1) Arizona Cardinals (9-1) (=) Sono passati sessantasei anni da quando i Cardinals avevano iniziato la stagione con 9 vittorie ed 1 sola sconfitta; correva l’anno 1948, giocavano ancora a Chicago e il Presidente degli Stati Uniti era Harry Truman. Sembra un secolo fa, quello che è certo è che era un altro football; per ora, prova comunque superata da parte di Drew Stanton, che si prende anche una bella rivincita contro la sua ex squadra.
2) New England Patriots (8-2) (=) La storia non tradisce mai, e come da copione, i Patriots si sono confermati una sorta di bestia nera per i Colts, trascinati, nell’impresa, da un Jonas Gray in stato di grazia, capace di registrare un nuovo record di franchigia, con 4 touchdowns segnati su corsa, alla sua prima partenza da starter. Se il buongiorno si vede dal mattino, saran dolori per tutte le rushing defense che affronteranno New England d’ora in poi.
3) Kansas City Chiefs (7-3) (+5) Non sono mai troppo spettacolari, ma riescono comunque ad essere, sempre, tremendamente efficaci, e vanno a vincere contro i Campioni in carica, in quel di Seattle, sfruttando la vena ritrovata da parte di Jamaal Charles e un Knile Davis che prende sempre più confidenza con il football professionistico; chi vorrà arrivare in fondo alla AFC, dovrà far i conti anche con KC.
4) Green Bay Packers (7-3) (+5) Semplicemente fenomenale, Aaron Rodgers sta trascinando i Packers ad una vittoria dopo l’altra, tritando le difese avversarie come fossero carne da macello; dopo i Bears, è toccato agli Eagles essere triturati dal numero 12, che finalmente sembra essere adeguatamente supportato da tutti i compagni, indifferentemente che si tratti dell’attacco o della difesa, cresciuta tantissimo in queste ultime settimane.
5) Philadelphia Eagles (7-3) (-1) Le belle parole spese per il ritorno di Mark Sanchez la scorsa settimana non trovano continuità dopo la prestazione fornita dal QB domenica, in un match, contro Green Bay, nel quale è indubbiamente stato uno dei principali colpevoli della sconfitta; pesano i suoi errori, come pesano i blackout del reparto difensivo, che ha concesso di tutto ai Packers. Stop che deve far riflettere.
6) Dallas Cowboys (7-3) (=) Settimana di bye utile per ricaricare le pile e provare un nuovo game planning che consenta ai Cowboys di concedere qualche pausa in più al fin qui ottimo DeMarco Murray, troppo spesso sfruttato oltre ogni ragionevole limite dal team texano; al rientro, domenica, Sunday Night importantissimo contro i Giants.
7) Indianapolis Colts (6-4) (-2) Falliscono la prima prova di maturità i giovani Colts guidati da Andrew Luck, che si arrendono ai Patriots e perdono un importante pedina offensiva come Ahmad Bradshaw, infortunatosi alla caviglia; c’è comunque una notizia positiva, dopo quasi due anni di problemi fisici di vario genere, Coby Fleener sembra finalmente pronto a mostrare tutto il suo talento anche a livello professionistico, come dimostrano le 144 yards ricevute domenica.
8) Denver Broncos (7-3) (-5) Bruttissimo stop per i Broncos, che perdono a sorpresa con i Rams riuscendo a realizzare un solo touchdowns, anche a causa degl’infortuni subiti da Julius Thomas e Emmanuel Sanders, due target importantissimi per Peyton Manning, che non riesce ad incidere, come dovrebbe, sulla partita; rivedibili, serve un riscatto immediato contro Miami.
9) Detroit Lions (7-3) (-2) Concedono il career high al loro ex quarterback Drew Stanton e non riescono a rimettere in discussione il risultato nel secondo tempo, quando l’attacco ha faticato a produrre qualcosa di decente sul terreno di gioco; serve un contributo maggiore da parte della offense.
10) Pittsburgh Steelers (7-4) (+1) Trascinati da uno straordinario Le’Veon Bell, gli Steelers superano con qualche difficoltà Tennessee e si rimettono in carreggiata, prima di una bye week fondamentale per ricaricare le pile in vista di un finale di stagione nel quale sarà importantissimo conquistare quante più vittorie possibili.
11) Seattle Seahawks (6-4) (-1) Se la giocano fino alla fine con i Chiefs, ma sono costretti ad alzare bandiera bianca anche a causa dell’assenza di Brandon Mebane, l’uomo che più di ogni altro, finora, aveva tenuto in piedi la rushing defense dei Seahawks; domenica sfida complicata e potenzialmente decisiva con Arizona.
12) Baltimore Ravens (6-4) (=) Turno di riposo per la franchigia del Maryland, che al rientro farà visita ai Saints nel Monday Night della dodicesima settimana; un passo fondamentale per entrambe i team, con i ragazzi di Harbaugh che proveranno ad infliggere la terza sconfitta casalinga consecutiva a Brees e compagni.
13) San Diego Chargers (6-4) (=) Vincono, ma senza splendere ne entusiasmare contro i derelitti Raiders, che li costringono a stare in pensiero fino all’ultimo secondo, arginando il passing game di u Philip Rivers limitato da alcuni problemi alla schiena; giocando così, la corsa alla complicatissima AFC West si fa certamente più dura.
14) Cincinnati Bengals (6-3-1) (+1) Tornano a vincere i Bengals, che a sorpresa si impongono a New Orleans, concedendo pochissimo agl’avversari e colpendoli, ripetutamente, con le buone intuizioni di Andy Dalton, che ritrova il “suo” A.J. Green e riesce finalmente a sfruttare, molto bene, Jermaine Gresham.
15) San Francisco 49ers (6-4) (+1) Altra prova superlativa della difesa dei Niners, che incide pesantemente, e positivamente, sulla vittoria ottenuta nella trasferta newyorkese intercettando in cinque occasioni il quarterback avversario; ancora una volta, assoluto protagonista Chris Borland, che li nel mezzo, spesso, da l’impressione di fare reparto da solo.
16) Miami Dolphins (6-4) (+1) Si confermano seconda forza della AFC East i Dolphins, che nel Thursday Night riescono a battere i Bills ed acquisire un leggero vantaggio per la piazza d’onore della Division; serra le fila la difesa, che concede pochissimo agli avversari, e produce l’attacco, con un Ryan Tannehill tornato si suoi standard abituali.
17) Cleveland Browns (6-4) (-3) Il tonfo arriva nella partita meno atteso, ovvero quella contro i Texans privi di Arian Foster, il loro uomo di punta offensivo; non convincono in tanti, e soprattutto Brian Hoyer, che fin qui era parso il giocatore con più meriti per l’inizio positivissimo, e sorprendente, di Cleveland. Serve una scossa immediata per non perdere il treno della Division.
18) Houston Texans (5-5) (+2) Pur senza il loro miglior giocatore offensivo, i Texans riescono ad aver ragione dei Browns, sfruttando l’inedita vena realizzativa di J.J. Watt, tramutatosi in tight end nel gioco che, ad inizio partita, ha dato il via alla vittoria di Houston, guidata, per la prima volta, dal nuovo quarterback Ryan Mallet.
19) Buffalo Bills (5-5) (-1) Perdono un match fondamentale con i Dolphins, che gli concedono poco o nulla, soprattutto nelle azioni palla a terra, dove inizia a sentirsi la mancanza del duo di runningback titolari; nulla é compromesso, ma serve ripartire subito con una vittoria nella sfida divisionale di domenica, contro i rivali Jets.
20) New Orleans Saints (4-6) (-1) Prosegue la striscia negativa casalinga dei Saints, che vengono battuti senza appello dai Bengals, scesi a dettar legge al Superdome di New Orleans, dove lunedì sera arriveranno i Ravens, altro avversario ostico, soprattutto in un momento così difficile; a rendere le cose ancora più complicate, l’infortunio del valido Brandin Cooks, uscito di scena per il resto della stagione.
21) St.Louis Rams (4-6) (+4) Torna Shaun Hill e i Rams ritornano a dare spettacolo sul terreno di gioco, andando a vincere, tra lo stupore generale, il match che li vedeva contrapposti ai fortissimi Broncos, tenuti in scacco per l’intera durata della partita e colpiti, anche nel morale, dalla giocata di Kenny Britt e dalla freddezza di Greg Zuerlein.
22) Chicago Bears (4-6) (+2) Chi aveva dato per morti i Bears ha dovuto ricredersi, Chicago ha infatti lottato con il coltello tra i denti ed è tornata a vincere contro i Vikings, ricucendo il rapporto, e l’intesa, tra Jay Cutler e Brandon Marshall, autore di 2 touchdowns, il secondo dei quali decisivo.
23) Carolina Panthers (3-7-1) (-2) Perdono anche con Atlanta i Panthers di Cam Newton, che nella settimana di bye cercherà di riordinare le idee per provare a chiudere la stagione con onore, dopo che Carolina era partita con ben altre aspettative. Si salva, come sempre, Kelvin Benjamin, che nel finale prova, disperatamente, a riportar sotto i suoi.
24) New York Giants (3-7) (-2) Eli Manning si fa pizzicare 5 volte dalla difesa di San Francisco e i Giants, pur rimanendo in partita fino all’ultimo, perdono il settimo match di questa stagione, ormai avara di soddisfazioni; matematicamente sono ancora in corsa, ma recuperare quattro vittorie a Dallas, che affronteranno nel prossimo Sunday Night, e Philadelphia, sembra pura utopia.
25) Minnesota Vikings (4-6) (-2) Coach Zimmer sperava di ripartire diversamente dopo il bye, invece, al termine di un primo quarto molto positivo, i suoi Vikings si sono improvvisamente spenti, concedendo una facile rimonta ai Bears; ufficializzata la sospensione di Peterson per il resto della stagione, Minnesota proverà a trovare nuova linfa dalla firma di Ben Tate, rilasciato due giorni fa dai Browns.
26) Atlanta Falcons (4-6) (+1) Seconda vittoria esterna consecutiva per i Falcons, che si impongono anche a Charlotte, dimostrando di avere i numeri per rimanere in corsa per i playoffs, nonostante un inizio di stagione piuttosto complicato; il fatto di giocare nella division attualmente peggiore della lega, di certo li favorisce.
27) Tampa Bay Buccaneers (2-8) (+3) Appena laureatosi il giocatore più giovane, nella storia della NFL, ad aver concluso un match con oltre 200 yards su ricezione e 2 TD all’attivo, Mike Evans è la nota più lieta di questi Buccaneers, che superano i Redskins e, paradossalmente, rientrano in gioco per la postseason, nonostante le otto sconfitte sul groppone.
28) New York Jets (2-8) (=) Ritrovata la vittoria prima del bye, i Jets saranno chiamati alla prova d’appello questa settimana, quando affronteranno in trasferta i Bills, in un match che potrebbe addirittura tenerli vivi in ottica playoffs.
29) Washington Redskins (3-7) (-3) Nemmeno i Buccaneers riescono a rilanciare questi Redskins, ormai proiettati verso una deriva difficilmente pronosticabile ad inizio stagione; RGIII che esce sconsolato e disilluso dal terreno di gioco è forse l’immagine perfetta per immortalare il terribile momento di Washington.
30) Tennessee Titans (2-8) (-1) Perdono con onore i Titans, che si arrendono agli Steelers solo nel finale, dimostrando che l’avvento del nuovo quarterback ha dato una scossa all’ambiente, e ad una squadra che proverà a ben figurare contro gli Eagles domenica.
31) Jacksonville Jaguars (1-9) (=) Dopo il bye appuntamento ad Indianapolis, con la scelta di Allen Hurns, al posto di Marquise Lee, come nuova spalla di Cecil Shorts III nella depth chart titolare; sul profondo, l’undrafted rookie da Miami, ha dimostrato di poter essere davvero pericoloso, la difesa dei Colts è avverita.
32) Oakland Raiders (0-10) (=) Non sfigurano nella sfida divisionale contro San Diego, dei Raiders a cui manca un po’ di cattiveria in attacco per riuscire ad ottenere qualcosa di più, da loro stessi e da una stagione che sta rischiando di tramutarsi nella temutissima unperfect season ormai pronosticatagli da più parti.
Folgorato sulla via del football dai vecchi Guerin Sportivo negli anni ’80, ho riscoperto la NFL nel mio sperduto angolo tra le Langhe piemontesi tramite Telepiù, prima, e SKY, poi; fans dei Minnesota Vikings e della gloriosa Notre Dame ho conosciuto il mondo di Playitusa, con cui ho l’onore di collaborare dal 2004, in un freddo giorno dell’inverno 2003. Da allora non faccio altro che ringraziare Max GIordan…
non capisco tutto ‘sto snobismo verso i 49ers….questi vengono da 3 championship consecutivi, sono falcidiati da infortuni pesanti (leggasi principalmente Willis e Bowman, non 2 qualunque) hanno un giocatore straordinario come Aldon Smith appena rientrato dalla squalifica, giocano in pratica da inizio campionato senza un fuoriclasse come il Duca (inspiegabile questa sua annata, almeno fino ad ora), sono 6-4 ma nonostante tutto con un pò più di fortuna (leggasi l’inopinata sconfitta contro Chicago e quella quantomeno controversa coi Rams) potevano essere tranquillamente 8-2….eppure vengono messi dietro a squadre come Cincinnati, San Diego, Detroit….mah….
Personalmente li trovo una buonissima squadra, alla quale però pare sempre mancare qualcosa per completarsi; come dici giustamente tu sta facendo cose pazzesche in difesa nonostante le tante assenze, e soprattutto Bortland sta dimostrando di essere un ottimo prospetto, continuando sulla falsariga di quanto aveva fatto intravedere in NCAA.
Ciò che finora non mi ha convinto è l’attacco, a volte ho come l’impressione che Kaep sia un po’ “ostacolato” dalle chiamate del coach, che da l’idea di non lasciarlo libero di inventare; una offense del genere, con Boldin, Crabtree e Vernon Davis come terminali, dovrebbe fare caterve di punti, invece fatica inspiegabilmente parecchio.