La stagione regolare della National Football League sta pian piano avvicinandosi sempre più alla conclusione. Ormai una sola Week manca all’appello e nel corso delle precedenti 16 si sono delineate parecchie linee guida: alcune sorprendenti, altre dalle facili aspettative, e altre ancora che hanno portato in dote rinnovamenti, cambiamenti e novità. Rispetto a leghe professionistiche come la National Basketball Association, nella NFL non vi è qualcosa di molto vicino ad un oceano come forma divisoria tra le due Conference e a vedere ambo le parti in causa tutto ciò è di facile connotazione.

Ciò che le differenzia però è un particolare aspetto: nella AFC si sa già chi è in possesso del seed numero uno mentre ancora tantissime sono le squadre in gioco per una Wild Card. Ebbene, nella NFC il quadro potrebbe abbastanza tranquillamente rispecchiare il concetto opposto: non si ha ancora nessuna certezza (o quasi, per lo meno a livello prettamente matematico) di chi possa accaparrarsi il primo seed e la situazione del quadro dei prossimi play-off ha già stabilito pressoché tutte le squadre qualificate, meno che la leader della NFC South con lo spareggio tra Atlanta Falcons e Carolina Panthers da disputare questa domenica. Partiamo proprio da questa partita.

Questo scontro deciderà il quarto seed per la NFC, con la vincente che conquisterà il titolo della propria Division e sfiderà all’interno del proprio stadio chi invece approderà alla post-season con il numero cinque. Match da giocare al Georgia Dome, porta in dote un piccolo ma importante quantitativo di interessanti aspetti da considerare.

Cam Newton, il Superman della North Carolina

Cam Newton, il Superman della North Carolina

Per quanto riguarda i Carolina Panthers tutto, o quasi, dipenderà dalle condizioni di Cam Newton. Subito dopo il suo incidente automobilistico in molti si chiedevano se il numero 1 sarebbe stato in grado di giocare ancora ed il responso è stato doppiamente positivo: non solo il quarterback di Carolina ha disputato la partita contro i Cleveland Browns, quanto è riuscito con una prova tutto sommato buona a condurre la propria squadra alla vittoria. Terza W di fila, ha permesso ai Panthers di conquistare, almeno momentaneamente in attesa del season-finale, la leadership della Division. Alla franchigia di Charlotte basterà non perdere per vincere per la seconda volta consecutiva la South.

Matt Ryan, conosciuto anche come "Matty Ice"

Matt Ryan, conosciuto anche come “Matty Ice”

Per quanto concerne invece la formazione che disputerà questa partita all’interno del proprio stadio, ossia gli Atlanta Falcons e il Georgia Dome, basterebbe guardare un semplice dato numerico per porre il contesto e la fattispecie nella massima semplicità statistica possibile: delle sei vittorie ottenute dagli Atlanta Falcons sino a questo momento ben cinque sono state conquistate contro le altre controparti della Division. Se aggiungiamo a tutto questo il record di 3-4 casalingo di Atlanta con il 2-4-1 in trasferta di Carolina allora la bilancia potrebbe iniziare a pendere dalla parte della squadra guidata dalla sideline da Mike Smith. La principale arma offensiva dei Falcons, ossia Julio Jones, è rientrato a pieno regime dopo l’infortunio patito contro i Green Bay Packers ed è stato il principale condottiero nella vittoria perpetrata ai danni dei New Orleans Saints con sette ricezioni per 107 yard. Nell’ultimo scontro tra le due formazioni Jones ha tuttavia racimolato solo sei ricezioni su undici lanci rivolti verso di lui per 59 yard. Bisogna che il numero 11 giochi ai livelli della gara di Lambeau Field (chiusa con 259 yard e 1 TD) per permettere alla squadra della Georgia di vincere di nuovo un titolo divisionale che manca da due anni, in una stagione terminata poi solo al Championship Game per mano dei San Francisco 49ers.

Il resto dell’intera Conference è invece una marea di dubbi, di punti di domanda, che offrono un’ulteriore immensa varietà di sbocchi. Come è possibile tutto questo? Semplice! Tutte le altre pretendenti agli altri cinque seed, ossia i Seattle Seahawks, i Dallas Cowboys, i Detroit Lions, i Green Bay Packers e gli Arizona Cardinals, sono in questo momento in possesso dello stesso, identico e medesimo record fermo a quota 11-4. Come possibile evincere quindi le possibilità sono tante, forse troppe.

Bruce Arians, probabilmente il prossimo "Head Coach of the Year"

Bruce Arians, probabilmente il prossimo “Head Coach of the Year”

Partiamo da quella che in questo momento è, tra le varie contendenti, la formazione fanalino di coda e quindi in possesso del seed numero sei: gli Arizona Cardinals. I ragazzi di Bruce Arians devono riprendersi dalla batosta patita nell’ultimo Sunday Night Football per mano dei campioni in carica di Seattle e devono farlo in un environment abbastanza difficile da comprendere in questo momento: il Levi’s Stadium di Santa Clara, casa dei San Francisco 49ers. Una partita che si presenta con lo stesso identico problema sia da una parte che dall’altra: ossia quello del proprio attacco contro l’opposta difesa. I 49ers dovranno cercare di trovare continuità soprattutto nel gioco aereo, altrimenti Kaepernick rischia di vedersi gettato via dalla Baia, mentre Arians dovrà tentare di trovare una soluzione quanto meno decente alla posizione di quarterback per cercare di tentare il colpaccio in vista della post-season. Arizona dovrà per forza di cose vincere non solo per sperare di guadagnare il primo seed, ma anche per incrementare un record in grado, se Seattle vincesse, di avanzare quanto meno al seed numero cinque e godere di conseguenza di uno scontro più appetibile con la vincente della NFC South e tentare la caccia al Super Bowl da disputare eventualmente in casa, fattore che potrebbe risultare decisivo vista la situazione quarterback dei Cards.

Marshawn "Beastmode" Lynch, inarrestabile nell'ultimo Sunday Night Football

Marshawn “Beastmode” Lynch, inarrestabile nell’ultimo Sunday Night Football

Proseguiamo trattenendo l’analisi all’interno della NFC West parlando ora dei campioni in carica dei Seattle Seahawks. La squadra dello stato di Washington è in questo momento sotto gli occhi di tutti, in piena ripresa ed in netto miglioramento nel tentativo di ripetersi come la macchina da guerra intimidatoria e distruttiva dimostratasi l’annata passata. Tuttavia la partita contro i St. Louis Rams potrebbe presentare alle porte di Pete Carroll qualche sgradevole sorpresa, come tra l’altro visto nel precedente scontro tra queste due formazioni, che è anche costato la L ai ragazzi di Seattle. Tuttavia va ribadito che il CenturyLink Field è uno stadio di difficile interpretazione per chiunque e lo scenario verterà ampiamente a favore della squadra attualmente campione che con una vittoria potrà godere dell’home field advantage per tutta la post-season. In caso di sconfitta tutto dipenderà essenzialmente da Arizona: in caso di sconfitta di quest’ultima si godrà quanto meno del seed numero tre (in base ai risultati dei Dallas Cowboys e dello scontro tra Lions e Packers), altrimenti certamente del numero cinque. Probabilmente, e quasi certamente, Carroll porterà a casa la partita con i Rams e guadagnare di conseguenza il seed numero uno, a quel punto incredibilmente difficile potrebbe essere fermare il gruppo guidato da Russell Wilson e dalla Legion of Boom.

Tony Romo, uno dei candidati al premio di MVP

Tony Romo, uno dei candidati al premio di MVP

Passiamo ora all’unica certezza di questa NFC: la vittoria della East da parte dei Dallas Cowboys. Visto il record delle contendenti della South i ragazzi di Jerry Jones godranno sicuramente di un seed non più basso del numero tre, ed il resto della questione verterà sui Seahawks come scritto sopra e ancora una volta dalla partita tra Lions e Packers. La migliore delle ipotesi per la formazione guidata dalla sideline da Jason Garrett tuttavia è purtroppo la numero due, ed ecco il perché: anche ammettendo la sconfitta di Seattle, dovrebbe accadere un pareggio nel season-finale della NFC North affinché i texani possano approdare alla post-season con il primo seed, ma a giudicare da come Tony Romo e compagni giocano in casa (4-4) ed in trasferta (7-0) forse sarebbe quasi meglio giocarle tutte lontano dall’AT&T Stadium, cosa che potrebbe anche contribuire a sfatare il tabù CenturyLink Field.

Ultima, ma assolutamente non per importanza, la partita che forse più di ogni altra potrebbe portare interesse e rilevanza all’interno del quadro play-off: la partita che deciderà la Frozen North.

Jim Caldwell, nuovo talismano nella MoTown del Michigan

Jim Caldwell, nuovo talismano nella MoTown del Michigan

Per quanto riguarda i Detroit Lions la fiducia nella possibile vittoria della Division, e magari del seed numero uno, nasce da due semplici quanto esplicativi fattori: la difesa ed il precedente. La squadra di Jim Caldwell gode della seconda miglior difesa dell’intero parco della lega, la migliore contro le corse, e nella Week numero 3 ha battuto i Green & Gold lasciandoli quasi a secco: solo 7 punti infatti sono stati messi a referto da Aaron Rodgers e compagni. Altri due numeri sono importanti per la formazione del Michigan: le sette vittorie a fronte di otto partite disputate in casa ed il momentaneo record di 5-0 contro le rivali della propria Division. Il secondo dei due dati numerici fa ben sperare in vista dello spareggio per la Division, in attesa di poter godere del vantaggio del Ford Field per incrementare il primo e proseguire il cammino verso il prossimo Super Bowl. Quindi in caso i Lions vincano otterrebbero il seed numero due o il numero uno in base alla partita di Seattle, altrimenti sarebbero costretti in ogni caso al numero sei, fattore abbastanza penalizzante per loro.

Aaron Rodgers, inarrestabile a Lambeau Field

Aaron Rodgers, inarrestabile a Lambeau Field

Ciò con cui Stafford e Megatron dovranno lottare è la squadra che nell’arco di questa stagione è stata la forza maggiormente smantellante all’interno del proprio stadio: i Green Bay Packers. A parte i New England Patriots e i Denver Broncos, squadre della AFC, i Packers sono l’unica squadra appartenente alla NFC ancora imbattuta all’interno delle mura amiche, nella specifica Lambeau Field. All’interno di questo stadio Green Bay è perennemente stata una macchina da guerra in cui gode in questo momento di un parziale di +145 tra punti fatti e subiti. Aaron Rodgers sta giocando un football magistrale in casa, dove finora ha lanciato ben 23 touchdown a fronte di nessun intercetto in circa due anni solari. La formazione dei Cheesehead deve inoltre cercare di mettere una pezza alla sconfitta di Buffalo che ha probabilmente intaccato definitivamente la possibilità di guadagnare il seed numero uno e quindi un quanto mai importante e fondamentale vantaggio sul fattore campo da qui sino al grande ballo. In questo scontro quindi, come detto prima, chi vince si accaparrerà il seed numero due, con la speranza che una “non vittoria” dei Seahawks possa garantire il seed numero uno e quindi un vantaggio da non tralasciare assolutamente.

Come possiamo evincere quindi in questa davvero equilibrata e bilanciata NFC tutto è bene o male ancora in ballo, e si prospetta una Week 17 da non dimenticare. Rispetto all’anno scorso, in cui Seattle spadroneggiava a destra e manca, un piccolo quanto esaltante momento si ripeterà: per quanto riguarda la NFC North il tutto si deciderà di nuovo all’ultima partita. L’anno scorso la questione ha riguardato i Chicago Bears del neo-arrivato Marc Trestman ed i Green Bay Packers del rientrante Aaron Rodgers che ha potuto di fatto vendicare la spalla fratturata in avvio di stagione con il touchdown allo scadere lanciato verso Randall Cobb, anche lui rientrato da poco dopo la frattura alla gamba. Sicuramente quest’anno ci aspetta un quantitativo maggiore di momenti di tale emozione ed in grado di portare tanta elettricità nell’aria. Non resta che aspettare questa domenica quando il fato di tutte queste formazioni non verrà deciso, visto che praticamente tutte sono già qualificate alla post-season, ma comunque subiranno deviazioni nel loro cammino al Vince Lombardi Trophy.

Non dobbiamo quindi far altro che attendere lo spettacolo che si profila all’orizzonte.

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