A meno che non succeda qualcosa di incredibile, o che Arizona, dopo due sconfitte consecutive, non tracolli vertiginosamente, i 49ers faranno molta fatica a presenziare ai playoff. Le possibilità di farcela sono ancora alte, ma dopo la batosta subita contro Seattle il rischio di implosione è molto alto. In un momento di difficoltà simile una qualunque squadra deve affidarsi ai propri capitani e il coach deve unire tutti, evitare sbandamenti e condurre (o ri-condurre) la squadra sulla retta via. Il problema però è che il capitano/leader Kaepernick quest’anno è in netta difficoltà e Harbaugh, con le valige in mano, difficilmente potrà farsi ancora trascinatore dei 49ers. La squadra mostra delle crepe di cedimento e nessuno sembra avere in mano la cazzuola col cemento per tapparle.
Non ha la cazzuola Kaepernick che sembra essere parte del problema più che della soluzione. La prestazione del Thanksgiving è stata la sua peggiore in carriera e a tutti può succedere, ma quello che lascia ammutoliti sono i gravissimi errori di valutazione che Kaep ha commesso lungo tutta la partita. Il primo è un lancio interno quando il ricevitore corre invece dietro il cornerback, e se quel cornerback è Sherman cosa ti puoi aspettare? Il secondo intercetto poi è forse anche peggiore perchè avvenuto dopo il classico movimento con cui Kaep esce dalla tasca. Sappiamo quanto sia bravo e veloce a farlo e quanto, una volta allaragatosi, gli piaccia correre, ma questa volta no, anziché correre e guadagnare campo decide di lanciare sul ricevitore coperto da Sherman. Al di là dell’errore, la cosa che lascia perplessi è che Kaep non gioca più come ci aveva abituati. In più lo abbiamo visto lanciare largo, basso, alto o non lanciare proprio perchè incapace di vedere alcun ricevitore. Il risultato? 3 alla voce punti guadagnati. La partita contro Seattle è stata tragica ed esemplare, ma nelle ultime uscite la flessione del qb di San Francisco è stata constante come dimostrano la percentuale di passaggi completi nelle ultime tre gare: 54,6, con 3 td a fronte di 3 intercetti. L’anno di Kaep è cominciato male coi guai fuori dal campo e con le legge e ora come ora si sta dimostrando non all’altezza del suo ruolo, e l’attacco di San Francisco non è in grado di aiutare la propria difesa.
Tra i vari problemi del qb in cima c’è sicuramente il rapporto logoro con il proprio coach. Jim Harbaugh ha perso lo spogliatoio, non è più il condottiero e punto di riferimento che il suo ruolo richiede e cosa ancora peggiore è in rotta totale con la dirigenza. E non esiste nella storia una allenatore che è sopravvissuto senza l’appoggio del CEO. Jed York, amministratore delegato, e il coach sono talmente ai ferri corti che non si parlano neanche, o almeno così si dice. E il silenzio assordante della dirigenza che non ha mosso un dito per mettere a tacere le voci di un divorzio a fine stagione è un sintomo che davvero a fine stagione tale divorzio. Si è quindi smesso di fare congetture su una possibile fine anticipata del rapporto Harbaugh-49ers e si è passati direttamente a dove Harbaugh allenerà nel 2015. Oakland in pole position, Jets caldamente interessati. Tutto dipende da chi imbastirà la trade migliore.
Neanche Harbaugh può quindi essere la soluzione dei problemi in casa San Francisco e l’errore della società di non dargli l’appoggio che necessiterebbe sta risultando fatale. Harbaugh pagherà il peso di guidare una squadra non in grado di concludere le giocate. Perchè se è vero che nè lui, né il suo offensive coordinator Greg Roman, portano i blocchi, lanciano e corrono è però vero che il sistema organizzato è troppo complicato per i giocatori in roster e bisognerebbe semplificare le scelte di gioco. Ma semplificare non è così facile semplicemente perchè i giocatori non rendono come dovrebbero. Il gioco di corsa non è mai stato così scarno e giocatori del calibro di Crabtree e Davis non stanno performando come ci si aspetterebbe.
Nulla è finito a San Francisco. La sconfitta contro Seattle è stata un punto esclamativo negativo nella stagione, ma anche grazie a un difesa davvero super l’accesso ai playoff non è lontano. Questo però cambia di poco la situazione futura e la caotica situazione dello spogliatoio. San Francisco si troverà a dover fare delle scelte davvero difficili per uscire dal pantano in cui si trova: tenere l’head coach? Tenere l’offensive coordinator? Tenere il quarterback? Tra questi tre il più accreditato a tornare nel 2015 è Kaep perchè alla dirigenza potrebbe piacere l’idea di vederlo all’opera sotto un altro sistema. Harbaugh invece nonostante sia a mio avviso il miglior coach che non si chiama Belichick è destinato a lasciare la squadra indipendentemente da quello che sarà il risultato finale. In una stagione così piena di incertezze una cosa è sicura in casa San Francisco: c’è proprio un gran casino.
Si avvicina agli sport americani grazie a un amico che nel periodo di Jordan e dei Bulls tifa invece per gli Charlotte Hornets. Gli Hornets si trasferiscono in Louisiana ed è amore a prima vista con la città di New Orleans e tutto quello che la circonda, Saints compresi, per i quali matura una venerazione a partire dal 2007 grazie soprattutto ai nomi di Brees e Bush. Da allora appartiene con orgoglio alla “Who Dat Nation”.