più dura.
16) San Francisco 49ers (8-8) (=) Finisce un’epoca per i Niners, che con Jim Harbaugh erano tornati vincenti e che ora dovranno fare a meno del loro capo allenatore, che ha scelto di tornare alla sua Alma Mater, Michigan, per provare a riportarla nei vertici del college football; nel 2015, c’è da scommeterci, cambieranno parecchie cose nella baia, ancor di più dopo una season 2014 poco convincente.
17) Houston Texans (8-8) (+3) Chiudono in bellezza i Texans, che vincono le ultime due partite e celebrano la seconda stagione oltre i 20.0 sacks di J.J. Watt, primo giocatore a centrare questo specialissimo back-to-back a livello professionistico; a Houston proveranno a rilanciarsi nel 2014, sperando di saldare il loro credito con gli infortuni, decisamente devastanti quest’anno.
18) Carolina Panthers (7-8-1) (+5) Approfittano della pochezza della NFC South per diventare la prima squadra ad entrare nei playoffs con un record negativo; reduci da quattro vittorie consecutive in altrettante week di regular season, per loro domenica inzia un’altra stagione, dovranno essere bravi ad azzerare tutto e giocarsi comunque le loro chances fino in fondo.
<b19) Miami Dolphins (8-8) (-2) Non riescono a chiudere con un record vincente, arrendendosi con troppa facilita a dei Jets che sembrano essergli decisamente inferiore; da salvare, in una stagione che ha seguito parecchio l’andamento altalenante del quarterback Ryan Tannehill, le note certamente positive sono state le conferme giunte da Lamar Miller e Mike Wallace, due bei talenti su cui costruire il prossimo futuro.
20) Cleveland Browns (7-9) (-2) Crollano nel finale i Browns di coach Pettine, che pagano oltremisura l’involuzione dei propri quarterback, più propensi a lanciare intercetti, 12, che TD pass, 2, nelle ultime sette partite della stagione, nelle quali hanno buttato via l’ottimo 6-3 con cui avevano iniziato il torneo.
21) New Orleans Saints (7-9) (-2) Continua a lanciare più intercetti che touchdowns anche Drew Brees, irriconoscibile rispetto alla macchina da punti vista all’opera fino alla stagione scorsa; decisiva, per lui, e probabilmente anche per il suo mentore Sean Payton, la prossima stagione, nella quale entrambi si giocheranno una buona fetta della loro credibilità.
22) Minnesota Vikings (7-9) (=) Tengono duro fino alla fine della stagione i Vikings, che sotto coach Zimmer sembrano finalmente aver trovato la giusta quadratura; piuttosto solidi, soprattutto se confrontati con il recente passato, in difesa, anche in attacco pare abbiano trovato il QB finalmente in grado di fargli fare il salto di qualità.
23) New York Giants (6-10) (+1) Salvano l’onore nel finale i Giants, che trascinati dallo straordinario Odell Beckham, 1,305 yards e 12 touchdowns, correggono il tiro e rendono più digeribile un record che fino ad un paio di settimane fa era totalmente demoralizzante. Tom Coughlin sarà ancora al timone dei blue newyorkesi anche nel 2015, nonostante buona parte della piazza chiedesse nuovamente la sua testa.
24) Atlanta Falcons (6-10) (+2) Non riescono a sfruttare nemmeno l’ultima chance di entrare nei playoffs, facendosi surclassare senza colpo ferire dai rivali di Carolina, dominatrice assoluta della sfida finale al Georgia Dome; una sconfitta che sancisce una separazazione da coach Mike Smith che era già nell’aria dopo una stagione deludente, e tante partite perse per un soffio.
25) St.Louis Rams (6-10) (-4) Tonfo finale per St.Louis, che dopo aver raddrizzato la stagione nelle scorse settimane, annulla quanto di buono fatto in precedenza perdendo le ultime due partite con Seahawks e Giants; tempo di tirare le somme in Missouri, dove dopo l’ennesima season deludente, cominciano a chiedersi se il fragile Sam Bradford sia l’uomo giusto con cui proseguire.
26) Chicago Bears (5-11) (-1) Una delle peggiori season nella storia recente dei Bears si chiude con un repulisti generale nell’organizzazione della franchigia di Chicago, da dove escono, in rapida successione, il GM Phil Emery, l’HC Marc Trestman, e l’OC Adam Kromer, la gola profonda che aveva svelato al mondo i retroscena della querelle Cutler; da lui, nonostante tutto, ripartirà il nuovo corso del team della Windy City.
27) Washington Redskins (4-12) (=) Stagione da dimenticare al più presto per i Redskins, che si consolano per aver contribuito all’eliminazione dei rivali Eagles, battuti alla sedicesima week, dalla corsa verso i playoffs; a Washington, in offseason, andranno decise parecchie cose, in primis il futuro di Robert Griffin III, che sembra ormai una sorta di separato in casa.
28) New York Jets (4-12) (-1) Si chiude anche l’avventura di Rex Ryan sulla sideline dei Jets, dopo una season decisamente deludente, segnata da errori di gestione a tutti i livelli, anche dirigenziali, come dimostra l’allontanamento del GM John Idzik, ritenuto uno dei principali responsabili del fallimento dei biancoverdi newyorkesi.
29) Oakland Raiders (3-13) (+1) Superano i Bills prima di farsi asfaltare da Denver nell’ultima settimana di regular season; nonostante questo, chiude molto bene Derek Carr, rookie quarterback che chiude la sua prima stagione tra i professionisti con 3,270 yards, 21 TD pass e 12 INT, completando quasi il 60 %, 58.1, dei passaggi tentati.
30) Jacksonville Jaguars (3-13) (+1) Sono pochi, ma i miglioramenti di questi Jaguars cominciano a vedersi, e le buone prestazioni fornite con le rivali divisionali Tennessee e Houston nelle ultime due settimane, sono di buon auspicio per il prossimo futuro; da valutare ancora appieno Blake Bortles, che pur avendo convinto abbastanza sul terreno di gioco, ha chiuso con numeri molto simili al suo predecessore Blaine Gabbert.
31) Tampa Bay Buccaneers (2-14) (-1) Più di un esperto paventa che i Buccaneers si siano piegati ad un onesto tanking nelle ultime week, cercando di fare il possibile per conquistare la prima pick assoluta del prossimo Draft, da dove si spera possa finalmente arrivare un quarterback in grado di armare a dovere l’ottimo Mike Evans, che chiude il suo primo anno da professionista fissando, con 13 prese vincenti, il nuovo record di TD per un rookie WR di Tampa.
32) Tennessee Titans (2-14) (=) Gli infortuni patiti da Jake Locker e Zach Mettenberger hanno certamente influito sul pessimo torneo giocato dai Titans, ma a non convincere sono stati in tanti tra le fila del team di Nashville, decisamente inguardabile per lunghi tratti della regular season.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…
che bellissimo effetto vedere i Cowboys in testa alla graduatoria….. buon anno a tutti
Forza cowboys forever
andiamo a prenderci il superbowl